Purtroppo, da più di 20 anni, ho una emisacralizzazione dx di L5. Per spiegarne la problematica, dov

13 risposte
Purtroppo, da più di 20 anni, ho una emisacralizzazione dx di L5. Per spiegarne la problematica, dovrei citarvi dei controsensi, che sostanzialmente sono la verità. Questa problematica, quando è presente, mi limita moltissimo nell' eseguire alcuni movimenti (piegamenti e rotazioni), a anche quelli più piccoli ed involontari, portandomi dolore, molto forte, nel cercare di farli.

Fino a quando non lavoravo, non sapendo allora cos' era, dovuto tenermi e sopportare il dolore che ne causava. Poi, quando ho iniziato a lavorare, nel lavoro principale, nel corso degli anni, ne hanno capito la mia problematica, riconoscendone il fatto che non facevo apposta.

Adesso, oltre al lavoro principale, sto facendo un secondo lavoro, sostanzialmente nel taglio dell' erba, nelle strade comunali.

Questo problema però, mi porta a non poter usare certi attrezzi o eseguire certe mansioni.

Per questa problematica, ho girato vari specialisti, tra cui, ortopedico, fisiatra fisioterapista, osteopata e chiropratico. Ma nessuno è riuscito a risolvere o a portarne un miglioramento alla problematica.

Per tanto volevo capire, se vi fosse la possibilità di evitare di avere questo dolore, sia a livello di, cure pagliative, sia provando anche a mettere un busto, o addirittura, nel peggiore nelle ipotesi, valutarne anche se è una cosa operabile.

Se necessario, sono disposto a fare anche una visita, presso di voi, non ho alcun problema!

P.s. se la domanda,dovesse essere esposta nel settore errato, chiedo gentilmente di indicarmene il settore più competente col mio caso.
Grazie!
Salve
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Grazie

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per rispondere alla sua domanda, bisognerebbe visitarla a fondo e capire se oltre il dolore di cui Lei parla c'è una scoliosi, irradiazione nervosa, bruciore ecc. certo è che il suo lavoro non la aiuta . porti una fascia lombare mentre effettua sforzi e piegamenti. faccia una risonanza magnetica se non l'ha gia' fatta e si presenti nuovamente dal sua medico di famiglia il quale potrebbe indicarle un chirgo ortopedico e neurochirurgo. se non ci sono i presupposti per un intervento vada da un collega Osteopata .
Mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo e comprendo quanto possa essere debilitante la sua condizione, soprattutto considerato l'impatto che ha sia nella vita quotidiana che sul lavoro.

L'emisacralizzazione di L5 è una condizione congenita in cui la quinta vertebra lombare (L5) è parzialmente o completamente fusa con l'osso sacro, limitando la mobilità della colonna vertebrale in quell'area e causando spesso dolore e difficoltà nei movimenti, come sta sperimentando. Questa condizione può anche portare a uno squilibrio meccanico della colonna vertebrale, con conseguente sovraccarico su altre strutture muscolari e articolari.

Possibili soluzioni o approcci

1. Trattamenti palliativi
Dato che ha già consultato diversi specialisti senza ottenere miglioramenti, potremmo considerare alcune strategie palliative per alleviare temporaneamente il dolore:

- Farmaci antidolorifici e antinfiammatori: Se non lo ha già fatto, può discutere con il suo medico di base o un reumatologo l'uso di farmaci specifici per gestire il dolore. Questi possono includere analgesici o antinfiammatori non steroidei (FANS) per periodi limitati.
- Terapie fisiche mirate: Anche se ha già provato con fisioterapisti ed osteopati, potrebbe essere utile esplorare una terapia mirata alla gestione del dolore cronico. Alcuni centri specializzati in terapia del dolore utilizzano tecniche avanzate come infiltrazioni di cortisone o blocchi nervosi per ridurre l'infiammazione e l'irritazione dei nervi che possono causare il dolore.

2. Supporti ortopedici
- Busto ortopedico: Utilizzare un busto o un supporto per la schiena potrebbe essere utile in alcune situazioni, soprattutto durante attività che richiedono sforzo fisico. Tuttavia, l'uso prolungato del busto può portare a una debolezza dei muscoli della schiena, quindi dovrebbe essere utilizzato sotto supervisione medica e solo in momenti specifici.

