Quali sono le conseguenze di punire un bambino da parte di adulti che reagisce quando viene bullizza

19 risposte
Quali sono le conseguenze di punire un bambino da parte di adulti che reagisce quando viene bullizzato da un gruppo ? Quel bambino crescerà con la paura di reagire e magari non imparerà a difendersi ? Come affrontare questo ?
Salve, innanzitutto la difese è qualcosa che non deve essere punita, va gestita e modulata in modo da mettere al sicuro il bambino. Il bambino non può e non deve essere lasciato solo nel difendersi. Devono essere coinvolti gli adulti del contesto, insegnanti e genitori degli altri bambini coinvolti per capire e mettere in atto la strategia giusta per porre fine alla situazione.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Salve, Innanzitutto mi dispiace molto per quel bambino che oltre a essere bullizzato e umiliato viene anche punito per difendersi. Ritengo però che questa situazione sia molto più complessa se non possa essere sintetizzata in così poche righe pertanto ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente. Resto a disposizione, anche on-line. Cordialmente, dott FDL
Gent.ma immagino quanto si senta divisa e frastornata in questo momento avrei piacere di darle supporto.
Il bullismo può essere distinto in tre tipi diversi, fisico come picchiare, derubare oppure verbale come insultare, prendere in giro e infine indiretto ovvero escludere dal gruppo.
Il fenomeno del bullismo è complesso, poiché non si manifesta in un’unica forma e coinvolge spesso più figure.
il Bullo, cioè l’ideatore delle prepotenze, non sempre agite, che possono essere psicologiche, fisiche o verbali. I gregari, cioè coloro che partecipano alle prepotenze sotto la guida del bullo, i Sostenitori, cioè quanti non partecipano direttamente, ma sostengono e incitano e gli Astanti ovvero
spettatori neutrali o i difensori della vittima, coloro che rischiano e vanno contro corrente.
Infine suo figlio, cioè chi subisce il bullismo e che si distingue in passivo, che tende a subire le prepotenze senza reagire o provocatrice, che ingaggia il bullo stuzzicandolo finché quest’ultimo non agisce con prepotenza e reagisce.
La violenza che viene esercitata nel bullismo è spesso una modalità di comunicazione e di relazione che conferisce una identità.
Per avere una visione più approfondita di questo fenomeno ritengo sia importante conoscere più in profondità i protagonisti coinvolti: il Bullo e la Vittima. Sono entrambi dotati di identità, che può essere compresa solo prendendola in considerazione come multifattoriale, in evoluzione continua e orientata a generare un progetto di vita.
Nella mia esperienza a contatto con adolescenti ritengo che ciò che caratterizza il Bullo Persecutore e la Vittima è l’oscillazione tra onnipotenza ed impotenza. Entrambi i protagonisti sono insicuri: mentre il Bullo tende a mascherare la sua non okness con una falsa okness che esprime agendo le prepotenze; la vittima tende a mantenersi in una posizione di non okness e di impotenza di fronte alle prepotenze subite.
Questo stile relazionale viene appreso nei primi anni di vita, periodo in cui il bambino non ricevendo risposte positive ai propri bisogni genuini, si adatta alle richieste ambientali esprimendo i propri bisogni in modo contraffatto. Il modo di relazionarsi e le posizioni esistenziali del bullo e della vittima sono sostenuti da emozioni sostitutive.
Per quanto riguarda il Bullo, il sentimento dominante è la rabbia, che sostituisce vissuti di paura e di tristezza. Per la Vittima, il sentimento prevalente è la paura, che sostituisce i sentimenti genuini di rabbia e tristezza che favorirebbero una reazione sana alle prepotenze subite. Quindi sia la Vittima sia il Bullo hanno bisogno di essere ascoltati e compresi. Perciò, ascolta tuo figlio e cerca di dare spazio a ciò che prova, senza giudizio e senza rifugiarti subito in ricette su ciò che dovrebbe fare.
Credi a ciò che ti dice, restando comunque consapevole che potrebbe non essere tutta la verità. Mantieni alta la sua autostima e fa’ in modo che creda in sé stesso; rassicuralo spiegandogli che non è una colpa essere vittima o reagire; fa’ sentire a tuo figlio che ciò che ti racconta per te vale ed è importante.
Coinvolgi la scuola, segnala il disagio o i sospetti a un docente di fiducia, in modo che possa verificare o intervenire; prima, però, parlane con tuo figlio e coinvolgilo nella decisione.
Sperando di essere stata esaustiva resto a disposizione qualora volesse.
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Caro utente, sono ottime questioni che lei porta. Le risposte possono essere molte, e di vario genere. Tutto dipende dalla percezione del bambino, da come lui vive quella determinata situazione e sicuramente, essendo un bambino, gran parte sta in ciò che gli viene detto. Dalla spiegazione e dal significato che noi adulti diamo lui rispetto quella situazione. I bambini sono esseri puri, e come tutti hanno emozioni e pensieri, come noi adulti, anche loro hanno il diritto di dire ciò che pensano e sentono, comunicare le proprie ragioni.
Se le questioni che lei solleva sono specifiche per una situazione a lei personale, le consiglio di parlare con il bambino e spiegare che ci sono altre strategie per potersi difendere da un bullo piuttosto che reagire con la stessa modalità violenta.
Cordialmente, Dott.ssa Anna Russo
Salve, la violenza su un bambino perpetrata dai propri genitori crea molti problemi nel bambino, provare paura dei propri genitori è una di quelle esperienze che più destabilizza psicologicamente un bambino, Quindi sicuramente non bisogna picchiarlo mai, ma è ancora peggio se dopo essere stato aggredito dai suoi coetanei viene anche aggredito a casa. Dovete ascoltarlo, capirlo, coinvolgere gli insegnanti se sono compagni di scuola per PROTEGGERLO.
Cordiali saluti,
Minerva Medina
Gentile utente, essere vittime di bullismo è un evento che può lasciare segni di sofferenza personale e per tale motivo ricevere un sostegno psicologico può fare la differenza in termini di rielaborazione del trauma.
In questo caso, il ragazzo vittima di bullismo ha il diritto di contare sul sostegno degli adulti per lui di riferimento che li diano le corrette informazioni su come reagire durante episodi di prevaricazione. Una comunicazione autentica è indispensabile per far sentire il ragazzo compreso e non in colpa per quello che ha subito e per indicarli delle giuste mosse per modulare la rabbia o per rispondere alle angherie.
Le auguro buona serata
Dott.ssa Melania Filograna
Buona sera, sempre difficile definire a priori le conseguenze. Potrebbe essere utile capire meglio cosa intende per bullismo e per punire, per poter capire meglio le sue paure e poterla aiutare con più puntualità.
Buonasera. A mio avviso non è possibile fornire una risposta completa alla sua domanda perché non esistono risposte automatiche a determinate situazioni, ma risposte personali in specifici momenti e contesti. Certamente, in linea generale, è importante per chi abbia subito bullismo, essere ascoltato, sostenuto e supportato in relazione a vari aspetti, tra cui la propria sicurezza personale fisica e psicologica. Se sentisse la necessità di voler approfondire la sua domanda potrebbe certamente rivolgersi ad un professionista. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Gentile utente, purtroppo o per fortuna è impossibile poter prevedere gli effetti che avranno sugli adulti gli eventi che capitano da bambini.
Quello che è certo è questo a questo bambino sta capitando un evento, sta facendo esprienza che reagire non va bene. Questa esperienza (che immagino sarà ripetuta nel tempo) si potrebbe consolidare nel bambino e sicuramente contribuire al suo modo di vedere il mondo e di percepirsi, in che modo però non possiamo darlo per scontato, soprattutto se in positivo o in negativo.
Sarebbe sicuramente utile avere più informazioni sulla situazione (tipo di bullismo subito, tipo di reazione agita e tipo di punizione ricevuta per esempio) per poter formulare meglio delle ipotesi e un piano di intervento, senza i dettagli si può giustamente far solo un discorso generico in cui si può dire che il bambino andrebbe aiutato a capire come si sente e perchè si comporta in un certo modo, cosa che la punizione in sè non insegna. Avrebbe quindi valore soffermarsi col bambino su questi contenuti e aiutarlo a trovare soluzioni migliori al problema, come potrebbe essere l'intervento dell'adulto in primis trattandosi di bullismo.
Spero di essere stato utile, avesse ulteriori dubbi o piacere di approfondire il discorso mi scrivapure in chat.

