Perchè il narcisismo o altre patologie simili vengono visti dalla società come una colpa, una condan

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Perchè il narcisismo o altre patologie simili vengono visti dalla società come una colpa, una condanna, una disgrazia, una sfortuna, un problema irrisolvibile da cui è meglio prendere le distanze, isolando e abbandonando a se stesso chi ne soffre?

Sento dire "Aiuta il prossimo", ma sento anche dire "Stai lontano/a da certe persone tossiche". Mi viene spontaneo chiedere cosa ci insegna la società? Ad aiutare o ad abbandonare, far finta di non vedere?
Domanda interessante.. non c'è una risposta univoca. Forse la verità come spesso accade sta nel mezzo. Io credo che a volte personalità disfunzionali si possano anche incastrare bene insieme in una relazione di coppia. Oppure se una persona ha la tendenza ad aiutare gli altri può anche in maniera consapevole avvicinarsi a personalità di questo tipo..vi sono diversi gradi di narcisismo..la società di oggi si può dire che per certi versi lo è (narcisista)..o lo incentiva molto..tanto che se saremo tutti narcisisti per la legge statistica poi il disturbo sarà abolito perchè rientrerà nella normalità. In ogni caso uno prima deve conoscere sè stesso, la propria personalità e i propri limiti per tentare il meglio possibile di correggerli e vivere bene innanzitutto con sè stesso e con gli altri; poi una volta che la persona è consapevole di sè e dei propri limiti nessuno vieta di star vicino alle persone "tossiche" o starle lontane, sono scelte personali che si fanno però meglio conoscendo appunto sè stessi e riconoscendo gli effetti che i problemi degli altri possono avere su di noi

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Buonasera caro utente il narcisismo di per sé non è una patologia nè una colpa, esso può essere una caratteristica della personalità, un modo di essere e, se non ci impedisce di vivere serenamente, non è una disgrazia.
Ma è sempre una questione quantitativa, se è un aspetto massicciamente presente nella nostra personalità diventa patologia perché ci impedisce di avere relazioni sane, di empatizzare con gli altri, di capire il loro stato d’animo e magari ci porta a ferire le persone senza rendersene conto. Da qui come conseguenza ci può essere la condanna, il biasimo e l’abbandono di cui lei parla.
Il narcisismo crea danni e sofferenza soprattutto a se stessi impedendo di creare una realtà relazionale soddisfacente.
Dal suo scritto si avverte molta sofferenza e, da quello che dice, posso immaginare che questa sofferenza non venga compresa da chi le sta vicino.
Un confronto con un terapeuta potrebbe aiutarla a scoprire che indifferenza e biasimo dipendono magari dal fatto che il suo agire viene frainteso e quindi la reazione che ne deriva la ferisce.
Non si chiuda in se stesso/a il narcisismo non è un problema irrisolvibile.
Un caro saluto.
Daniela Benvenuti
Purtroppo certi stati più o meno patologici sono oggetto di pregiudizi, di gogne mediatiche modaiole e di ignoranza; oggi la parola narcisismo è, inoltre, molto usata a sproposito anche per stigmatizzare atteggiamenti o comportamenti che non si condividono come se fosse un marchio o addirittura una sorta di insulto. Quando il narcisismo, con le sue molteplici sfaccettature, raggiunge livelli che provocano disfunzioni e sofferenze intra e interpersonali croniche che pervadono vari settori dell'esistenza , allora si può affermare che vi è un disturbo narcisistico della personalità. Ovviamente chi ne è affetto non va isolato ma aiutato. L' aiuto migliore che può essere offerto a chi soffre di questo disturbo e sottolineargli la necessità e la concreta possibilità di effettuare una seria e approfondita psicoterapia per risolvere tale mal-essere.
Gentile Signore /a supponendo che lei stia parlando di persone che hanno forme importanti di disagio, il motivo di tanta diffidenza è legato alla paura del diverso e dell'insolito, alla paura che tutto questo possa accadere anche a noi, all'imbarazzo che proviamo nel dover riorganizzare una realtà per noi insolita ed inaspettata. Siamo abituati a determinate esperienze e quando ne incontriamo una lontana dai nostri schemi dobbiamo riorganizzarci e quindi è più semplice allontanarci, etichettarla, rinchiuderla ed abbandonarla. Ma ovviamente questa è solo una delle possibili spiegazioni. Un cordiale saluto
Gent.mo utente, a volte, ancora oggi, le problematiche mentali vengono viste con stigma, soprattutto a causa della scarsa conoscenza a riguardo; alcuni disturbi inoltre possono essere invalidanti dal punto di vista relazionale e quindi creare l'allontanamento delle persone che vengono a contatto con alcune modalità comportamentali poco desiderabili socialmente. Cordialmente.
