Perché il pensiero e il giudizio degli altri mi blocca molto?! Ciao scrivo perché mi rendo conto ch

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Perché il pensiero e il giudizio degli altri mi blocca molto?!
Ciao scrivo perché mi rendo conto che quello che pensano gli altri mi inibisce e mi blocca molto, tutto questo si è creato da quando ero piccola e facevo le medie, non solo anche alle superiori ed da adulta a 21 anni è stata la stessa cosa. Tutto è iniziato da quando da tempo delle scuole medie ripetevo sempre il nome di un vicino di casa (Clemente) e il nome di una professoressa del mio paese ma il fatto che lo ripetevo sempre è che volevo ridicolizzare queste persone perché nella mia testa mi facevano ridere, ma se ci penso il fatto che li ripetevo sempre sembrerebbe un atteggiamento molto stupido ed infantile ciò che facevo, visto che lo fatto ossessivamente un tot di volte, allora pure una mia compagna della scuola media mi diceva che era molto infantile e stupido ciò che facevo allora capivo che stavo sbagliando tanto è che mi sono chiusa in me sotto una caterva di insicurezze, visto che a 13 anni stavo cambiando, anche di mente, allora perché al contempo c'erano questi atteggiamenti infantili?! Anche se altri amici mi hanno detto che era un senso dell'humor il fatto che volevo ridicolizzare le persone, secondo voi il fatto che ripetevo un tot di volte i nomi di queste persone c'è un qualcosa che non va?! Se ci penso sono stata stupida ed infantile c'è un qualcosa che non va?! Poi non solo questa cosa è successa pure a 21 anni con una conoscenza online con un ragazzo di 5 anni più di me, capendo il mio carattere e mancanza di esperienze mi ha detto che non avevo mai baciato allora volle chiudere la conoscenza proprio per questo, dicendomi che ero troppo bimba per lui, o che sembravo una ragazza di 16 anni anziché di 21 anni per i modi di pormi e di fare, allora tutto questo mi ha fatto chiudere in me creandomi insicurezze cioè mi ha inibito e bloccato, anche se poi gli altri mi hanno fatto capire che lui è stato infantile a dirmi quelle cose che certe cose non si pensano (come l'esperienza del primo bacio), c'è un desiderio di insoddisfazione in me, perché sento che gli altri mi hanno dato opinioni sbagliate, e questo mi fa chiudere in me, se sento un parere sbagliato su di me mi blocca mi inibisce molto tanto da fare la vittima, sto avendo un comportamento immaturo per questo motivo?!
Buongiorno, dal suo racconto emerge la difficoltà a trovare quello che potremmo definire 'la forma' interiore di sè stessa. Sicuramente la sta cercando attraverso modalità che tuttavia la fanno sentire ancora più fragile e insicura. Per approfondire le ragioni di questo suo disagio sarebbe necessario intraprendere un ciclo di colloqui psicologici che possano permettere di far emergere le emozioni profonde e la possano aiutare a capire la sua parte più autentica del suo essere.
Resto a disposizione anche online, cordialmente dott.ssa Gabriella Pringigallo

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Buongiorno,

è molto comune che le esperienze dell'infanzia e dell'adolescenza influenzino il modo in cui percepiamo noi stessi e come ci relazioniamo con gli altri. Il fatto che il giudizio altrui la blocchi e la inibisca potrebbe essere legato a queste esperienze passate, in cui si è sentita criticata o non compresa.

Riguardo al comportamento che descrive, ripetere i nomi delle persone per ridicolizzarle potrebbe essere stato un modo, da bambina, per attirare l'attenzione o per gestire emozioni che forse non sapeva come esprimere. Non deve giudicarsi troppo severamente per comportamenti passati; tutti attraversiamo fasi di crescita e maturazione in cui sperimentiamo modi diversi di relazionarci con il mondo.

Per quanto riguarda l'esperienza con il ragazzo conosciuto online, è comprensibile che i suoi commenti abbiano influito sulla sua autostima. È importante ricordare che ognuno ha i propri tempi e modalità nelle esperienze di vita, e non c'è nulla di sbagliato nel seguire il proprio percorso.

