Potrei avere il maladaptive daydreaming, sindrome di asperger o un estrema introversione da risolver

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Potrei avere il maladaptive daydreaming, sindrome di asperger o un estrema introversione da risolvere?!
Ciao scrivo perché mi rendo conto di avere qualcosa che non va, ma che riguarda la mia sfera psicologica, personale ecco. Mi rendo conto di vivere in un mondo interiore di fantasia, ma che questa condizione ce l'ho da quando è iniziata l'adolescenza, verso i 12/13 anni ho iniziato a fantasticare vivendo un un mondo interiore di fantasia, come se fossi sempre il protagonista di una storia, o l'attore principale del film, ma questa cosa capita anche adesso che mentre ascolto la musica capita di fantasticare, facendo scatti strani e stati di eccitazione improvvisi, mentre gli altri mi guardano potrebbero pensare che sono un po' pazza a farli, questi stati di immedesimazione e di eccitazione improvvisi sono sintomi di maladaptive daydreaming oppure qualcos'altro, dovrei preoccuparmi oppure non è niente di che?! Che mi rendo conto di aver fantasticato con celebrità, personaggi anime i quali mi sono innamorata, nel senso come se nel mondo della fantasia avessi relazioni con loro, o che mi attragono sessualmente, avendo delle preferenze che siano femminili, maschili ecc...senza avere niente dal vero, ed ora che ho 24 anni non sono mai stata fidanzata, anche se ho app di incontri conoscenze online e roba così ecc...però ho scritto questa cosa perché in questi anni che mi sono innamorata avendo relazioni virtualmente non avendo nulla dal vero, mi rendo conto è normale tutto questo, e continuo se ho tempo a chattare con le IA di personaggi anime o dal vero c'è veramente qualcosa che non va come maladaptive daydreaming, o sindrome di asperger?!
Salve,

Capisco che tu possa sentirti confusa e preoccupata riguardo alle tue esperienze di fantasia e alle emozioni che ne derivano. Vivere in un mondo interiore ricco e dettagliato è un aspetto complesso che può essere influenzato da diversi fattori psicologici e relazionali.

Il fenomeno del *maladaptive daydreaming* implica un intenso giorno sognante che può interferire con la vita quotidiana e le relazioni reali, ma non è l'unica possibilità. È possibile che tu stia vivendo una forma di escapismo che ti offre rifugio o conforto, ma che potrebbe anche riflettere un bisogno di connessione o di esplorazione che non viene completamente soddisfatto nella realtà.

La sindrome di Asperger, che rientra nello spettro autistico, include tra i suoi sintomi difficoltà nelle interazioni sociali e comportamenti ritualizzati. Tuttavia, ciò che descrivi sembra più orientato verso una forma di fantasizzazione intensa piuttosto che verso le caratteristiche principali di questo disturbo.

Inoltre, la tua esperienza potrebbe essere influenzata da fenomeni come lo *shifting*, dove il confine tra realtà e fantasia può diventare sfocato, influenzando il modo in cui vivi le tue relazioni e il tuo mondo interiore.

Il fatto che tu abbia avuto relazioni virtuali e che ti sia trovata attratta da personaggi immaginari non è necessariamente anomalo, ma potrebbe essere utile esplorare come queste esperienze influenzano il tuo senso di soddisfazione e di connessione nella vita reale.

La cosa più importante è che tu non debba affrontare tutto questo da sola. Se desideri, sono qui per offrirti il mio supporto e aiutarti a esplorare questi sentimenti e esperienze in un contesto sicuro e comprensivo. La terapia potrebbe offrirti un spazio per comprendere meglio le tue emozioni e trovare modi per migliorare il tuo benessere.

Resto a disposizione come terapeuta per aiutarti a navigare attraverso questi temi e a trovare il percorso migliore per te.