Credo sia opportuno concentrarsi su quello che proviamo e sentiamo noi, in relazione ai nostri stati interiori, evitando di lasciarci condizionare dagli altri.
Il mondo esterno ci si presenta come "giudicante", e questo esaspera ancora di più la nostra difficoltà di relazione con esso, suscitando in noi una reazione di disagio, di sofferenza... Se usciamo dalla logica del giudizio, allora possiamo iniziare a relativizzare il giudizio altrui, e possiamo rivalutare la possibilità di gestire le relazioni in modo positivo, gratificante, e solo con le persone che sentiamo più vicine a noi... del resto, è proprio così importante piacere a tutti? E' normale che ci siano persone con cui abbiamo poche affinità, e che tenderemo anche noi ad evitare, preferendo la compagnia di chi sentiamo più simile e vicino al nostro modo di essere. L'importante è sapere accettare noi stessi, riconoscendoci nei nostri umani limiti, oltre che nelle nostre qualità, e la sintonia con gli altri arriva poi di conseguenza... ma ancora tanto ci sarebbe da dire a riguardo!!!
Trovo la sua domanda molto interessante anche perchè, già da un po' di tempo mi sembra che si stia abusando con troppa leggerezza di termini come narcisismo e dipendenza affettiva che invece racchiudono dinamiche molto complesse.
Se ci riferiamo al narcisismo patologico (e non a semplici tratti che possiamo avere tutti) bisognerebbe chiarire che non si tratta di persone orribili da rifuggire come la peste, ma di individui che nascondono una profonda fragilità e sofferenza che, per le caratteristiche del disturbo, è molto difficile intuire e comprendere dall'esterno poichè è frequente che tali persone appaiano molto sicure di sè, spesso arroganti ed egoiste.
Proprio per le caratteristiche del disturbo è anche difficile che tali persone chiedano un aiuto poichè l'estrema fragilità del loro nucleo è in genere inconscia e molto "difesa". Per cui, tornando alla sua domanda, certamente il narcisista patologico avrebbe bisogno di aiuto professionale ma allo stesso tempo le sue caratteristiche di personalità spesso favoriscono l'instaurarsi di relazioni interpersonali disfunzionali, specialmente se si incastrano con personalità complementari ad es. con forti tratti dipendenti o masochistici. In una eventuale relazione affettiva o amicale quindi è importante essere consapevoli delle caratteristiche di tale organizzazione di personalità, saper autosservarsi in modo da non ritrovarsi in dinamiche disfunzionali e, magari rivolgersi ad un professionista per poter chiarire le dinamiche interpersonali.
Un cordiale saluto.
Michele Vecera
Caro utente, devo ammettere che la sua domanda è davvero molto interessante e aiuta a sollevare diverse riflessioni.
Credo che ormai definire qualcuno come "narcisista" sia diventato quasi una moda e anche consigliare alle "donne vittime" di tali uomini come "salvarsi" altrettanto scontato.
La verità è che, sebbene sia più facile schierarsi con donne (ma anche uomini, seppur in minoranza) che apparentemente non hanno colpe se non quelle di essersi innamorate di uomini spesso freddi, incostanti, manipolatori, piuttosto che con uomini apparentemente brillanti e sicuri di sé, non esistono reali vittime e persecutori.
Spesso determinate persone si legano ad altre perché vi sono degli agganci inconsapevoli che li portano ad incontrarsi e stare insieme: ad esempio mancanze percepite solo a livelli inconsci che ci si illude di colmare nella vicinanza con l'altro.
Un esempio può essere quello delle donne con forti tratti di personalità Dipendente: tali persone faticherebbero a stare in una relazione sana e matura, perché costantemente in cerca di vicinanza, attenzioni e conferme che delle volte solo un narcisista, a sua volta in costante ricerca di conferme e di qualcuno che lo veneri per confermarsi di avere un valore, potrebbe dar loro, pur di tenerle legate a se. La persona dipendente si annullerebbe, dando al narcisista quel che "richiede" pur di avere vicinanza e il narcisista continuerebbe ad avere il suo partner devoto e innamorato, conferma di valore e amabilità, in cambio della sua presenza.
