Prendo il minias da vent'anni, di solito con 10 gocce dormo,a periodi però ne ho prese anche di pome
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Prendo il minias da vent'anni, di solito con 10 gocce dormo,a periodi però ne ho prese anche di pomeriggio altre10,15 a volte anche 30 in giorno..adesso sono a 15 gocce la sera ma sento la testa in confusione ho perso molto la memoria.Vorrei tanto smettere ..COME FARE?GRAZIE
E' coraggioso voler affrontare la dipendenza da Minias. Consulta un medico per un piano di disintossicazione sicuro. Riduci gradualmente le dosi per evitare sintomi di astinenza. Cerca supporto psicologico per affrontare le cause sottostanti dell'abuso di farmaci e impara nuove strategie per gestire lo stress. Il percorso sarà difficile, ma il recupero è possibile. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
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Gentile utente, capisco la sua sofferenza, lavoro con persone che prendono psicofarmaci, in qualche caso, anche a dosi molto più elevate. Innanzitutto, le suggerisco di compiere questo passaggio di togliere il farmaco con il sostegno di un medico o di uno psichiatra. Credo che il suo desiderio sia assolutamente comprensibile ma se si trova in difficoltà, come immagino, forse la questione è più complessa e non riguarda solo il contributo del farmaco ma coinvolge anche un senso di timore o insicurezza. E' comprensibile. Probabilmente vi sono altre dimensioni individuali in gioco. In effetti ci deve essere stata una ragione valida che l'ha portata ad assumere il farmaco.
Mi sento di suggerirle di considerare l'idea di un supporto per affrontare la questione. Soprattutto se è difficile farlo e la mette emotivamente in difficoltà.
La prego di sentirsi libera di contattarmi per altre informazioni
Le auguro ogni bene
Ricevo in studio e online
Dott. Fabrizio Capra
Mi sento di suggerirle di considerare l'idea di un supporto per affrontare la questione. Soprattutto se è difficile farlo e la mette emotivamente in difficoltà.
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Dott. Fabrizio Capra
Gentile utente, per le informazioni riguardo i farmaci dovrebbe sentire il medico che le ha prescritto la cura.
Le dico, però, che il farmaco da solo non basta perché riduce solo i sintomi, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che ha raccontato.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Le dico, però, che il farmaco da solo non basta perché riduce solo i sintomi, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico per capire le cause di ciò che ha raccontato.
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Dott. Luca Rochdi
Gentile utente, sicuramente già il fatto che lei stia cercando aiuto è un buon punto da cui partire. Quello che le consiglio è di recarsi da uno specialista che possa aiutarla a scalare il farmaco fino ad interromperlo, ma è probabile che contemporaneamente possa servirle un aiuto anche di tipo psicoterapeutico per affrontare questo tipo di dipendenza.
Si affidi a chi può aiutarla, non cerchi di fare autonomamente.
Resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Adele Trezza
Si affidi a chi può aiutarla, non cerchi di fare autonomamente.
Resto a disposizione anche online.
Dott.ssa Adele Trezza
Gentile Utente, comprendo quanto possa essere difficile affrontare una situazione come questa, specialmente dopo molti anni di assunzione del Minias. La sua determinazione nel voler smettere è un segnale e passo importante e coraggioso.
Come premessa fondamentale sottolineo che per tutto ciò che riguarda la psicofarmacologia il riferimento è sempre il medico specializzato in psichiatria.
Il Minias (nome commerciale per il principio attivo Lormetazepam) è una benzodiazepina utilizzata per il trattamento dell'insonnia e può causare dipendenza fisica e psicologica, specialmente se assunto per un periodo prolungato. Gli effetti che descrive, come la confusione mentale e la perdita di memoria, sono possibili conseguenze dell'uso cronico di benzodiazepine.
Per la sua richiesta le suggerirei alcuni punti importanti da considerare per affrontare questa situazione:
1) Il primo passo è consultare il suo medico curante o uno specialista (come un neurologo o uno psichiatra) che possa valutare la sua situazione specifica. L'interruzione improvvisa del Minias può causare sintomi di astinenza significativi, per cui è fondamentale un piano di sospensione graduale e monitorato da un professionista.
