Prendo lo zarelis da due anni e ho preso 10 kg che non riesco più a perdere, in più ora lo pren
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Prendo lo zarelis da due anni e ho preso 10 kg che non riesco più a perdere, in più ora lo prendo una volta al gg per giorni alterni e se per caso dimentico di prenderlo vado in crisi e inizio a vomitare , voglio eliminare questo medicale come posso fare senza incorrere a questi tipi di problemi , grazie
Gentile utente, consulti al più presto uno psichiatra o direttamente lo specialista che le ha prescritto i farmaci
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Salve, si rivolga sicuramente al medico che le ha prescritto il farmaco, l’eventuale scalaggio é di sua pertinenza.
Eventualmente solo dopo potrà decidere per un percorso di psicoterapia . Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Eventualmente solo dopo potrà decidere per un percorso di psicoterapia . Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile utente, la figura più adatta al suo dubbio è il suo medico di riferimento. Si consulti con lui. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, probabilmente lei ha pensato di risolvere i suoi problemi affidandosi esclusivamente al farmaco. Provi a parlane con il suo medico chiedendogli se sia il caso anche di affiancare alla cura farmacologica anche un percorso di psicoterapia.
Cordiali saluti
Maria Nasti
Cordiali saluti
Maria Nasti
Gentile utente,
Lo Zarelis, come tutti i farmaci, deve essere assunto, ed eventualmente eliminato, con il supporto dello specialista che ha prescritto lo stesso, con modi, tempi e dosi da lui indicati.
Nel caso in cui le andasse di iniziare un percorso parallelo di psicoterapia per affrontare le problematiche che l'hanno portata a cercare sollievo nel farmaco, resto a sua disposizione.
Cordialmente, dott.ssa Stefania Chines
Lo Zarelis, come tutti i farmaci, deve essere assunto, ed eventualmente eliminato, con il supporto dello specialista che ha prescritto lo stesso, con modi, tempi e dosi da lui indicati.
Nel caso in cui le andasse di iniziare un percorso parallelo di psicoterapia per affrontare le problematiche che l'hanno portata a cercare sollievo nel farmaco, resto a sua disposizione.
Cordialmente, dott.ssa Stefania Chines
Gentile utente, è comprensibile che la gestione del peso e i sintomi legati alla sospensione dello Zarelis ti creino preoccupazione, e apprezzo il fatto che tu stia cercando delle soluzioni per migliorare la tua qualità di vita. Sono assolutamente d'accordo con le colleghe sul fatto che il primo passo sia sempre rivolgersi a colui che ti ha prescritto il farmaco o comunque ad un medico, meglio ad uno psichiatra. Innanzitutto, è importante sapere che la riduzione graduale di farmaci come lo Zarelis è fondamentale per evitare sintomi di astinenza, come quelli che descrivi (nausea, vomito e malessere generale). Questo tipo di farmaco agisce sul sistema nervoso centrale e, per questo, la sospensione deve essere seguita attentamente da uno specialista che può monitorare i cambiamenti e fare gli aggiustamenti necessari. Tuttavia, vorrei aggiungere alcune riflessioni che potrebbero esserti utili a gestire l’assunzione di un farmaco in modo più sereno.
Hai menzionato che in due anni hai preso 10 kg, e mi chiedo se nel corso di questo periodo hai avuto modo di parlarne con il medico che ti segue per la terapia farmacologica. Alle volte, quando ci viene prescritto un farmaco, tendiamo a concentrarci sulla cura e dimentichiamo quanto sia importante mantenere una comunicazione costante con il medico, anche dopo la prescrizione iniziale. Far sapere al medico come stai reagendo al farmaco, soprattutto rispetto a cambiamenti fisici come l’aumento di peso, può essere molto utile per valutare se ci sono alternative o strategie da mettere in atto per migliorare il tuo benessere. Capita a tanti di sottovalutare questo aspetto, ma proprio per questo è utile ricordarsi di mantenere informato il medico di tutto ciò che stai vivendo. Questo ti permetterà di affrontare eventuali cambiamenti nel modo più consapevole e sereno possibile.
Un altro aspetto da considerare riguarda il tuo benessere generale. L’aumento di peso può essere una conseguenza comune per alcuni farmaci antidepressivi, ma è anche importante capire come il tuo stile di vita, la tua alimentazione e i livelli di attività fisica stiano influenzando questa situazione. Un approccio integrato, che consideri la tua salute fisica e mentale, potrebbe farti sentire più in controllo.
