Per guarire dalla fame nervosa e abbufate cm si può fare?
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Per guarire dalla fame nervosa e abbufate cm si può fare?
Buongiorno. I disturbi del comportamento alimentare hanno diverse cause scatenanti e diversi fattori di mantenimento. Sicuramente il primo passo è rivolgersi adirettamente un professionista o, se presente in zona, un centro multidisciplinare con la figura del medico-psicologo-nutrizionista
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Salve. La sua consapevolezza è sicuramente un buon inizio. Il consiglio è quello di rivolgersi ad un professionista che possa accompagnarla verso la guarigione. In bocca la lupo
Buongiorno,
la fame nervosa è un sintomo che non va sottovalutato perchè potrebbe sottendere atteggiamenti bulimici e quindi collocabili nei disturbi del comportamento alimentare. Le consiglio di rivolgersi a un professionista, medico e/o psicoterapeuta per valutare a fondo. Cordiali saluti
la fame nervosa è un sintomo che non va sottovalutato perchè potrebbe sottendere atteggiamenti bulimici e quindi collocabili nei disturbi del comportamento alimentare. Le consiglio di rivolgersi a un professionista, medico e/o psicoterapeuta per valutare a fondo. Cordiali saluti
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare hanno diverse cause scatenanti. Le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per una valutazione approfondita della situazione.
Cari saluti
Dott.ssa Rabù Barbara
Cari saluti
Dott.ssa Rabù Barbara
Sicuramente la presenza di consapevolezza di questo comportamento è il primo passo insieme al dichiararlo. Ma ora deve fare il terzo rivolgersi ad un specialista o ad un centro specifico sul comportamento alimentare così insieme a loro potrà affrontarlo e comprendere il suo funzionamento.
Salve. come le hanno suggerito i miei colleghi, visto che sembra aver individuato il problema, non le rimane che consultare uno specialista oppure ad un centro che si occupa del trattamento delle condotte alimentari.
Cordiali Saluti
Cordiali Saluti
Spesso la fame "nervosa"è indice di insoddisfazione e di colpevolizzazione .Si interroghi sulla vita che sta conducendo e se individua delle strade per migliorarla.Forse le sue aspettative sono troppe o troppo poche ...potrebbe provare a fare sport, o coltivare la lettura,o tutto quello che può destare interesse in lei.
Buonasera, concordo con i colleghi sulla necessità di rivolgersi a un professionista qualificato. In linea generale posso dirle che esistono dei programmi di Mindful Eating che integrano tecniche di meditazione con esercizi utilissimi per gestire la fame emotiva. Può visitare il mio profilo per avere qualche informazione in più. Cordiali saluti
Buonasera, come già suggerito dai miei colleghi sarebbe consigliabile capire qual è la causa che ha dato origine a questo problema . A seconda della gravità della sintomatologia oltre alla figura dello psicologo è fondamentale anche la figura di un nutrizionista e di un medico . Rendersi conto di avere una difficoltà e voler porre rimedio è il primo passo . Prosegua con fiducia . Cordiali saluti
Salve, lei soffre del disturbo di binge- eating-desorder(BED), in italiano può essere tradotta in "abbuffata compulsiva". Cibo ingerito in eccesso non per cibarsi e stare bene, ma per ingozzarsi fino a stare male, non c'è più niente "solo io ed il cibo". Nella sua domanda non ci dice se lei soffre di "obesità" o di "bulimia nervosa" nell'obesità non si eseguono comportamenti conpensativi e si è in sovrappeso, mentre nella bulimia nervosa si è normopeso e si eseguono delle condotte compensative tipo, vomito, sport eccessivo, lassativi etc, però in tutte e due si perde il controllo. Sicuramente lei ha una sofferenza ed un grande vuoto, che cerca di colmare strumentalizzando il cibo, che non ci porta giovamento ma ci distrugge la nostra vita. Come già consigliato dai colleghi precedenti, dato che la patologia è multifattoriale, lei dovrebbe farsi seguire da un equipe di medici, nutrizionista, psicoterauta, medico generico, ma il lavoro più importante lo dovrà fare con lo psicoterapeuta, perchè la dieta sarà fallimentare se non lavora su di sè a livello profondo. Per qualsiasi spiegazione si potrà mettere in contatto con me on-line, lavoro con pazienti con patologie alimentari da tanti anni, controlli il mio profilo, cordiali saluti dott. Eugenia Cardilli
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Buongiorno, come già evidenziato la fame nervosa presenta una complessità di fattori che va affrontata certamente con l'aiuto di un professionista psicologo in collaborazione con un nutrizionista. L'ammettere l'esistenza del problema è già un primo fondamentale passo; per qualsiasi ulteriore chiarimento può visitare il mio profilo cordiali saluti Dott.sa Claudia del Vasto
Buongiorno, presso le cliniche psichiatriche universitarie vi sono i servizi ambulatoriali per i disturbi delle condotte alimentari, dove troverà sicuramente aiuto.