2) La sospensione delle benzodiazepine, specialmente dopo un uso prolungato, deve essere graduale per ridurre al minimo i sintomi di astinenza. Il medico potrebbe proporle di diminuire la dose in modo lento e progressivo, magari passando a un’altra benzodiazepina con un'emivita più lunga per facilitare la riduzione.
3) Il supporto psicologico è fondamentale durante questo processo. Un terapeuta o uno psicologo specializzato in dipendenze può aiutarla a gestire i sintomi di astinenza e a sviluppare nuove strategie per affrontare ansia e insonnia, che potrebbero riemergere durante la riduzione del farmaco.
4) Durante il processo di riduzione, può essere utile apprendere e praticare tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness. Questi metodi possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la qualità del sonno in modo naturale.
5) Parlare con amici, familiari o gruppi di supporto può essere molto utile. Condividere le sue difficoltà e successi con altre persone che comprendono ciò che sta passando può offrirle sostegno emotivo e motivazione.
6) Durante il processo di riduzione, potrebbe sperimentare sintomi come ansia, insonnia, irritabilità e tremori. Informare il medico di eventuali effetti collaterali è importante, così da poter adattare il piano di riduzione.
7) Poiché le benzodiazepine possono influenzare il funzionamento del cervello e il tono dell'umore, il monitoraggio della sua salute mentale durante questo processo è cruciale. Se emergono sintomi depressivi o ansiosi significativi, può essere utile considerare un supporto psicofarmacologico temporaneo, sempre sotto supervisione medica.
Il percorso per smettere di assumere il Minias richiede tempo, pazienza e il giusto supporto. È fondamentale avere un piano ben strutturato, creato in collaborazione con professionisti qualificati, per garantire la sua sicurezza e il suo benessere durante questo cambiamento. Le auguro tanta forza e serenità nel suo percorso di liberazione dal farmaco.
Per ulteriori consigli o una consulenza resto a disposizione.
Dott. Luca Vocino
Come premessa fondamentale sottolineo che per tutto ciò che riguarda la psicofarmacologia il riferimento è sempre il medico specializzato in psichiatria.
Il Minias (nome commerciale per il principio attivo Lormetazepam) è una benzodiazepina utilizzata per il trattamento dell'insonnia e può causare dipendenza fisica e psicologica, specialmente se assunto per un periodo prolungato. Gli effetti che descrive, come la confusione mentale e la perdita di memoria, sono possibili conseguenze dell'uso cronico di benzodiazepine.
Per la sua richiesta le suggerirei alcuni punti importanti da considerare per affrontare questa situazione:
1) Il primo passo è consultare il suo medico curante o uno specialista (come un neurologo o uno psichiatra) che possa valutare la sua situazione specifica. L'interruzione improvvisa del Minias può causare sintomi di astinenza significativi, per cui è fondamentale un piano di sospensione graduale e monitorato da un professionista.
2) La sospensione delle benzodiazepine, specialmente dopo un uso prolungato, deve essere graduale per ridurre al minimo i sintomi di astinenza. Il medico potrebbe proporle di diminuire la dose in modo lento e progressivo, magari passando a un’altra benzodiazepina con un'emivita più lunga per facilitare la riduzione.
3) Il supporto psicologico è fondamentale durante questo processo. Un terapeuta o uno psicologo specializzato in dipendenze può aiutarla a gestire i sintomi di astinenza e a sviluppare nuove strategie per affrontare ansia e insonnia, che potrebbero riemergere durante la riduzione del farmaco.
4) Durante il processo di riduzione, può essere utile apprendere e praticare tecniche di rilassamento come la meditazione, la respirazione profonda, il rilassamento muscolare progressivo o la mindfulness. Questi metodi possono aiutare a ridurre l'ansia e migliorare la qualità del sonno in modo naturale.
