Per un dolore intenso nella zona anale dopo quasi un ora dall'evacuazione ho fatto diverse visite pr
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Per un dolore intenso nella zona anale dopo quasi un ora dall'evacuazione ho fatto diverse visite proctologiche con 5 dottori differenti e ognuno mi dava un responso diverso, c'è chi mi ha detto una lieve ragade ma la localizzava in una posizione diversa da dove sento il dolore, chi una proctite per cui mi ha dato una cura e dieta che mi ha fatto star bene solo un mese ma poi il dolore è tornato. Chi invece mi ha fatto eseguire una manometria anorettale e un ecografia anale che han evidenziato un progesso flogistico nella zona dolente e una disomogeneità del corpo perianale anteriore convolgente le fibre piu superificale dello SAE SAI e SAI ad ecostruttura diffusamente disomogenae . Un altro proctologo ancora mi ha messo in lista per un operazione per curare questo processo flogistico come un ascesso . . Non so se procedere con l'operazione che a dir del medico mi risolverebbe la situaizone quando altri dottori mi han detto che non ho c'e' nulla da operare. ormai sto convivendo con un forte dolore da 10 mesi e non ce la faccio più, ma sono molto combattuta sul da farsi , e non capisco perche ci siano queste idee differenti su una stessa cosa . A vostro avviso dal risultato dell'ecografia è da operare come ascesso o è una proctite da curare in altro modo ?
Le idee differenti, in Medicina, esistono (fortunatamente, direi) perché essa non è una scienza esatta, né mai potrà mai esserlo, visto che si basa comunque su reazioni chimico-fisiche di organismi che rispondo anche alle leggi biologiche.
Premesso questo, forse l'idea del Collega è quella di praticare una fissurectomia della parte cronicamente infiammata, in modo da trasformarla in tessuto sano, che si cicatrizzerà dopo l'intervento.
Un'approccio che viene usato spesso nella cura delle ragadi (e anche di altre patologie ad infiammazione cronica).
In linea di principio è corretto, anche se, ovviamente, è impossibile da avvallare o meno senza averla vista.
Saluti
Premesso questo, forse l'idea del Collega è quella di praticare una fissurectomia della parte cronicamente infiammata, in modo da trasformarla in tessuto sano, che si cicatrizzerà dopo l'intervento.
Un'approccio che viene usato spesso nella cura delle ragadi (e anche di altre patologie ad infiammazione cronica).
In linea di principio è corretto, anche se, ovviamente, è impossibile da avvallare o meno senza averla vista.
Saluti
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