Salve, 9 mesi fa mentre ero in aereo l'orecchio sinistro mi si è riempito di catarro e il giorno se
1
risposte
Salve,
9 mesi fa mentre ero in aereo l'orecchio sinistro mi si è riempito di catarro e il giorno seguente è scaturito un acufene.
Non ho avuto alcun dolore, solo questo fastidioso rumore nell'orecchio.
Dopo alcuni giorni la sensazione di orecchio tappato è scomparsa.
Durante la prima visita di controllo dopo un paio di settimane, l'esame impedenziometrico risultava a posto e il timpano risultava di tipo A.
Successivamente (dopo 3 mesi) ho fatto un altra visita a causa dell'autofonia che percepivo e l'esame impedenziometrico risultava piatto.
Il dottore mi ha detto che era dovuto alla presenza di muco all'interno dell'orecchio medio e mi ha detto che avevo la così detta "glue ear".
Ho fatto una terapia cortisonica (deltacortene 25mg per alcuni giorni) e l'autofonia è scomparsa, ma non l'acufene.
Durante la visita di controllo, l'impedenziometrico risultava migliorato, il catarro sembrava scomparso dall'orecchio medio e l'esame audiometrico perfetto. Timpano di tipo A.
Ora come ora resta l'acufene e quando apro e chiudo la bocca sento un rimbalzo al livello del condilo, lo sento fin su la tempia. Se mi metto di fronte lo specchio e provo a masticare, nella parte sinistra si muove addirittura l'orecchio, mentre nella destra resta fermo. Se insisto con il movimento la sensazione di rimbalzo ad un certo punto si trasforma in qualcosa di appiccicoso che fa letteralmente " ciak... ciak".
Quando compenso con la manovra di valsava, il timpano destro compensa prima del sinistro.
Nel frattempo ho fatto una risonanza magnetica con e senza contrasto (dalla quale non emerge nulla) ed una ortopanoramica.
Sono andato da uno gnatologo per verificare la corretta masticazione e mi ha confermato che è tutto ok, ma potrebbe essere rimasto del catarro nella tuba.
Ho effettuato un'altra visita specialistica dall'otorino, descrivendo i miei sintomi, il dottore (senza neanche visitare) mi ha affermato che il problema non deriva dalla tuba, bensì dalla coclea, nella quale la pressione è aumentata considerevolmente una volta entrato il catarro ed ora genera l'acufene dato che è in "sofferenza".
La cura prescritta è la seguente.
10 gg di:
- clenil compositum aeresol 2 volte al gg
- deltacortene 25mg a colazione
- 1 compressa di flexiban 10 mg dopo cena
12 sedute di terapia propriocettiva miofasciale
Dico da profano, non sarebbe stata utile una fibroscopia per verificare lo stato della tuba di Eustachio?
Mi piacerebbe avere un parere esterno viste le differenti diagnosi e visto anche che il problema non è stato ancora risolto.
Grazie in anticipo
9 mesi fa mentre ero in aereo l'orecchio sinistro mi si è riempito di catarro e il giorno seguente è scaturito un acufene.
Non ho avuto alcun dolore, solo questo fastidioso rumore nell'orecchio.
Dopo alcuni giorni la sensazione di orecchio tappato è scomparsa.
Durante la prima visita di controllo dopo un paio di settimane, l'esame impedenziometrico risultava a posto e il timpano risultava di tipo A.
Successivamente (dopo 3 mesi) ho fatto un altra visita a causa dell'autofonia che percepivo e l'esame impedenziometrico risultava piatto.
Il dottore mi ha detto che era dovuto alla presenza di muco all'interno dell'orecchio medio e mi ha detto che avevo la così detta "glue ear".
Ho fatto una terapia cortisonica (deltacortene 25mg per alcuni giorni) e l'autofonia è scomparsa, ma non l'acufene.
Durante la visita di controllo, l'impedenziometrico risultava migliorato, il catarro sembrava scomparso dall'orecchio medio e l'esame audiometrico perfetto. Timpano di tipo A.
Ora come ora resta l'acufene e quando apro e chiudo la bocca sento un rimbalzo al livello del condilo, lo sento fin su la tempia. Se mi metto di fronte lo specchio e provo a masticare, nella parte sinistra si muove addirittura l'orecchio, mentre nella destra resta fermo. Se insisto con il movimento la sensazione di rimbalzo ad un certo punto si trasforma in qualcosa di appiccicoso che fa letteralmente " ciak... ciak".
Quando compenso con la manovra di valsava, il timpano destro compensa prima del sinistro.
Nel frattempo ho fatto una risonanza magnetica con e senza contrasto (dalla quale non emerge nulla) ed una ortopanoramica.
Sono andato da uno gnatologo per verificare la corretta masticazione e mi ha confermato che è tutto ok, ma potrebbe essere rimasto del catarro nella tuba.
Ho effettuato un'altra visita specialistica dall'otorino, descrivendo i miei sintomi, il dottore (senza neanche visitare) mi ha affermato che il problema non deriva dalla tuba, bensì dalla coclea, nella quale la pressione è aumentata considerevolmente una volta entrato il catarro ed ora genera l'acufene dato che è in "sofferenza".
La cura prescritta è la seguente.
10 gg di:
- clenil compositum aeresol 2 volte al gg
- deltacortene 25mg a colazione
- 1 compressa di flexiban 10 mg dopo cena
12 sedute di terapia propriocettiva miofasciale
Dico da profano, non sarebbe stata utile una fibroscopia per verificare lo stato della tuba di Eustachio?
Mi piacerebbe avere un parere esterno viste le differenti diagnosi e visto anche che il problema non è stato ancora risolto.
Grazie in anticipo
Sicuramente un approfondimento diagnostico sembra indicato, soprattutto vista la lunga durata dei sintomi
Questo potrebbe comprendere , oltre alla rinofibroscopia, anche una valutazione dinamica della Articolazione temporomandibolare, considerata la asimmetrica escursione articolare che nota nella apertura della bocca
Questo potrebbe comprendere , oltre alla rinofibroscopia, anche una valutazione dinamica della Articolazione temporomandibolare, considerata la asimmetrica escursione articolare che nota nella apertura della bocca
Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online
Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.
Mostra risultati Come funziona?Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.