S O S : serietà, professionalità e competenza medica cercasi disperatamente....
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Ho 65 anni e dopo diversi anni di lombalgia intensa e ripetitiva (SENZA però alcun problema o dolore agli arti inferiori), sono stato operato ca. 3 mesi fa di 'stenosi + discopatia L3-4 L4-5 con intervento di microchirurgia mini-invasiva, in anestesia generale (con un taglio comunque di ben 9 cm.).
Tecnicamente l'intervento è consistito in: 'Incisione mediana, apertura della fascia muscolare, esposizione L3-4 L4-5, decompressione ed esplorazione discale L3-4 e L4-5, artrodesi con scheletrizzazione di lamine, articolari e spinose e sistema coflex f su L3-4 e L4-5 con l'aggiunta di osso artificiale in pasta d'osso, emostasi, chiusura'.
Nonostante tutte le assicurazioni iniziali di rapida e sicura ripresa, le mie condizioni sono soltanto e tuttora peggiorate con dolore non violento ma costante, autonomia a rimanere seduto senza sofferenza di 30/40 minuti, dolore pungente in pur lieve estensione, torpore e formicolio discontinuo ad un arto inferiore (e MAI avvertito prima dell'intervento): tutto ciò che mi costringe ancora a letto praticamente 22 ore su 24.
Appena visitato da uno fra i più noti e referenziati neurochirurghi della mia zona di residenza - con la sincera premessa di tutta la sua contrarietà all'installazione di qualsiasi distanziatore interspinoso - ha confermato tutta l'inutilità dei presidi installati, arrivando addirittura a consigliarmi l'asportazione chirurgica degli stessi, per non compromettere ulteriormente la biodinamica del rachide, già di per sè sufficientemente compromesso dalla degenerazione artrosica presente.
Pur comprendendo la difficoltà nel formulare un parere 'personalizzato' online, potreste almeno esternarmi i Vostri qualificati pareri personali circa la REALE utilità di tali presidi a favore dell'innocente paziente che, pur usando tutta la diligenza del buon padre di famiglia, nel tentativo di mettersi nelle mani più oneste e qualificate, si trova poi in una simile e quasi irreale situazione?
Io, nonostante l'infelice accaduto, non voglio minimamente mancare di fiducia nell'ultimo Vs. Collega incontrato, ma - comprendetemi - non vorrei nemmeno cadere dalla padella alla brace, bruciandomi anche l'eventuale secondo intervento....
Il ringraziamento più sentito e le più vive cordialità.
Tecnicamente l'intervento è consistito in: 'Incisione mediana, apertura della fascia muscolare, esposizione L3-4 L4-5, decompressione ed esplorazione discale L3-4 e L4-5, artrodesi con scheletrizzazione di lamine, articolari e spinose e sistema coflex f su L3-4 e L4-5 con l'aggiunta di osso artificiale in pasta d'osso, emostasi, chiusura'.
Nonostante tutte le assicurazioni iniziali di rapida e sicura ripresa, le mie condizioni sono soltanto e tuttora peggiorate con dolore non violento ma costante, autonomia a rimanere seduto senza sofferenza di 30/40 minuti, dolore pungente in pur lieve estensione, torpore e formicolio discontinuo ad un arto inferiore (e MAI avvertito prima dell'intervento): tutto ciò che mi costringe ancora a letto praticamente 22 ore su 24.
Appena visitato da uno fra i più noti e referenziati neurochirurghi della mia zona di residenza - con la sincera premessa di tutta la sua contrarietà all'installazione di qualsiasi distanziatore interspinoso - ha confermato tutta l'inutilità dei presidi installati, arrivando addirittura a consigliarmi l'asportazione chirurgica degli stessi, per non compromettere ulteriormente la biodinamica del rachide, già di per sè sufficientemente compromesso dalla degenerazione artrosica presente.
