Salve a tutti, avrei bisogno di un aiuto da parte vostra. Dopo tre anni di relazione, dieci giorni f

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Salve a tutti, avrei bisogno di un aiuto da parte vostra. Dopo tre anni di relazione, dieci giorni fa ho deciso di lasciare il mio ragazzo.
Fin da quando ci siamo conosciuti, mi sono legata particolarmente a lui e provavo gelosia nei suoi confronti e cercavo spesso di tenere sotto controllo la situazione perché ero più tranquilla, quindi in chat chiedevo che facesse, dove fosse e domande così. Purtroppo quando litigavamo, io tendevo sempre ad essere più pressante nel risolvere le cose, mentre lui mi riportava a casa, mi offendeva e non voleva risolvere le cose. Quando poi la situazione si calmava, io ero contentissima di ritornare a stare bene con lui e lui mi chiedeva scusa. Sono sempre stata una persona insicura, perciò per aprirmi con lui ci ho messo un po’. Avevo paura che lui potesse lasciarmi da un momento all’altro. Dopo un anno e mezzo di relazione insieme, abbiamo dovuto affrontare la relazione a distanza che per me è stata davvero una grande difficoltà in quanto quando l’avevo conosciuto, io avevo 18 anni e non lavoravo ne studiavo. Avevo allontanato un po’ di amici in quanto avevo capito che loro non fossero interessati a me. Mi sono ritrovata a stare da sola, a sentire molto la sua mancanza non vedendo l’ora che lui tornasse. Decido di iscrivermi in palestra così da alleviare un po’ i miei pensieri. ci vedevamo una volta al mese e cercavamo di vederci per quello che potevamo in quanto lui era molto impegnato con gli studi. Negli ultimi 6/7 mesi, ho iniziato a guardarmi un po’ in giro, provando attrazione per alcune persone, anche un po’ di fissazione ma che poi facevo immediatamente passare e ritornavo a pensare al mio ragazzo. In quel momento non pensavo a cosa avessi fatto, forse per abitudine di stare con il mio fidanzato. Evidentemente però c’era qualcosa che non andava in noi. Lui sempre molto tranquillo, viveva tranquillamente le sue giornate facendo sempre le stesse cose e non preoccupandosi molto di me, mentre io cercavo spesso di chiedergli le cose, di parlare un po’, di chiamarlo in quanto ci sentivamo al telefono. In questo mese che passiamo lontani, io inizio ad uscire con nuovi amici ed ero felice di farlo, forse mettendo anche lui da parte. Effettivamente scende e ci rendiamo conto che io fossi fredda nei suoi confronti, tanto da causarmi uno stato d’ansia forte perché sentivo di perderlo. Purtroppo lui riparte e da quel momento io inizio a farmi tanti pensieri, a non volerlo neanche sentire e non capisco perché, a stare tutti i giorni chiusa in camera a piangere e a darmi risposte che non riuscivo a trovare. Decido così di chiudere la relazione, ma di sentirlo comunque durante il giorno. Ad oggi abbiamo deciso di non sentirci più. In alcuni giorni sto bene, in altri ricado tantissimo in una forte depressione, sento di essere stata la causa di tutto ciò, facendomi venire i sensi di colpa perché forse io ero solo dipendente da lui, forse non l’ho amato davvero ma era solo dipendenza e mi faccio ancora più male. Mi vengono i sensi di colpa per aver provato attrazione verso altre persone, tendo a pensare di volergli scrivere per recuperare tutto, ma non lo faccio perché so che non devo farlo. Non riesco ad uscire, mi sento da sola perché ho davvero pochi amici a cui non ho parlato di questa situazione, ho mia sorella che non mi aiuta per niente. Penso solo di non voler esserci più, sarebbe solo più facile per me non soffrire. Non ho il coraggio di farlo, ma lo penso spesso e sono arrivata davvero allo sfinimento. Vorrei poter recuperare questa storia, forse è per questo che sto male, perché mi do delle piccole certezze di recuperare tutto, ma penso che non ha senso in quanto viviamo a distanza e perchè emotivamente non mi sento più coinvolta nei suoi confronti di scrivergli e condividere la nostra giornata. Mi scuso per gli errori ortografici, ma sono nel panico più totale e non so più che cosa fare. Era una storia vera? era solo ossessione e non amore? devo recuperare la storia o stare da sola? riuscirò a riprendermi?