Se sente che il giudizio degli altri la blocca al punto da impedirle di vivere serenamente, potrebbe essere utile considerare un percorso di supporto psicologico. Approcci terapeutici che utilizzano le metodologie attive, come lo psicodramma, possono aiutarla a esplorare e comprendere meglio le sue emozioni, rafforzando la fiducia in se stessa e migliorando la gestione delle insicurezze.
Resto a disposizione se desidera ulteriori chiarimenti.

Cordiali saluti.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve,
Capisco il tuo turbamento, ed è normale che situazioni simili ti abbiano lasciato un impatto profondo. Il giudizio degli altri può pesare molto, specialmente quando certi commenti ci colpiscono in momenti vulnerabili, come durante l'adolescenza. Ripetere quei nomi, per te, era forse una forma di espressione o di cercare approvazione, ma la reazione negativa degli altri ha rafforzato la tua insicurezza.

Per quanto riguarda l'esperienza con il ragazzo online, il suo giudizio ti ha probabilmente fatto sentire inadeguata, ma non è stato corretto da parte sua. L'esperienza del primo bacio o altri aspetti della vita non definiscono il tuo valore. Se senti che il parere degli altri ti blocca, può essere utile lavorare su una maggiore fiducia in te stessa, esplorando da dove nascono questi dubbi e imparando a distinguere tra le critiche costruttive e quelle che non ti rispecchiano davvero.

Ti invito a riflettere su cosa per te è importante e su come poter rafforzare la tua autostima, magari confrontandoti apertamente con un professionista che possa aiutarti a gestire queste emozioni.
Cara utente,
grazie per aver condiviso con così tanta trasparenza la tua esperienza. Quello che descrivi è un tema che tocca profondamente molte persone: il peso del giudizio altrui e il modo in cui questo può influenzare la percezione di sé, bloccando le scelte o i comportamenti. Mi sembra che tu abbia vissuto una serie di situazioni che, a partire dall’infanzia, hanno contribuito a costruire una forma di insicurezza che continua a farsi sentire anche oggi. Provo a rispondere ai diversi punti che hai sollevato, esplorando in modo più approfondito ciò che potrebbe essere alla base delle tue difficoltà.

1. L’importanza del giudizio degli altri e le insicurezze sviluppate:

È naturale, soprattutto durante l’infanzia e l’adolescenza, essere molto influenzati dal giudizio degli altri. Questi sono periodi in cui stiamo ancora formando la nostra identità, e il riconoscimento o la critica delle persone che ci circondano può avere un impatto significativo su come vediamo noi stessi. Il fatto che tu abbia avuto compagni di scuola che hanno criticato il tuo comportamento, etichettandolo come “infantile”, ha contribuito a farti sentire insicura e sbagliata. Questo tipo di dinamiche spesso alimenta un senso di autocritica molto forte, che può persistere anche in età adulta.

2. La ripetizione dei nomi e il bisogno di appartenenza:

Il comportamento che descrivi, ovvero il ripetere ossessivamente i nomi di alcune persone, potrebbe essere stato un modo inconscio di cercare appartenenza o attenzione. A volte, quello che può apparire come un “atteggiamento infantile” è in realtà una manifestazione di disagio o insicurezza. I bambini e gli adolescenti spesso esprimono le loro emozioni attraverso comportamenti che non sempre sono socialmente accettati, ma che hanno una funzione importante per loro. Non necessariamente c’è “qualcosa che non va” nel fatto che tu ripetessi quei nomi, ma piuttosto era il modo in cui il tuo cervello cercava di elaborare emozioni complesse come la necessità di sentirti vista o riconosciuta.