5) Parlare con amici, familiari o gruppi di supporto può essere molto utile. Condividere le sue difficoltà e successi con altre persone che comprendono ciò che sta passando può offrirle sostegno emotivo e motivazione.
6) Durante il processo di riduzione, potrebbe sperimentare sintomi come ansia, insonnia, irritabilità e tremori. Informare il medico di eventuali effetti collaterali è importante, così da poter adattare il piano di riduzione.
7) Poiché le benzodiazepine possono influenzare il funzionamento del cervello e il tono dell'umore, il monitoraggio della sua salute mentale durante questo processo è cruciale. Se emergono sintomi depressivi o ansiosi significativi, può essere utile considerare un supporto psicofarmacologico temporaneo, sempre sotto supervisione medica.
Il percorso per smettere di assumere il Minias richiede tempo, pazienza e il giusto supporto. È fondamentale avere un piano ben strutturato, creato in collaborazione con professionisti qualificati, per garantire la sua sicurezza e il suo benessere durante questo cambiamento. Le auguro tanta forza e serenità nel suo percorso di liberazione dal farmaco.
Per ulteriori consigli o una consulenza resto a disposizione.
Dott. Luca Vocino
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Gentile utente, ogni domanda o dubbio di natura medica sarebbe importante rivolgerla al proprio medico curante. Il suo medico conoscendo anche il suo caso e la sua storia clinica oltre al essere esperto in materia potrà rispondere a tutto ciò di cui ha bisogno. Cordialmente dott.ssa Alessia D'Angelo
Buongiorno,
Dovrebbe rivolgere queste domande al medico che le ha fatto la prescrizione, spiegandogli bene la situazione.
Dott. Marco Cenci
Dovrebbe rivolgere queste domande al medico che le ha fatto la prescrizione, spiegandogli bene la situazione.
Dott. Marco Cenci
Buonasera, dopo venti anni è possibile che vi sia assuefazione da farmaco e comunque per lo scalaggio si dovrebbe rivolgere ad uno psichiatra. Tuttavia la invito a sostenere questa sua scelta mediante l’ausilio della psicoterapia.
Potrebbe risultare un ausilio prezioso dal momento che dopo così tanti anni non sarebbe possibile prevedere quali siano gli eventuali contraccolpi da sospensione. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Potrebbe risultare un ausilio prezioso dal momento che dopo così tanti anni non sarebbe possibile prevedere quali siano gli eventuali contraccolpi da sospensione. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Buongiorno, si affidi allo specialista che le ha prescritto il farmaco. La conoscenza della sua situazione e’ fondamentalmente per rispondere ai suoi bisogni. Un saluto.
Buongiorno, posso comprendere la sua situazione stanchezza da dipendenza da farmaco e l'esigenza di voler affrontare diversamente cio' che l'ha portata ad assumerlo per 20 anni. Voler affrontare le sue ansie con una psicoterapia e' la miglior soluzione possibile ,vuol dire liberare energie nuove dentro se stessa e quindi una nuova vita...Rimane la necessita' di un affiancamento da parte di un neurologo ( medico) per gestire gradualmente il farmaco .Resto a disposizione e la saluto cordialmente...dott.ssa Adriana Gaspari
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Buongiorno, comprendo la sua sofferenza. Le suggerisco di affidarsi allo specialista che le ha prescritto il farmaco, inoltre le suggerisco di considerare l'idea di intraprendere un percorso di supporto piscologico per affrontare la questione.
Resto a sua disposizione,
Un saluto.
Resto a sua disposizione,
Un saluto.
Gentile utente,
Innanzitutto la ringrazio per la sua condivisione. Come le è stato detto da altri colleghi, l'interruzione del farmaco va sempre discussa con il medico che le ha fatto la prescrizione e dovrebbe essere graduale.
Posso immaginare che dopo vent'anni ci sia un po' di timore a lasciare il farmaco sia per i possibili effetti collaterali, sia per la possibilità che torni il sintomo che si cercava di controllare.
