Può una psicoterapia farti stare male più di prima? Io mi sento con più dubbi, preoccupazioni, prob

19 risposte
Può una psicoterapia farti stare male più di prima?
Io mi sento con più dubbi, preoccupazioni, problemi e pensieri rispetto a prima.
La mia terapeuta diceva che era normale sentirsi così.
E' assolutamente normale. Per portare un sistema a un maggiore livello di ordine e armonia si passa quasi necessariamente attraverso una fase di maggiore disordine. Salve

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Gentile utente, è necessario entrare un po' più nello specifico rispetto alla sua domanda. Se il malessere è contemporaneo allo svolgersi della terapia, allora è qualcosa che può accadere ed è normale: con la terapia si va a "scavare", smuovere ricordi, modificare pensieri e abitudini; è perciò possibile che nel processo di transizione e cambiamento ci si senta confusi, o pieni di dubbi e pensieri. Tutto questo va portato in seduta e visto insieme al proprio terapeuta, che può dare supporto e sostegno ad una fase del processo così delicata e, a volte, difficile. Se però i dubbi, le preoccupazioni e i problemi che menziona sono posteriori alla fine della terapia... Mi sento di dire che qualcosa non ha funzionato, o che comunque il lavoro su se stessi non è terminato. E' bene pensare di riprendere il percorso terapeutico.
Spero di essere stata esaustiva, se necessita di ulteriori chiarimenti mi contatti pure! Un saluto,
Dott.ssa Genduso
salve, la psicoterapia ha come obiettivo il benessere della persona, quindi non deve fare male. Durante gli incontri si possono toccare tematiche dolorose ma è sempre opportuno ristabilire l'equilibrio alla fine.
quando vediamo che il percorso ci provoca sofferenza è bene parlarle con la/il propri*psicoterapeuta per capire cosa non sta funzionando.
buona serata
Gentile Signore/a una psicoterapia mira alla conoscenza e quindi alla riorganizzazione degli equilibri. E' importane che ci sia un momento di lettura di tutto quello che fino a quel momento agiva in noi e che non processavamo più. In ogni caso è utile per lei parlare con il suo terapeuta del fatto che ha posto questa domanda in un sito in cui rispondono dei professionisti. Se lo ha scelto come professionista con cui lavorare perché chiede che altri entrino nel vostro lavoro. Forse questo tema può essere molto utile per lei. Un cordiale saluto
Gentile utente, essendo la psicoterapia un percorso di conoscenza profonda di sè è normale andare a scardinare alcuni pensieri ed equilibri che, seppur disfunzionali, fanno parte di noi e ci danno una sorta di sicurezza. Quando questo avviene, si hanno "più dubbi, preoccupazioni, problemi e pensieri rispetto a prima" in quanto si deve ritrovare un nuovo equilibrio, frutto del percorso fatto. Pertanto, concordo con la sua terapeuta con cui la invito ad approfondire l'argomento (scrive al passato quindi, qualora la terapia fosse finita, potrebbe pensare di riprenderla per ultimare questo pezzo). Un caro saluto
Certamente in terapia si fa contatto col dolore e lo si sfoga anche. Si considerano anche cose rimosse e questo può fare male. La terapia richiede coraggio. Ma alla fine, e spesso alla fine della stessa sessione ci si dovrebbe sentire sollevati da tutto ciò.

