Salve a tutti. Cercherò di essere breve e quanto più chiaro possibile e Vi ringrazio in anticipo

20 risposte
Salve a tutti.

Cercherò di essere breve e quanto più chiaro possibile e Vi ringrazio in anticipo per i consigli che riceverò.
Sono un uomo di 46 anni, felicemente convivente con un bambino di 10 anni.
Ho sempre vissuto gli alti e bassi della vita con serenità, cercando di stare in campana il più possibile.
Da diversi giorni, non so per quale motivo (forse perché in questo motivo sono stressato tanto per una procedura cocnorsuale a cui devo partecipare) all’improvviso mi si è aperta un’antica ferita emotiva vissuta più di 10 anni fa riguardante il rapporto con la mia compagna e che era stato ampiamente superato.
Sta di fatto che questa ferita emotiva ha assunto i connotati di veri e propri pensieri ossessivi, che mi assalgono letteralmente e che mi provocano tanta ansia e anche insonnia.
Non voglio distruggere la mia famiglia (mi stanno vicino e capiscono il mio disagio), ma è come se mi stessi trascinando tutti nel baratro assieme a questo forte stato ansioso e depressivo (a volte è come avere un tarlo assillante in testa indefinito).
Cosa mi consigliata?
Che strada devo seguire?
Esiste una terapia psicologica e/o farmacologica appropriata per risolvere un problema come questo che vivo?
Grazie a tutti per le risposte.

D.
S.
Caro D. S.,

Grazie per aver condiviso la tua storia. Comprendo quanto possa essere difficile affrontare pensieri ossessivi e l'ansia che ne deriva, specialmente in un momento di stress significativo come quello che stai vivendo.

Ecco alcuni passi che potrebbero aiutarti a gestire questa situazione:

Consulenza Psicologica: Parlare con uno psicologo o un terapeuta può essere estremamente utile. Un terapeuta può aiutarti a identificare i tuoi pensieri distorti, a sviluppare strategie per gestirli e a ridurre la tua ansia.

Tecniche di Mindfulness e Meditazione: La mindfulness può aiutarti a rimanere nel momento presente e a ridurre l'impatto dei pensieri ossessivi. Esercizi di respirazione, meditazione guidata e altre tecniche di rilassamento possono aiutarti a calmare la mente e a gestire l'ansia.

Supporto Farmacologico: Parla con il tuo medico o uno psichiatra riguardo ai sintomi che stai sperimentando. Esistono farmaci ansiolitici e antidepressivi che possono aiutare a ridurre i sintomi di ansia e depressione. Un professionista della salute mentale può valutare la tua situazione e suggerire il trattamento più appropriato.

Attività Fisica: L'esercizio fisico regolare può aiutare a ridurre l'ansia e migliorare l'umore. Anche una semplice passeggiata quotidiana può fare una grande differenza.

Routine del Sonno: Cerca di mantenere una routine del sonno regolare. Evita caffè e stimolanti nelle ore serali e crea un ambiente rilassante per il sonno.

Esprimere i Propri Sentimenti: Parla apertamente con la tua compagna dei tuoi sentimenti e delle tue preoccupazioni. Il supporto emotivo può fare una grande differenza e può rafforzare la vostra relazione.

Affrontare il Concorso con Serenità: Cerca di gestire lo stress legato alla procedura concorsuale in modo costruttivo. Preparati al meglio delle tue capacità, ma concediti anche delle pause e momenti di svago per ridurre la tensione.

È importante che tu sappia che non sei solo e che esistono molte risorse disponibili per aiutarti a superare questo momento difficile. La terapia psicologica combinata con un eventuale supporto farmacologico può essere molto efficace nel trattare i tuoi sintomi e nel migliorare il tuo benessere generale.

Se desideri discutere ulteriormente della tua situazione e esplorare le opzioni di trattamento, sono qui per aiutarti. Non esitare a contattarmi per fissare un appuntamento.

Ti auguro il meglio nel tuo percorso di guarigione e serenità.