In tale situazione entrambi vedono nell'altro un rifornimento di energie e consensi, quasi un aiuto per stare in piedi nella vita perché da soli non ce la farebbero, senza per forza che vi siano buoni e cattivi.
Esattamente come persone con tratti dipendenti e masochisti, il Narcisista ha delle ferite profondissime e dei vuoti che colma nelle relazioni, ma non è un mostro, anzi, se aiutato a livello professionale spesso si dimostra una persona estremamente sensibile.
Credo che l'unica cosa importante da capire sia cosa vogliamo in una relazione, indipendentemente da chi sia l'altro o da che patologia abbia, così da riflettere su Come ottenerlo.
Nel caso poi in cui la nostra vita relazionale continui ad essere insoddisfacente, rivolgersi ad un professionista potrebbe aiutarci a conoscerci meglio, sanare le nostre ferite e i nostri conflitti interni irrisolti e ad ottenere quello che realmente desideriamo.
Saluti
Dott.ssa Maila Serra
Buona sera, in situazioni di forte disagio nonchè durature nel tempo sarebbe importante rivolgersi ad uno specialista per poter meglio comprendere ed elaborare questa sua problemtica. Preferibilmente le consiglierei di rivolgersi ad uno psicologo psicoterapeuta così che possa intraprendere un percorso di terapia anche in videochiamata WhatsApp. Cordiali saluti, Dott.ssa Beatrice Planas. Psicologa psicoterapeuta per consulenze online
Gent. Utente, il narcisismo a diversi livelli è un disturbo della personalità che nuoce in primis a chi ne è affetto, oltre che a chi si relaziona con queste persone, che spesso provano una sensazione di vuoto interno e spesso non giungono alla consultazione psicologica perché non sono consapevoli della necessità di farsi aiutare. Cordiali saluti, dr.ssa Daniela Benvenuti, Padova-Feltre
Buongiorno, la sua richiesta mi colpisce molto. Mi chiedo innanzitutto perché descrive il narcisista in questo modo, se le è stato riferito, se parla di sé o del suo compagno/a, sarebbe interessante saperlo. Il termine narcisista viene utilizzato spesso oggi in maniera impropria, senza che se ne conosca il vero significato e le sue specificità. Il narcisismo patologico è appunto una patologia, come ne esistono tante altre ma nessuna di esse dovrebbe essere vista come qualcosa di inguaribile o problematico. Noi psicoterapeuti ci siamo anche per aiutare a migliorare la propria personalità e diventarne più consapevoli. Purtroppo ancora oggi molte persone, chi per paura, chi per ignoranza, chi per superficialità, chi per imbarazzo, guardano alla patologia mentale in modo distorto o inadeguato.
Se ha bisogno di altre domande o dubbi, non esiti a contattarmi.
Dott.ssa Federica Leonardi
Domanda molto interessante! Ti rispondo con una citazione, che secondo me ben rappresenta ciò che vorrei dirti in poche parole.
"Tutti i nostri sistemi sociali e i programmi educativi si fondano su uno stratagemma estremamente astuto: evitano il cuore. Non portano al cuore, perché l’amore non viene insegnato in nessuna scuola, in nessuna facoltà universitaria. Al contrario, fate ogni sforzo per orientare tutta la vostra energia verso la testa, e restate confinati lì. Non sbocciate mai come un fiore. Tutti hanno un cuore, e di certo una giusta educazione sarebbe divisa in tre parti: educazione del corpo, perché il corpo possiede un proprio mistero. Educazione della mente, perché la mente ha una propria forza grandiosa per ciò che riguarda l’indagare negli oggetti. Ed educazione del cuore, per l’amore, che è completamente negata."
