Reazione sclerotica subcondralea livello dei tetti acetabolari e lieve assottigliamento delle relati
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Reazione sclerotica subcondralea livello dei tetti acetabolari e lieve assottigliamento delle relative interlinee articolari. Sclerosi subcondrale coesiste in corrispondenza di entrambe le sincondrosi sacro-iliache e della sinfisi pubica.
COSA DOBBIAMO FARE ?
E' UNA COSA CHE RICHIEDE UN' INTERVENTO?
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E' UNA COSA CHE RICHIEDE UN' INTERVENTO?
Buonasera, il referto è una fotografia del livello di artrosi di anche e bacino, che va relazionato al motivo per cui è stato effettuato l'esame. Lo specialista che ha prescritto saprà chiarire i suoi dubbi, o se è stato il Medico di Medicina generale a richiedere l'indagine saprà indicarle come procedere.
Saluti!
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Buongiorno. Intanto bisognerebbe raccogliere più informazioni in merito.
Eta', sesso, stato di salute fisica, sovrappeso, attività quotidiana ecc. per poter capire le cause di questa reazione del comparto bacino ( tetti acetabolari, articolazioni sacro-iliache, sinfisi pubica) e successivamente poter stabilire un piano di intervento.
Il mio consiglio e' quello di fissare un appuntamento con uno specialista di Sua fiducia, (ortopedico, Fisiatra, posturologo) per stabilire tutto ciò.
Spero di esser stato utile.
Cordialmente
GF
Eta', sesso, stato di salute fisica, sovrappeso, attività quotidiana ecc. per poter capire le cause di questa reazione del comparto bacino ( tetti acetabolari, articolazioni sacro-iliache, sinfisi pubica) e successivamente poter stabilire un piano di intervento.
Il mio consiglio e' quello di fissare un appuntamento con uno specialista di Sua fiducia, (ortopedico, Fisiatra, posturologo) per stabilire tutto ciò.
Spero di esser stato utile.
Cordialmente
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Buongiorno, andrebbe valutata per bene la situazione dopo una un’accurata raccolta anamnestica. Detto questo sicuramente l’intervento fisioterapico sarebbe necessario.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno. Mancano informazioni come età del/della paziente e sintomatologia. In ogni caso sarebbe richiesta una valutazione ortopedica e l’intervento fisioterapico per stabilire il piano di trattamento adeguato. Cordiali saluti
Buongiorno
Motivo del'esame? probabilmente, a causa di un dolore in loco on in zone limitrofe. Qualche dettagglio potrebbe essere d'aiuto nella risposta.
Cordialmente
Motivo del'esame? probabilmente, a causa di un dolore in loco on in zone limitrofe. Qualche dettagglio potrebbe essere d'aiuto nella risposta.
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Salve, sarebbe opportuno sapere la causa di questa indagine diagnostica. Presumibilmente dolore, nonchè numerose altre informazioni come età, sesso, stile di vita e anamnesi. Sarebbe anche utile portare il referto allo specialista (ortopedico?) che ne ha fatta richiesta perchè possa proseguire nel suo percorso valutativo ed ipotesi fatte. Sono troppo poche le informazioni che fornisce perchè si possa dare una risposta alle domande. Una valutazione fisioterapica sarebbe sicuramente utile a tranquillizzarla ed indirizzarla nel percorso da intraprendere. Cordialmente.
Buongiorno, bisognerebbe capire quanti anni ha, quali sono i suoi sintomi e come incidono nelle attività della sua vita quotidiana. si rivolga ad un fisioterapista per la valutazione e il trattamento dei suoi sintomi.
saluti
saluti
Buonasera, è importante conoscere la causa di questa indagine diagnostica. Presumibilmente, il motivo potrebbe essere il dolore, ma avremmo bisogno di ulteriori dettagli, come l'età, il sesso, lo stile di vita e la storia clinica. Inoltre, potrebbe essere utile portare il referto al medico specialista (ad esempio, un ortopedico) che ha richiesto l'indagine, in modo che possa continuare a valutare e formulare ipotesi basate sui risultati. Le informazioni fornite al momento sono troppo limitate per fornire risposte alle domande in maniera adeguata. Una valutazione fisioterapica potrebbe essere molto utile per tranquillizzarla e indirizzarla verso il percorso di cura più appropriato.