Dottor Mauro Simonetti
Buongiorno ritengo che non sia facile rispondere senza conoscere bene il contesto e le azioni che provocano questa situazione di bullismo. In ogni caso è importante ascoltare con attenzione il bambino cercando di fargli capire che gli si è vicini. Se vuole sono a sua disposizione Diego Polani
Gentile utente, è difficile rispondere alla sua domanda avendo così poche informazioni, che meriterebbero di essere approfondite. Si rivolga ad un terapeuta infantile se si sente preoccupato che possano esserci risvolti dal punto di vista psicofisico.
A disposizione
AV
Gentilissimo, punire il bambino, perchè si difende non mi sembra per niente una strategia efficace. Il bambino sta portando il malessere di un contesto, in questo caso la scuola, non può essere lui, sicuramente, a risolverlo, ma è compito degli adulti. Ne parli con gli insegnanti ed insieme trovate delle soluzioni benefiche per tutti. Nelle scuole sono presenti gli psicologi che possono aiutare la classe attraverso l'educazione emotiva a fare squadra. Inoltre ascolti il suo bambino senza sminuirne emozioni e sensazioni, subire atti di bullismo è veramente umiliante e può minare la sua sicurezza e il suo sereno sviluppo. Un caro saluto
Buongiorno gentile utente, in generale, la punizione, provoca nel bambino un senso di mortificazione che non lo aiuta a crescere né a responsabilizzarlo, né a essere sicuro di sé. L’effetto che sortiscono è quasi sempre opposto a quello che si vorrebbe ottenere. Col metodo delle punizioni, inoltre, l'autostima del bambino si compromette, così come la fiducia nei confronti dell'adulto che dovrebbe invece accoglierlo e correggere eventuali situazioni stressanti. Per fare questo, quando anche gli adulti sono in difficoltà, occorre rivolgersi a una professionista che consigli i giusti metodi per gestire il bambino senza punirlo.
Buonasera, non è semplice rispondere alla sua domanda. In qualità di chi chiede? Che ruolo ha lei per il bambino? Che ruolo hanno le persone che lo puniscono, e rispetto a cosa viene bullizzato? Si è provato a comunicare con il bambino, con le sue emozioni e sensazioni, con il suo essere bullizzato? Mi verrebbe da dire, con le poche informazioni presenti, che si tenterebbe di punire un bambino già vittima, piuttosto che accogliere il malessere relativo alla sua esperienza in gruppo
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Ciao,