3. Esercizi specifici e rieducazione posturale
Anche se ha già consultato fisioterapisti, potremmo riconsiderare la possibilità di un percorso personalizzato di rieducazione posturale e ginnastica specifica. In molti casi di emisacralizzazione, il lavoro su muscoli profondi della schiena e sulla stabilità del core può ridurre il dolore e migliorare la mobilità. Potrebbe essere utile consultare un fisioterapista specializzato in Metodo McKenzie o Back School, che si concentrano sulla gestione del dolore cronico della colonna vertebrale attraverso esercizi specifici e tecniche di autotrattamento.

4. Valutazione chirurgica
Se le soluzioni conservative non portano alcun sollievo e il dolore compromette in modo significativo la sua qualità di vita, è possibile considerare un'opzione chirurgica. La chirurgia per la sacralizzazione di L5 viene generalmente valutata con molta cautela, e solo quando altre terapie non hanno successo. Un intervento potrebbe includere la decompressione o stabilizzazione vertebrale. Tuttavia, la decisione chirurgica dipende da molti fattori, inclusa la valutazione del rischio-beneficio, l'età, lo stato di salute generale e la gravità della condizione.

5. Tecniche complementari
In alcuni casi, trattamenti complementari come l’agopuntura o la neurostimolazione (come la stimolazione transcutanea dei nervi, TENS) possono aiutare ad alleviare il dolore cronico. Questi metodi possono non risolvere la causa del dolore, ma possono offrire un sollievo temporaneo.

Prossimi passi

Considerando che ha già fatto un percorso con più specialisti, potrebbe essere utile fare una nuova valutazione approfondita, possibilmente presso un centro specializzato in patologie della colonna vertebrale, dove possa essere valutato da un team multidisciplinare che includa ortopedici, neurochirurghi e specialisti del dolore. Questo permetterebbe di esplorare tutte le opzioni, da quelle conservative a quelle più invasive, come la chirurgia.

Le consiglierei di consultare uno specialista in chirurgia vertebrale o un neurochirurgo, che potrebbe eseguire ulteriori esami diagnostici (come una risonanza magnetica dettagliata o una TAC) per capire meglio la sua condizione e valutare se esistono opzioni chirurgiche o altre terapie avanzate per alleviare il dolore.

Se ha necessità di ulteriori consigli o di essere indirizzato a un centro specializzato, non esiti a contattarmi e sarò felice di aiutarla ulteriormente.

Ruth Rolando Lacatus
Buongiorno avendo consultato molti professionisti e non avendo avuto migliorie, si potrebbe provare l'approccio psicosomatico, spesso causa di questi problemi.
Buonasera, è difficile darle "a distanza" dei consigli precisi su come gestire la situazione; sicuramente però le direi di ripartire - visto che non ha avuto risultati soddisfacenti- dal fisioterapista e dall'ortopedico specialista della colonna vertebrale, richiedendo a professionisti diversi da quelli che ha scelto una seconda opinione. Di norma, queste problematiche sono gestibili con della fisioterapia adeguata (con esercizi da fare a casa ogni giorno - ha provato anche la fisioterapia in acqua? ), associata - se necessario- alla terapia farmacologica prescritta dal medico. Se ci fosse una compressione nervosa (che però non cita) invece sarebbe il caso di chiedere un consulto ad un neurochirurgo. Ultima spiaggia, il terapista del dolore (in genere medico anestesista), qualora il dolore sia ingestibile ed irrisolvibile dai medici che già abbiamo citato. Si tratta di problematiche molto complesse queste, che richiedono spesso un approccio multidisciplinare e molta pazienza, ma non si scoraggi; la strada da percorrere è quella che ha individuato anche lei. In bocca al lupo!
Salve,
Sono necessarie ulteriori indagini diagnostiche, in particolare modo rx, rm ed ecografie, per esaminare lo stato di avanzamento biologico delle strutture di compenso, apprezzandone immediatamente le alterazioni morfologiche ed avendo la possibilità di un riferimento preciso per le indagini di controllo ripetute nel tempo a venire.
Nella fase acuta può utilizzare il supporto farmacologico(da discuterne con il medico di base) nei momenti di dolore acuto, soprattutto se associato alla riduzione delle funzioni.
I farmaci maggiormente usati per la sacralizzazione e l’emisacralizzazione saranno antinfiammatori ed analgesici.
Invece in una contrattura antalgica riflessa, potrà rendersi utile il supporto dei miorilassanti.
Non potendo recuperare in nessun modo il movimento della 5° vertebra lombare, si dovrà puntare sulla prevenzione, favorendo il compenso delle strutture precedentemente indicate, senza mai portarle in sovraccarico, scaricandone il lavoro muscolare equello legamentoso, bilanciando l’equilibrio tra il loro normale lavoro e quello del compenso a cui sono chiamate ad assolvere.
Perciò sarà importante affidarsi alla cura di un osteopata o chinesiologo, in grado di fare un attento esame valutativo per capire lo stato di funzionamento delle articolazioni contigue al punto di sacralizzazione, riconoscendone l’affaticamento e le modificazioni.
Per qualsiasi domanda mi contatti privatamente,
Dott. Buemi
Salve, per poterla aiutare servirebbe capire il tipo di fastidio che riferisce, comprenderne bene la modalità di insorgenza, le tempistiche e tanti altri fattori importanti. Risulta quindi essenziale effettuare una raccolta dati approfondita. Ritengo che il percorso di trattamenti osteopatico possa darle giovamento ovviamente se effettuato con una certa cedenza e per un minimo periodo di tempo, quantomeno quello necessario ad ottenere dei risultati in termini di riduzione della sintomatologia.
Resto a disposizione, Giulia Li Calzi Osteopata.
Svolga delle sedute conbinate di Osteopatia e ozono terapia
Salve, le consiglio anche una visita posturale e ulteriori esami sul resto della colonna se non lo ha già fatto poi potrebbe valutare una terapia combinata farmacologica per la gestione del dolore prescritta dal suo ortopedico o reumatologo o altro specialista e terapia manuale con annesso percorso di Riequilibrio
Posturale per liberare il corpo da ulteriori tensioni muscolari e blocchi articolari così da avere una postura più funzionale per la sua vita quotidiana.
Le auguro di trovare una soluzione
Saluti Dott.Amedeo Russo