Se avesse voglia di intraprendere un percorso di sostegno psicologico, resto a sua disposizione.
Cordialmente, dott.ssa Stefania Chines
Innanzitutto la ringrazio per la sua condivisione. Come le è stato detto da altri colleghi, l'interruzione del farmaco va sempre discussa con il medico che le ha fatto la prescrizione e dovrebbe essere graduale.
Posso immaginare che dopo vent'anni ci sia un po' di timore a lasciare il farmaco sia per i possibili effetti collaterali, sia per la possibilità che torni il sintomo che si cercava di controllare.
Se avesse voglia di intraprendere un percorso di sostegno psicologico, resto a sua disposizione.
Cordialmente, dott.ssa Stefania Chines
Buongiorno, è molto comprensibile che lei voglia diminuire il farmaco dopo 20 anni. E' fondamentale che lei parli approfonditamente con il medico che le ha prescritto il farmaco. Non adotti rimedi fai da tè, nè accetti consigli da chi non sia medico o psichiatra. La porterebbero solo a confondersi di più. Si affidi allo specialista che la segue e segua le indicazioni.Sul fronte psicologico potrebbe richiedere una consulenza ad uno/una psicoterapeuta per valutare un sostegno psicologico. E' un momento delicato e ne potrebbe giovare. Rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
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Cordialmente, dott FDL
Comprendo la sua preoccupazione e il desiderio di smettere; tuttavia, per offrirle un aiuto più mirato, sarebbe utile avere maggiori informazioni sulla sua situazione. Da quanto riferisce, sembra che ci sia una dipendenza dal farmaco, motivo per cui è fondamentale che il processo di scalaggio venga effettuato in modo sicuro e graduale, sotto la supervisione del medico che le ha prescritto il farmaco. Se non ha ancora preso in considerazione questa possibilità, potrebbe valutare anche un percorso di supporto psicologico, che potrebbe aiutarla a esplorare il suo disagio e a raggiungere una condizione di maggior benessere e serenità.
Cordiali saluti
Dottoressa Del Bono
Cordiali saluti
Dottoressa Del Bono
Buonasera, complimenti per la tua coraggiosa decisione. Ti suggerisco di consultare la figura professionale di competenza per ridurre gradualmente le dosi. Fondamentale sarà anche avere un supporto psicologico per affrontare e gestire al meglio questo passaggio. Rimango a disposizione….
Gentile utente,
penso possa essere importante rivolgersi al medico di base o allo psichiatra che le ha prescritto la terapia farmacologica, per decidere insieme l'eventuale interruzione del farmaco e lo scalaggio da fare.
Cordiali Saluti
penso possa essere importante rivolgersi al medico di base o allo psichiatra che le ha prescritto la terapia farmacologica, per decidere insieme l'eventuale interruzione del farmaco e lo scalaggio da fare.
Cordiali Saluti
Buongiorno per le informazioni riguardo i farmaci dovrebbe sentire il medico che le ha prescritto la cura. Le dico, però, che il farmaco da solo non basta perché riduce solo i sintomi, le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico con un terapeuta per capire le cause di ciò che ha raccontato. Saluti. Dr.ssa Versari Debora.
Buongiorno, posso immaginare il suo desiderio di non essere vincolato ad un farmaco che al di là dei momentanei benefici di riduzione del sintomo può avere anche effetti collaterali fastidiosi. Il consiglio che posso darle è quello di rivolgersi al professionista che glielo ha prescritto, in modo tale che possiate valutare insieme il modo migliore per sospenderlo. Mi permetto anche di invitarla a riflettere sulla possibilità di intraprendere un percorso psicologico che la possa aiutare. Un cordiale saluto, Dott.ssa Mini
Il Lormetazepam può causare dipendenze serie. Essendo un ipnotico è da usare con estrema cautela. Stipuli un piano di recupero, frequenti e scriva in gruppi sulle dipendenze e consideri un percorso di sostegno psicologico. se può servire mi trova disponibile, coraggio.
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