Infine, tieni presente che non sei sola in questo percorso. Molte persone trovano utile affiancare al supporto medico anche un percorso psicoterapeutico, in modo da esplorare le emozioni, i pensieri e i bisogni che possono emergere durante la sospensione o la riduzione del farmaco. Questo approccio può aiutarti a gestire lo stress e le difficoltà in modo più completo.
Sono qui se senti il bisogno di approfondire questi aspetti per accompagnarti nel tuo percorso di benessere.
Un caro saluto, dott.ssa Miroddi
Hai menzionato che in due anni hai preso 10 kg, e mi chiedo se nel corso di questo periodo hai avuto modo di parlarne con il medico che ti segue per la terapia farmacologica. Alle volte, quando ci viene prescritto un farmaco, tendiamo a concentrarci sulla cura e dimentichiamo quanto sia importante mantenere una comunicazione costante con il medico, anche dopo la prescrizione iniziale. Far sapere al medico come stai reagendo al farmaco, soprattutto rispetto a cambiamenti fisici come l’aumento di peso, può essere molto utile per valutare se ci sono alternative o strategie da mettere in atto per migliorare il tuo benessere. Capita a tanti di sottovalutare questo aspetto, ma proprio per questo è utile ricordarsi di mantenere informato il medico di tutto ciò che stai vivendo. Questo ti permetterà di affrontare eventuali cambiamenti nel modo più consapevole e sereno possibile.
Un altro aspetto da considerare riguarda il tuo benessere generale. L’aumento di peso può essere una conseguenza comune per alcuni farmaci antidepressivi, ma è anche importante capire come il tuo stile di vita, la tua alimentazione e i livelli di attività fisica stiano influenzando questa situazione. Un approccio integrato, che consideri la tua salute fisica e mentale, potrebbe farti sentire più in controllo.
Infine, tieni presente che non sei sola in questo percorso. Molte persone trovano utile affiancare al supporto medico anche un percorso psicoterapeutico, in modo da esplorare le emozioni, i pensieri e i bisogni che possono emergere durante la sospensione o la riduzione del farmaco. Questo approccio può aiutarti a gestire lo stress e le difficoltà in modo più completo.
Sono qui se senti il bisogno di approfondire questi aspetti per accompagnarti nel tuo percorso di benessere.
Un caro saluto, dott.ssa Miroddi
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,
Lei è seguita da un medico psichiatra per il trattamento farmacologico che sta assumendo? È importante che si rivolga a lui per esporre le problematiche e le difficoltà legate all' assunzione dei farmaci.
Per qualunque necessità mi contatti pure
Cordiali saluti
Dott.ssa Di Giovanni
Lei è seguita da un medico psichiatra per il trattamento farmacologico che sta assumendo? È importante che si rivolga a lui per esporre le problematiche e le difficoltà legate all' assunzione dei farmaci.
Per qualunque necessità mi contatti pure
Cordiali saluti
Dott.ssa Di Giovanni
Salve, come hanno già detto i colleghi, è molto importante che lei parli con il suo medico prima di apportare qualsiasi cambiamento al suo trattamento. Un medico contatta il tuo medico potrà aiutarla a formulare un piano sicuro per ridurre gradualmente l'assunzione del farmaco.
Le suggerisco, inoltre, di poter prendere in considerazione la possibilità di parlare con uno psicoterapeuta. Il supporto psicologico può essere utile per affrontare eventuali difficoltà emozionali durante il processo di sospensione del farmaco.
Resto a sua disposizione per qualsiasi necessità.
A presto,
Dott.ssa Bauleo Graziella
Le suggerisco, inoltre, di poter prendere in considerazione la possibilità di parlare con uno psicoterapeuta. Il supporto psicologico può essere utile per affrontare eventuali difficoltà emozionali durante il processo di sospensione del farmaco.
Resto a sua disposizione per qualsiasi necessità.
A presto,
Dott.ssa Bauleo Graziella
Gentile utente,
Contatti lo specialista che le ha prescritto il farmaco per discutere degli effetti di cui parla e per valutare la possibilità di associare un percorso di psicoterapia.
Cordialmente
Dott.ssa Damiano Maria
Contatti lo specialista che le ha prescritto il farmaco per discutere degli effetti di cui parla e per valutare la possibilità di associare un percorso di psicoterapia.
Cordialmente
Dott.ssa Damiano Maria
Gentile utente, in questi casi per quanto riguarda la posologia di un farmaco e gli effetti collaterali che ne possono derivare è importante consultare direttamente il medico prescrivente, in modo da evitare spiacevoli inconvenienti anche pericolosi.
