Questo mio problema non saprei a chi esporlo, se ad un ginecologo,ad uno psicologo, sessuologo. Da

22 risposte
Questo mio problema non saprei a chi esporlo, se ad un ginecologo,ad uno psicologo, sessuologo.
Da quando ho avuto la mia prima bambina è come se l'attrazione per mio marito fosse completamente sparita... col passare del tempo mi sono sempre detta che fosse un periodo, ma sono arrivata al punto di odiare proprio la sua presenza fisica al mio fianco, di non necessitare più rapporti sessuali. Ho proprio il voltastomaco ed è un sacrificio enorme ogni volta che stiamo assieme, senza parlare del fatto che la coppia ormai è in piena crisi... a chi posso chiedere aiuto e come?
Salve,

Capisco che questa situazione sia molto difficile per te. Il cambiamento di attrazione verso il proprio partner dopo la nascita di un figlio è un problema più comune di quanto si possa pensare, e merita di essere affrontato con cura. Ecco alcuni suggerimenti su come procedere:

Consultare un Ginecologo: Potrebbe essere utile iniziare con una visita ginecologica per escludere eventuali cause fisiche o ormonali che potrebbero influenzare il tuo desiderio sessuale.

Rivolgiti a uno Psicologo o un Sessuologo: Uno psicologo specializzato in relazioni di coppia o un sessuologo può aiutarti a esplorare i cambiamenti emotivi e psicologici che stai vivendo. Questi professionisti possono offrirti strumenti per affrontare la situazione e migliorare la tua relazione.

Terapia di Coppia: Considera la possibilità di intraprendere una terapia di coppia. Un terapeuta può aiutare te e tuo marito a comunicare meglio, comprendere le vostre esigenze reciproche e lavorare insieme per superare questa crisi.

Parlare con il Tuo Partner: Anche se può sembrare difficile, cerca di parlare apertamente con tuo marito dei tuoi sentimenti. La comunicazione onesta è fondamentale per trovare una soluzione insieme.

Ricorda che non sei sola e che cercare aiuto è il primo passo verso il miglioramento.

Un caro saluto.

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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stessa utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, il fatto che si domanda a quale professionista rivolgersi mi fa riflettere sulle diverse possibilità che possono essere la causa della sua mancanza di attrazione nei confronti di suo marito. La mancanza di attrazione è un fattore complesso e può avere in effetti molteplici cause. Se pensa che possa avere un origine fisica può tranquillamente consultare un medico, ma mi sembra che dalle sue parole ci possano essere anche fattori di tipo psicologico. Un elemento che prenderei in considerazione e che lei ha raccontato è la nascita di vostra figlia. Come mai ha sentito la mancanza di attrazione dopo la sua nascita? Può esserci un collegamento con il suo stato attuale? Prima della nascita com'era la relazione di coppia?
Secondo il mio parere potrebbe essere d'aiuto consultare sia un sessuologo che uno psicologo.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Stefania Rubiero
La terapia di coppia è una risorsa molto utile, soprattutto se usata bene da chi è preparato ad affrontare i problemi individuali in ottica sistemico-familiare.
Mi contatti se desidera realmente affrontare questo profondo problema che evidentemente la tormenta e la fa soffrire profondamente.
Gentile utente potrebbe essere utile intraprendere un percorso di terapia per approfondire con l'aiuto di un professionista la problematica che descrive e riflettere su i suoi vissuti. Resto a disposizione Un cordiale Saluto Dott.ssa Valentina Biddau
Buongiorno e grazie per averci comunicato il suo disagio.
La mancanza di desiderio sessuale, dopo la nascita della sua bambina, è un buon punto di partenza per iniziare una psicoterapia. Inoltre, un altro elemento positivo è la volontà nel voler cambiare per ritrovare serenità e benessere psicoemotivo. La consapevolezza è un ottimo fattore che denota una buona capacità di metacognizione.
Le consiglio di consultare uno psicologo o un sessuologo per andare più a fondo sull'argomento e, parlandone con suo marito, valutare anche una terapia di coppia.
Un caro saluto,
Dott.ssa Chiara Lo Re
Buonasera,

Comprendo quanto possa essere difficile e doloroso affrontare questa situazione. È importante riconoscere che ciò che stai vivendo è un problema complesso che coinvolge vari aspetti della tua vita emotiva, relazionale e sessuale. Da una prospettiva psicodinamica, possiamo esplorare alcune possibili dinamiche sottostanti ai tuoi sentimenti e comportamenti attuali.

