Salve, 2 anni fa sono uscita da una relazione di 10 anni. Mi sono rifidanzata subito con un ragazz

16 risposte
Salve, 2 anni fa sono uscita da una relazione di 10 anni.
Mi sono rifidanzata subito con un ragazzo fantastico, perfetto in tutto, il sesso va benissimo tutto quello che ho sempre cercato complici, c’è molta intesa, possiamo parlare di tutto (nella precedente relazione avevamo dei problemi).

Ora però sono combattuta con me stessa, sento che appena uscita dalla precedente relazione avrei dovuto prendermi del tempo per me, per sperimentare lo stare da sola, capire cosa voglio dalla vita, smaltire la relazione e godermi un po’ l’essere single.

Questa cosa a periodi mi pesa molto, vorrei essere libera, desidero fare esperienze sessuali con altre persone (anche se non amo il sesso occasionale), vorrei essere single per conoscermi da single.
Ma allo stesso tempo mi sembra stupido lasciare una relazione in cui le cose funzionano solamente perché voglio fare esperienza.
Ne ho parlato con lui e mi ha detto che non è una cosa da niente se è quello che sento e che se ho necessità di stare sola comprende.
Sono combattuta a volte mi sembra di perdere i valori di una volta, di non sapere cosa è l’amore, di pensare a cavolate.

Ho 28 anni ma essendo stata sempre fidanzata dall’età di 13 anni mi sembra di non aver mai vissuto una parte di me.
Salve, è molto comprensibili che provi queste sensazioni e desideri, visto il lungo legame precedente iniziato da piccola. Ci manca sempre quello che non abbiamo vissuto e prima o poi lo andiamo a ricercare. Le mancherebbe il suo ragazzo fantastico che non vi vedeste più? I pensieri su quello che perderebbe lasciandono vengono dalla "testa" o dal "cuore"? I bisogni quando emergono, vanno ascoltati e poi si decide come comportarsi. é molto maturo che lei ne abbia parlato con il suo ragazzo e magari continuandone a parlare potreste trovare una soluzione intermedia.Ovviamente in queste poche righe non si può esaurire una questione profonda che riguarda una sua scelta di vita. Sicuramente esplorarla, anche con uno psicoterapeuta l'aiuterebbe a chiarirsi le idee.A disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, condivido il pensiero del Suo fidanzato che non si tratta di un'inezia, bensì qualcosa che ha a che fare con la pulsione che sta virando da qualche altra parte. Comincerei da qui l'analisi di un eventuale percorso psicologico.
Spero di esserLe stata utile e intanto Le auguro una buona serata.

