Salve, a novembre 2021 mi è stata diagnostica protrusione/ernia L4-L5 e protrusione L5-S1, a seguito

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Salve, a novembre 2021 mi è stata diagnostica protrusione/ernia L4-L5 e protrusione L5-S1, a seguito di RM e persistenti dolori lombari a destra. Dopo fisioterapia e laserterapia il dolore era praticamente scomparso e cominciavo a sentirmi più sicuro, finché qualche settimana fa è comparso un nuovo dolore, diverso e molto molto più intenso, leggermente più in basso e questa volta a sinistra! Incredulo, vista la diversità e anche l'intensità, ho pensato si trattasse di un'infiammazione transitoria, magari di un tendine (anche perché mi faceva male ad esempio tirando verso il basso la testa, col mento contro il petto, cosa che con l'ernia a destra non mi succedeva), ma nel giro di pochissimi giorni è degenerato e ho avuto di nuovo la schiena bloccata e lombosciatalgia che in breve si è diffusa al polpaccio.
Ho contattato un altro ortopedico, che ha riscontrato spondilolistesi di L5 su S1 e schisi di S1, e ha prescritto una terapia farmacologica miorilassante/antinfiammatoria + busto. Sono all'ottavo giorno di terapia ma gli effetti ahimè sono nulli, e in particolare il dolore si è aggravato e ormai non resisto né in piedi né seduto per più di qualche secondo. Da oggi il dolore persiste anche quando sono sdraiato. Nemmeno il Lenizak ha effetto.
Ho fatto tre radiografie (della colonna intera e dinamiche) e venerdì vedrò un neurochirurgo, ma sono disperato per il dolore, la mia vita è ferma, vivo a letto da dieci giorni o più e sono quasi tentato di andare (non so come) al pronto soccorso. Come potrei alleviare il dolore, considerando anche le medicine che sto già prendendo? Sono davvero pronto a tutto. Grazie!
Salve, l'indicazione alla visita neurochirurgica è corretta. Probabilmente sarebbe utile una risonanza magnetica. Nel frattempo, di ulteriori possibilità per controllare il dolore ce ne sono diverse (per esempio tutta la classe di oppiacei), ma richiedono una valutazione medica. E tenga presente poi che la sciatalgia, essendo un dolore neuropatico, risponde male agli analgesici normali e richiede farmaci specifici come il gabapentin. Consiglio di ricontattare il suo curante per gestire il dolore in attesa della visita neurochirurgica.

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La prima cosa che farà verosimilmente il neurochirurgo sarà una modifica della terapia farmacologica per controllare il sintomo dolore. Cortisonici, pregabalin o gabapentin sono farmaci da prendere in considerazione in questi casi poco responsivi ai FANS classici. Difficilmente però deciderà di intervenire subito chirurgicamente e verosimilmente le proporrà altre cure riabilitative o la invierà ad un fisiatra per impostare un trattamento conservativo di riabilitazione.
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