Perchè la mia psicoterapeuta non accettava quello che gli dicevo? Non mi sentivo più aiutata e n

17 risposte
Perchè la mia psicoterapeuta non accettava quello che gli dicevo?

Non mi sentivo più aiutata e nemmeno compresa, e quando le riferivo la cosa era come se per lei erano degli attacchi al suo modo di lavorare, addirittura una volta mi disse "Tu devi fare solo la paziente, non studiare come funziona la psicoterapia, se il lavoro che stiamo svolgendo va bene o meno, ecc.", io avevo solo detto la verità, le ho detto come mi sentivo, non mi sentivo più bene lì dentro...
Da allora ho paura a dire ciò che penso realmente, perchè ho paura che poi chi ho davanti possa pensare che voglia dirgli come fare il suo lavoro.
Come ne esco?
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto

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La buona relazione con il proprio psicoterapeuta è alla base di qualsiasi percorso terapeutico. Il fatto che lei non si senta compresa e, soprattutto, non si senta più libera di esprimere i propri vissuti interapia è grave e per lei dannoso.
La principale esperta di se stessa è lei! E' essenziale che lei sia parte attiva nella terapia e non sia passiva.
Ciò che le consiglio è di provare a riparlarne con la sua psicoterapeuta e, se anche questa volta, l'esito non sarà quello da lei sperato, per quanto sia difficile riprendere dall'inizio la narrazione della sua storia, individui un altro terapeuta che la possa aiutare a superare questo momento di crisi.
Ovviamente se lei lo desidera, io sono a disposizione per accogliere lei ed i suoi vissuti ed accompagnarla nel percorso di crescita personale che è la psicoterapia, senza mai pormi in una posizione di superiorità... faccia conto che nel mio approccio, proprio per sottolineare la posizione paritetica del terapeuta con colui/colei che richiede il suo intervento, non si utilizza il termine paziente, ma cliente.
Un caro saluto.
Salve, mi dispiace per il suo vissuto emotivo. Bisognerebbe avere maggiori informazioni per comprendere la situazione. Forse sarebbe più opportuno intraprendere un nuovo percorso psicologico per elaborare il disagio che descrive. Che ne pensa?
Buona giornata.
Dott. Fiori
Salve. È importante che lei si senta in diritto di esprimersi, che senta il bisogno di chiarire. Un percorso psicoterapeutico è un viaggio alla scoperta di sé, per poter trovare la fiducia in se stessi, sentendosi liberi di esprimersi. Non si arrenda, trovi la persona che può farla sentire libera di essere se stessa. Distinti saluti.
Ne esce saldando il conto e fissando con un'altra/o psicologa/o, mi sa...
La relazione con la/lo psicoterapeuta dovrebbe rappresentare un momento di libertà e di verità: mi pare l'opposto di quel che vive.
Se lei sa di avere paura a parlare e sa anche che questo non è il suo problema con il Mondo, ma con la psicoterapeuta, allora paga per non parlare.
Non so se sia il caso...