Cordiali saluti
AV
Cordiali saluti
AV
Buongiorno, l’importante è che non agisca in autonomia. Quindi contatti il medico che le ha prescritto il farmaco o altro psichiatra. Un saluto.
Salve, la ringrazio per aver scritto.
Ogni passaggio farmacologico è importante che sia monitorato da uno psichiatra di riferimento, che di sicuro potrà seguirla nel valutare come è meglio procedere per limitare effetti indesiderati.
Cordiali saluti
Ogni passaggio farmacologico è importante che sia monitorato da uno psichiatra di riferimento, che di sicuro potrà seguirla nel valutare come è meglio procedere per limitare effetti indesiderati.
Cordiali saluti
Salve. Come dicono i colleghi la cosa più opportuna è rivolgersi a chi le ha prescritto il farmaco: i farmaci non sono di diretta competenza dello psicologo. Se invece ritiene che gli effetti collaterali possano avere un'implicazione psicologica, come lo stesso motivo per cui li assume, questi aspetti sicuramente possono meritare cura e riceve l'attenzione di uno psicoterapeuta. Di certo la situazione che riporta è difficile e degna di attenzione. Dipende da lei valutare su cosa ritiene più opportuno rivolgere la sua attenzione e le sue energie.
Dott. Giorgio Conti
Dott. Giorgio Conti
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Le chiederei le motivazioni che la inducono a prendere lo zarelis e se è stato prescritto da uno psichiatra o da un medico di base. Come già scritto dai colleghi sono lo psichiatra o il medico a decidere se ridurre o eliminare il farmaco anche in base agli effetti collaterali che le provoca. Se non avesse già iniziato un percorso terapeutico le consiglio di farlo in modo da poter approfondire sulle tematiche che la portano ad assumerlo. Cordialità dott. Gaetano Marino
Salve, è importante che lei consulti al più presto lo specialista che le ha prescritto i farmaci e le spieghi bene quali sono gli effetti collaterali. Non temporeggi, agisca prima possibile. In bocca la lupo. Dott.ssa Simona Annunziata
Salve,
E' più che legittima la sua preoccupazione riguardo agli effetti collaterali e alle difficoltà che sta riscontrando con lo Zarelis (venlafaxina). È importante sapere che la sospensione di questo farmaco deve essere gestita con attenzione per evitare sintomi di astinenza come nausea, vomito e altri disturbi.
Le consiglio vivamente di consultare il medico che le ha prescritto il farmaco o uno psichiatra. Insieme potrete pianificare una riduzione graduale del dosaggio, seguendo un protocollo sicuro che minimizzi gli effetti collaterali. Il medico potrà anche valutare alternative terapeutiche o supporti aggiuntivi per facilitare la sospensione.
È fondamentale non interrompere o modificare il dosaggio del farmaco senza supervisione medica, poiché ciò può portare a sintomi spiacevoli o potenzialmente pericolosi.
Resto a disposizione se desidera ulteriori chiarimenti o supporto riguardo agli aspetti psicologici legati a questa situazione.
Un cordiale saluto,
D.ssa Raileanu
E' più che legittima la sua preoccupazione riguardo agli effetti collaterali e alle difficoltà che sta riscontrando con lo Zarelis (venlafaxina). È importante sapere che la sospensione di questo farmaco deve essere gestita con attenzione per evitare sintomi di astinenza come nausea, vomito e altri disturbi.
Le consiglio vivamente di consultare il medico che le ha prescritto il farmaco o uno psichiatra. Insieme potrete pianificare una riduzione graduale del dosaggio, seguendo un protocollo sicuro che minimizzi gli effetti collaterali. Il medico potrà anche valutare alternative terapeutiche o supporti aggiuntivi per facilitare la sospensione.
È fondamentale non interrompere o modificare il dosaggio del farmaco senza supervisione medica, poiché ciò può portare a sintomi spiacevoli o potenzialmente pericolosi.
Resto a disposizione se desidera ulteriori chiarimenti o supporto riguardo agli aspetti psicologici legati a questa situazione.
Un cordiale saluto,
D.ssa Raileanu
Buon pomeriggio, intanto deve contattare il medico che le ha prescritto il farmaco ed esporre i suoi sintomi. Lui, conoscendo la sua storia, potrà consigliarla al meglio. Valuterei, contemporaneamente, un supporto psicologico.
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