qualche tempo fa vi ho scritto per avere un vondiglio du mio nipote che attualmente ha 18 anni. All’

18 risposte
qualche tempo fa vi ho scritto per avere un vondiglio du mio nipote che attualmente ha 18 anni. All’eta’ di 9anni la zia paterna , il giorno della prima comunione gli ha raccontato la storia di un bambino disabile che secondo le
Iei era il demonio che gli avrebbe causato un incidente con la macchina. Si raccomandava di non fdre nulla anche genitori altrimenti fi notte il demonio lo avrebbe portato via. Quando tutti glielo invitati sono andati via mio nipote ha comunciato a piangere disperatamente ed a tremare, dopo ore ed ore e’ tiuscito a raccontarci ma convinto diceva che siccome ce lo aveva detto , sarebbe stato portato via dal demonio all’eta’ di 16 anni improvvisamente ha cominciato ad andare controvoglia a scuola, a non uscire con i compagni a rispindere con violenza ai genitori che gli intimavano di andare a scuola anche con qualche ceffone. Du consiglio del servizio psichiatrico della Asl ha subito due ricoveri perche’ non voleva prendere ne’ farmaci ne’ fare psicoterapia, l’ultimo ricovero e’ durato circa un mese ed e’ stato dimesso con risperdal e depakin e questa diagnosi: psicosi nas discontrollo degli impulsi
La terapia ha sicuramente frenato gli impulsi talora violenti verso i genitori, ma non qualcosa che avverte nella sua testa tanto da sbatterla al muro e lamentarsi continuamente
E’ tornato a scuola ma sempre con fatica, ha superato il quarto liceo scientifico in un istituto paritario
Da circa un mese ha voluto sospendere la terapia , ora crede di essere un diavolo e che i genitori non accettano e vogliono cambiare la sua natura
Puo’ essere legato all’episodio della prima comunione?
Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Gentile utente, è impossibile determinare se e in che mi misura quell'episodio possa aver contribuito alla patologia di suo nipote. La cosa più importante ad oggi probabilmente è aiutare il ragazzo ad accettare il suo disturbo e le terapie necessarie per mantenere un buon equilibrio. Potrebbe altresi essere utile avere uno spazio proprio di supporto per gestire al meglio le emozioni che si provano in una situazione così complessa. Resto a disposizione, Dott.ssa Ramona Borla
Buongiorno
come detto da altri colleghi è difficili stabilire solo da quanto detto quanto la risposta del ragazzo sia legata all'episodio successo anni prima. Se anche quell'evento ha lasciato una traccia traumatica su di lui, ci sono sicuramente molti altri fattori da prendere in esame e che hanno portato ad una sensibilità tale su questo tema.
Un percorso di terapia può aiutare a capire come mai quell'episodio ha assunto così tanta importante all'interno del sistema di significati del ragazzo.
caro utente, non possiamo dire che l'episodio della comunione e il disturbo psicotico siano correlati direttamente ma presumo che quelle parole abbiamo creato un esperienza traumatica nel ragazzo e una sensibilità verso temi riguardanti il demonio.
Ritengo utile riprendere un percorso di terapia, per aiutare il ragazzo a gestire le credenze, offrendo supporto adeguato per lui e per i genitori
Gentile Utente, confrontarsi con una psicosi mette a dura prova la stabilità mentale e la salute fisica di tutto il sistema familiare e credo che se suo nipote stia esprimendo un disagio che da sempre tiene dentro e lo ha letteralmente frantumato. Adesso per rimettersi insieme ha bisogno del supporto specialistico dei servizi territoriali ma soprattutto della collaborazione di tutta la famiglia, qualsiasi progetto terapeutico individuino i servizi. Mi dispiace veramente doverle scrivere questo, ma ricercare la causa in un eventuale trauma psicologico può essere fuorviante al momento. Se vi è stato un trauma sarà compito di suo nipote elaborarlo attraverso una psicoterapia, ma non prima di aver ritrovato il contatto con la realtà che si sta frantumando di nuovo. Auguro a lei e a tutta la sua famiglia di trovare il modo di supportare suo nipote. Con sincerità e affetto, dott. Samuele Bellagamba.
Gentilissima, capisco che la situazione è drammatica per lui e per tutti voi. L'episodio avuto a 9 anni potrebbe anche avere un effetto , ma la psicosi che si è scatenata poi con i sintomi descritti ha una portata maggiore. Il ragazzo dovrebbe riprendere i farmaci, perchè possono un poco aiutarlo. Mi sento di proporvi una terapia familiare per sostegno psicologico. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
Salve, il racconto potrebbe semplicemente aver sostenuto lo sviluppo del disturbo, sicuramente c’è bisogno di una psicoterapia corposa unitamente all’utilizzo dei farmaci
Andrebbe però vista la diagnosi effettuata per comprendere a fondo gli sviluppi della patologia psicotica.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
buongiorno,
come gia' detto i fattori che portano ad una patologia sono diversi. Sarebbe opportuno anche far seguire i genitori con un percorso di supporto che possa anche aiutarli a gestire meglio il ragazzo.
Tantissimi auguri
Buongiorno, non è facile dire con certezza se e in che misura possono aver influito su suo nipote le informazioni a cui ha avuto accesso.
Sarebbe sicuramente utile il proseguo di un percorso psicoterapico e anche farmacologico per permettergli di trovare un maggiore equilibrio e rielaborare dei contenuti che sicuramente sono stati traumatici.
Spero che suo nipote possa trovare un professionista a cui affidarsi
Buongionro, può essere legato a quell'episodio ma non ne può essere in alcun modo la causa. In questo caso essendosi poi sviluppata una psicosi è possibile che la mente attinga da quell'esperienza per creare il suo contenuto.
Buongiorno la cosa più importante in questo momento non è la ricerca della causa, ma la cura. E' fondamentale che il ragazzo faccia la cura farmacologica accompagnata da un percorso psicoterapeutico.
Gentile utente,
l'esordio psicopatologico è un complesso intreccio di fattori diversi di natura psicosociale, relazionale, e biologica, per cui è molto difficile che un singolo fattore possa essere l'unica causa in modo deterministico del disturbo di suo nipote. Questo non vuol dire che non possa aver avuto una rilevanza nel suo percorso di crescita, ma non la identificherei come la causa. Credo che sia importante che suo nipote venga sostenuto nell'accettazione e nella gestione della sua sofferenza psichica, per questo è fondamentale che segua un percorso psicoterapeutico integrato alla terapia farmacologica.
Cari saluti
Buongiorno,

