quando mangio qualcosa che so che sviluppa lo andare in bagno, se so che sto a casa e ho un bagno a

27 risposte
quando mangio qualcosa che so che sviluppa lo andare in bagno, se so che sto a casa e ho un bagno a portata di mano non mi viene di andarci nonostante il cibo lo stimoli, questo succede soprattutto il weekend in cui divento "stitico" sapendo che sto a casa, invece ogni mattina che devo andare a studiare fuori casa poco prima di uscire mi viene da andare in bagno con tanto di mal di pancia spesso addirittura. sono quasi 5 anni che ho sta "cosa" non so neanche come definirla, e col passare del tempo ho capito che per il 70% è una cosa psicologica di ansia o roba del genere. Consigliatemi qualcosa da fare per far smettere questo problema
Salve, quello che lei descrive è una situazione che potrebbe essere legata a una forma di ansia anticipatoria o a un'abitudine psicologica che si è instaurata nel tempo. Questo tipo di condizione può influenzare il sistema gastrointestinale, poiché la connessione tra mente e intestino è molto forte. Potrebbe provare a ragionare sul perché andare fuori casa le provoca questo stato di agitazione. Uno psicologo potrà aiutarla ad esplorare le cause dell’ansia, aiutandola a mettere a punto strategie per gestirla efficacemente e riacquisire una condizione di benessere.

Risolvi i tuoi dubbi grazie alla consulenza online

Se hai bisogno del consiglio di uno specialista, prenota una consulenza online. Otterrai risposte senza muoverti da casa.

Mostra risultati Come funziona?
Dott.ssa Sabrina Rinaldi
Psicologo, Psicologo clinico
Monza
Buonasera, immagino sia molto difficile per lei vivere in questa situazione che dura peraltro da parecchio tempo. Bisognerebbe comprendere che cosa il sintomo di cui le soffre le sta dicendo, che cosa rappresenta nella sua vita e nella sua storia personale, quali paure profonde nasconde e questo può essere fatto solo all'interno di un percorso di cura. Provi a rifletterci.
Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Psicologo, Psicologo clinico, Professional counselor
Saronno
Gentile utente, mi spiace molto per il suo disagio. Il mio consiglio è di provare a indagare come mai prova ansia, se di questo si tratta. Qualsiasi altro rimedio potrebbe alleviare temporaneamente i sintomi, ma non risolvere il problema alla radice. Se la sua reazione è dovuta a qualche preoccupazione, un percorso psicologico potrebbe aiutarla a stare meglio.
Resto a disposizione, anche online, in caso fosse interessato.
Cordiali saluti, Dott.ssa Claudia Torrente Cicero
Dott.ssa Alice Salas Iturra
Psicologo, Neuropsicologo, Psicologo clinico
Cesena
Buonasera,
Se sono state escluse cause organiche potrebbe essere indice di un disagio emotivo che "si fa sentire" attraverso segnali corporei. Se così fosse, sarebbe necessario comprendere il motivo più profondo a cui è legato e pianificare un piano di intervento (attraverso un percorso psicologico).