Cordiali saluti.
Cordiali saluti.
La descrizione che fornisci riguarda dei cambiamenti degenerativi nelle articolazioni dell'anca e del bacino, compresi i tetti acetabolari (parte dell'anca), le sincondrosi sacro-iliache (articolazioni tra l'osso sacro e le ossa iliache) e la sinfisi pubica (articolazione tra le due metà del pube). Questi cambiamenti sono indicativi di sclerosi subcondrale e lieve assottigliamento delle interlinee articolari, che sono spesso segni di artrosi o osteoartrite.
Cosa Significano Questi Risultati
Sclerosi Subcondrale: È un ispessimento dell'osso appena sotto la cartilagine articolare. Questo è un segno comune di artrosi e indica che l'articolazione sta cercando di ripararsi in risposta al danno cartilagineo.
Assottigliamento delle Interlinee Articolari: Indica una perdita di cartilagine nell'articolazione. Nelle prime fasi dell'artrosi, le interlinee articolari si assottigliano man mano che la cartilagine si consuma.
Sincondrosi Sacro-Iliache e Sinfisi Pubica: La sclerosi subcondrale in queste aree può essere un segno di cambiamenti degenerativi o infiammatori in queste articolazioni.
Cosa Fare
Consultare un Medico Specialista: La prima cosa da fare è consultare un ortopedico o un reumatologo. Essi possono valutare i risultati delle immagini diagnostiche nel contesto dei tuoi sintomi clinici e della tua storia medica.
Gestione Non Chirurgica: Nella maggior parte dei casi, i trattamenti iniziali per i cambiamenti degenerativi articolari sono conservativi:
Farmaci Antinfiammatori: Per ridurre dolore e infiammazione.
Fisioterapia: Per migliorare la forza muscolare e la mobilità articolare.
Modifiche dello Stile di Vita: Perdere peso (se necessario), evitare attività che aggravano i sintomi e utilizzare ausili per la mobilità.
Infiltrazioni Articolari: In alcuni casi, le infiltrazioni di corticosteroidi o di acido ialuronico nelle articolazioni possono aiutare a ridurre l'infiammazione e migliorare la mobilità.
Monitoraggio e Follow-Up: Sarà necessario un monitoraggio regolare per valutare la progressione della malattia e l'efficacia dei trattamenti.
Quando Considerare un Intervento Chirurgico
L'intervento chirurgico può essere considerato se:
Il dolore è severo e non risponde ai trattamenti conservativi.
La funzionalità articolare è gravemente compromessa.
La qualità della vita è significativamente ridotta.
Le opzioni chirurgiche possono includere:
Artroscopia: Per trattare alcune lesioni articolari e rimuovere frammenti di cartilagine.
Osteotomia: Per correggere l'allineamento dell'articolazione.
Protesi Articolare: Nei casi più gravi, può essere necessario sostituire l'articolazione con una protesi (ad esempio, protesi dell'anca).
Conclusione
È importante affrontare questi cambiamenti degenerativi con un approccio multidisciplinare che può includere medici, fisioterapisti e eventualmente chirurghi. La gestione tempestiva e adeguata può migliorare significativamente i sintomi e la qualità della vita. Contatta un ortopedico o un reumatologo per una valutazione completa e per discutere le opzioni di trattamento specifiche per il tuo caso.
Cosa Significano Questi Risultati
Sclerosi Subcondrale: È un ispessimento dell'osso appena sotto la cartilagine articolare. Questo è un segno comune di artrosi e indica che l'articolazione sta cercando di ripararsi in risposta al danno cartilagineo.
Assottigliamento delle Interlinee Articolari: Indica una perdita di cartilagine nell'articolazione. Nelle prime fasi dell'artrosi, le interlinee articolari si assottigliano man mano che la cartilagine si consuma.
Sincondrosi Sacro-Iliache e Sinfisi Pubica: La sclerosi subcondrale in queste aree può essere un segno di cambiamenti degenerativi o infiammatori in queste articolazioni.