Analisi Psicodinamica

Dinamiche Post-Partum
Dopo la nascita di un bambino, è comune per molte donne sperimentare cambiamenti significativi nel loro desiderio sessuale e nell'attrazione verso il partner. Questi cambiamenti possono essere legati a vari fattori, tra cui modifiche ormonali, cambiamenti nel ruolo e nella percezione di sé, e lo stress associato alla cura di un neonato.

Conflitti Interiori e Difese Psichiche
L'avversione verso la presenza fisica di tuo marito e il voltastomaco associato ai rapporti sessuali potrebbero essere sintomi di conflitti interiori non risolti. Questi sentimenti possono riflettere una difesa psichica contro emozioni o bisogni profondi che non riesci a esprimere direttamente. Ad esempio, potresti sentire rabbia o risentimento verso tuo marito per la mancanza di supporto emotivo, oppure potresti avere paure o ansie legate alla tua nuova identità come madre.

Alienazione e Distanza Emotiva
La distanza emotiva tra te e tuo marito potrebbe aver contribuito all'alienazione che stai sperimentando. La mancanza di comunicazione e intimità può alimentare sentimenti di isolamento e disconnessione, rafforzando ulteriormente il tuo desiderio di evitare la sua presenza fisica.

Passi Consigliati

1. Riconoscimento e Accettazione:
- È fondamentale riconoscere e accettare i tuoi sentimenti senza giudicarti. Comprendere che queste reazioni possono essere una manifestazione di conflitti più profondi è il primo passo verso la guarigione.

2. Supporto Psicologico:
- Ti invito a considerare la possibilità di prenotare un consulto psicologico online. Un professionista può offrirti uno spazio sicuro per esplorare le tue emozioni, comprendere le dinamiche sottostanti e sviluppare strategie per affrontare la situazione.

3. Comunicazione con il Partner:
- Se possibile, cerca di comunicare apertamente con tuo marito riguardo ai tuoi sentimenti e bisogni. La terapia di coppia può essere particolarmente utile per facilitare questa comunicazione e lavorare insieme per ricostruire la connessione emotiva e fisica.

4. **Esplorazione dei Bisogni Personali**:
- Prenditi del tempo per esplorare i tuoi bisogni e desideri personali. Questo può includere il riflettere su come la tua identità è cambiata dopo la nascita del bambino e su cosa puoi fare per soddisfare i tuoi bisogni emotivi e fisici.

Invito al Consulto Psicologico
Ti invito caldamente a prenotare un consulto psicologico online con il Dott. Matteo Guariso. Un percorso di supporto psicologico può aiutarti a esplorare e comprendere meglio le tue emozioni, le dinamiche della tua relazione e le possibili soluzioni per migliorare il tuo benessere.

Prenditi cura di te stessa e non esitare a cercare l'aiuto di cui hai bisogno. Questo è un passo importante verso il recupero della tua felicità e del tuo equilibrio emotivo.

Un caro saluto,
Dott. Matteo Guariso
Signora, la nascita di un bambino cambia radicalmente la vita di coppia e c'è bisogno di un nuovo assetto relazionale. Si era in due e adesso si è in tre. Dalle Sue parole emerge un disagio profondo che Lei sta vivendo. Penso Le sarebbe utile affrontare il Suo malessere attraverso almeno un primo colloquio psicologico per comprendere da dove origina questo Suo cambiamento nei confronti di Suo marito. Un cordiale saluto.
Buongiorno gentile utente, capisco perfettamente il tuo disagio e la difficoltà di affrontare questa situazione delicata. La perdita di desiderio sessuale dopo il parto è un fenomeno piuttosto comune che può avere diverse cause, sia fisiche che psicologiche. Per individuare le cause del problema è importante iniziare un percorso di psicoterapia, prima individuale e poi eventualmente di coppia, per risolvere i propri conflitti e prendere decisioni sul futuro di coppia. Resto a disposizione per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per consulenze online. Un cordiale saluto, D.ssa Cristina Sinno
Carissima, mi spiace sentire del suo disagio, ma credo che in fondo lei sappia qual è il problema, lo ha anche scritto. la coppia è in crisi, non si capisce se entrambi i partner, cioè se anche suo marito avverta il cambiamento, oppure se solo lei stia mettendo in discussione il rapporto. probabilmente un colloquio specialistico con uno psicologo potrebbe aiutarla a definire l'entità del suo disagio per poi procedere in tal senso.
Resto a disposizione,
Francesca Cilento
Gentile utente buonasera,
purtroppo la nascita di un bambino comporta un cambiamento radicale nella vita di coppia. Succede molto più di quanto si possa pensare che si necessita di tempo per poter ristabilire gli equilibri propri e familiari. Data la situazione esposta consiglierei una visita ginecologica per escludere eventuali cause organiche ormonali; al contempo le suggerisco di iniziare una terapia psicologica con un professionista con cui possa sentirsi accolta e compresa. Questo l'aiuterà a comprendere meglio ciò che sta vivendo e provando.