Pur comprendendo la difficoltà nel formulare un parere 'personalizzato' online, potreste almeno esternarmi i Vostri qualificati pareri personali circa la REALE utilità di tali presidi a favore dell'innocente paziente che, pur usando tutta la diligenza del buon padre di famiglia, nel tentativo di mettersi nelle mani più oneste e qualificate, si trova poi in una simile e quasi irreale situazione?
Io, nonostante l'infelice accaduto, non voglio minimamente mancare di fiducia nell'ultimo Vs. Collega incontrato, ma - comprendetemi - non vorrei nemmeno cadere dalla padella alla brace, bruciandomi anche l'eventuale secondo intervento....
Il ringraziamento più sentito e le più vive cordialità.
Buongiorno, attualmente il mal di schiena (o dolore lombare cronico) è una patologia molto comune rappresentando la principale causa di malattia (astensione dal lavoro) nel mondo.
E' una patologia legata all'invecchiamento della colonna (detta anche DISCOPATIA DEGENERATIVA O PATOLOGIA DEGENERATIVA DELLA COLONNA). I dischi intervertebrali (ovvero i cuscinetti che separano anteriormente i corpi delle vertebre, sui quali si distribuisce circa l'80% del carico sulla colonna ) si invecchiano, perdono acqua (BLACK DISC), si assottigliano , le vertebre tendono a schiacciarsi una sull'altra, a piegarsi in avanti (perdendo la normale lordosi o curvatura a convessità anteriore; si parla solitamente di rettilineizzazione) e a muoversi più del normale (instabilità/ipermobilità vertebrale), con i corpi delle vertebre che si toccano, si infiammano (segno di Modic alla RM), così come le faccette articolari (ovvero i ganci con cui le vertebre si legano una all'altra) che si ingrossano e si infiammano (SINDROME FACCETTALE). Tutto ciò determina il dolore, ovvero il mal di schiena. Il problema principale della discopatia degenerativa è che come il disco si assottiglia, e la colonna tende a perdere lordosi ovvero diventa troppo dritta (rettilineizzazione), il carico sul disco aumenta peggiorando progressivamente la sintomatologia dolorosa. Il Coflex è un distrattore/distanziatore interspinoso che distraendo posteriormente, aumenta il carico anteriore sul disco e sulla colonna.Per questo in pazienti con storia di lombalgia o dolore lombare cronico è assolutamente CONTROINDICATO E CONTROPRODUCENTE. A mio avviso i due distanziatori /distrattori hanno aumentato il carico sul disco facendo peggiorare la discopatia e l'ipermobilità vertebrale. Inoltre il COFLEX non è certificato CEE né FDA nemmeno per garantire l'artrodesi (ovvero la fusione ossea) posteriore, che comunque a mio avviso non sarebbe sufficiente. Pertanto le consiglio di fare quello che attualmente è uno degli interventi che faccio più frequentemente ovvero rimuovere i due distanziatori e fare una stabilizzazione vertebrale con ARTRODESI ANTERIORE E POSTERIORE con sistema MAS PLIF NUVASIVE, ovvero con viti corte a basso profilo, barre e gabbie intersomatiche lordotiche, per recuperare la lordosi fisiologica, rialzare veramente lo spazio vertebrali e i forami di comunicazione e bloccare la colonna. E' un intervento semplice, realmente miniinvasivo e routinario per chi fa chirurgia vertebrale. La invito inoltre a scaricare su google le demo del sistema MAS PLIF che sono veramente ben fatte ed esplicative.