Buongiorno, le consiglio anche una visita posturale e ulteriori esami sul resto della colonna se non lo ha già fatto poi potrebbe valutare una terapia combinata farmacologica per la gestione del dolore prescritta dal suo ortopedico o reumatologo o altro specialista e terapia manuale con annesso percorso di Riequilibrio Posturale per liberare il corpo da ulteriori tensioni muscolari e blocchi articolari così da avere una postura più funzionale per la sua vita quotidiana. Dott. Lorenzo Orsolini
Buongiorno, visto il non miglioramento della problematica potrebbe servire un approccio multidisciplinare. Non so quali valutazioni le abbiano fatto i colleghi già visti quindi è difficile consigliare qualcosa nello specifico. Nella mia esperienza mi è capitato di dover integrare esercizi di mobilità articolare che non si limitassero al semplice stretching ma volti a sviluppare una forza specifica.
Non si arrenda, ogni dolore ha una spiegazione!
Rimango a disposizione
Dott.ssa Lisa Cappello
Buongiorno,
tutti gli speclisti indicati possono aver dato indicazioni utili sul suo caso. Forse serve una figura che collega le valutazioni degli specialisti e ne fa una sintesi. La terapia deriverà da questa sintesi.
Si affidi a un Osteopata che, nel caso in cui una terapia manuale non potesse risolvere, si asterrà dal prolungare il trattamento.

Cordiali saluti
Giovanni Odone Osteopata
Salve, l’emisacralizzazione di L5, come nel tuo caso, può creare squilibri biomeccanici significativi, portando a dolore e limitazioni nei movimenti. Come osteopata, il mio approccio mira a ridurre la tensione muscolare e migliorare la mobilità delle aree vicine, come L4-L5 e il bacino, per compensare le rigidità imposte dalla fusione.
Potrebbe essere utile eseguire trattamenti manuali per alleviare le tensioni, insieme a esercizi specifici per rafforzare il core e migliorare la stabilità. Un busto o un supporto ortopedico potrebbe offrirti sollievo durante le attività più impegnative. Se il dolore è molto intenso, consiglio anche di rivalutare il caso con un ortopedico per escludere eventuali opzioni chirurgiche.
Ogni percorso di trattamento dovrebbe essere personalizzato, quindi sono a disposizione per approfondire con una visita e costruire insieme un piano adatto alle tue esigenze.
Saluti
Osteopata Emanuele Barone

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