Cordiali Saluti,

Dott.ssa Alice Salas Iturra - Psicologa di area Neuropsicologica
Dott.ssa Chiara Penzo
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buonasera, Quello che descrive sembra mostrare come corpo e mente siano un unico sistema in costante dialogo. In alcuni momenti, come quando deve uscire, il suo corpo sembra rispondere a un contesto percepito come diverso o impegnativo, adattandosi a suo modo per gestire la situazione o allarmandosi. Sembra un segnale da approfondire ed esplorare. Cosa succede se prova a chiedersi cosa accade dentro di lei in quei momenti, senza giudizio, solo con curiosità? A volte, osservare queste dinamiche può già essere un primo passo per comprenderle meglio e sentirsi meno in balia.
Gentile utente,
quello che descrive potrebbe essere un sintomo che manifesta ansia o disagio nell'abbandonare, anche solo temporaneamente casa sua.
E' difficile, però, capirlo con così pochi elementi a disposizione. Per esempio, per parlare di una sindrome di ansia, si dovrebbero avere uno o più inneschi, situazioni o contesti che hanno un potenziale ansiogeno su di lei, oppure persone con cui non ha piacere di intrattenersi.
Con il supporto di uno psicologo/a potrebbe chiarire se ci sono realmente le circostanze per parlare di un disturbo d'ansia e di che tipo.
La regolarità intestinale, ad ogni modo, è un indice di salute fisiologica innanzitutto e, come tale, va approfondito anche l'eventuale aspetto legato alla nutrizione, al ritmo sonno-veglia e alla funzionalità dell'intestino.
Restando a disposizione, le auguro il meglio.
Dott. Antonio Cortese
Dott. Andrea Boggero
Psicologo, Psicologo clinico
Genova
Grazie per aver condiviso questo aspetto della tua esperienza, che può essere davvero fastidioso e limitante, soprattutto quando influisce sulle tue giornate e sulle attività fuori casa. È importante riconoscere come il corpo e la mente possano influenzarsi a vicenda, e sembra che tu abbia già intuito che questa “urgenza” ha una componente psicologica e legata all’ansia. Quello che descrivi è in effetti un fenomeno comune nelle persone che provano ansia anticipatoria: l’idea di dover uscire, magari senza il controllo su dove e quando poter usare un bagno, può attivare una reazione di allarme nel corpo. Questa reazione spesso stimola il sistema digestivo, come parte di una risposta fisiologica a situazioni di stress, facendo sì che l’urgenza aumenti. Al contrario, quando ti trovi a casa e sai di avere tutto sotto controllo, il bisogno sembra affievolirsi perché non c’è più la stessa sensazione di minaccia. Un primo passo potrebbe essere quello di lavorare su questo ciclo di “pensiero-ansia-risposta fisica” attraverso alcune tecniche specifiche di gestione dell’ansia. Ad esempio: esposizione graduale: prova a fare delle “uscite” in cui, per un breve periodo di tempo, ti esponi alla situazione senza cedere subito alla spinta di “andare in bagno”. Inizialmente potrebbe trattarsi solo di uscite molto brevi e vicine a casa, con l’obiettivo di insegnare al corpo e alla mente che anche uscendo il controllo si può mantenere. Man mano puoi aumentare la durata e la distanza. Respirazione profonda e rilassamento muscolare: prima di uscire di casa, dedica qualche minuto a un esercizio di respirazione profonda o a un rilassamento progressivo del corpo. Rallentare il respiro e rilassare i muscoli, specialmente quelli addominali, può aiutare a ridurre l’ansia anticipatoria e la risposta fisica del corpo. Ristrutturazione cognitiva: ogni volta che noti pensieri come “E se non trovassi un bagno?”, prova a rispondere con pensieri più realistici e rassicuranti, come “Posso farcela, sono in grado di gestire questa situazione” o “Non è una situazione di emergenza reale; il mio corpo reagisce in base alla mia ansia, ma è una sensazione passeggera”. Tecniche di visualizzazione: alcune persone trovano utile immaginare mentalmente le situazioni che creano ansia, visualizzando un’uscita di casa dove il corpo si sente tranquillo e rilassato. Fare questo esercizio immaginativo può aiutare a ridurre il timore legato alle uscite, poiché la mente si abitua a vivere la situazione in modo più positivo. Con il tempo e la pratica di questi esercizi, è possibile che tu riesca a ridurre la sensibilità di questa risposta del corpo, rendendo le uscite meno stressanti. Se senti che questa situazione continua a limitarti, considera di approfondire il lavoro con uno psicologo cognitivo-comportamentale, che potrà supportarti nell’identificare ulteriori tecniche specifiche per affrontare e trasformare questa ansia. Resto a disposizione. Dott. Andrea Boggero
Dott.ssa Anna Novello
Psicologo, Psicologo clinico
San Pietro in Cariano
Salve e grazie per il suo messaggio. Se non ci sono cause di natura organica legate alla sua stitichezza e ha svolto gli opportuni controlli medici, è possibile che si tratti di un sintomo di natura psicosomatica. Andrebbero approfondite, insieme ad un professionista, alcune caratteristiche più specifiche dei suoi sintomi, ad esempio caratteristiche di natura contestuale, se ci sono altri casi simili nella sua famiglia, se si verifica sempre e solo quando resta a casa o anche nel caso in cui debba andare in un posto particolare. L'addome e lo stomaco sono spesso sedi in cui le emozioni vengono maggiormente percepite e in cui esse possono provocare anche veri e propri dolori o fastidi quando si accumulano e restano inespresso o irrisolte. Quello che lei descrive può essere associato ad una forma d'ansia nel momento in cui deve uscire di casa o, viceversa, ad un blocco nel restare dentro casa ma è necessario approfondire diversi aspetti per capire meglio la reale natura del sintomo, è possibile che lei si trovi a vivere spesso in circostanze che richiedono un suo "controllo" e che quindi questo "trattenersi" si riproduca poi anche a livello intestinale. Provi a capire meglio cosa le sta dicendo il suo corpo nel momento in cui deve andare fuori casa o viceversa nel momento in cui resta, poichè spesso l'intestino è metafora di come si affrontano le situazioni anche esternamente.
Dott.ssa Carolina Conti
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, di primo acchito il sintomo che descrive sembra essere di carattere psicosomatico, ciononostante le informazioni da lei fornite sono troppo poche per soddisfare la sua richiesta, soprattutto perché se fosse una manifestazione d'ansia, come lei sospetta, occorrerebbe indagare approfonditamente la questione per comprenderne le cause. Dunque le consiglio di rivolgersi ad un professionista che la possa accompagnare verso uno stato di maggiore consapevolezza e verso la risoluzione del suo problema.
Un caro saluto
Dott.ssa Sara Corti
Psicologo, Psicologo clinico
Lucca
Gentile utente,