Cosa Fare
Consultare un Medico Specialista: La prima cosa da fare è consultare un ortopedico o un reumatologo. Essi possono valutare i risultati delle immagini diagnostiche nel contesto dei tuoi sintomi clinici e della tua storia medica.
Gestione Non Chirurgica: Nella maggior parte dei casi, i trattamenti iniziali per i cambiamenti degenerativi articolari sono conservativi:
Farmaci Antinfiammatori: Per ridurre dolore e infiammazione.
Fisioterapia: Per migliorare la forza muscolare e la mobilità articolare.
Modifiche dello Stile di Vita: Perdere peso (se necessario), evitare attività che aggravano i sintomi e utilizzare ausili per la mobilità.
Infiltrazioni Articolari: In alcuni casi, le infiltrazioni di corticosteroidi o di acido ialuronico nelle articolazioni possono aiutare a ridurre l'infiammazione e migliorare la mobilità.
Monitoraggio e Follow-Up: Sarà necessario un monitoraggio regolare per valutare la progressione della malattia e l'efficacia dei trattamenti.
Quando Considerare un Intervento Chirurgico
L'intervento chirurgico può essere considerato se:
Il dolore è severo e non risponde ai trattamenti conservativi.
La funzionalità articolare è gravemente compromessa.
La qualità della vita è significativamente ridotta.
Le opzioni chirurgiche possono includere:
Artroscopia: Per trattare alcune lesioni articolari e rimuovere frammenti di cartilagine.
Osteotomia: Per correggere l'allineamento dell'articolazione.
Protesi Articolare: Nei casi più gravi, può essere necessario sostituire l'articolazione con una protesi (ad esempio, protesi dell'anca).
Conclusione
È importante affrontare questi cambiamenti degenerativi con un approccio multidisciplinare che può includere medici, fisioterapisti e eventualmente chirurghi. La gestione tempestiva e adeguata può migliorare significativamente i sintomi e la qualità della vita. Contatta un ortopedico o un reumatologo per una valutazione completa e per discutere le opzioni di trattamento specifiche per il tuo caso.
Buongiorno, il referto ci spiega quello che si evince da una fotografia dello stato della sua anca, quello che è da capire è il motivo per cui è stato fatto l'esame. Ha dolore? sarebbe utile mostrare gli esami ad un ortopedico, con il quale valutare un piano riabilitativo adeguato. Non per forza si deve intervenire chirurgicamente: Cordiali saluti
Buonasera! La presenza di sclerosi subcondrale a livello dei tetti acetabolari e delle sincondrosi sacro-iliache, insieme all’assottigliamento delle interlinee articolari, indica un processo degenerativo, molto probabilmente associato ad artrosi o alterazioni meccaniche croniche delle articolazioni. Ecco cosa significa in dettaglio:
1. Sclerosi subcondrale: è un ispessimento dell’osso sotto la cartilagine articolare. È una reazione dell’osso a uno stress ripetuto o a un deterioramento della cartilagine, tipico nelle fasi avanzate dell’artrosi.
2. Assottigliamento delle interlinee articolari: questo suggerisce che la cartilagine articolare si è ridotta, un altro segno di artrosi.
3. Sincondrosi sacro-iliache e sinfisi pubica: queste sono articolazioni che collegano le ossa del bacino. La sclerosi in queste aree può riflettere degenerazione o stress meccanico su queste articolazioni.
In merito a cosa fare:
1. Valutazione ortopedica: è fondamentale consultare un ortopedico o un reumatologo per valutare l’estensione del danno articolare e le opzioni di trattamento. Un intervento chirurgico potrebbe essere necessario solo nei casi avanzati di artrosi, dove il dolore o la limitazione funzionale sono severi e non rispondono ai trattamenti conservativi.
2. Trattamenti conservativi: nelle fasi iniziali o moderate, si possono adottare misure meno invasive, come fisioterapia, farmaci antinfiammatori, infiltrazioni di acido ialuronico o corticosteroidi, e modifiche dello stile di vita (es. ridurre lo stress articolare).
3. Monitoraggio: un monitoraggio costante dell’evoluzione della condizione può aiutare a prevenire un peggioramento e ritardare o evitare un intervento chirurgico.
