Salve, a breve io e la mia famiglia dovremmo trasferirci in un altro comune. Mia figlia andrà in 3 m
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Salve, a breve io e la mia famiglia dovremmo trasferirci in un altro comune. Mia figlia andrà in 3 media e dovrebbe cambiare scuola poiché sono impossibilitata ad accompagnarla. Come devo fare? Cercare in tutti i modi di farla fare l'ultimo anno dove si trova? O cambiare e basta? Che difficoltà potrà subire?
Salve, ritengo Innanzitutto importante che voi possiate parlare apertamente di questa situazione in famiglia cercando di Esplorare i pensieri e vissuti emotivi della ragazza.
Ogni cambiamento prevede dei tempi di adattamento per cui aspettatevi qualche settimana di transizione.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
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Gentile Utente, è sano che si preoccupi per gli effetti che sua figlia potrebbe avere, ma in questi casi è più informativo chiedere alla ragazza stessa come vive questo passaggio. In senso assoluto i cambiamenti non sono dannosi di per sé, e la ragazza è comunque grandicella, ma chiederei a lei per capire se intervenire su un problema che fattivamente non sappiamo se c’è. Un caro saluto
Buongiorno e grazie per la condivisione. Credo importante esplorare assieme a sua figlia gli atteggiamenti e la disposizione rispetto a questo cambiamento. Mi chiedo se lei possa essere preoccupata personalmente per questo trasferimento anche per altre motivazioni, tra cui le normali paure connesse al cambiamento. Siamo dei sistemi che tendono all'omeostasi e il cambiamento produce sempre un turbamento. Le faccio i miei migliori auguri.
Gentile utente, gli esseri umani abbiano una grande capacità di adattantamento. Il grado di quest'ultimo varia da persona a persona in base a diverse caratteristiche: caratteriali, ambientali, di salute etc. Il cambiamento che lei prospetta comporterà la destrutturazione dello stato attuale e la ristrutturazione un nuovo assetto per la famiglia e per ciascun componente. È normale che tutto questo desti preoccupazione. La domanda è come mai teme che sua figlia possa incontrare difficoltà ma non spiega di che tipo didattico, relazionale? È già successo? Cosa ne pensa sua figlia? La sua è una preoccupazione condivisa in famiglia? I docenti di sua figlia cosa ne pensano? Al fine di vivere questo trasferimento in maniera serena e senza conseguenze suggerisco un percorso di psicoterapia entro il quale discutere queste preoccupazioni. Resto disponibile Saluti Dott.ssa Silvana
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Buongiorno, il suggerimento è di parlarne con sua figlia e vedere cosa ne pensa senza influenzarla. Spesso i genitori si preoccupano perché al loro posto proverebbero certe emozioni. Inoltre può richiedere un colloquio con i professori. I cambiamenti non sono negativi e spesso stimolano risorse utili alla crescita. Ogni mutamento va valutato attraverso le lenti uniche di chi le vive.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Sua figlia cosa ne pensa? Chiede il sacrificio di essere accompagnata nella scuola ancora un anno? O è ben disposta verso il cambiamento, che in ogni caso dovrà affrontare il prossimo anno all'inizio della secondaria superiore?
Un cambio di scuola, non è un evento traumatico, sua figlia può affrontarlo, senza conseguenze negative, al contrario può essere occasione di crescita e di potenziamento della resilienza psicologica.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Un cambio di scuola, non è un evento traumatico, sua figlia può affrontarlo, senza conseguenze negative, al contrario può essere occasione di crescita e di potenziamento della resilienza psicologica.
Buona giornata. Bruno Ramondetti
Buon giorno,
cambiare casa è un qualcosa di complesso per una famiglia. Abitudini routine e altri aspetti del quotidiano vengono sovvertiti. È giusto che in questo momento ognuno si occupi della propria condizione sintonizzandosi sull elaborazione del cambiamento. I figli in caso di perplessità manifestano ciò che desiderano comunicando in tanti modi. Aspetti eventuali cenni da parte di sua figlia eventualmente per iniziare a preoccuparsi, altrimenti le faccia fare ciò che desidera, ciò che vuole
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
cambiare casa è un qualcosa di complesso per una famiglia. Abitudini routine e altri aspetti del quotidiano vengono sovvertiti. È giusto che in questo momento ognuno si occupi della propria condizione sintonizzandosi sull elaborazione del cambiamento. I figli in caso di perplessità manifestano ciò che desiderano comunicando in tanti modi. Aspetti eventuali cenni da parte di sua figlia eventualmente per iniziare a preoccuparsi, altrimenti le faccia fare ciò che desidera, ciò che vuole
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
buon pomeriggio,
ritengo importante consultare la ragazza su tale argomento, datosi che sarà la diretta interessata.
Cordiale saluto
ritengo importante consultare la ragazza su tale argomento, datosi che sarà la diretta interessata.