Un caro saluto

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Buongiorno, spesso la vita ci presenta situazioni che in un qualche modo fungono da trigger di vecchie ferite mai elaborate fino in fondo. In questi casi bisognerebbe cogliere l'opportunità di affrontarle ed elaborarle. La psicoterapia può venire in aiuto in questi casi. Gli orientamenti con cui fare questo sono molto. Io le propongo quello Cognitivo-comportamentale con il supporto di approccio che partono dal corpo (botton-up) come EMDR e terapie senso-motorie. Rimango a disposizione.
Un cordiale saluto
Dottoressa Marina Bonadeni
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Gentile utente, mi dispiace per ciò che sta affrontando e per il disagio che ci racconta. In periodi di forte stress può accadere che elementi poco elaborati, con i quali magari non ci si è riappacificati definitivamente, possano riemergere e alterare il vissuto attuale.
Un professionista potrebbe essere molto utile ad elaborare questi pensieri, emozioni e vissuti e, potenzialmente, moderare la pervasività degli stessi nonché il disagio che ne potrebbe derivare.
Sono qui se le andasse di approfondire insieme questi vissuti. Cari saluti, dr.ssa Rita Desiderio
Si, si faccia seguire da uno psichiatra e da una psicoterapeuta. Quando ci sono pensieri così ossessivi è bene seguire anche una cura farmacologica per diminuire le ossessività. I farmaci ci sono anche per questo disturbo. Poi può abbinare una psicoterapia per affrontare la ferita emotiva di cui parla. Ha un bimbo di soli 10 anni per cui è bene che risolva quanto prima questo problema : Un saluto. Lina Isardi
Gentile utente da ciò che racconta sembra che il trauma di diversi anni fa, non è stato superato. Purtroppo, nei momenti di stress, se non metabolizzati bene questi pensieri possono tornare.
Le consiglio un percorso di supporto psicologico.
Buona fortuna per il concorso!
Se ne avesse voglia, può scrivermi per un primo incontro gratis.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Gentile D.S., grazie per aver condiviso questi aspetti del disagio che sta vivendo in questo momento della sua vita. Come lei stesso ha raccontato, è in fase di preparazione di un concorso e sicuramente questo le sta portando un forte stress. Ci sono comunque delle situazioni pregresse non ben elaborate. Se le va di parlarne non esiti a contattarmi. L'ascolterò volentieri. Forza e coraggio!
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Gentile utente, grazie per la sua condivisione. Le consiglio di intraprendere un percorso psicologico in modo da poter indagare come mai questioni appartenenti al passato siano ancora così attuali nella sua vita. In bocca al lupo, Dott.ssa Danese Cristiana psicologa
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Salve, grazie per aver condiviso la tua esperienza. È positivo che tu stia cercando aiuto per affrontare questi pensieri ossessivi e l'ansia. L'ipnoterapia e la mindfulness sono due approcci che possono offrire benefici significativi. Ecco come potrebbero aiutarti:

L'IPNOTERAPIA utilizza lo stato di ipnosi, uno stato di profondo rilassamento e concentrazione, per aiutare a modificare i modelli di pensiero negativi e ridurre l'ansia.

Come può aiutarti?
1. Riduzione dell'Ansia: L'ipnosi può aiutarti a raggiungere uno stato di rilassamento profondo, riducendo così l'ansia. Questo stato può aiutarti a sentirti più calmo e a dormire meglio.
2. Modifica dei Pensieri Ossessivi: Un ipnoterapeuta può lavorare con te per identificare i pensieri ossessivi e sostituirli con pensieri più positivi e costruttivi.
3. Risoluzione delle Ferite Emotive: L'ipnosi può aiutarti a esplorare e risolvere vecchie ferite emotive, come quella che hai descritto, portando alla loro guarigione e riducendo il loro impatto sulla tua vita quotidiana.
Cosa aspettarsi durante una sessione?

La MINDFULNESS è la pratica di essere pienamente presenti nel momento, accettando senza giudizio i propri pensieri e sentimenti.

Come può aiutarti?
1. Gestione dei Pensieri Ossessivi: La mindfulness ti aiuta a osservare i tuoi pensieri ossessivi senza reagire ad essi. Questo può ridurre il loro potere e frequenza.
2. Riduzione dell'Ansia: Praticare la mindfulness può aiutarti a sviluppare una maggiore consapevolezza del tuo corpo e della tua mente, riducendo così l'ansia.
3. Miglioramento del Sonno: La mindfulness può aiutarti a rilassarti prima di dormire, migliorando la qualità del sonno.

Combinare ipnoterapia e mindfulness può offrirti un supporto completo:

Ipnoterapia: Può aiutarti a risolvere le radici profonde dei tuoi pensieri ossessivi e dell'ansia.
Mindfulness: Può fornirti strumenti quotidiani per gestire lo stress e mantenere la calma.

Se sei interessato a iniziare un percorso di ipnoterapia o desideri ulteriori informazioni su come integrare la mindfulness nella tua vita, non esitare a contattarmi.
Buongiorno,

grazie per aver condiviso la tua situazione in modo così dettagliato. Capisco quanto possa essere difficile affrontare questo momento e l’ansia che stai vivendo. È importante sapere che ci sono strategie e terapie efficaci per aiutarti a superare questa fase.