Che prosegua o che cambi: buon percorso!
L'alleanza terapeutica (quindi il rapporto paziente-psicoterapeuta) è alla base della psicoterapia. Mi dispiace molto leggere le sue parole, dalle quali trapela una sofferenza emotiva. E' fondamentale che durante la seduta il paziente si senta libero di esprimersi anche rispetto al rapporto con il suo terapeuta.
Provi a riparlarne con la sua terapeuta e, se ancora non si sente accolta e capita, le consiglio di rivolgersi ad un altro professionista.
Non sentirsi giudicati è importante per la persona, in quanto solo così si sentirà libero di parlare e raccontarsi.
Rimango a disposizione per qualsiasi cosa,
cordialmente.
dott.ssa Chiara De Battisti
Sempre difficile valutare una frase avulsa dal contesto relazionale in cui è nata. Se però si è sentita giudicata, ha una persona con cui confrontarsi. Il chiarimento non la soddisfa? Decida per il suo bene, è libera di cambiare. Nella mia esperienza questi possono essere momenti preziosi di crescita verso l'autodeterminazione.
Gentile Signora riferisca alla persona con cui lavora quanto ha condiviso con noi in quanto i temi che condivide sembrano molto importanti per lei. Un cordiale saluto
Gentile utente, penso che sia prioritario parlarne con la sua terapeuta, magari c'è stato un fraintendimento, può capitare.
Ne parli tranquillamente di come si è sentita giudicata e veda cosa la collega le propone.
In terapia si agiscono così tanti vissuti che è possibile che in un gioco di proiezioni, il contenuto di quanto le arriva, potrebbe avere anche un altro significato.
L'alleanza terapeutica è tutto in un percorso che funzioni.
Quindi ne parli tranquillamente e se ancora si sente giudicata e si sente non capita, valuti di chiedere un consulto con un altro terapeuta per valutare con Lui/Lei la situazione.
Un caro saluto.
Salve, senza entrare nel merito della relazione terapeutica da lei descritta, le consiglierei di fare di tutto per non perdere la sua motivazione al benessere.
Si percepisce chiaramente il suo disagio nelle sue parole, l’avvio di un nuovo percorso psicologico potrebbe essere una soluzione, non pensi che ciò fatto sinora sia stato una perdita di tempo e rinnovi la fiducia nella possibilità del supporto esterno.
Le auguro di trovare la strada verso la serenità.
G.S.
Impossibile fare valutazioni su dinamiche transferali così complesse.
Comunichi alla sua terapista il suo disagio ai fini di una conciliazione dialogica e di una comprensione del conflitto in corso.
Un caro saluto
Gentile utente, i professionisti della salute mentale (e non solo) sono anch'essi esseri umani, e quindi passibili di errori. E non tutti i professionisti sono uguali, quindi il fatto che abbia avuto un'esperienza negativa non vuol dire che questa debba necessariamente ripetersi. Continui sempre a dire cosa pensa e cosa prova in totale apertura, tutto si affronta e si cercano soluzioni insieme, perché il problema è di chi l'ascolta
se le viene detto come ha descritto. Cordialmente Dott.ssa papi
Buongiorno, le suggerisco di condividere con la collega quanto ha scritto. Questi vissuti emotivi sono materiale preziosissimo in una psicoterapia. Così potrà anche vedere la reazione della professionista. Se prenderà seriamente le sue parole, allora potrete lavorarci su. Se (spero di no) non dovesse prenderla sul serio, allora a quel punto sarebbe indicato un cambio di terapeuta. Un caro saluto. SV
Gentile utente, è importante che lei condivida il suo vissuto all'interno della terapia in quanto è molto importante e necessita maggiore approfondimento. Solitamente, quando si va incontro a dinamiche così intense nei confronti de terapeuta, c'è sempre qualcosa sotto. Se anche così facendo non sarà possibile ristabilire un equilibrio, può valutare di contattare un altro professionista. Saluti
Buongiorno , se si sente a disagio le consiglio di intraprendere un nuovo percorso psicoterapeutico senza paura di volere esprimere ciò che sente . Se ha avuto questa esperienza negativa non vuol dire che saranno tutte così. Per qualsiasi informazione sono a sua disposizione . Cordiali saluti
Il perchè può saperlo solo chi le ha risposto così...invece può lavorare sulla paura che prova lei a fidarsi degli altri, certo non è facile ritentare dopo che un percorso psico non ha funzionato, ma la psicoterapia rimane sempre un'ottima possibilità per curare questa sua parte sofferente
Buongiorno.
Immagino il disagio che prova. Non è sempre scontato trovare il terapeuta o la terapeuta giusta. Può capitare.
Così come non esistono pazienti perfetti, non esistono terapeuti perfetti. Rispetto a ciò che descrive, manca un po' di contesto. La psicoterapia è una relazione, come tutte le relazioni può funzionare più o meno bene. Se non si sente a suo agio, apra un confronto con la sua terapeuta su questo. Nel caso, può sempre valutare di cambiare professionista. EP

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