Dott.ssa Michela Dicosta
Salve, comprendo la sua situazione, così come il peso delle scelte che a volte possono metterci in crisi. Credo che dovremmo cercare di capire chi o che cosa "ascoltare" di noi stessi. Da un lato abbiamo il pensiero razionale che tende verso la direzione della stabilità con il suo attuale compagno mentre dall'altro abbiamo un desiderio interno, una spinta emotiva con radici piu profonde, che ci conosce bene, che vira verso la ricerca di qualcosa che non abbiamo mai sperimentato. Un supporto psicologico di certo l'aiuterebbe ad acquisire consapevolezza circa ciò che è piu funzionale per lei, superando questo momento di dissonanza cognitiva e recuperare la tranquillità. Un caro Saluto.
Gentile utente, a partire da quando, nell'ultima relazione da lei intrapresa, ha cominciato a desiderare la libertà che descrive? E' successo qualcosa, perchè lei cambiasse posizione nei confronti del suo partner e della relazione?
In ogni caso, quanto ai valori e al senso dell'amore che lei mette in dubbio, desiderare di fare esperienze, fugaci, frivole, o al di fuori di un contesto relazionale sentimentale standard, non è "sbagliato", ma sembra che lei lo avverta come tale, dando senso ad esperienze e desideri che vive attraverso un sistema morale, attraverso il quale lei "categorizza" in giusto/sbagliato.
Probabilmente è l'aderenza troppo rigida a questo sistema morale, a crearle disagio, e non la questione in sè.
Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Salve, Lei giustamente si pone alcuni quesiti sui suoi sentimenti, e su alcuni pensieri che la inducono a dubitare di questa nuova relazione. In realtà non è così scontato, poichè una coppia non è semplicemente la somma di due persone. E le emozioni si trasmettono a livello profondo. E' possibile che questa "richiesta di autonomia" che lei fa a sé stessa, al contrario di quanto si possa pensare logicamente, sia un bisogno di crescita della coppia. I sentimenti individuali in una relazione riflettono bisogni di entrambi. I suoi sentimenti dicono qualcosa di Lei all'interno della coppia, non solo come persona singola. Il fatto che il suo ragazzo non si sia allarmato quando lei ha manifestato i suoi pensieri, può significare anche che vi è una sintonia tra voi anche nella risoluzione emotiva dei problemi, senza ricorrere a reazioni difensive. Ovviamente occorrono maggiori dettagli per verificare queste ipotesi. Una terapia di coppia è lo strumento più appropriato in questi casi. Un saluto Cordiale
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Gentilissima, ogni coppia ha le sue caratteristiche e la coppia non è la somma delle due parti, è qualcosa di diverso, una totalità che si crea nella relazione. Se ci sono pensieri disturbanti questi influenzano il suo vissuto ma anche quello del suo partner, forse è il momento di fare chiarezza in lei stessa, magari con l'aiuto di un terapeuta che l'aiuti a raggiungere una miglior consapevolezza di se, dei suoi pensieri e delle emozioni che ne conseguono. Vedrà che ne trarrà beneficio lei e anche la sua relazione. I miei migliori auguri
dott.ssa Miculian
Salve, comprendo il suo conflitto interiore e la necessità di esplorare se stessa. È importante ricordare che la scoperta di sé e dei propri bisogni può avvenire anche all'interno di una relazione. Non è necessario interrompere una relazione in cui si sente bene per comprendere meglio se stessa.
Un percorso di psicoterapia potrebbe essere molto utile per aiutarla a conoscere più a fondo i suoi desideri e bisogni reali. La terapia può offrirle uno spazio sicuro per esplorare questi sentimenti e per capire meglio cosa vuole dalla vita, senza dover prendere decisioni drastiche immediatamente.
Prendersi del tempo per riflettere su questi aspetti può aiutarla a fare scelte più consapevoli e soddisfacenti per il suo benessere. In caso avesse bisogno, io sono a disposizione in presenza, ma anche online. Un saluto.
Dott. Gianluca Pignatelli
Salve, dalle sue parole sembrerebbe che lei non si sia mai data del tempo per conoscersi ed esplorare tutte le sue attitudini e potenzialità.
Rimanere con un punto interrogativo interrogandosi con l’ausilio del”senno di poi” non la aiuterà a darsi risposte valide.
Ciò che è accaduto non potrà più essere modificato.
Piuttosto la invito a riflettere sul senso e la validità della sua attuale relazione.
Una riflessione di questo tipo niente toglie ai desideri relativi ad una sessualità più libera, anzi!
Si chieda come vive la sua relazione, a volte si pensa di essere in equilibrio ed invece siamo fusi all’altro perdendo così il senso di noi stessi.
Una danza di coppia equilibrata richiede momenti di vicinanza e condivisione ed altri di allontanamento in cui individuarsi e riconoscersi come singoli con attitudini ed interessi peculiari.
Diversamente il rischio è di annegare nella relazione.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno! Lei fa una riflessione preziosa e capisco che possa generare forte ambivalenza. "Ri-fidanzata subito... dall'età di 13 anni" mi fa pensare a una modalità che si è innescata proprio in quel periodo della vita in cui il corpo cambia, i caratteri sessuali secondari emergono, le pulsioni e gli istinti scalpitano. Chissà che, allora, questo turbine non l'abbia un po' spaventata, trovando contenimento in un susseguirsi di relazioni stabili e rassicuranti. Ho l'impressione che aspetti di Lei rimasti a lungo inespressi, chiedano adesso diritto di cittadinanza. Forse, la questione non è "vorrei essere single per conoscermi da single", ma "ho il diritto di essere pienamente me stessa, intera, completa". Questo potrebbe avvenire anche all'interno di una relazione sentimentale (perché no), purché abbia qualcuno con gli strumenti per sedersi al suo fianco, mentre tenta di ripercorrere e scoprire "come se" tutte quelle parti n pausa. In bocca al lupo per tutto
Buongiorno,
grazie per aver scritto. Valuto che uno spazio di ascolto e sostegno possa essere utile per meglio comprendere alcuni Suoi bisogni-desideri e come/se inserirli nella situazione attuale.
Quello che posso sbilanciarmi a dire in questo contesto è che le relazioni di coppia, come peraltro in tutte le relazioni, è utile si coltivino spazi individuali per poter garantire un equilibrio funzionale.
Come calzarli più nello specifico, dato gli impegni emotivi, è da approfondire.
Saluti
Buongiorno, diciamo che la risposta se l'è già data da sola. "Conoscersi da single" è sicuramente un aspetto importante e per certi versi necessario. Ma la decisione che si trova ad affrontare non è semplice in considerazione del fatto che con il suo fidanzato le cose vanno bene.