Le auguro di poter ritrovare al più presto momenti di serenità
Cordiali saluti

Dott.ssa Martina Rossetti
La ringrazio per aver condiviso le sue difficoltà, immagino possa non essere sempre un passo semplice. 
Riconosco che sta attraversando un momento difficile ed è giusto che sappia che ha diritto a chiedere aiuto ora che il percorso si fa tortuoso. Il disagio che sta sperimentando è significativo e merita tutta l'attenzione e la cura possibili.
Tra l’altro, la sua domanda ha un contenuto rilevante, è preziosa per amplificare delle riflessioni. Rispondere in questa modalità rischierebbe di semplificare troppo o banalizzare un’opportunità di conoscenza di sé.

La incoraggio vivamente a considerare un percorso psicologico. Un professionista qualificato può offrirle supporto e strumenti preziosi per affrontare e superare le difficoltà che sta vivendo. Fare questo passo può rappresentare un importante atto di amore e cura verso se stesso e il suo benessere.

Le invio un caro saluto, restando a disposizione.
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi una parte così importante di sè. Mi spiace molto per la situazione che descrive e posso immaginare il disagio connesso sia alla situazione familiare in generale sia alla sessualità difficoltosa.
Non è raro che con la nascita di un figlio si attivino verso di lui tutta una serie di attenzioni che tendono a spegnere il desiderio e la sessualità, tuttavia essa è una parte importante della vita dell'individuo ed è importante offrirle un adeguato spazio per mantenere il contatto con *l propri* partner.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte alla situazione e gestire la nuova dimensione familiare che si è creata.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentilissima, grazie per la sua condivisione
Le dinamiche di coppia, sono molto molto particolari: nel suo caso, probabilmente potrebbe avere peso anche il periodo post partum (ammesso che lei abbia partorito da poco).
Detto ciò: parlarne anzitutto con il diretto interessato, sarebbe la cosa migliore da fare: pensi ad un modo per poter comunicare in una maniera quantomeno "serena" con il suo compagno.
Valuti poi, anche la possibilità di contattare un* terapeuta con cui poter affrontare un percorso strutturato...
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente,
Dr. E. Nola
Salve,

per fare chiarezza, sicuramente le sarebbe utile intraprendere un percorso di psicoterapia. Per aiutarla a trovare le risposte alle sue domande, sarebbe importante capire come ha vissuto questo passaggio alla maternità e se fosse un passo che desiderava. Potrebbero essere molte le ragioni che l'hanno portata a sentire questo distacco da suo marito, ma è significativo il fatto che lei indichi un momento ben preciso a partire dal quale ha iniziato a sentire cambiare tutto. Sarebbe importante mettere a fuoco ed approfondire cosa sia cambiato nel rapporto di coppia con lui, oltre alla sfera sessuale, prima e dopo la nascita della vostra bimba, comprendere cosa abbia significato per lei la maternità e capire se ci siano stati altri cambiamenti significativi nella sua vita di donna, oltre che di compagna e di madre, che abbiano influito e modificato il suo vissuto e i suoi sentimenti nel rapporto di coppia. Per trovare le risposte alle sue domande, occorre esplorare a fondo il problema, al fine di riuscire a comprendere cosa lo abbia scaturito e come poterla aiutare. Se desidera trovare insieme le risposte alle sue domande, può contattarmi in privato al fine di fare maggiore chiarezza rispetto a quanto le stia accadendo. Le auguro di ritrovare al più presto la serenità, in primis individuale.