il nostro corpo è costantemente in comunicazione con la nostra mente e di conseguenza coi nostri pensieri e con le nostre emozioni. Si tratta di molto di più di un semplice scambio d'informazioni: corpo e mente costituiscono infatti un'unità indivisibile tale per cui l'uno influenza l'altro. L'ansia, di fatti, può avere manifestazioni molto fisiche come per esempio tachicardia e sudorazione (le più comuni) ma non è raro che si associ anche ad alterati funzionamenti intestinali. Questo per dirle che, una volta esclusa la causa più prettamente organica e assodata la contingenza con fattori "psicologici, come li definisce lei, sarebbe utile indagare il suo funzionamento psicologico e cosa sta succedendo nella sua vita che potrebbe collegarsi a questo problema. Non esiste qualcosa che le posso consigliare per "far smettere questo problema" se non l'inizio di un percorso terapeutico che la possa aiutare ad orientarsi nell'introspezione.
Un caro saluto,

Dott.ssa Sara Corti.
Dott.ssa Grazia Schioppo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Napoli
Salve, in primis la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza; in secondo luogo volevo spendere qualche parolina al riguardo.
Ciò che lei descrive è una condizione difficile da sostenere in quanto mi rendo conto di quanto debba essere limitante ma potrebbe essere legata a molteplici fattori sia psicologici che fisiologici.
Potrebbe trattarsi di paura, ansia sociale, ansia da "perdita di controllo" o potrebbe trattarsi di stress.
Vede, sono tante le cose che potrebbero scaturire tale condizione "disagiante" ma le consiglio di approfondire la questione con un professionista quindi la invito ad arrivare più a fondo con l'aiuto di un supporto psicologico.
Un caro saluto e spero riesca a risolvere :)
Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Alessandra Arena
Psicologo clinico, Psicologo
Grottaferrata
Buongiorno, sì come ha detto anche lei è possibile che sia legato all'ansia del dover uscire e non poter andare in bagno "al sicuro" dentro casa. Potrebbe indagare cosa quest'ansia cerca di comunicarle, capire qual è la "minaccia" che le scatena questo meccanismo, attraverso ad esempio delle consulenze psicologiche. Inoltre, potrebbe trovare delle strategie comportamentali per ovviare al problema. Resto a disposizione nel caso decida di affidarsi ad un percorso psicologico.
Cari saluti,
Alessandra Arena
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Neuropsicologo
Padova

La situazione che descrive potrebbe essere influenzata da una forma di ansia anticipatoria legata alla necessità di avere il bagno disponibile, una preoccupazione che innesca sintomi fisici. In una terapia breve strategica, potremmo lavorare su alcuni esercizi per spezzare questo ciclo.