Per evitare di rimanere in un limbo che può risultare uno stallo, provi a darsi un tempo per prendere una decisione.
Tenga presente che, molto probabilmente, essendo stata sempre accompagnata dovrà affrontare qualche paura relativa alla solitudine e, come donna, di non essere protetta dal suo uomo e da una relazione.
Buongiorno, mi spiace per ciò che sta vivendo, sembra molto combattuta.
Ciò che le consiglio è di riflettere se i suoi desideri di sperimentazione derivino da un sistema di credenze composte da imperativi dogmatici e da pensieri "se...allora" tali per cui "se sono giovane e ho concluso una relazione, allora devo/dovrei godermi la vita da single", oppure se in lei vi sia uno schema in cui il bisogno di indipendenza e sperimentazione di Sè è ostacolato da una parte di lei che ha il timore di rimanere "sola" (schema da ristrutturare) o ancora, perchè semplicemente non è innamorata, nonostante sia un bravo ragazzo (e non ci sarebbe nulla di male). Per fare un po' di chiarezza, le consiglio una consulenza psicologica.
Le auguro a prescindere il meglio!
Una buona giornata,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Psicologa Psicoterapeuta
Torino e Asti
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buongiorno a lei e grazie per aver condiviso questo conflitto interno che la angustia.
come i miei colleghi, anche io le suggerirei di iniziare un percorso di psicoterapia, magari con un terapeuta esperto della coppia, per indagare bene le ragioni di queste conflittualità.
Resto a disposizione e la saluto cordialmente, PF
Gentile utente, la sua ultima frase la trovo molto importante e soprattutto ricca di consapevolezza. Capisco quanto sia complesso pensare di lasciare qualcosa che funziona per sperimentarsi da sola nel mondo, ma lei è anche riuscita ad uscire da una relazione durata 10 anni, e se appunto dentro di lei esiste il bisogno di "vivere delle parti di lei" che potrebbero essere assopite o magari anche frustrate, forse potrebbe valere la pena riscoprirsi e viversi. Può però provare a porsi delle domande rispetto a quanto questo bisogno sia per lei importante; cosa secondo lei comporterebbe il non soddisfarlo; cosa significa per lei la sua relazione; se pensa di poter soddisfare questo bisogno anche stando in relazione con qualcuno. Ogni domanda richiede una risposta che merita comunque di essere osservata attentamente e in ogni direzione, per comprendere i motivi profondi delle scelte che prendiamo o non prendiamo e valutare quindi quanto siano funzionali.
Un caro saluto, Dott.ssa Carmen Tedeschi
Desiderare sempre ciò che non si ha fa parte dell'animo umano.
Entrare in conflitto con sé stessi anche ma alla lunga emergono nevrosi.
Bisognerebbe indagare da dove nasce il suo conflitto interiore.
Resto a disposizione

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