(Osho)
Gentile utente di mio dottore,
molte psicopatologie tutt'oggi sono vissute dalla società con gli occhi dell'intolleranza e del pregiudizio. Alcuni disturbi in particolare sono osservati con paura proprio perchè rimandano un' imprevedibilità relazionale difficile da gestire. Accettare ed integrare all'interno della propria vita alcuni fenomeni dell'essere umano, in particolare alcune patologie o disabilità, significherebbe porre al centro della propria vita l'amore ed il cuore. In un mondo intriso di odio e di intolleranza oggi, risulta assai complesso potersi aspettare comprensione e amore quando si è affetti da determinate problematiche. Questa la ragione per cui ancora oggi ci ritroviamo a fonteggiare noi addetti ai lavori problematiche come quelle da lei esposte ed è il motivo principale per cui alcuni pazienti psichiatrici tutt'oggi avrebbero difficolta nel chiedere aiuto in termini di cura ed assistenza. Un caro saluto Dott. Diego Ferrara
Buonasera, domanda interessante alla quale è difficile rispondere soprattutto in una situazione come questa, magari sarebbe più opportuno leggere dei libri per approfondire l'argomento e, al bisogno, avere un confronto per cogliere l'esigenza nascosta dietro alla domanda.
Massimiliano
Il problema non è nel "tratto" (es. narcisistico) quanto nell'eventuale disturbo.
Gentile utente, la sua osservazione è interessante e di non facile sintesi. Direi che non ci sono colpe sull'essere in un certo modo. Il punto è non nuocere a sé stessi o agli altri. Per cui se una persona è tossica non significa isolarla ma riuscire a trovare un modo per stare meglio con sé stessa e se non se ne rendesse conto e vivesse felice, dovrebbe comunque trovare altra gente disposta, o in grado, di sostenerla ed aiutarla. Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, chi soffre di un disturbo narcisistico di personalità può avere degli atteggiamenti che possono nuocergli sul piano lavorativo, famigliare e affettivo. Tali persone infatti possono assumere dei comportamenti sprezzanti verso il prossimo, possono soffrire d'invidia per i successi raggiunti dagli altri, possono parlare senza ascoltare, possono avere grosse difficoltà nell'amare sinceramente e profondamente il proprio partner, possono risultare manipolatori e cercare amicizie interessate. In realtà tali persone hanno un profondo nucleo di sofferenza di cui non sempre sono consapevoli tanto che richiedono l'aiuto dello psicoterapeuta solo se spinti da famigliari o da una crisi seria subentrata in un ambito della loro vita. La psicoterapia può aiutarli a entrare in contatto con le parti più autentiche di sé. Prendendo consapevolezza di aspetti personali negati il paziente comincerà a integrarli gradualmente ottenendo un beneficio non solo personale ma rivolto anche a chi lo circonda.
Salve.
Premetto che preferisco parlare di persone senza etichette.
Non esistono persone tossiche. Esistiamo tutti come persone umane e nella nostra umanità siamo pieni di fragilità. Ciò che rende tossica la vita e le relazioni sono le illusioni, le aspettative, le dipendenze, il bisogno di cambiare gli altri, il bisogno di dimostrare di essere bravi, di aver ragione, di essere i migliori, ecc. Quando si è indipendenti da ciò che ho elencato, è più difficile lasciarsi coinvolgere nelle dinamiche , è più difficile essere manipolati, si possono prendere le distanze da ciò che non va bene per sé in quel momento, nel rispetto di sé e degli altri senza abbandonare. Quando non si è indipendenti da ciò che ho elencato, è più facile venire travolti nelle dinamiche. Quando si incontrano persone che col loro modo di fare possono ferire profondamente, è bene proteggersi tenendosi lontani. Proteggersi non significa abbandonare gli altri. Distinti saluti
Molto interessante la sua domanda.
I narcisisti son creature fragili, deboli e spaventate. Mi ricordo di un signore che proprio nei momenti di felicità pura, aveva una vocina che gli suggeriva di non fidarsi troppo, di spingere via l'altro prima di farsi del male: ecco che partivano accuse di gelosia o semplici frasi sussurrate dopo un omento romantico e un'intimità appagante ('io non ti amo, scherzavo prima'). Ma i narcisisti, presi dalle loro paure, possono davvero fare male: non sono persone tossiche ma alimentano relazioni tossiche. Soprattutto quando hanno la sfortuna di instaurare relazioni con partners che necessitano la dipendenza, che possono essere manipolati, che hanno un'autostima relazionale dipendente dalle reazioni dell'altro ( per cui se l'altro mi dice di non amarmi più è colpa mia, avrò fatto qualcosa). Noi terapeuti, a differenza di questi partners, riusciamo a prenderci cura della parte fragile del narcisista senza il rischio di farci male o di dover fuggire; possiamo alimentare nuovi stili di attaccamento che non passino per l'abbandono. Per i partners può invece essere più rischioso.

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