Quando antiche ferite emotive riemergono e si trasformano in pensieri ossessivi, come quelli che descrivi, è un segnale che il tuo sistema emotivo è sotto forte stress. La procedura concorsuale che stai affrontando potrebbe aver agito come un innesco, portando alla superficie emozioni che pensavi di aver superato.

In questi casi, la terapia breve strategica può essere particolarmente utile. Questo approccio si concentra sul cambiamento rapido e concreto delle modalità disfunzionali che alimentano il problema. L’obiettivo è interrompere il circolo vizioso dei pensieri ossessivi e dell’ansia, fornendoti strumenti pratici per gestirli.

Il primo passo è riconoscere che i tuoi tentativi attuali di risolvere il problema, seppur ben intenzionati, potrebbero non essere efficaci e potrebbero addirittura alimentare il disagio. In terapia, esploreremo queste “tentate soluzioni” disfunzionali e lavoreremo insieme per sostituirle con strategie più efficaci. Per molte persone è sufficiente anche una singola seduta.
Resto a tua disposizione per ulteriori chiarimenti e ti auguro di trovare presto la serenità che meriti.
Buongiorno, in base a ciò che racconta la ferita emotiva riaffiorata ha bisogno di essere posta sotto attenzione. Dalle sue riflessioni, mi sembra buono chiedere un primo parere ad uno psicoterapeuta, soprattutto perché riguarda una situazione passata, forse a questo punto non ancora ben elaborata.
Un saluto
Dott.ssa Stefania Rubiero
Gentilissimo, grazie per la sua condivisione. La preparazione ad un concorso unita ai diversi fattori di stress che appartengono alla quotidianità di ogni persona può essere stata attivante rispetto ad alcuni eventi passati, proprio come lei ha riportato nel suo messaggio, che continuano ad avere un impatto nel presente. Purtroppo, non conoscendo l'entità del suo vissuto non è possibile stabilire a priori quale sia la strada migliore da percorrere. Come le hanno consigliato i miei colleghi e le mie colleghe valutare di rivolgersi a un/a psicologo/a o psicoterapeuta potrebbe essere una delle possibili strade da percorrere per dare il giusto spazio a quello che sta vivendo e capire insieme come affrontarlo. Dott.ssa Elisabetta Secci
Salve, come lei ha intuito l'intervento psicologico è adeguato per agire sul problema che sta vivendo e che le genera sofferenza.
Ora individuare quale intervento sia il più adeguata è particolarmente complesso. Una prima distinzione utile per orientarsi è tra gli interventi farmacologici e quelli psicologici:
gli interventi psicofarmacologici possono essere amministrati solo da psichiatrз (dottorз in medicina, specializzatз in psichiatria); gli interventi psicologici richiedono unǝ psicoterapeuta. Unǝ psicoterapeutǝ può essere di formazione dottorз in medicina o in psicologia.
La distinzione ha comunque un valore limitato, ci sono psichiatrз psicoterapeutз, psicoterapeutз che le potrebbero consigliare di andare da unǝ psichiatrǝ e psichiatrз che le potrebbero consigliare di andare da unǝ psicoterapeutǝ.
Il mondo delle psicoterapie poi è una gran confusione, pensi che in Italia ci sono centinaia di scuole che formano a decine di approcci psicoterapeutici diversi e potenzialmente tutti questi approcci sono efficaci. In un recente dibattito pubblico, Il prof. Turchi, prof. associato all'Università di Padova, rispondendo ad una domanda di uno studente su quale scuola di psicoterapia scegliere ha detto che non è tanto la scuola ad essere importante ma quanto ti dedichi alla scuola, ha invitato a considerare la scuola di psicoterapia come un'allenamento di nuoto, bisogna entrare in acqua e fare tantissime vasche.
La mia indicazione è quella di rivolgersi ad unǝ psicoterapeutǝ competente, sopratutto le invito a farsi una sua opinione e a fare una scelta di cui è convinto nonché di avere sempre chiare le ragioni di quella scelta così da poter essere nelle condizioni, qualora sia necessario, di rivedere le sue ragioni a favore di un'altra scelta. Qualora voglia dialogare sulla scelta dello psy può considerare la possibilità di contattarmi gratuitamente.
Ciao D. S., mi dispiace sentire che ti stai sentendo così in questo momento. È importante capire che i pensieri ossessivi e l'ansia che stai provando potrebbero essere collegati al momento stressante che stai vivendo con la procedura concorsuale. Tuttavia, è anche possibile che questa situazione abbia riportato alla luce delle ferite emotive non completamente guarite.