3. L’esperienza con il ragazzo e il senso di valore personale:

L’episodio con il ragazzo che hai conosciuto online sembra aver avuto un impatto significativo sulla tua autostima. Essere giudicata “immatura” o “bambina” a causa della mancanza di certe esperienze, come il primo bacio, può aver rinforzato quel senso di insicurezza che hai iniziato a sviluppare fin dall’adolescenza. Tuttavia, è importante sottolineare che l’esperienza personale non ha un “tempo giusto” universale. Ognuno vive le proprie tappe in modo unico, e non c’è nulla di sbagliato nel fatto che tu non abbia avuto determinate esperienze a 21 anni. Anzi, il valore di una persona non dovrebbe mai essere giudicato in base a queste cose. Il commento di quel ragazzo, per quanto possa averti ferito, è più indicativo di una sua superficialità che di un problema tuo.

4. Il blocco e la paura del giudizio:

Arriviamo al punto centrale della tua domanda: perché il giudizio degli altri ti blocca tanto? Questo sembra collegarsi alla paura di essere giudicata negativamente o di non essere accettata per chi sei realmente. Spesso, queste paure nascono da esperienze passate in cui siamo stati criticati o ridicolizzati, portandoci a sviluppare un’ipersensibilità al giudizio esterno. Quando ci sentiamo “bloccati” di fronte all’opinione altrui, spesso si tratta di un meccanismo di difesa che il nostro cervello attiva per evitare di rivivere il dolore dell’esclusione o della critica.

5. Riflessione sulla “vittima” e sul comportamento immaturo:

Mi sembra che tu stia cercando di capire se la tua reazione, cioè il “bloccarsi” e il “chiudersi in te stessa”, sia un comportamento immaturo. In realtà, potrebbe non trattarsi di immaturità, ma di una strategia che avresti potuto sviluppare per proteggerti da ulteriori ferite emotive. È comprensibile che, avendo ricevuto giudizi negativi o inadeguati in passato, tu ora senta il bisogno di chiuderti o di “fare la vittima” per evitare di affrontare di nuovo quella sensazione di disagio.

6. Cosa fare ora?

Il primo passo potrebbe essere riconoscere che il valore di una persona non dipende da ciò che gli altri pensano di lei. Questo è un percorso che richiede tempo e lavoro su di sé. Potrebbe essere utile esplorare il significato che attribuisci al giudizio degli altri e comprendere come questo influisce sulla tua autostima. La terapia può offrire uno spazio sicuro per elaborare queste dinamiche e lavorare sull’autoconsapevolezza, aiutandoti a sviluppare una visione più stabile e positiva di te stessa, indipendentemente dalle opinioni esterne.

Conclusione:

Il percorso che descrivi è complesso e personale, ma voglio rassicurarti sul fatto che non sei sola in queste difficoltà. Il peso del giudizio altrui è un tema con cui molte persone si confrontano, e il lavoro su te stessa potrà aiutarti a ridurre questo blocco. Se senti che potrebbe esserti utile, considera l’idea di approfondire queste riflessioni con un professionista che possa accompagnarti in questo viaggio di crescita personale.

Un caro saluto e buona fortuna nel tuo percorso.
Sono disponibile anche online
Dott. Tiziana Vecchiarini
Ciao, grazie per aver condiviso i tuoi pensieri. È comprensibile sentirsi bloccata dal giudizio degli altri, soprattutto se questo è un tema ricorrente nella tua vita. Le esperienze che hai vissuto, sia durante l'infanzia che in età adulta, possono aver contribuito a creare insicurezze che ti portano a preoccuparsi eccessivamente del modo in cui gli altri ti percepiscono.

Il comportamento che descrivi, come ripetere i nomi delle persone per ridicolizzarle, potrebbe essere stato un modo per esprimere emozioni o reazioni che, da bambina, trovavi difficili da gestire. Spesso, i ragazzi cercano modi per affrontare le loro insicurezze, e ciò non significa necessariamente che ci sia "qualcosa che non va". Crescendo, ci si confronta con le proprie vulnerabilità e le reazioni altrui possono colpirci profondamente.

La situazione con il ragazzo che hai conosciuto online potrebbe aver amplificato queste insicurezze. È importante ricordare che le opinioni altrui non definiscono il tuo valore come persona. Potresti trarre beneficio dal riflettere su ciò che realmente pensi di te stessa, al di là dei giudizi esterni.