Se i sintomi sono gestibili con questi trattamenti, potrebbe non essere necessario un intervento chirurgico immediato, ma tutto dipende dalla gravità e dall’impatto sulla qualità della vita.
1. Sclerosi subcondrale: è un ispessimento dell’osso sotto la cartilagine articolare. È una reazione dell’osso a uno stress ripetuto o a un deterioramento della cartilagine, tipico nelle fasi avanzate dell’artrosi.
2. Assottigliamento delle interlinee articolari: questo suggerisce che la cartilagine articolare si è ridotta, un altro segno di artrosi.
3. Sincondrosi sacro-iliache e sinfisi pubica: queste sono articolazioni che collegano le ossa del bacino. La sclerosi in queste aree può riflettere degenerazione o stress meccanico su queste articolazioni.
In merito a cosa fare:
1. Valutazione ortopedica: è fondamentale consultare un ortopedico o un reumatologo per valutare l’estensione del danno articolare e le opzioni di trattamento. Un intervento chirurgico potrebbe essere necessario solo nei casi avanzati di artrosi, dove il dolore o la limitazione funzionale sono severi e non rispondono ai trattamenti conservativi.
2. Trattamenti conservativi: nelle fasi iniziali o moderate, si possono adottare misure meno invasive, come fisioterapia, farmaci antinfiammatori, infiltrazioni di acido ialuronico o corticosteroidi, e modifiche dello stile di vita (es. ridurre lo stress articolare).
3. Monitoraggio: un monitoraggio costante dell’evoluzione della condizione può aiutare a prevenire un peggioramento e ritardare o evitare un intervento chirurgico.
Se i sintomi sono gestibili con questi trattamenti, potrebbe non essere necessario un intervento chirurgico immediato, ma tutto dipende dalla gravità e dall’impatto sulla qualità della vita.
Salve
Come prima cosa, ogni volta che si effettuano indagini strumentali è fondamentale sapere il motivo per cui vengono fatte. E successivamente lo specialista deve chiedersi se il quadro clinico che il paziente presenta è compatibile o giustificato da quanto è stato rilevato nel referto.
La sua domanda mi permette di fare una considerazione importante che penso sia opportuno avere sempre in mente:
Tutti i tessuti del corpo, ossa e cartilagini comprese, sono tessuti vivi, che nel corso del tempo si modificano. Quindi talvolta in alcuni referti è possibile riscontrare "segni del tempo" (al pari delle rughe sul viso, per il derma) senza che questi abbiamo implicazioni per forza importanti. Tuttavia questo non ci deve portare a trascurare quanto refertato ma a leggerlo sempre all'interno di un contesto più ampio.
Ad ogni modo, nel caso specifico, potrebbe essere opportuno svolgere una visita specialistica con un Ortopedico che, in base al quadro clinico, sintomatologia, età, saprà indirizzarla verso terapia di tipo conservativo, quindi, Fisioterapia, oppure verso terapia rigenerativa o intervento.
Saluti
Come prima cosa, ogni volta che si effettuano indagini strumentali è fondamentale sapere il motivo per cui vengono fatte. E successivamente lo specialista deve chiedersi se il quadro clinico che il paziente presenta è compatibile o giustificato da quanto è stato rilevato nel referto.
La sua domanda mi permette di fare una considerazione importante che penso sia opportuno avere sempre in mente:
Tutti i tessuti del corpo, ossa e cartilagini comprese, sono tessuti vivi, che nel corso del tempo si modificano. Quindi talvolta in alcuni referti è possibile riscontrare "segni del tempo" (al pari delle rughe sul viso, per il derma) senza che questi abbiamo implicazioni per forza importanti. Tuttavia questo non ci deve portare a trascurare quanto refertato ma a leggerlo sempre all'interno di un contesto più ampio.
Ad ogni modo, nel caso specifico, potrebbe essere opportuno svolgere una visita specialistica con un Ortopedico che, in base al quadro clinico, sintomatologia, età, saprà indirizzarla verso terapia di tipo conservativo, quindi, Fisioterapia, oppure verso terapia rigenerativa o intervento.
Saluti
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