E' una patologia legata all'invecchiamento della colonna (detta anche DISCOPATIA DEGENERATIVA O PATOLOGIA DEGENERATIVA DELLA COLONNA). I dischi intervertebrali (ovvero i cuscinetti che separano anteriormente i corpi delle vertebre, sui quali si distribuisce circa l'80% del carico sulla colonna ) si invecchiano, perdono acqua (BLACK DISC), si assottigliano , le vertebre tendono a schiacciarsi una sull'altra, a piegarsi in avanti (perdendo la normale lordosi o curvatura a convessità anteriore; si parla solitamente di rettilineizzazione) e a muoversi più del normale (instabilità/ipermobilità vertebrale), con i corpi delle vertebre che si toccano, si infiammano (segno di Modic alla RM), così come le faccette articolari (ovvero i ganci con cui le vertebre si legano una all'altra) che si ingrossano e si infiammano (SINDROME FACCETTALE). Tutto ciò determina il dolore, ovvero il mal di schiena. Il problema principale della discopatia degenerativa è che come il disco si assottiglia, e la colonna tende a perdere lordosi ovvero diventa troppo dritta (rettilineizzazione), il carico sul disco aumenta peggiorando progressivamente la sintomatologia dolorosa. Il Coflex è un distrattore/distanziatore interspinoso che distraendo posteriormente, aumenta il carico anteriore sul disco e sulla colonna.Per questo in pazienti con storia di lombalgia o dolore lombare cronico è assolutamente CONTROINDICATO E CONTROPRODUCENTE. A mio avviso i due distanziatori /distrattori hanno aumentato il carico sul disco facendo peggiorare la discopatia e l'ipermobilità vertebrale. Inoltre il COFLEX non è certificato CEE né FDA nemmeno per garantire l'artrodesi (ovvero la fusione ossea) posteriore, che comunque a mio avviso non sarebbe sufficiente. Pertanto le consiglio di fare quello che attualmente è uno degli interventi che faccio più frequentemente ovvero rimuovere i due distanziatori e fare una stabilizzazione vertebrale con ARTRODESI ANTERIORE E POSTERIORE con sistema MAS PLIF NUVASIVE, ovvero con viti corte a basso profilo, barre e gabbie intersomatiche lordotiche, per recuperare la lordosi fisiologica, rialzare veramente lo spazio vertebrali e i forami di comunicazione e bloccare la colonna. E' un intervento semplice, realmente miniinvasivo e routinario per chi fa chirurgia vertebrale. La invito inoltre a scaricare su google le demo del sistema MAS PLIF che sono veramente ben fatte ed esplicative.
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il corpo si adatta sempre, il problema precedente all'intervento spesso si tratta con le sedute osteopatiche di solito 3-5 (1 a cadenza settimanale) si va a lavorare sulla causa che crea la compressione del disco, a mio parere, spesso dovute a vizi posturali e cattive abitudini quotidiane come ad esempio dormire a pancia sotto, sedersi male etc, nel suo caso quasi sicuramente avremmo trovato una modifica del bacino su cui le vertebre lombari si poggiano e si adattano. dopo un intervento chirurgico, se non modifico cmq la postura, non faccio altro che creare ancora di più delle zone rigide, vuoi perche' i tessuti che si rigenerano sono più rigidi, vuoi perche il corpo si chiude quando ha un trauma (e questo intervento lo è), quindi si va a peggiorare tutto il contesto. un consiglio? contatti un osteopata nella sua zona e ci vada, vi permettera' di ridare mobilita'a tutto il corpo lavorando sulle cause. Ps: fondamentale nel suo caso è una corretta alimentazione (priva di sostanze che creano problemi al colon: come latte e derivati di mucca e troppa carne) quello che non deve mai mancare è il magnesio (3-4 mandorle o noci tutti i giorni), acqua, verdura a pranzo e cena e legumi almeno 3 volte a settimana, permettono alle fibre di mantenerlo libero e di ridurre le tensioni ed i blocchi sulla zona lombare. saluti
Personalmente ritengo che i distanziatori interspinosi, che pure possono avere qualche limitata indicazione, alla lunga determinino più problemi che altro perchè alterano l'equilibrio fisiologico della sua colonna. Dovrei ovviamente valutaròa clinicamente e vedere le lastre, ma concordo di massima sulla necessità di togliere l'interspinoso e valutare la necessità di un intervento che miri a ripristinare la corretta lordosi.
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