Cordialmente, Dott.ssa Luciana Bastianini
Mi dispiace molto per questa tua problematica. Sappi che non sei sola ed è una problematica abbastanza diffusa. Dipende da voi la direzione che volete far prendere al rapporto e perché... fortemente consigliata una terapia di coppia, preferibilmente dal vivo. Se siete su Milano o provincia non esitate a contattarmi.
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Carissima, mi dispiace per quello che sta passando. Anche se non ha comunicato l'età di suo figlio, il suo calo di desiderio è piuttosto normale. La figura di riferimento a cui puo comunicare il suo problema è sicuramente un ginecolo, anche se non esistono vere e proprie terapie ormonali. Però la può rassicurare sul suo calo di desiderio e vedere insieme a lei cosa può fare. Per quanto riguarda il lato psicologico, sicuramente intraprendere un percorso può essere utile per vedere se c'è qualche altro tipo di sentimento inconscio e ritrovare una serenità con suo marito. Probabilmente una terapia sistemica insieme a suo marito sarebbe la più adatta. Può parlargliene iniziando a tastare il terreno e cominciare ad "obbligarvi" a ritagliare uno spazio per la coppia, che sia una passeggiata o un cinema. Mi è capitato nel fare consulenza genitoriale di toccare proprio questo argomento e di come la cura della coppia sia importante. All'inizio può sembrare un obbligo, ma è importante cominciare ad avere una routine di coppia. Spero di averle dato qualche spunto di riflessione. Rimango a disposizione, anche online. Un caro saluto, Dott.ssa Roberta Evangelista
Carissima, la comprendo, può capitare a causa del cambiamento psicofisico. La relazione di coppia è difficile in modo particolare dopo la nascita del figlio e quindi bisogna riorganizzare il tutto. Lo psicologo aiuta ad affrontare il cambiamento "terapia di counseling" ma è necessario una visita del ginecologo per verificare che non ci siano problemi di altra natura. Un caro saluto. Dssa Vincenza Papeo
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Buongiorno,
E' una situazione che si presenta più frequentemente di quanto si pensi dopo un parto. Le consiglierei di intraprendere un percorso con un collega per comprendere le ragioni profonde di questa sua situazione.
Dott. Marco Cenci
Carissima, intanto mi spiace per la situazione che sta vivendo, immagino il grande disagio che sta provando avendo accanto una persona che non desidera.
Una consulenza psicologica può esserle utile per poter approfondire le motivazioni alla base di questa "crisi" che descrive.
Durante la gravidanza, prima del parto, come erano i rapporti tra lei e suo marito? Il parto è stato doloroso a livello fisico, il suo corpo è molto cambiato, ha subito punti o altre lacerazioni? Tutte queste domande sono di partenza per capire se c'è alla base una motivazione altra rispetto a quella relazionale e di coppia ma piuttosto una sua difficoltà. Superati questi primi quesiti, potremmo andare ad approfondire meglio il rapporto con suo marito. L'arrivo di un figlio costituisce per la coppia una tappa importantissima della vita evolutiva della famiglia, si ridefiniscono i ruoli sia a livello individuale che familiare ed è importante tenerne conto. Si sente appoggiata e vicina a suo marito? Condivide con lui le questioni pratiche e le decisioni da prendere rispetto al neonato? Come vede tanti quesiti a cui trovare risposta, l'ideale sarebbe che si facesse accompagnare da un professionista esperto nella maternità e nella genitorialità, un terapista familiare. Auguri per questo percorso e spero che trovi presto la serenità che cerca.
Buongiorno,
credo che un percorso di terapia e sostegno psicologico sia la via migliore per lei.
Il parto porta con sé tanti cambiamenti, non solo a livello fisico ma anche mentale. Bisognerebbe analizzare in modo più approfondito la questione e capire come è nata e il suo decorso, da prima che venisse al mondo la bambina, e dopo che è venuta alla luce.
Capire il ruolo di suo marito in tutto questo.
Quello che posso consigliarle per ora è anche di aprirsi con suo marito e trovare il giusto modo per affrontare l'argomento, con una comunicazione chiara e sincera, esponendo le sue attuali problematiche.
Successivamente potrebbe essere utile una terapia singola per lei, ma anche una terapia di coppia.
Le auguro una buona giornata.
Dott.ssa Giorgia Proietti
Salve, non è una situazione anomala, capita dopo un parto, capita quando la coppia diventa genitore e le dinamiche continuano a mutare senza poter ragionare sulla valanga di emozioni, responsabilita' e stanchezza...consiglio una terapia di coppia o individuale se non siete entrambi in accordo, resto a sua disposizione nel caso volesse chidere informazioni, forza.

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