RMN A 50 GIORNI DAL REINTERVENTO DI ERNIA CON METODO BASSINI PREVIA RIMOZIONE DI VECCHIA RETE.L'es
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RMN A 50 GIORNI DAL REINTERVENTO DI ERNIA CON METODO BASSINI PREVIA RIMOZIONE DI VECCHIA RETE.
L'esame RMN evidenzia esiti di pregresso intervento di ernia inguinale sinistra.
Permangono a livello sottocutaneo grossolani esiti fibrocicatriziali per uno spessore di circa cm.
1,4.
Si associa, nei piani sottocutanei, un'alterazione di segnale iperintensa anche nelle sequenze di
diffusione, quale possibile espressione di esiti di raccolta flogistica saccata ormai pressoché
completamente riassorbita.
Dopo contrasto si osserva un'impregnazione patologica di gadolinio, sia nel tessuto adiposo
sottocutaneo, che nei piani sovra-fasciali, da esito infiammatorio non ancora completamente
risolto.
Si apprezza inoltre una micropoliadenia in regione inguinale con linfonodi ad aspetto flogistico
reattivo di circa cm. 0,8 di diametro, ma con aumento di segnale nelle sequenze di diffusione e
dopo contrasto.
Non particolari alterazioni a carico delle stazioni linfoghiandolari iliache.
Nelle sole sequenze T1 si osserva un'iperintensità della spongiosa delle ali sacrali ed iliache che
non trova corrispettivo nelle sequenze STIR, quale espressione di sostituzione adiposa.
HO DOLORI IN SEDE INGUINALE, ALLA GAMBA SX E AL BRACCIO SX.
Siccome la zona operara è retratta rispetto alla controlaterale ed in più vi sono ispessimenti fibrocicatriziali chiedevo ad un esperto (neurologo o neurochirurgo) se è possibile che ci sia una compressione dei nervi che vanno alla gamba e in caso affermativo come è possibile sapere quali nervi sono potenzialmente soggetti a tale situazione. Inoltr, potrbbe essere necessario un intervento di decompressione chirurgica?
L'esame RMN evidenzia esiti di pregresso intervento di ernia inguinale sinistra.
Permangono a livello sottocutaneo grossolani esiti fibrocicatriziali per uno spessore di circa cm.
1,4.
Si associa, nei piani sottocutanei, un'alterazione di segnale iperintensa anche nelle sequenze di
diffusione, quale possibile espressione di esiti di raccolta flogistica saccata ormai pressoché
completamente riassorbita.
Dopo contrasto si osserva un'impregnazione patologica di gadolinio, sia nel tessuto adiposo
sottocutaneo, che nei piani sovra-fasciali, da esito infiammatorio non ancora completamente
risolto.
Si apprezza inoltre una micropoliadenia in regione inguinale con linfonodi ad aspetto flogistico
reattivo di circa cm. 0,8 di diametro, ma con aumento di segnale nelle sequenze di diffusione e
dopo contrasto.
Non particolari alterazioni a carico delle stazioni linfoghiandolari iliache.
Nelle sole sequenze T1 si osserva un'iperintensità della spongiosa delle ali sacrali ed iliache che
non trova corrispettivo nelle sequenze STIR, quale espressione di sostituzione adiposa.
HO DOLORI IN SEDE INGUINALE, ALLA GAMBA SX E AL BRACCIO SX.
Siccome la zona operara è retratta rispetto alla controlaterale ed in più vi sono ispessimenti fibrocicatriziali chiedevo ad un esperto (neurologo o neurochirurgo) se è possibile che ci sia una compressione dei nervi che vanno alla gamba e in caso affermativo come è possibile sapere quali nervi sono potenzialmente soggetti a tale situazione. Inoltr, potrbbe essere necessario un intervento di decompressione chirurgica?
Mi sembra di aver capito che lei ha avuto prima un intervento di ernioplastica inguinale sinistra con protesi seguito ad intervento di rimozione della protesi e plastica erniaria sec. Bassini.
Ma il reintervento è stato eseguito per recidiva erniaria o per nevralgia persistente?
Non mi è chiaro le indicazioni ed i vari trattamenti eseguiti.
Ma il reintervento è stato eseguito per recidiva erniaria o per nevralgia persistente?
Non mi è chiaro le indicazioni ed i vari trattamenti eseguiti.
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Dalla risposta MRI, integrata dall'esperienza pratica dell'argomento, si deduce che dovrebbe essere successo quanto segue:
-intervento 1 di ernioplastica open con mesh;
-infezione della mesh con ascesso;
-intervento 2 per asportazione della rete , cui dovrebbe essere seguito un periodo di uno-due mesi sufficiente ai tessuti per risanarsi;
-intervento 3 per eseguire l'ernioplastica open senza mesh.
Il nervo eventualmente interessato dal danno compressivo è di solito l'otturatorio, che interferisce con la sensibilità dell'interno coscia anche fino al ginocchio, e la difficoltà a aprire o chiudere la coscia dalla parte interessata.
Il dolore al braccio sinistro non è una conseguenza dell'intervento, ma può essere la conseguenza dei troppo antinfiammatori ingeriti, che possono causare gastrite ed esofagite.
Per capire se il nervo otturatorio, od altro nervo, sia interessato, eseguire un EMG, che può essere prescritto anche dal Suo MMG.
Ci sappia dire come è andata a finire
-intervento 1 di ernioplastica open con mesh;
-infezione della mesh con ascesso;
-intervento 2 per asportazione della rete , cui dovrebbe essere seguito un periodo di uno-due mesi sufficiente ai tessuti per risanarsi;
-intervento 3 per eseguire l'ernioplastica open senza mesh.
Il nervo eventualmente interessato dal danno compressivo è di solito l'otturatorio, che interferisce con la sensibilità dell'interno coscia anche fino al ginocchio, e la difficoltà a aprire o chiudere la coscia dalla parte interessata.
Il dolore al braccio sinistro non è una conseguenza dell'intervento, ma può essere la conseguenza dei troppo antinfiammatori ingeriti, che possono causare gastrite ed esofagite.
Per capire se il nervo otturatorio, od altro nervo, sia interessato, eseguire un EMG, che può essere prescritto anche dal Suo MMG.
Ci sappia dire come è andata a finire
Gentile utente la cronologia degli eventi da lei riferiti deporrebbero per un infiammazione del sistema di nervi sensitivi di tale regione. Sarebbe utile un Elettromiografia volta a definire con esattezza il nervo interessato e di conseguenza,le terapie mirate del caso
Concordo con l'eseguire un'EMG della regione inguinale....
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