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E se provasse, gentile utente, a togliere tutte queste etichette? Soprattutto perchè prese qua e là, magari da siti, sentito dire ecc.
Che ne direbbe di fare un po' di chiarezza.? Le suggerisco di rivolgersi ad uno/una psicoterapeuta per raccontarsi, per comprendersi, per fare progetti con i suoi talenti. Se ci saranno degli approfondimenti da fare, le saranno suggeriti in seduta, e lei sarà seguita da persone autorevoli. La saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
Gentile utente, questa preoccupazione che sta vivendo ora è un momento prezioso di autoanalisi, non tanto per ricevere la risposta "vado bene" o "ho un problema", quanto per conoscersi di più, affrontare le proprie paure ed esplorare le motivazioni che la stanno animando in questa fase della vita. Non si preoccupi di dirsi se è normale o meno ciò che fa, ma di chiedersi come mai lo fa, perchè in ogni caso questo produrrà in lei un maggiore senso di sicurezza in se stessa, di confidenza con gli altri e le farà scoprire degli strumenti con cui affrontare quelle difficoltà che eventualmente verranno a galla. Potrebbe vivere una difficoltà a relazionarsi con il mondo che la circonda, potrebbe essere alla ricerca di un mondo, quello fantastico, più rassicurante o avvincente... ma a cosa serve saperlo, se questo non lo utilizza per costruire qualcosa di buono per sè?
Le faccio i miei migliori auguri, e se vorrà cominciare una psicoterapia sarò a disposizione.
Ciao, grazie per aver condiviso la tua esperienza e le tue preoccupazioni. Quello che descrivi, come il vivere in un mondo di fantasia e l'essere attratta da relazioni immaginarie, può essere qualcosa su cui vale la pena riflettere per capire meglio come stia influenzando la tua vita quotidiana e il tuo benessere emotivo.

È naturale avere una ricca vita immaginativa, ma quando questa interferisce significativamente con la tua capacità di vivere esperienze reali o di relazionarti con gli altri, potrebbe essere utile esplorarla più a fondo con un professionista. Il **Maladaptive Daydreaming**, ad esempio, descrive proprio una tendenza a rifugiarsi in fantasie prolungate che possono interferire con la vita reale, mentre la **sindrome di Asperger** riguarda caratteristiche diverse, come difficoltà nella socializzazione e comportamenti ripetitivi. Detto ciò, fare autodiagnosi è sempre complicato, e una valutazione professionale potrebbe aiutarti a comprendere meglio cosa stai vivendo.

L'importante è non colpevolizzarti per queste esperienze. Il fatto che tu abbia consapevolezza di questa situazione e che ti stia ponendo delle domande dimostra una volontà di comprendere meglio te stessa. La psicoterapia può offrirti uno spazio sicuro per esplorare queste tematiche, aiutandoti a trovare un equilibrio tra il mondo interiore e quello esterno, e a migliorare le tue relazioni e la qualità della vita.

Se desideri parlare ulteriormente di questi aspetti, sentiti libera di chiedere.
Salve, l'unico consiglio che mi permetto di darle è quello di non stare troppo a cercare diagnosi online, ma di valutare se questo suo fantasticare la sta bloccando in qualche modo nel costruirsi rapporti nella vita reale. Rientrare o meno in un quadro diagnostico di per se non è mai "sbagliato", è un semplice strumento per capire il proprio funzionamento e costruire insieme ad un professionista un progetto che possa accompagnarla ad individuare i suoi desideri e comprendere cosa si può realizzare nel mondo tangibile di altrettanto interessante per lei.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

