Salve a tutti dottori. Sono una ragazza di 36 anni ed è un mese circa che ho " chiuso" con il mio e

17 risposte
Salve a tutti dottori.
Sono una ragazza di 36 anni ed è un mese circa che ho " chiuso" con il mio ex compagno più piccolo di me di 9 anni con cui sono stata due anni e mezzo.
È stata una storia burrascosa, specialmente durante il primo anno e mezzo dopo di che è cambiato minimamente in meglio ma alcuni comportamenti e modi di essere sono rimasti tali e quali. Dopo un anno e mezzo di mancanze di rispetto ( usava crack che ora nn usa più come prima , nn mi ha mai tradita ma diceva bugie su questa dipendenza e lo ammetteva dopo giorni per paura mi allontanassi ) mi sono raffreddata molto e nn sono stata più la stessa nei suoi confronti. Ovviamente lui avvertiva e percepiva la mia freddezza e che distacco che allo stesso tempo nn mi portava a chiudere ma a infilarmi ancor di più in un circolo vizioso. Ero Lucida, differente da lui in tante cose eppure nn riuscivo ad allontanarmi. Sin dall inizio abbiamo creato un rapporto molto morboso, vedendoci ogni giorno e avendo quella problematica cerco di stargli accanto il più possibile. Lavoravo ma ero perennemente in ansia quando nn stavo con lui e spesso si faceva tutto quel che decideva lui. Quando ha quasi smesso di utilizzare quella sostanza ero speranzosa che tante cose fossero cambiate ma su alcuni lati rimaneva identico , anzi accusava me di essermi raffreddata e distaccata e di prenderlo in giro visto che continuavo a stare con lui. È una persona che difficilmente si assume le responsabilità e secondo lui ha sbagliato solo quando negava quel che faceva e come si comportava. Invece io mi sono sentita mancata di rispetto anche in questi ultimi mesi , mancanza di tatto , poca empatia e delicatezza , ossessionato dal fatto che io avendo trovato un altro lavoro potessi allontanarmi e cominciare a frequentare le colleghe ( cosa che ho fatto e che a lui faceva stare in ansia nonostante uscissi con loro ogni tanto ) ora mi ritrovo dopo una lite di un mese fa ad essermi allontanata , per lo meno fisicamente e lui nn si fa pace , ci sentiamo quasi tt i giorni e i suoi sono per lo più sms di insulti ( nn ci siamo più visti perché io evito ) e accuse. Mi sento in colpa per nn averlo voluto vedere e per aver mandato avanti una storia che mi faceva star male.
Dopo un mese è presto ma non capisco perché mi senta così in colpa e perché avendo tutto davanti agli occhi nn riesca più a stare bene con me stessa e a mettermi l' anima in pace.
Grazie ..
Gentilissima, capisco quanto possa essere difficile e doloroso il periodo che sta attraversando. Chiudere una relazione, specialmente dopo aver investito tanto tempo ed energie, può far emergere sentimenti di colpa e confusione. È importante ricordare che le sue azioni sono state motivate dal desiderio di proteggere il suo benessere. Il senso di colpa che prova è una reazione comune quando si rompe un legame, ma non è indicativo di aver fatto qualcosa di sbagliato. La sua decisione di allontanarsi mostra una grande forza e determinazione. Le consiglio di circondarsi di persone che la possano supportare. Intraprendere un percorso di psicoterapia potrebbe rivelarsi estremamente utile per riflettere in profondità e sviluppare strategie efficaci per gestire l'ansia, migliorando così il suo benessere emotivo complessivo. Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti o per una consulenza approfondita, anche online.
Un caro saluto, Dott. Fabio Di Guglielmo