In questo caso, potrebbe essere utile per te intraprendere un percorso terapeutico con uno psicologo specializzato in terapia sistemico relazionale. Questo tipo di terapia può aiutarti a esplorare le dinamiche relazionali presenti nella tua famiglia e a lavorare sulle ferite emotive passate che stai vivendo in questo momento.
Inoltre, potresti valutare l'opzione di consultare uno psichiatra per una valutazione farmacologica, se necessario, per gestire i sintomi più gravi di ansia e depressione che stai sperimentando.
Infine, è importante anche prendersi del tempo per te stesso, curarsi e trovare modi per ridurre lo stress nell'attesa della procedura. Potresti considerare attività di rilassamento come la meditazione, lo yoga o il tempo trascorso all'aria aperta.
Ricorda che chiedere aiuto è un atto di coraggio e prendersi cura di te stesso è fondamentale per poter prendersi cura degli altri. Spero che tu possa trovare la strada verso il benessere e la serenità che meriti. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione anche online.
Dott. Cordoba
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Gentile utente, la voglio rassicurare sul suo attuale stato. Come lei ha potuto ben capire questo momento di vita che sta affrontando è per lei un'intensa fonte emotiva. Molto probabilmente l'ideale sarebbe per lei effettuare dei colloqui di sostegno psicologico a questo momento e valutare, qualora fosse necessario, l'affiancamento temporaneo a tale sostegno di un farmaco.
Se poi queste sue sensazioni dovessero permanere anche dopo il concorso al quale si è iscritto, l'ideale sarebbe cominciare un vero e proprio percorso di Psicoterapia.
Spero di averla aiutata, e resto a Sua disposizione.
Cordialmente Dott. Edoardo Ciancaglini.
Buonasera grazie per essersi aperto, le consiglio una psicoterapia per ripercorrere gli anni addietro della sua narrazione del ciclo di vita e trattare al meglio la ferita emotiva di cui raccontava.
Rimango disponibile. Dr.ssa Versari Debora.
Salve e grazie per aver condiviso la sua difficoltà e la sua attuale esigenza. Le rispondo facendole comprendere come nel nostro corpo non è solo un problema di cervello o di memorie, nè tanto pensare di aver superato, come dice, qualcosa. E' spesso, non sempre, qualcosa di più profondo che dai miei studi faccio emergere.
"Amigdala - Ghiandola specializzata in modo ancestrale alla identificazione delle emozioni legate alla sopravvivenza.
I segnali dal cuore viaggiano anche verso l’amigdala attraverso differenti percorsi di quelli che portano al talamo.
L’amigdala è un centro che processa le emozioni e codifica le memorie emozionali. L’amigdala è anche un sistema di confronto di pattern che cerca e processa tutto quello che è familiare e che conosce già. Per esempio, quando c’è la percezione di una situazione stressante, l’amigdala risponde scandagliando la sua banca di memoria, finché non trova quell’emozione immagazzinata da una precedente esperienza stressante, che ritiene simile. E quindi stimola la stessa reazione emozionale che è stata innescata quella volta, come magari ansia, dolore, rassegnazione o depressione. L’amigdala è capace di paralizzare i percorsi neuronali e attivare una risposta emozionale familiare prima che i nostri più elevati centri cerebrali ricevano l’informazione e prima di avere tempo perfino di pensare a come rispondere.
Questa è una delle ragioni per cui spesso reagiamo dicendo o facendo cose per cui ci pentiamo.
L’amigdala comunica cosa è familiare ai centri percettivi nel cervello. Così, se la rabbia è diventata uno schema familiare per l’amigdala, allora percepire qualcuno che ci guarda in maniera strana può stimolare una reazione di rabbia prima di aver tempo di considerare se quella rabbia è una risposta appropriata.
I ricercatori sanno che i programmi di sopravvivenza istallati profondamente nel cervello fanno sì che l’amigdala metta più peso sulle esperienze negative che su quelle positive.
La buona notizia è che attivando la coerenza cardiaca e le emozioni positive, come equanimità, pace, compassione e gratitudine, possiamo istallare nuovi programmi nell’amigdala, così che si possono stabilire nuovi schemi di risposta più equilibrati ed appropriati.