punire un bambino che reagisce quando viene bullizzato da un gruppo può avere conseguenze negative sia a breve che a lungo termine.

A breve termine, può portare a:

Aumento della paura e dell'ansia
Difficoltà a fidarsi degli adulti
Senso di vergogna e colpa
A lungo termine, può portare a:

Depressione
Ansia
Disturbi del sonno
Problemi di autostima
Difficoltà a instaurare relazioni
Comportamenti aggressivi
Inoltre, punire un bambino per aver reagito al bullismo può inviare il messaggio che non è giusto difendersi. Questo può portare il bambino a sentirsi ancora più impotente e vulnerabile.

Ecco alcuni consigli su come affrontare il bullismo:

Parlate con il bambino e ascoltatelo. Fategli sapere che non è solo e che lo credete.
Aiutatelo a sviluppare strategie per affrontare il bullismo. Insegnategli come gestire le emozioni negative e come difendersi in modo sano.
Intervenite se vedete che il bambino viene bullizzato. Parlate con i responsabili dell'istituto scolastico o con i genitori dei bulli.
Richiamato sostegno professionale se necessario. Se il bullismo è grave, può essere utile rivolgersi a un terapeuta.
È importante ricordare che il bullismo è un problema serio che può avere un impatto negativo sulla vita di un bambino. Punirlo per aver reagito non è la soluzione.
Buongiorno, è una bellissima domanda e sarebbe altrettanto bello darle una risposta chiara e diretta ma dipende da tanti casi e fattori, in primis il bambino stesso, il suo carattere e modo di reagire.
Punire un bambino che reagisce al bullismo potrebbe rafforzare la sua percezione di impotenza e indebolire la sua autostima. Questa esperienza potrebbe inculcare timidezza o paura di difendersi. Per affrontare ciò, è essenziale ascoltare e sostenere il bambino, educando anche i bulli sulle conseguenze delle loro azioni. La consapevolezza e l'empatia sono fondamentali per un ambiente sicuro e accogliente. Dott.ssa Francesca Gottofredi
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere dubbi, domande, o perplessità riguardo al mio lavoro non esiti a contattarmi.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Buongiorno. Diciamo che la domanda è estremamente vaga e molto decontestualizzata per poterle dare una risposta. A grandissime linee posso dirle che l'ideale sarebbe provare a spezzare quello che è il circolo della violenza, in quanto, che vi sia un attacco o il difendersi attaccando si tratta sempre di violenza. Il mettere in punizione va specificato che non è fatto perchè il bambino ha sbagliato a reagire, ma perchè è sbagliata la reazione, in quanto abbiamo tanti modi molto più funzionali per poter reagire e vanno ricercati quelli.
Spero di poterle essere stato utile, cordialmente dottor Moraschini

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