Buongiorno signora emerge nel suo racconto una grande confusione in parte dovuta alla situazione emotiva particolarmente sofferente che sta attraversando. La chiusura di una relazione necessita sempre di un lavoro di riebolazione e di ristrutturazione personale in questo momento mi sento di consigliarle di focalizzare l'attenzione su sè stessa e sui suoi bisogni e desideri attraverso l'aiuto di un professionista. Cordialmente

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Salve, sia meno severa con se stessa perché non ha fatto nulla di malvagio da punirsi in questo modo . Le domande che si pone sono legittime e sono un classico per situazioni come la sua. Probabilmente lei è arrivata a questa decisione dopo tante piccole delusion ma essendo stata una storia molto importante è assolutamente normale sentirsi legati e provare sentimenti anche se contrastanti. La fine di una relazione importante è un enorme stress per ogni essere umano. Inizi con il volersi bene e rivolgersi a uno psicologo che la sostenga in questo momento emotivamente così difficile è la cosa migliore da fare. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, comprendo la fatica che sta affrontando in questo momento e spesso la fine di una relazione può portare con sé un periodo di confusione, di smarrimento, di incertezze e di dubbi. Dalle sue parole si percepisce una grande sofferenza, ma anche una ricca riflessione su di sé e sulla sua decisione di lasciare il suo ragazzo.
Le sue risorse, che ben emergono dalle sue parole, l’aiuteranno a riprendersi, ma potrebbe esserle utile un percorso psicologico che possa affiancarla e sostenerla in questo momento così carico di fatiche per lei. Se interessata, rimango a sua disposizione, anche online.
Cordialmente Dott.ssa Fozibo
Salve, Mi dispiace molto per la situazione che descrive perché posso comprendere il disagio connesso. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare Quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato. Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale traumatico Connesso con la genesi della Sofferenza in atto. Resto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL
Dalla tua descrizione emerge una auto-colpevolizzazione pervasiva ma, allo stesso tempo, scrivi "evidentemente c'era qualcosa che non andava in NOI": questo può rappresentare un "campanello d'allarme" che, a suo tempo, puoi avere sentito. Che male c'è nel guardarsi intorno e provare attrazione per altri ragazzi, soprattutto alla tua giovane età ? Un sostegno psicoterapeutico può esserti utile per affrontare questo momento di confusione, di sofferenza e per ripartire e acquisire gli strumenti per rimetterti in gioco sul piano delle relazioni interpersonali.
Gentilissima, emerge un forte senso di colpa che è da ben vedere a prescindere dall'esito della relazione. Questa attrazione verso altre persone non necessariamente significa che siate arrivati al capolinea con il compagno come invece potrebbe essere che sia così, il punto è riflettere grazie a un percorso di psicologico o psicoterapeutico cosa abbia visto in queste persone in modo da potersi riappropriare di quelle parti di personalità che ha intravisto in altri ma che sono solo sue, andando verso una completezza di sè. Buon cammino verso l'individuazione.