Le suggerisco di provare a fare brevi uscite di pochi minuti, anche solo per fare una passeggiata vicino a casa senza pensare al bagno, come un "allenamento" mentale che riduca la percezione di urgenza. Inoltre, prima di uscire, provi a rassicurarsi ripetendo frasi come “Il mio corpo sa regolarsi” o “Non ho bisogno di preoccuparmi”. Tecniche di rilassamento, come respirazione lenta e diaframmatica, aiutano a ridurre l’ansia che anticipa i sintomi. Infine, in giorni liberi, potrebbe provare a “lasciare andare il controllo” e lasciar emergere il bisogno fisiologico in modo naturale: questo favorisce una regolazione spontanea e può aiutare a ridurre il condizionamento psicologico.
Dott. Andrea Pappaccogli
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Capisco quanto questa situazione possa essere frustrante e quanto possa interferire con il tuo quotidiano, soprattutto quando si associa a sensazioni di ansia. È molto comune che il corpo risponda in modo diverso in contesti che percepiamo come più o meno sicuri, come stare a casa rispetto al dover uscire per un impegno. Questo fenomeno è legato al sistema nervoso e alle risposte del corpo allo stress e all’ansia, anche quando questa ansia è poco evidente.
Una buona strategia iniziale potrebbe essere quella di provare a osservare il legame tra i tuoi pensieri e il tuo corpo senza giudicarti, facendo attenzione alle sensazioni e alle emozioni che emergono prima di uscire di casa. Anche tecniche di respirazione e rilassamento possono aiutare a ridurre la tensione, migliorando la comunicazione tra mente e corpo e riducendo l'intensità delle risposte fisiche.
Un altro approccio che può aiutarti è la mindfulness: imparare a portare l’attenzione al presente, senza lasciarti trasportare dalle preoccupazioni su cosa potrebbe accadere dopo. Impegnarti in una pratica di rilassamento, anche per pochi minuti ogni giorno, può ridurre la risposta ansiosa nel tempo. In alcune situazioni, potrebbe essere utile riflettere su quali pensieri specifici aumentano il disagio e sfidare la loro validità con esercizi cognitivi mirati, magari affiancato da un professionista.
Se vuoi approfondire, lavorare con uno psicoterapeuta cognitivo-comportamentale potrebbe offrirti degli strumenti pratici per modificare questo schema. Spero che questi suggerimenti possano darti qualche spunto e aiutarti a iniziare a gestire meglio la situazione. Dott. Andrea Pappaccogli.

Dott.ssa Roberta Maccarone
Psicologo, Psicologo clinico
Boffalora sopra Ticino
Gentile utente, come ha già compreso la situazione è causata da uno stato ansioso. Le consiglio un percorso di sostegno psicologico. Resto a disposizione dott.ssa Roberta Maccarone
Dott.ssa Caterina Testa
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
i sintomi psicosomatici purtroppo non possono essere trattati in un contesto diverso da quello della psicoterapia, altrimenti si rischia di banalizzare e di comunque non risolvere il problema. Le chiedo però in che modo questo accadimento le procura disagio?
Dott.ssa Anna Truzzi
Psicoterapeuta, Psicologo
Milano
Buongiorno, prima di tutto le chiederei se ha fatto degli esami o se ne ha già parlato con il suo medico di base. Letta così la sua sintomatologia sembra in effetti di base psicologica ma è sempre meglio escludere cause organiche. Questa "cosa" come la definisce sembra una colite di base nervosa e potrebbe trattarla intraprendendo un percorso di psicoterapia cognitivo comportamentale (che prevede protocolli validati per questi disturbi). Inoltre credo possa aiutarla nella gestione e nell comprensione della componente ansiosa. Spero di esserle stata utile.
Dott.ssa Valeria Napodano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Avellino
Gentile utente, come lei ha ipotizzato i suoi mal di pancia potrebbero essere ricondotti a una sensazione di malessere emotivo e in particolare l'ansia. Spesso è il corpo il primo a rispondere ai nostri disagi, soprattutto quando questi non vengono "tradotti in parole". Il consiglio da professionista è sicuramente quello di rivolgersi a un/a terapeuta che la possa aiutare in questa traduzione. Cari saluti
Dott.ssa Alice Mortarotti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Sanremo
Buongiorno, credo sia importante dare voce a questo sintomo e capire cosa possa rappresentare per te. Come anche tu ipotizzavi, la base psicologica che potrebbe sottostare al disagio sarebbe da esplorare ed inserire nella tua specifica ed unica storia di vita. Ti consiglio di intraprendere un percorso psicologico che possa aiutarti a comprendere meglio parti di te che ad oggi non sono in luce. Spero di essere stata utile seppur nella brevità. A disposizione invio un caro saluto.
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Buongiorno,
la situazione che descrive sembra legata a una reazione somatica associata alla preoccupazione di non avere un bagno a disposizione quando è fuori casa. Questo può accadere quando il sistema nervoso reagisce a situazioni percepite come stressanti (in questo caso, il timore di non poter soddisfare un bisogno fisiologico), influenzando il funzionamento del tratto gastrointestinale. Si tratta di un fenomeno comune, noto come "intestino irritabile su base ansiosa," in cui le emozioni e i pensieri anticipatori giocano un ruolo rilevante.