Esprima i suoi dubbi a chi la sta seguendo.
Saluti
Dr. Gianpietro Rossi
Gent.mo utente, la psicoterapia come tutte le cure che funzionano può anche essere iatrogena o avere degli effetti collaterali. La sofferenza a volte rientra in un normale processo terapeutico di cambiamento, collegato al contatto con aspetti di sé dolorosi e di cui si ha scarsa consapevolezza. Cordialmente.
buongiorno caro utente, la psicoterapia può generare tutte le sensazioni e i pensieri che lei descrive. Quando si lavora su stessi, sul proprio malessere, sui meccanismi che ci guidano nella nostra quotidianità, sulle nostre emozioni del presente e del passato può crearsi un senso di stordimento e anche di malessere. io dico sempre ai miei pazienti che questo è il primo segnale di cambiamento. Non rinunci però, continui verso gli obiettivi che si è prefissato in collaborazione con il suo terapeuta.
le auguro un buon percorso
cordiali saluti
dr.ssa Oltolini
Buongiorno,
benché sia normale in terapia affrontare argomenti e ricordi che possono far soffrire, in realtà dipende tutto dagli obiettivi che vi siete dati e il perché immergersi in situazioni "dolorose".
La cosa migliore è parlarne con la sua terapeuta e capire la direzione da seguire.
dott Tealdi
Gentile utente. Lo psicoterapeuta non a caso, è da molti autori definito come "un perturbatore strategicamente orientato". Ogni paziente fa ingresso in un setting terapeutico, portando con sè il suo irripetibile e singolare modo di leggere il mondo e vivere le relazioni. In questo background è possibile rintracciare soprattutto il nostro modo di leggere gli eventi quotidiani, background che utilizziamo per proporre a noi stessi una lettura degli eventi più tollerabile. Il lavoro psicoterapico ha proprio l'obiettivo di mettere il paziente in relazione con la realtà originaria by-passando tutte le nostre spiegazioni. Tutto ciò può essere fortemente perturbante ma a volte, è proprio da ciò che è necessario partire per scardinare tutte le nostre certezze che non sono più funzionali nell'agire quotidiano. Ne parli comunque col suo terapeuta e vedrà che anche questo confronto sarà costruttivo. Cordialmente dott.ssa Tecla Savio
Associandomi a quanto già risposto dai colleghi, aggiungo una leggera similitudine: andare dal dentista per un lavoro ortodontico, soprattutto in età avanzata, è fastidioso; l'apparecchio da uggia, anche dolore i primi giorni, ma fa parte del trattamento. Si tratta di fiducia, di chiarezza, e quindi fa sicuramente bene a parlarne con la sua terapeuta, che, sono sicuro, non sarà affatto sorpresa di dover lavorare con lei su questi dubbi.
Cordialmente.
Salve. La psicoterapia apre le porte a tutto ciò che la mente trattiene in se in uno scomparto parallelo, al di fuori della nostra coscienza. Di per se il processo terapeutico aumenta, attraverso l'introspezione, la presa di coscienza di cose fino ad allora non percepite, o percepite parzialmente: ciò spesso comporta che vi si leghino altre vicende che emergono assieme a nuovi quesiti, dubbi, propositi e problemi. Quindi una buona psicoterapia porta a ciò che lei descrive, ma deve poi anche essere in grado di aiutare a rimettere tutto in ordine.

Grazie per la sua domanda, e se volesse prenotare una visita, anche fuori orari che vedrà disponibili dalla mia scheda, mi contatti pure e troveremo un appuntamento per lei congeniale.
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Salve, mi sembra confusa e disorientata dalle troppe cose emerse tutte insieme. Ne parli con il suo terapeuta che la supporterà ed aiuterà a fare un pò di ordine e a dare delle priorità e cominciare dalle cose più semplici per lei.

Un saluto
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Buonasera, è assolutamente normale. Strategicamente il terapeuta perturba e rompe vecchi equilibri, fa maturare nuove consapevolezze per favorire una nuova riorganizzazione. Le consiglio comunque di parlarne con il suo terapeuta.
Saluti
Molto spesso accade ed è proprio il processo di cambiamento che produce questo effetto: viene destabilizzata una pseudo-normalità disfunzionale a favore di una condizione più armoniosa e funzionale. E ciò viene percepito come malessere.
Buongiorno gentile utente all'inizio di ogni percorso psicoterapeutico succede spesso di provare dolore o sentirsi peggio di prima. Questo non vuol dire che le cose non stanno funzionando, anzi al contrario probabilmente avete toccato il focus del problema che l'ha spinto a intraprendere questo percorso di psicoterapia. Con i miei pazienti utilizzo spesso questa metafora: provi ad immaginare un grande armadio con all'interno ogni genere di cosa ammassata, se vogliamo fare ordine in quell'armadio dobbiamo tirare fuori tutto e alla fine nella stanza ci sarà molto più disordine di prima, quando l'armadio era ben chiuso. Alla fine però di tutto il processo potremo finalmente aprire quell'armadio senza che tutto ci caschi addosso.
Salve, sì può far parte del percorso. Per scalare una montagna e godere finalmente del panorama, dove la visuale è ampia e spesso sorprendente bisogna attraversare dei punti faticosi, impervi dove non manca spesso la sofferenza, quella frase del tipo "chi me l'ha fatto fare.."
Arrivati in cima, tuttavia, si pensa sempre che ne è valsa la pena..
Cordiali saluti,
Rosella Pettinari
Gentile utente di mio Dottore,
vorrei tranquillizzarla nel dirle che è assolutamente fisiologico passare “per la tempesta”quando si intraprende un percorso psicoterapico.
Non si faccia spaventare dalle emozioni che sta vivendo, non provi a soffocarle.
Resti e resista. Si faccia trasportare dalle acque turbolente.
Tutto ciò che sente diventa utile materiale di lavoro.
Ne parli con il suo Terapeuta, si affidi e non abbia timore
Saluti,
Dottore Diego Ferrara

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