Cordialmente, Dott.ssa Costa Valentina
Buongiorno, la confusione che vive le chiede di fare chiarezza nei suoi sentimenti e nei suoi obiettivi, Vive un conflitto tra la necessità di non perdere o di riprendere con l'ex e la necessità di fare nuove esperienze, di avere accanto qualcuno con cui condividere la quotidianità. E' probabile che si sia sentita trascurata e abbia messo in campo strategie per uscire da quel senso di trascuratezza. Le consiglio un breve percorso psicoterapeutico con cui comprendere almeno le ragioni che la muovono per poi decidere se lavorarci sopra e estendere tale percorso, Sono disponibile anche online. Un saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
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Gentilissima, grazie per aver condiviso i suoi vissuti dolorosi. La fine di una relazione affettiva porta molta sofferenza, così come anche i dubbi e l'incertezza sulla decisione presa, quelli che lei sta attraversando. Le consiglierei di concentrarsi maggiormente su se stessa, trovare nuove amicizie e svolgere attività di svago e di leggerezza. Con il tempo riuscirà a sentire sempre meno questa sua sofferenza. Colpevolizzarsi non porta da nessuna parte, una relazione si costruisce in due e la responsabilità di come vanno le cose dipende da entrambe le parti. Intraprendere anche un percorso psicoterapeutico potrebbe portarle giovamento, anche solo per un sostegno in questo momento difficile per lei. Le auguro di ritrovare presto un po' di serenità. Un caro saluto.
Gentile utente, la sua richiesta di aiuto è di sicuro un ottimo punto di partenza per fare chiarezza su ciò che sta accadendo. Le domande sono tante.
Nella prima parte della vostra relazione, descrive se stessa come gelosa, dove le modalità controllanti le abbassavano il senso di ansia; descrive se stessa come una persona insicura.
Capisco che affrontare un periodo di relazione a distanza, dopo un anno e mezzo di vicinanza, non sia stato semplice e mi sento di apprezzare la sua scelta dell'iscrizione in palestra; una buona soluzione, come altre possibili, per fare qualcosa contro il senso di solitudine. Mi sembra di capire che però, il fatto di crearsi delle nuove compagnie di amici le provoca senso di colpa.
Da quando avete deciso di non sentirvi più, nemmeno telefonicamente, in lei si sono iniziati a presentare stati alternati depressivi e le domande si sono fatte più incalzanti.
Emerge un grande senso di colpa riguardo alle proprie scelte individuali, indipendente dall'esito della relazione. Aspetto che andrebbe esplorato e approfondito.
Le domande hanno necessità di esistere e ci permettono di fare chiarezza ed allargare la visione.
Sono a disposizione per altri scambi.
Buonasera, dalle sue parole emerge un vissuto di grande sofferenza. Spesso capita di colpevolizzarsi e di essere critici verso di sè dopo la fine di una relazione, ma ora dobbiamo riflettere sull'utilità di questo processo, perché spesso può risultare controproducente e ci impedisce di ripartire verso la ricostruzione di un nuovo equilibrio. Ha sicuramente molte domande a cui vorrebbe dare una risposta, ma questo potrà avvenire solo attraverso una rielaborazione di quanto accaduto. Questo necessita di tempo e potrebbe aiutarla un adeguato percorso psicologico per affrontare questo momento doloroso e per riprendere in mano la sua vita, esplorando sè stessa nelle sue risorse personali.
Cordiali saluti
Dott.ssa Alessandra Scidone
Buongiorno cara utente, grazie per questa condivisione. Deve essere molto faticoso far fronte alla grande confusione che emerge dal suo racconto. Mi dispiace per la situazione che sta vivendo, ma forse questo messaggio può già essere un primo passo per fare un po' di ordine. Scrivere a volte aiuta, ma non sempre é sufficiente. Ci sono tanti "pezzetti" nel suo racconto che andrebbero considerati e osservati per trovare loro la giusta collocazione nel suo cuore e nella sua mente. Per farlo può essere utile dare seguito a questa sua prima e importante richiesta di aiuto contattando un professionista per intraprendere un percorso psicoterapeutico.