Considerare di parlare con un professionista, come uno psicologo, potrebbe aiutarti a esplorare queste dinamiche e a lavorare su come affrontare le opinioni altrui senza lasciare che influiscano troppo sul tuo benessere. La crescita personale è un processo, e ogni passo che fai per comprendere te stessa è un passo verso una maggiore autostima e sicurezza.

Resto a disposizione per ulteriori riflessioni. Un saluto,
dott. Giuseppe Saracino
Buona sera,
leggendo quanto scrive rifletto rispetto a quanto un giudizio (maturo o meno) possa essere, o meno, utile alla Sua situazione. Se il desiderio è quello di elaborare alcuni accadimenti, rinforzare il senso di sicurezza e apprendere come gestire alcune situazioni l'invito è di ritagliarsi uno spazio individuale - professionale. Le potrà permettere di indagare più nello specifico e poter scegliere di muoversi diversamente scrivendo un nuovo capito.
Saluti
Gentile utente è molto significativo quello che scrive. È come se l' avessero fatta sentire infantile e questo ha turbato le sue relazioni con gli altri tanto da provocare una chiusura del suo atteggiamento. Quello che le consiglio è di iniziare un percorso terapeutico che possa capire le radice di questa ripetizione di atteggiamento e possa aiutarla a cambiare. Da anni mi occupo di difficoltà nelle relazioni sociali. Solitamente io propongo una prima call telefonica gratuita dove poter indagare alcune tematiche e successivamente un percorso terapeutico. Cordialità dott. Gaetano Marino
Buonasera, mi ha molto colpito quello che ha scritto, in quanto tocca un tema molto importante, ossia la paura di essere giudicati dagli altri e come conseguenza l'autolimitazione nell'espressione dei propri pensieri, sentimenti o comportamenti. Come hanno già risposto altri colleghi la paura della critica e del giudizio derivano da relazioni (in genere con i propri familiari) rigide, critiche o da messaggi che le sono stati trasmessi in modo inconsapevole che l'hanno resa insicura. Inoltre l'essere insicuri comporta che lei presti attenzione solo alle "cose" negative e non riesce ad apprezzare le cose positive come un complimento, un gesto affettuoso o altro...
Qualora volesse affrontare un percorso su di sè di cambiamento e di crescita personale può decidere intraprendere una psicoterapia e capire come mai si sente così bloccata e chiusa in sè.
Le faccio i miei più sinceri auguri
dr.ssa Rosalia Bellavia
Gentile utente, come già segnalato da altri colleghi la paura del giudizio ha a che fare con legami famigliari e dinamiche antiche. Credo valga la pena approfondire con una psicoterapia cordialmente, GDV
Salve gentile utente, da quello che scrive sembra che lei abbia poco chiara quelle che sono le sue prerogative caratteriali , ciò le genera , probabilmente , insicurezza e scarsa autostima. Un percorso psicoterapeutico può aiutarla a costruire la sufficiente fiducia in se’. La saluto cordialmente. Dottor Emanuele Grilli
Gentile utente di mio dottore, i temi qui riportati sono importanti e meriterebbero uno spazio di riflessione più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico, la aiuterà a trovare un benessere più a lungo termine. Cordiali saluti Dott. Diego Ferrara
Cara utente, prima di tutto, volevo evidenziare che credo sia molto utile per lei l'aver iniziato a condividere con i professionisti di miodottore il suo vissuto con tutto il suo sentire. Scrive che tutto è iniziato all'età di 13 anni quando stava cambiando tutto, anche la mente..proprio questo credo sia un aspetto fondamentale. In quella fase dello sviluppo, pre adolescenza e adolescenza poi, comincia a definirsi meglio il nostro profilo di persone, realmente separate, indipendenti dai nostri genitori. È molto difficile definire la giusta distanza far le parti infantili, più piccole e bisognose di rassicurazioni, e le parti che stanno crescendo. In questo movimento complesso un po per tutti è emersa la difficoltà di sentirsi una ragazzina al pari degli altri..questa immagine che ha di se stessa è il riflesso di quello che lei ha sperimentato di sé nelle relazioni significative durante il suo sviluppo. Carissima credo che sia tempo di iniziare un percorso di psicoterapia per affrontare ed elaborare questi temi.
