Premesso che sto facendo TCC da circa un mese e che assumo anche un SSRI, continuo a sentirmi preda
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Premesso che sto facendo TCC da circa un mese e che assumo anche un SSRI, continuo a sentirmi preda di pensieri incongrui, che non riesco ad allontanare e che mi inquietano appunto per la loro assurdità.
Ad esempio, sono a letto e aspetto di addormentarmi, e noto l'armadio in camera spalancato e al suo interno il vago contorno dei miei abiti appesi alle stampelle; nell'oscurità, le forme mi appaiono incerte e difficilmente distinguibili, ed io mi accorgo di provare una inspiegabile, insensata paura alla vista di quell'armadio nero aperto, pur conscio che esso non costituisce alcun pericolo reale e che quindi nom avrei motivo di esserne spaventato, e malgrado me lo ripeta per tranquillizzarmi... O ancora, sempre mentre sono a letto e non dormo, sono steso su un fianco mi accorgo del contatto di una mia gamba con l'altra, e non riesco a smettere si pensare che sto provando tale sensazione, oppure inizio a temere di stare interpretando la stessa in senso delirante, e temo di poter credere che quel corpo con cui sono in contatto non sia il mio, ma qualcosa di estraneo... A quel punto, inizio una diatriba mentale con queste idee insensate: devo verificare di riconoscere che esse sono insensate (perché altrimenti vorrebbe dire che ho una psicosi!) , devo provare a me stesso che ancora non ho perso la capacità di smascherarne l'infondatezza; vorrei non dare importanza a queste idee, ma non so come fare e quando mi attraversano la mente mi sento preda di una paura che non so come esorcizzare... Potreste darmi un consiglio?
Ad esempio, sono a letto e aspetto di addormentarmi, e noto l'armadio in camera spalancato e al suo interno il vago contorno dei miei abiti appesi alle stampelle; nell'oscurità, le forme mi appaiono incerte e difficilmente distinguibili, ed io mi accorgo di provare una inspiegabile, insensata paura alla vista di quell'armadio nero aperto, pur conscio che esso non costituisce alcun pericolo reale e che quindi nom avrei motivo di esserne spaventato, e malgrado me lo ripeta per tranquillizzarmi... O ancora, sempre mentre sono a letto e non dormo, sono steso su un fianco mi accorgo del contatto di una mia gamba con l'altra, e non riesco a smettere si pensare che sto provando tale sensazione, oppure inizio a temere di stare interpretando la stessa in senso delirante, e temo di poter credere che quel corpo con cui sono in contatto non sia il mio, ma qualcosa di estraneo... A quel punto, inizio una diatriba mentale con queste idee insensate: devo verificare di riconoscere che esse sono insensate (perché altrimenti vorrebbe dire che ho una psicosi!) , devo provare a me stesso che ancora non ho perso la capacità di smascherarne l'infondatezza; vorrei non dare importanza a queste idee, ma non so come fare e quando mi attraversano la mente mi sento preda di una paura che non so come esorcizzare... Potreste darmi un consiglio?
Salve, potrebbe essere utile associare all'antidepressivo un farmaco che vada ad agire in maniera più veloce sull'ansia e sull'angoscia. In determinati stati depressivi non sono insoliti i pensieri che ha descritto. Vedrà che la situazione migliorerà
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