la valutazione di un paziente passa attraverso una maggior conoscenza della sua stessa storia. E' molto difficile rispondere alla sua domanda, non conoscendo il ragazzo ne tanto meno la sua famiglia. Nelle famiglia in cui vi è un paziente psicotico è molto importante il lavoro della psicoterapia familiare, in quanto sostiene la sofferenza del paziente e della sua stessa famiglia.
Nella speranza che possano esser seguiti anche da uno psicoterapeuta familiare.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Gentile utente, comprendo il dolore che può causare tutta questa situazione, ogni situazione problematica merita di avere il giusto ascolto e attenzione. Un percorso di sostegno psicologico per approcciarsi meglio alle dinamiche familiare può essere anche da apripista per aiutare i suoi familiari. Resto a disposizione. Dott.ssa Lucia Giammattei
Gentile utente, difficilmente un singolo episodio può essere causa di tanto malessere.
Sarebbe importante invece conoscere la storia di tutta la famiglia e che tutti i suoi componenti fossero seguiti attraverso una terapia familiare. E' frequente infatti che il disturbo di un figlio sia collegato ad un disturbo a livello familiare.
Cari saluti
Gentile utente, come già abbondantemente spiegato dai colleghi e dalle colleghe, potrebbe essere riduttivo e fuorviante attribuire le cause del profondo disagio del ragazzo all'episodio accaduto all'età di 9 anni. Secondo una visione non lineare, A non è attribuibile unicamente a B ma ad una moltitudine di fattori intervenienti.
Oltre ad acquisire un'alleanza terapeutica basata sulla fiducia terapeuta-paziente, trovo che possa essere utile l'utilizzo di tecniche ipnotiche e della PNL (programmazione neurolinguistica) al fine di modificare il vissuto del ragazzo.
Rimango a disposizione,
Dott. Emiliano Cotugno
Buongiorno, l ‘esordio di una psicosi è determinato da un intreccio complesso di più fattori. La cosa fondamentale, in questo momento, è sostenere suo nipote nell’accettazione e nella gestione della sua sofferenza. Per questo, sarebbe opportuno integrare al supporto farmacologico un percorso di psicoterapia. Un saluto.
salve, mi dispiace molto per suo nipote, sarebbe necessario approfondire il problema ma sicuramente durante i ricoveri sarà stata fatta una diagnosi. Da quello che leggo oltre alla terapia farmacologica sarebbe utile una psicoterapia che inizialmente prenda in carico tutta la famiglia, l'episodio della prima comunione potrebbe essere stato l'innesco ma probabilmente il disagio era già precedente. Bisognerebbe leggere la funzione di questo grave sintomo, che sembra avvicinarsi ad una psicosi, all'interno del contesto di riferimento.
se vuole approfondire mi contatti
auguri dott.ssa Daniela Recchia

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