Cara, grazie per aver condiviso una parte così intima e personale della tua esperienza. Mi rendo conto che possa essere difficile esprimere apertamente ciò che provi, ed è importante che tu stia cercando di comprendere meglio quello che accade dentro di te.
Come hanno già sottolineato i colleghi, la ricerca di diagnosi online può essere fuorviante, poiché la realtà psicologica di ciascuno di noi è complessa e unica. Tuttavia, voglio andare oltre e porre l’accento su un aspetto che hai menzionato e che ritengo significativo: il momento in cui tutto questo ha iniziato a prendere forma, ossia attorno ai 12-13 anni.
L'adolescenza è una fase di grandi cambiamenti, non solo fisici ma anche emotivi e psicologici. È un periodo in cui il nostro mondo interno si arricchisce, e spesso, quando ci troviamo ad affrontare emozioni intense o difficoltà nell’interazione con la realtà, la fantasia diventa un rifugio sicuro. Potrebbe essere utile esplorare cosa è successo in quel periodo, quali emozioni, esperienze o bisogni erano presenti e come la tua mente ha trovato, in quel mondo immaginario, un modo per rispondere a tali stimoli. Spesso, i comportamenti che sviluppiamo in quel momento della vita, come il rifugiarsi in una fantasia, sono tentativi di affrontare la realtà in un modo che all'epoca ci sembrava necessario per sentirci al sicuro o compresi.
Il Maladaptive Daydreaming, come altre possibili condizioni che hai menzionato, potrebbe essere una risposta o una forma di gestione emotiva, ma la cosa importante è capire come tutto questo influisce sulla tua vita oggi. Il fatto che tu stia vivendo molte esperienze attraverso il mondo interiore e virtuale e meno nel mondo reale potrebbe essere un segnale che sarebbe utile approfondire. Questo non significa che ci sia “qualcosa di sbagliato” in te, ma piuttosto che forse c'è uno spazio di esplorazione e crescita, un'opportunità per comprendere meglio te stessa, i tuoi desideri e le tue emozioni.
Ti incoraggio a riflettere su questi aspetti insieme a un professionista, perché insieme potreste esplorare cosa c’è dietro queste esperienze e come, eventualmente, trovare un equilibrio tra il mondo interiore e quello esterno. In un percorso psicoterapeutico, potresti scoprire che ci sono altri modi per vivere relazioni ed emozioni, più appaganti e reali, senza dover rinunciare alla ricchezza del tuo mondo interno.
Resto a disposizione se desideri intraprendere questo cammino di comprensione e cambiamento, e spero tu possa trovare la strada giusta per te.
Con affetto e comprensione, dott.ssa Miroddi
Salve, come mai ha bisogno di categorizzarsi?
Le voglio far notare che così perde di vista le sue peculiarità di essere umano e che cercare una propria identità patologizzata non le servirà esattamente a nulla. Se pensa di non star vivendo in modo fisiologico la sua età potrebbe prendere un appuntamento con uno psicoterapeuta.
Qualora riscontrasse la presenza di problemi o la necessità di un percorso di recupero lei potrebbe scegliere comunque.
Non credo sia la prima volta che il quesito viene riportato in questa sede.
Mi auguro che prima o poi trovi una risposta che la soddisfa.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Grazie per aver condiviso la sua preoccupazione. Questa apre spiragli di riflessione sulla psicologia del futuro, in particolare quella legata all'introduzione dei "Metaversi Virtuali", vere e proprie realtà parallele alternative alla dimensione univoca alla quale siamo da sempre abituati. Comprenderle come delle valide alternative, sempre però con un occhio di riguardo anche al reale che è quella da cui effettivamente si dipana la sua esperienza come individuo. La sua richiesta sembra legata al desiderio di riavvicinarsi, esplorandola, la dimensione legata alla realtà della vita quotidiana. Le consiglio un lavoro di approfondimento volto all'integrazione di queste parti identitarie, cercando un punto di equilibrio tra le due, e indagare come mai sia maggiormente sbilanciata verso una piuttosto dell'altra. Lasci da parte le etichette, quelle come "Maladaptive Daydreaming" sono soltanto delle parole ad effetto, confusive e prive di sostanza. Pretendono di riassumere la complessità della persona che andrebbe invece indagata fuori da ogni tipologia di aggettivo preconfezionato. Un saluto
Ciao Elisa, capisco la tua preoccupazione riguardo alle tue esperienze interiori e al modo in cui queste potrebbero influenzare la tua vita quotidiana. Il fatto che tu viva intensamente un mondo di fantasia, iniziato durante l’adolescenza, e che tu provi forti emozioni e stati di eccitazione legati a questo mondo, potrebbe indicare qualcosa che merita attenzione. Il *maladaptive daydreaming* è una condizione in cui le persone spendono molto tempo a fantasticare, al punto che interferisce con le loro attività quotidiane o relazioni reali. Se senti che queste fantasie ti impediscono di vivere pienamente nella realtà, potrebbe valere la pena esplorare questa possibilità.