Quando inizi a praticare coerenza cardiaca, prepariamo schemi emozionali che ti supportano nel tuo muoverti nella vita e inizi a lasciare andare schemi non efficaci."
Buongiorno per rispondere alla sua ultima domanda credo che la terapia che possa farla stare bene esista ma va indagato meglio il senso di questo malessere; è probabile che lo stress e altri fattori abbiano rappresentato degli stimoli che hanno permesso il riaffiorare di vissuti dolorosi rimossi e bloccati da particolari meccanismi difensivi . Le consiglio di rivolgersi ad un professionista che possa aiutarla. Sono disponibile sia online che in presenza. Dr. Angelini Omar
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Buongiorno gentile utente, grazie per aver condiviso con noi le sue difficoltà. La sintomatologia che riferisce, pensieri ossessivi, insonnia , ansia, stati depressivi sembra avere in questo momento un forte impatto nella sua vita. Ecco che come prima cosa le consiglierei di rivolgersi ad un professionista della salute mentale, in modo che la sintomatologia rientri e lei possa vivere più serenamente. Sembra esserci, dal suo racconto, un evento scatenante, una vecchia ferita riaperta come la definisce lei, che probabilmente merita di essere esplorata e rielaborata, sarebbe interessante capire perchè non si è cicatrizzata completamente, quali eventi recenti sono legati alla sua riapertura e soprattutto quale il significato soggettivo che lei associa a questo evento passato. Le auguro di riuscire ad elaborare questo evento e riprendere in mano la sua vita. Un caro saluto, Dott. Marco Squarcini
Buongiorno,
Probabilmente è successo un qualcosa che ha risvegliato ferite del passato... La strada giusta è quella di intraprendere un percorso con un collega.
In bocca al lupo
Dott. Marco Cenci
La ringrazio per aver condiviso una situazione così personale e delicata. Quello che descrive, il riaffiorare improvviso di un'antica ferita emotiva sotto forma di pensieri ossessivi, è qualcosa che può accadere in momenti di particolare stress. La procedura concorsuale che sta affrontando potrebbe aver contribuito a creare un terreno fertile per il ritorno di questi pensieri, risvegliando vecchi schemi emotivi che sembravano ormai superati. Non è insolito che eventi passati tornino alla mente quando ci sentiamo sotto pressione. Ciò che sta vivendo potrebbe essere legato a un fenomeno che in psicologia cognitivo-comportamentale chiamiamo "pensieri intrusivi". Si tratta di pensieri che emergono contro la propria volontà, persistenti e difficili da gestire, spesso accompagnati da emozioni intense come paura o senso di colpa. Il fatto che questi pensieri si presentino con forza non significa che abbiano un valore reale o attuale, ma piuttosto che il suo sistema emotivo è particolarmente sensibile in questo momento. Un aspetto positivo è che lei è consapevole del problema e desidera affrontarlo, un passo fondamentale per iniziare a sentirsi meglio. Esistono percorsi terapeutici molto efficaci per situazioni come questa. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) potrebbe aiutarla a identificare e comprendere i pensieri che la tormentano, lavorando per ridurne l'impatto e spezzare il circolo vizioso tra pensieri, emozioni e comportamenti. Un approccio utile potrebbe includere tecniche come la ristrutturazione cognitiva, che mira a modificare i pensieri disfunzionali, e pratiche di mindfulness o tecniche di rilassamento, che aiutano a sviluppare una maggiore accettazione e distacco dai pensieri intrusivi. Se l’ansia e l’insonnia stanno incidendo pesantemente sul suo benessere quotidiano, potrebbe anche valutare un supporto farmacologico temporaneo, in parallelo alla terapia psicologica. Un professionista potrebbe aiutarla a comprendere se questa opzione è necessaria e quale trattamento potrebbe essere più adatto alla sua situazione. Farmaci ansiolitici o antidepressivi, se indicati, possono contribuire a ridurre l’intensità dei sintomi e facilitarle il lavoro terapeutico. Mi permetto anche di sottolineare l’importanza di prendersi cura del suo benessere generale. Anche piccoli interventi come regolarizzare il sonno, mantenere un’attività fisica leggera e cercare momenti di pausa e svago possono fare la differenza, soprattutto in un periodo di stress. Il fatto che la sua famiglia le sia vicino è un altro elemento molto prezioso: non esiti a condividere con loro quello che sente, mantenendo aperto un dialogo onesto. Non è da solo in questa situazione, e ci sono strumenti e professionisti pronti ad aiutarla. Il suo desiderio di proteggere la sua famiglia e trovare una soluzione dimostra quanto tenga a loro e al suo benessere. Affrontare questa sfida insieme a un terapeuta potrà aiutarla non solo a superare questo momento, ma anche a sentirsi più forte e sereno nel lungo termine. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero

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