Cordiale saluto
Gentile utente, capisco che per un adolescente cambiare classe non sia un passaggio del tutto semplice. Allo stesso modo durante il ciclo di vita familiare, i cambiamenti ci sono e sottopongono la famiglia alla definizione di nuove abitudini. Comunicare con sua figlia in modo autentico e senza barriere potrà essere una strategia che le permetterà da un lato di ascoltare attivamente le emozioni e paure di sua figlia e dall'altro sarà un'occasione per voi di condivisione emotiva e di sintonizzazione empatica.
Per ulteriori dubbi mi può contattare online, sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Per ulteriori dubbi mi può contattare online, sarà mia premura risponderle.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Gentile utente, credo che la cosa migliore sia affrontare il discorso in famiglia assieme a sua figlia. Avrà modo di comprendere cosa ne pensa, come si prefigura questo cambiamento, quali sono le sue eventuali paure.
I cambiamenti possono disorientare ma non necessariamente essere causa di problematiche altre. E spesso la preoccupazione è più dei genitori che dei figli.
Se lei affronterà con fiducia questo passaggio verosimilmente la trasmetterà anche a sua figlia.
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
I cambiamenti possono disorientare ma non necessariamente essere causa di problematiche altre. E spesso la preoccupazione è più dei genitori che dei figli.
Se lei affronterà con fiducia questo passaggio verosimilmente la trasmetterà anche a sua figlia.
Un caro saluto, Dott.ssa Francesca Froiio
Buongiorno gentilissima, credo che una soluzione potrebbe essere il chiedere direttamente a sua figlia che cosa ne pensa, condividendo insieme idee al riguardo ed eventuali soluzioni
cordialmente
AV
cordialmente
AV
Salve, dalla sua domanda si evince uno stato di preoccupazione normale date le variabili in gioco tuttavia il cambiamento in se non è necessariamente nocivo e a seconda della situazione può creare difficoltà come tradursi in opportunità. Sarebbe quindi opportuno fare prima chiarezza su di se in merito alle sue perplessità: quale motivo la preoccupa maggiormente? la didattica o le relazioni? Condivida in seguito con tutti i contesti di riferimento le sue perplessita la famiglia, la scuola e la diretta interessata, cercando ovviamente di essere di orientamento e non trasferire la sua preoccupazione. Nel caso in cui si trovasse in una situzione difficile da dipanare in autonomia, spesso in questi casi risultano molto utili brevi consulenze di parent training anche on line.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Salve, ne parli con sua figlia per vedere quale è la sua reazione al cambiamento che è piuttosto importante per una bambina. Se valuterà che non è il caso, le suggerisco di attendere un anno per non crearle stress emotivi importanti. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Buongiorno, credo che la sua terapeuta migliore sia proprio sua figlia. Ci parli apertamente, senza paure, esprimendole i suoi timori, ma restando aperta anche alla possibilità che sua figlia possa farcela, perchè sicuramente ha risorse grandi che il suo amore di madre (che a volte può diventare comprensibilmente apprensione), anticipa gli eventi, temendo di essere una cattiva madre o generare traumi. I ragazzi hanno risorse enormi di adattamento, basta che sentano da noi adulti la certezza che tutto andrà bene. Si fidi di sua figlia...il fatto stesso che lei scriva qui dimostra che lei è una madre attenta, provocatoriamente le dico quasi troppo.
Un abbraccio, andrà tutto bene..
Un abbraccio, andrà tutto bene..
Buongiorno gentile utente,
ne parli sicuramente con sua figlia affinché la soluzione a cui poi giungerete possa tenere dentro sia le esigenze della famiglia che quelle della ragazza. Se dovessero emergere difficoltà in questo cambiamento potrete consultare uno psicoterapeuta familiare.
Dr.ssa Damiano Maria
ne parli sicuramente con sua figlia affinché la soluzione a cui poi giungerete possa tenere dentro sia le esigenze della famiglia che quelle della ragazza. Se dovessero emergere difficoltà in questo cambiamento potrete consultare uno psicoterapeuta familiare.
Dr.ssa Damiano Maria
Salve, ovviamente sarebbe opportuno che potesse finire laddove ha iniziato, e quindi valutando tutte le opzioni possibili,dai mezzi pubblici alle mamme amiche, dalla permanenza fuori casa ad appoggi di ogni sorta.
Se questo non fosse possibile allora devono essere messi in gioco i mezzi della psicoterapia qualora sua figlia ne avesse bisogno.
La cosa migliore che può fare adesso è però parlarne comunque con la ragazza e valutare come assorbe il cambiamento.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Se questo non fosse possibile allora devono essere messi in gioco i mezzi della psicoterapia qualora sua figlia ne avesse bisogno.
La cosa migliore che può fare adesso è però parlarne comunque con la ragazza e valutare come assorbe il cambiamento.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente, come già suggerito dai colleghi, ne parli serenamente con sua figlia; essendo la diretta interessata, è giusto interpellare lei in primis rispetto a queste scelte. Eventualmente, sempre coinvolgendo sua figlia, può scegliere di parlarne con i professori, della vecchia e della possibile futura scuola, ma sempre rendendo la ragazza protagonista e pertanto consapevole di questa fase di passaggio. Cordiali saluti, Dott.ssa Antonella Cramarossa
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