Per gestire questa condizione, potrebbe essere utile apprendere delle tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda, che possono aiutare a ridurre l’ansia anticipatoria. Inoltre, una terapia psicologica, soprattutto se orientata a trattare l'ansia e le sue manifestazioni somatiche, potrebbe rivelarsi un supporto prezioso. Un terapeuta può aiutarla a esplorare e ridurre le cause psicologiche alla base di questo disturbo e a sviluppare delle strategie per gestire meglio le situazioni che lo innescano.

Se lo desidera, rimango a sua disposizione per un percorso terapeutico personalizzato.
Dott. Luca Vocino
Psicologo clinico, Psicologo
Trezzano Rosa
Buongiorno gentile Utente, da ciò che descrive, sembra che la situazione sia influenzata da un’ansia legata alla disponibilità di un bagno quando è fuori casa, una risposta molto comune a un timore inconscio di non riuscire a gestire una necessità fisiologica in un ambiente percepito come meno sicuro. La mente può, infatti, influenzare in modo significativo le risposte del corpo, creando schemi legati all'ansia.
Una strategia potrebbe essere iniziare a lavorare sulla percezione della disponibilità di “controllo” anche quando è fuori casa. Un primo passo potrebbe essere identificare e memorizzare i luoghi che hanno bagni disponibili nei posti che frequenta più spesso, come nelle vicinanze di dove studia. Sapere di avere un punto d'appoggio può ridurre la risposta anticipatoria del corpo.
Può essere utile inoltre praticare tecniche di rilassamento, come il respiro profondo o la visualizzazione, prima di uscire. Creare un’abitudine di rilassamento può aiutare a ridurre l’ansia che attiva la reazione intestinale. A lungo termine, se questo schema continua a influire significativamente sulla sua qualità di vita, potrebbe considerare di confrontarsi con un professionista, magari per esplorare strategie cognitive utili per gestire questi stati di ansia anticipatoria in modo più sereno e consapevole.
Se dovesse avere bisogno di ulteriori consigli o di una consulenza resto a disposizione. Augurandole di superare al più presto questo momento di difficoltà le porgo cordiali saluti.
Dott. Luca Vocino
Dott.ssa Carlotta Cazzin
Psicologo, Psicologo clinico
Padova
Buongiorno. La ringrazio per aver condiviso con noi ciò che sta vivendo.
Nel caso in cui non l'avesse già fatto, le consiglierei innanzitutto di contattare il suo medico per escludere che, alla base di questi dolori intestinali, non ci siano cause di altra natura.
Escludendo ciò, potrebbe essere che, i mal di pancia frequenti (soprattutto la mattina in prossimità delle uscite fuori casa), siano correlati a sintomi ansiosi.
Quando si soffre d'ansia è abbastanza frequente che, preoccupazioni e paure siano associate a sintomi fisici, tra cui appunto mal di stomaco e mal di pancia, fitte, dolori o crampi addominali.
E' interessante che abbia notato come questi sintomi si presentino più frequentemente in certe occasioni piuttosto che in altre.
- Potrebbe essere utile approfondire in quali situazioni, momenti della giornata, avvenimenti, sono più presenti o al contrario assenti. Hanno sempre la stessa intensità? In quali momenti sono più forti? In quali invece sono meno percettibili?
- Diminuiscono da soli nell'arco della giornata o adotta qualche metodo per ridurli?
- Porre maggior attenzione alle emozioni e sensazioni correlate a questi sintomi fisici, cosa prova in quel momento? Ha delle paure o delle preoccupazioni? Se sì, verso cosa? Quest'ansia di cui parla, la sente in altri punti del suo corpo?