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Buonasera, mi spiace per la situazione che sta vivendo. La fine di una relazione non è mai semplice, spesso ci si interroga su eventuali sbagli fatti, rimuginandoci sopra, e tali rimuginii possono farci disancorare dalla realtà e farci fondere con pensieri negativi, poco coerenti con la realtà, alimentando emozioni come ansia e senso di colpa.
Il "dare e avere" è d'obbligo in una relazione sana, se ha deciso di distaccarsi da quest'ultima è perchè i suoi bisogni, i suoi desideri e le sue speranze, di cui ha tutto il diritto di accedervi, come il bisogno di un amore sano, sono stati soffocati. Se avesse ulteriori domande, sarò lieta nel risponderle. Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino ed Asti
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Gentile utente, chiudere una relazione significa vivere un lutto per la perdita del rapporto con quella persona e, soprattutto, per la fine delle aspirazioni, dei desideri e delle aspettative che si erano riposte in quella relazione. In queste circostanze siamo chiamati ad un'operazione chiamata "ritiro delle proiezioni" ovvero a fare un viaggio dentro di noi per comprendere cosa di nostro c'era nel mantenimento di quel rapporto: perchè quella dipendenza affettiva? Da dove nasce e cosa dice di noi? Comprendere questi aspetti significa non solo sentirsi meglio, ma avere maggiore consapevolezza di noi stessi nei prossimi rapporti che andremo a costruire.
E' vero che è in un momento di confusione e dolore, ma credo che sia anche interessata ad utilizzare queste emozioni per il suo meglio.
Non abbia paura nel ritenere giusta la scelta che ha fatto. Uscire dalle relazioni che sono vissute come tossiche, che portano sofferenza e poco beneficio e sono caratterizzate da una forte dipendenza non è mai una scelta immediata ed un percorso facile. Ma se ha colto questo momento come una opportunità di cambiamento significa che ha iniziato a dare più importanza a se stessa ed a pensare al suo benessere. Questo primo passo poi si accompagnerà con dubbi e ripensamenti perché ogni legame che si interrompe richiede un tempo ed un lavoro di elaborazione, necessario per attraversare il dolore di ogni separazione. Ma non dimentichi mai di ascoltare le sue esigenze e i suoi desideri. Un caro saluto. Vincenzo Vannoni.
Buongiorno, è comprensibile la sensazione di colpa che sta provando.
Da ciò che scrive è da tempo che che vive la relazione con preoccupazione e sfiducia.
Nonostante la difficoltà, sono sicura che la decisione di allontanarsi dal suo compagno sarà stata frutto di lunghe e accurate riflessioni; tuttavia questo non vuol dire che non si possano avere ripensamenti o sensi di colpa. Un mese può essere poco per riuscire ad elaborare un cambio di vita così significativo, soprattutto dopo 9 anni di relazione. Si dia del tempo e si concentri sul suo nuovo futuro.
Un saluto.
Veronica Vanerio
Buonasera, dalla sua descrizione mi pare che il passo che lei ha fatto sia stato sofferto e faticoso e quindi è necessario del tempo per elaborare il distacco. In ogni caso da ciò che lei descrive è necessario prestare attenzione ai comportamenti di lui che se si prolungassero nel tempo potrebbero rendere necessario un distacco più netto. Anche il senso di colpa protratto nel tempo potrebbe indicare il suo "modo" di stare nelle relazioni con un uomo non proprio sano per lei. In quest'ultimo caso potrebbe essere utile un percorso psicoterapeutico per approfondire e costruirsi per il futuro un modo di stare in relazione con maggiore benessere.
A disposizione per un aiuto anche online
Buonasera, è comprensibile che lei senta in questo momento queste emozioni contrastanti, dopo la chiusura di questa relazione. La fine di una relazione, richiede un tempo di elaborazione per l' investimento affettivo che c'è stato. Le consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per essere supportata ed aiutata nella comprensione e l' elaborazione della fine di questa relazione. Resto a disposizione per un eventuale aiuto anche online.
Dottoressa Antonia Maggi
Buonasera gentile utente, mi dispiace molto sapere che stai attraversando questa situazione difficile. Se non hai intenzione di riappacificarti ti consiglio di iniziare a prenderti cura di te stessa trovando il tempo per elaborare le tue emozioni, a questo proposito un percorso di psicoterapia potrà aiutarti a gestire la situazione. È importante ricordare che non sei sola e che ci sono persone che possono aiutarti. Per qualsiasi informazione non esitare a contattarmi, puoi prenotarti attraverso questa piattaforma, sono disponibile anche online. Un affettuoso saluto, D.ssa Cristina Sinno
Salve, comprendo la sofferenza che riporta. Il senso di colpa che sperimenta e’ comprensibile ma avere riconosciuto di essere finita in una relazione disfunzionale e’ frutto di un ascolto dei suoi bisogni che evidentemente non erano soddisfatti.
Cerchi di trovare supporto in amiche, cose piacevoli e si dia lo spazio per poter elaborare al meglio la fine della relazione, anche per comprendere i meccanismi per non riproporli in una relazione futura
Resto a disposizione per eventuali approfondimenti
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Gentilissima,
immagino con quanta fatica stia cercando di chiudere questa dolorosa storia...mi sembra di capire che ancora la porta sia semi chiusa,visto che avete contatti telefonici giornalieri.
Penso che la soluzione migliore per lei sarebbe una profonda riflessione su stessa e su che cosa la spinge e a provare il senso di colpa,di cui parla, ma questi sono meccanismi acquisiti in tempi molto lontani della sua esistenza e quindi ben radicati.
Un professionista che si prenda "cura" di lei potrebbe essere di grande aiuto,sopratuttoper eventuali nuove relazioni.
Dssa Lucia Caligiani
Buonasera, mi dispiace per questa situazione, sembra davvero dolorosa per lei. Purtroppo queste dinamiche sono più diffuse di quanto possa credere e mettere realmente fine a storie che non ci fanno stare bene è complesso. Si prova tanta ambivalenza, nessuna delle nostre scelte sembra portare sollievo e ci si sente in uno stato di angoscia e ansia costante. L'unico consiglio che è opportuno darle è quello di continuare a rifiutare gli incontri se non lo ritiene sicuro. Capisco che questo faccia emergere il senso di colpa, ma andare ad esporsi a situazioni in cui l'altro ci insulta comunque non ci farebbe stare meglio. Inoltre è arrivato il momento che rimetta se stessa al centro della sua vita, quindi invece di pensare a come potrebbe stare lui, concentri su cosa puo' fare per se stessa. Un percorso psicoterapeutico ovviamente lo consiglierei, ma sicuramente intanto le faccio un grande in bocca al lupo. Dr.ssa Caterina testa
La ringrazio per aver condiviso le sue difficoltà, immagino possa non essere sempre un passo semplice. 
Riconosco che sta attraversando un momento molto difficile e voglio che sappia che non è sola in questo percorso. Il disagio che sta sperimentando è significativo e merita tutta l'attenzione e la cura possibili.
La sua domanda è importante, ha un contenuto rilevante, prezioso per amplificare delle riflessioni. Rispondere in questa modalità rischierebbe di semplificare troppo o banalizzare una preziosa opportunità di conoscenza di sé.