Giuditta Di Meo
Buongiorno, la paura del giudizio altrui, dalle persone più conosciute e amate ai semplici sconosciuti, è uno scoglio per molte persone, forse la maggioranza, e per alcuni diventa addirittura invalidante.
Piacere a tutti è impossibile. Occorre da un lato riuscire a trovare i nostri punti deboli nelle comunicazioni con gli altri, dall'altro imparare a non tenere in conto alcune contrarietà, critiche, opposizion degli altri. Ma per tutti è un viaggio che dura una vita intera, perché il nostro rapporto con gli altri è inestricabilmente legato al nostro rapporto col mondo (tutti gli altri, nella loro interezza) e con noi stessi.
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Salve, la paura del giudizio e la ridicolizzazione di altre persone potrebbero essere una difesa che lei ha introiettato. Cerchi uno psicoterapeuta con cui parlare e vedrà che progrssivamente certi comportamenti cesseranno. Un saluto
Salve, darle una risposta, senza conoscerla, è quanto meno fuorviante, freddo e disumano. Ritengo che i disagi psicologici non possano essere affrontati senza conoscersi. Al di là di risposte tecniche assolutamente inutili, il rapporto umano tra paziente e terapeuta è la base fondamentale per programmare un eventuale percorso terapeutico. Non esiste nessuna tecnica che possa prevedere l'unicità delle sue problematiche. Ricordi sempre che lei è un essere unico in questo mondo e, pertanto, originale e prezioso.... "non esisterà mai più al mondo una persona come lei".... Ogni essere umano è una "perla" rara e come tale va trattata e rispettata. Parliamone, se vuole.
Buongiorno, dietro ad ogni comportamento possono esserci svariati motivi, frutto della propria storia. Non la conosco per cui è difficile dare un parere, ma mi sembra che il suo ridicolizzare chi la critica possa essere un modo per difendersi da ciò che sente come un attacco alla sua autostima. Forse ricerca attenzioni più "nutritive" che magari non ha avuto o ha ricevuto, ma non come avrebbe voluto. Ciò su cui la invito a riflettere è come mai per lei acquisisce importanza il passato, quali spiegazioni cerca, come si sente oggi. Forse cerca una strada per capire chi è? Nel tempo, se queste tematiche diventassero fondamentali per una definizione della sua identità o un rafforzamento della sua autostima, potrebbe richiedere un consulto con uno psicoterapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, capisco la sua preoccupazione riguardo l'influenza che il giudizio degli altri ha su di lei. È possibile che questa insicurezza sia radicata nell'infanzia, come lei stessa descrive, e che l’esperienza delle scuole medie, in cui si è sentita giudicata per i suoi comportamenti, abbia contribuito a sviluppare un blocco emotivo che continua a influenzarla anche da adulta. È importante notare che il desiderio di ridicolizzare o imitare persone, come nel caso dei nomi, potrebbe essere stato un modo per affrontare delle emozioni complesse o per cercare un senso di controllo in situazioni di incertezza.

Il fatto che lei si senta inibita dal giudizio degli altri è una manifestazione comune di bassa autostima, e non indica immaturità, ma piuttosto una reazione a esperienze passate che l’hanno portata a interiorizzare opinioni negative su di sé. Quello che conta ora è cercare di superare questi blocchi e migliorare la propria fiducia attraverso un percorso terapeutico. La terapia breve strategica, ad esempio, potrebbe aiutarla a ristrutturare questi pensieri e a sviluppare nuove modalità di affrontare il giudizio esterno, senza lasciare che le opinioni degli altri influenzino così tanto il suo benessere. Non si tratterebbe di immaturità, ma di un'opportunità di crescita personale.

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