Certamente in presenza di sintomi ansiosi sarebbe estremamente utile un percorso di sostegno psicologico, per cercare di comprendere da dove nascono, diventare maggiormente consapevoli e apprendere ed utilizzare strategie per fronteggiare e gestire al meglio l'ansia.
Nel caso in cui le facesse piacere, rimango a disposizione per una prima consulenza, anche online. La saluto e le auguro una buona giornata. Cordialmente, Carlotta Cazzin.
Dott.ssa Laura Messina
Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Buongiorno, e grazie per la sia condivisione.
La situazione che descrive sembra legata a una reazione psicosomatica, ovvero una risposta del corpo a un disagio psicologico. Questo fenomeno è più comune di quanto si pensi e spesso si manifesta attraverso sintomi fisici che si attivano in base al contesto e allo stato emotivo.
Nel suo caso, sembra che l’idea di dover uscire di casa e la preoccupazione di non avere un bagno facilmente accessibile creino una certa ansia. Questa ansia potrebbe attivare il sistema nervoso autonomo, portando il corpo a reagire con sintomi gastrointestinali, come il mal di pancia o la necessità urgente di andare in bagno. In altre parole, il corpo risponde a un possibile “pericolo” percepito, anche se la minaccia non è reale, e questa risposta si intensifica in situazioni fuori dalla sua "zona di comfort" (come l’ambiente domestico).
Per gestire e ridurre questo tipo di reazione, potrebbero rivelarsi utili strategie quali il rilassamento muscolare progressivo, gli esercizi di visualizzazione, oppure la modifica dei pensieri: Quando sente emergere i pensieri legati alla preoccupazione, può provare a sostituirli con pensieri più realistici e rassicuranti. Ad esempio, “Anche se devo uscire, troverò comunque delle soluzioni se ne avrò bisogno” o “Non c’è urgenza, sono in grado di gestire la situazione.”
L’attività fisica regolare, inoltre, può aiutare a regolare l’apparato digestivo e a ridurre i livelli generali di ansia.
Infine, considerando che questo problema si ripete da diversi anni e influenza in modo significativo la sua routine, potrebbe essere utile approfondire questi aspetti con un professionista della salute mentale, come uno psicologo. Insieme, potreste lavorare su tecniche specifiche per gestire meglio questa reazione e comprenderne le cause profonde, migliorando così la sua qualità di vita e il rapporto con queste sensazioni fisiche.
Dott.ssa Paola Baldo
Psicologo, Psicologo clinico
Rovigo
Gentile utente mi spiace molto per la sua situazione, immagino che non sia facile gestirla. Come cosa principale sarebbe opportuno escludere alcune cose. C'è un cambio di alimentazione nel fine settimana? Succede la stessa cosa se anche nel fine settimana esce? Ha effettuato degli esami medici per escludere eventuali patologie ? Se è stata esclusa la presenza di patologie o intolleranze, o cambio di abitudini alimentare nel weekend, Riterrei utile contestualizzare il sintomo per valutare se si tratti di ansia o meno e da quali pensieri sia supportata, Solo in questo modo sarà possibile mettere a fuoco il suo disturbo sotto il profilo psicologico. Credo che comunque in ogni caso, un percorso sul riconoscimento e gestione delle emozioni e dell'ansia in particolare, potrà esserle di aiuto.
Cordiali saluti.
dott.ssa Paola Baldo
Gentile utente, dalle tue parole non riesco a comprendere se il tuo "anche se il cibo lo stimoli" intenda dire che percepisci lo stimoli ma lo controlli o se lo stimolo non arrivi proprio. I due scenari sono infatti differenti, in quanto nel primo caso mi si apre un tema relativo al "controllo", appunto, nel secondo mi aggancerei più a quei mal di pancia e quindi alla loro natura. Potresti optare per un consulto con uno psicologo, per cercare di sviscerare meglio questi fenomeni e provare a inscriverli dentro ad una trama di significati. Qualora lo ritenessi opportuno io conduco anche colloqui online, puoi prenotare un primo colloquio e cerchiamo di capire insieme. Cordialmente, Dott.ssa Sara Torregrossa
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente,

mi trovo in accordo con gran parte delle considerazioni espresse dai colleghi, che denotano un approccio professionale e rispettoso nei confronti del tema da lei esposto.

Cordiali saluti

Stai ancora cercando una risposta? Poni un'altra domanda

  • La tua domanda sarà pubblicata in modo anonimo.
  • Poni una domanda chiara, di argomento sanitario e sii conciso/a.
  • La domanda sarà rivolta a tutti gli specialisti presenti su questo sito, non a un dottore in particolare.
  • Questo servizio non sostituisce le cure mediche professionali fornite durante una visita specialistica. Se hai un problema o un'urgenza, recati dal tuo medico curante o in un Pronto Soccorso.
  • Non sono ammesse domande relative a casi dettagliati, richieste di una seconda opinione o suggerimenti in merito all'assunzione di farmaci e al loro dosaggio
  • Per ragioni mediche, non verranno pubblicate informazioni su quantità o dosi consigliate di medicinali.

Il testo è troppo corto. Deve contenere almeno __LIMIT__ caratteri.


Scegli il tipo di specialista a cui rivolgerti
Lo utilizzeremo per avvertirti della risposta. Non sarà pubblicato online.
Tutti i contenuti pubblicati su MioDottore.it, specialmente domande e risposte, sono di carattere informativo e in nessun caso devono essere considerati un sostituto di una visita specialistica.