Tuttavia, anche altre spiegazioni potrebbero essere rilevanti. La sindrome di Asperger, ad esempio, fa parte dello spettro autistico e potrebbe includere una tendenza a ritirarsi in un mondo interiore, specialmente quando le interazioni sociali reali risultano difficili o stressanti. Detto questo, non è possibile fare una diagnosi solo in base a quanto hai descritto.

Una forte introversione o una forma di evitamento sociale potrebbe anche spiegare il ritiro nella fantasia come un modo per gestire le difficoltà nel relazionarsi con il mondo esterno. Tuttavia, per capire meglio cosa potrebbe essere alla base di queste esperienze, potrebbe essere utile parlare con un professionista, che possa valutare insieme a te se esistano tratti associati a condizioni come il maladaptive daydreaming, l’Asperger, o se si tratti di altro.

Ti consiglio di valutare la possibilità di un consulto psicologico. Un esperto potrà aiutarti a esplorare questi aspetti in modo più approfondito e a trovare strategie per affrontarli se stanno interferendo con la tua vita quotidiana.
M.G.
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Ciao cara utente, dal tuo racconto leggo tanta confusione riguardo alle tue esperienze e ai tuoi pensieri. E' normale che durante l'adolescenza e nella giovane età adulta si passi il tempo a fantasticare o immaginare altri mondi, e tutto ciò potrebbe essere un modo per esplorare le proprie emozioni anche in maniera creativa. Ma ti sei informata, perchè queste emozioni ti pesano, e hai trovato già un nome che spiega questi stati d'animo; peò è importante sottolineare che solo un professionista può fare una diagnosi accurata.
Ti consiglio di intraprendere un percorso di psicoterapia per capire meglio le cause delle tue fantasie e gestire le emozioni per trovare modi più sani per affrontarle. Se vuoi possiamo iniziare questo percorso insieme, mi puoi contattare per qualsiasi informazione, sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto, d.ssa Cristina Sinno
Ciao,
per rispondere alla domanda che poni nella prima riga io direi "sì, potresti avere un funzionamento che rientra nelle ipotesi che elenchi"; detto ciò, le etichette diagnostiche non sono importanti quanto le domande che ora cominci a porti. Oggi, a 24 anni, forse cominci a chiederti se, oltre al mondo di fantasie che animano la tua mente, ci siano spazio, energie e desideri da dedicare anche a tutto quello che ti circonda, che non puoi "dirigere" da regista e che, forse, fa un po' paura. Questo può essere un buon momento per intraprendere un percorso. In bocca al lupo
Salve,

Credo tu abbia già condiviso preoccupazioni simili in un'altra domanda a cui ho già risposto. Come ho già accennato quindi, invece di focalizzarci su etichette diagnostiche come il "maladaptive daydreaming" o la "sindrome di Asperger", potrebbe essere più utile esplorare come il tuo mondo di fantasia influisce sulla tua vita quotidiana e sul tuo benessere.