Cari saluti
Buongiorno cara ragazza, immagino e comprendo quanto stia male in questo periodo. Quel che penso è che ogni separazione è dolorosa e ha bisogno di un suo tempo per essere assimilata, vissuta e per ritornare poi ad una vitalità nuova. A mio avviso lei è in questo momento. Qualcosa dentro di lei l'ha portata ad allontanarsi da questo ragazzo e desiderare altro, ma ora ne sente anche tutto il dispiacere e la solitudine. Si dia tempo. E' un percorso quel che sta vivendo. Se desidera parlarne ed effettuare qualche incontro anche on line sono a sua disposizione. Cordiali saluti. Dott.ssa Alessandra Domigno
Gentile utente, nella sua lettera lei ha espresso chiaramente il suo stato di dipendenza dal suo fidanzato e la mancanza di interessi particolari nella sua vita. Sembra che ci fosse stato un vuoto che lei ha cercato di colmare con l’attaccamento a lui. Bisognerebbe capire perché apparentemente lei non si sia mai permessa di investire su di sé , sui suoi interessi, sulle sue amicizie.
Ora che ha deciso di interrompere la relazione, si sente come un sacchetto vuoto, senza valore, solo col senso di colpa. Come i miei colleghi le hanno già ribadito, non ha fatto nulla che giustifichi il suo senso di colpa. Forse ha cercato un po’ di autonomia, che non aveva mai cercato prima e questo movimento è molto evolutivo. Può darsi che sia una scelta dolorosa e che non riesce ad affrontare in solitudine. In tal caso può rivolgersi ad un professionista. L’importante è che lei investa finalmente le sue energie su di sé per crescere ed imparare a conoscersi.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Buona sera mi dispiace molto per il momento di grande sofferenza e confusione che sa provando. La ringrazio per la sua condivisione e le suggerisco un percorso per affrontare ed elaborare queste emozioni che sente.
Un caro saluto e resto a sua disposizione
Dott.ssa Lina Robertiello Bologna
Buongiorno,
decidere di chiudere una relazione è sempre doloroso. A volte la sofferenza di questa scelta va via da sola, altre volte si blocca e genera dei dubbi su cui è importante riflettere e farsi supportare.
Nel caso resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, gentile utente. Io la sento profondamente autentica e con l'amarezza e il dolore che si prova quando si chiude una relazione importante. In quel momento ci si sente annientato e come se avessero portato via una parte di voi. 10 giorni sono veramente pochi e non potrebbe stare diversamente, salvo se non lo avesse amato. La nostra società ha inventato gli analgesici, per non sentire dolore ed è come se alla fine ci fossimo abituati al fatto che non si deve sentire dolore. Ma quello dell'anima non ha farmaci, deve passare, con i suoi tempi e lasciarci come eredità un'esperienza che ci sarà molto utile se la sappiamo cogliere. Si possono provare sentimenti contrastanti e in contraddizione fra di loro, si può provare attrazione per un altro mentre si è in coppia. Insomma, è una dimensione molto complessa, ma anche estremamente ricca. Se pensa che può esserle utile, consulti uno/una psicoterapeuta per un percorso. La aiuterà a rimettere le idee in fila e a conoscersi di più nelle sue reazioni irrazionali. Rimango a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Ciao. Mi permetto di darti del tu perchè mi sei sembrata giovane e molto spaventata. Certo un rapporto a distanza comporta spesso grosse difficoltà e deve essere basato su una estrema fiducia ed anche su una buona autostima. Non è con il controllo che è possibile gestire un rapporto così delicato, ma solo esplicitando le proprie fragilità al partner e chiedendo di affrontarle insieme. Se il partner non riesce a capire il tuo bisogno di essere rassicurata non serve stargli "col fiato sul collo", si peggiora solo la situazione e lo si allontana ancora di più.
Ora dici di non sapere se riavvicinarti o no. Capisco che tre anni sono un periodo importante in cui si investe molto di sé e della propria interiorità, ma dovrebbero però cambiare le premesse perché possa verificarsi un cambiamento. Per ora il mio suggerimento è fare un percorso che riesca a darti maggiore sicurezza e fiducia nelle tue capacità personali e umane. Poi potrai decidere se può valere la pena di recuperare un rapporto così difficile o, avendo acquisito maggiore autostima, guardarti intorno per altre possibili relazioni (in fondo dici di aver provato attrazione anche per altre persone ; e, fidati, non è una colpa).
Ti auguro di trovare al più presto una via per una maggiore serenità
Dottoressa Clotilde Bellani

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