La incoraggio vivamente a considerare l'opportunità di iniziare un percorso psicologico. Un professionista qualificato può offrirle supporto e strumenti preziosi per affrontare e superare le difficoltà che sta vivendo. Fare questo passo può rappresentare un importante atto di amore e cura verso se stesso e il suo benessere.

Le invio un caro saluto.
Buongiorno, grazie per la sua condivisione, sicuramente i sensi di colpa che prova sono normali , sopratutto quando si finisce una relazione importante, il tempo vedrà sarà la cura per andare avanti, bisogna accettare come sono andati gli eventi del passato e accettare anche le sensazioni e le emozioni che si vivono in quel momento anche se per noi oggi potrebbero essere sbagliate. Un percorso psicologico potrebbe essere utile anche per esplorare se stessa e rielaborare la relazione . Buona giornata
gentilissima, grazie per aver condiviso la sua storia così difficile.
Spesso, quando ci separiamo da una persona che è stata importante per noi, dobbiamo fare i conti con quelle parti di noi che quella persona ha attivato e non è facile. Pertanto, credo che un buon percorso di psicoterapia possa fare al caso suo per aiutarla a chiarirsi meglio. Un caro saluto, PF
Cara utente,
innanzitutto grazie per aver condiviso qua la sua situazione.
Deve essere stato molto difficile attraversare e gestire la storia che ha scritto.
Provo a farla ragionare per trovare una risposta alla sua domanda.
Secondo lei, da dove nascono le emozioni? Spesso siamo portati a pensare che provengano dalle situazioni esterne, ma non è così. Se fosse così tutti reagiremmo con le stesse emozioni e di uguale intensità ad una stessa situazione.
Le emozioni, perciò, nascono dai pensieri, ovvero da come interpretiamo una situazione.
perciò quello che le consiglio di fare ogni volta che prova il senso di colpa e cercare di comprendere quali sono i pensieri sottostanti.
Spero di esserle stata di aiuto,
Dott.ssa Giada Valmonte
Buongiorno, le ho già risposto precedentemente, saluti

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