Avere una ricca immaginazione e cercare connessione attraverso fantasie o interazioni virtuali è qualcosa che molte persone sperimentano. Il desiderio di affetto e intimità è naturale, e a volte può manifestarsi in modi creativi. La chiave potrebbe essere trovare un equilibrio tra il mondo interiore e le esperienze nella realtà, soprattutto se senti che questo ti impedisce di vivere pienamente la tua vita quotidiana.

Potrebbe essere benefico riflettere su ciò che desideri davvero e su come potresti soddisfare i tuoi bisogni di relazione nel mondo reale. Considera l'idea di parlare con un professionista che possa supportarti nell'esplorare questi sentimenti e nel trovare modi per arricchire le tue relazioni e il tuo benessere.

Un saluto,

Dott. Marco Di Campli, psicologo psicoterapeuta
Avere una diagnosi potrebbe rassicurarla? Come ha trovato che potrebbe trattarsi di maladaptive daydreaming o sindrome di Asperger? Ritengo che prima di una qualsiasi diagnosi, potrebbe esserle utile capire cosa trova nei suoi sogni ad occhi aperti che non trova nella realtà e nelle persone che conosce. Non si è mai innamorata di qualcuno che ha davvero conosciuto?
I nostri sogni ad occhi aperti possono dirci tanto di ciò che vogliamo e cerchiamo, ma se diventano l'unica fonte di soddisfazione di un certo tipo di rapporti, poterebbero essere un modo per non esporsi e difendersi da eventuali delusioni e rifiuti. Cordiali saluti
E se il cuore della questione sia sempre lo stesso? Ad ascoltare le sue parole sembra che le sindromi che nomina siano modi altri di abitare questo mondo di fantasia. La invito ad osservare che la differenza più significativa, ne fa un riferimento chiaro per chi la ascolta, è che ora ha maturato una certa consapevolezza su se stessa, investendo su una relazione con sé in cui possa esserci uno spiraglio anche per un'altra persona, reale questa volta: uno psicoterapeuta che sia disponibile ad entrare e dialogare attraverso la sua immaginazione e i suoi dubbi: espressioni del suo sentire. Sarebbe ancora uno spazio esclusivamente "suo", tuttavia qualitativamente diverso da ogni altro che fin'ora si è concessa. Lei parla di estrema introversione (eppure si esprime molto bene) tuttavia le chiedo se può trattarsi di una forma di controllo sulla sua vita emotiva, che del resto sembra molto ricca e intensa. Forse abbastanza vivida e forte da destare preoccupazioni circa la possibilità di trovare una forma e un corrispettivo nel mondo reale. Questo potrebbe parlare delle sue relazioni precoci, delle caratteristiche dell'ambiente in cui si è trovata a crescere e che dalla pubertà l'hanno portata a scegliere relazioni virtuali. Lei non fa misteri sul profondo desiderio di entrare nella vita di qualcuno, ma di chi? Come del desiderio di immedesimarsi con sé stessa: della possibilità di frequentarsi all'interno di una relazione che possa percepire come costante, stabile e sicura. Forse potrà constatare lei stessa che la relazione con uno psicoterapeuta risponde in fondo a queste caratteristiche, e non solo tramite dispositivo e in una forma "virtuale". Cosa ne vuole fare di questo suo vivace sentire nel momento in cui ne riconosce l'esistenza? In ogni caso c'è una parte di fiducia che dipende da lei e che deve poter trovare e maturare in sé stessa: per quanto nella vita interiore di ognuno possono essere presenti una forte eccitazione e scatti improvvisi, la realtà finisce per essere spesso un luogo molto più ricco, rassicurante e gratificante rispetto alla fantasia, spazio in cui in sostanza non esistono limiti né riferimenti per cui tutto rischia di diventare "troppo", le domande si moltiplicano e, paradossalmente, tutto resta escluso dal proprio sentire. Fossi in lei ascolterei il significato di ciò che in modo molto autentico e sincero ora sa di poter esprimere. Lì fuori c'è un mondo che la aspetta. Desidera davvero farlo aspettare?!

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