La saluto cordialmente, Maurizio Luppi.
La saluto cordialmente, Maurizio Luppi.
Buongiorno a lei,
per guarire da un disturbo della condotta alimentare il primo passo è domandare aiuto e smettere di nascondere il problema al mondo esterno. Perciò bene che abbia esplicitato il suo stato di disagio. Si rivolga ad uno psicoterapeuta e ad un nutrizionista, meglio se i due professionisti lavorano "in rete". Un caro saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
per guarire da un disturbo della condotta alimentare il primo passo è domandare aiuto e smettere di nascondere il problema al mondo esterno. Perciò bene che abbia esplicitato il suo stato di disagio. Si rivolga ad uno psicoterapeuta e ad un nutrizionista, meglio se i due professionisti lavorano "in rete". Un caro saluto, dottoressa Margherita Maggioni.
Buongiorno, per guarire bisogna rivolgersi a chi può aiutarla a capire la causa o le cause di questa “fame nervosa” e può suggerirle le “strategie” utili per riuscire a “gestire” le emozioni e le pulsioni di fondo che la spingono a perdere il controllo mettendo in atto un comportamento compulsivo (involontario), quindi il consiglio è di prenotare una consulenza psicologica per comprendere meglio il percorso da intraprendere.
Le auguro una buona giornata e di risolvere presto.
Dott. Andrea De Simone
Le auguro una buona giornata e di risolvere presto.
Dott. Andrea De Simone
Buonasera, la fame nervosa altro non è che fame emotiva, legata quindi alle emozioni ed alla loro gestione.
Il cibo spesso viene usato come valvola di sfogo e come strumento di conforto perché, in particolare il cibo spazzatura, ci innalza la glicemia e ci da’ subito una sensazione di sollievo, si innalza il tono dell’umore e ci si sente meglio. Il problema è che questa sensazione dura poco, giusto il tempo del picco glicemico, e poi il mondo torna tutto nero come prima. Quindi ci si rivolge nuovamente al cibo creando così un circolo vizioso.
Per interrompere questo meccanismo è necessario rivolgersi ad un professionista, soprattutto quando le abbuffate sono ricorrenti, poiché si è già conclamato un disturbo alimentare.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisa Paterlini
Il cibo spesso viene usato come valvola di sfogo e come strumento di conforto perché, in particolare il cibo spazzatura, ci innalza la glicemia e ci da’ subito una sensazione di sollievo, si innalza il tono dell’umore e ci si sente meglio. Il problema è che questa sensazione dura poco, giusto il tempo del picco glicemico, e poi il mondo torna tutto nero come prima. Quindi ci si rivolge nuovamente al cibo creando così un circolo vizioso.
Per interrompere questo meccanismo è necessario rivolgersi ad un professionista, soprattutto quando le abbuffate sono ricorrenti, poiché si è già conclamato un disturbo alimentare.
Rimango a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti
Dott.ssa Elisa Paterlini
Gentile utente le cause alle spalle di tali disturbi sono di natura psicologica, per tanto è opportuno un percorso che vada verso la rielaborazione dei vissuti della persona e di una loro riequilibrazione per vivere un presente migliore. Saluti.
Buonasera. Un rapporto con il cibo che si Instaura secondo condotte come quelle da Lei descritte è spesso causato dalla necessità di attivazione (o viceversa: spegnimento) dei segnali negativi che derivano da feedback esterni squalificanti. Infatti la visceralità attivata secondo la digestione (e l'eventuale espulsione) di cibo consente di ricentrarsi sulla corporeità distaccandosi dalla squalifica ricevuta. Lei si mantiene su questi segnali corporei, Su di essi si sente, e questo Le consente di attutire l'affettività negativa. Naturalmente di cosa si tratti, del perché questo avvenga, e di come Lei possa agire diversamente, è materia di indagine tramite colloquio psicoterapeutico. Solo indagando gli specifici motivi che sono Suoi personali e appartengono alla Sua storia di vita è possibile impostare il percorso finalizzato alla risoluzione di questa modalità di rapportarsi al cibo. Deve contattare uno psicoterapeuta e fare un primo colloquio anamnestico. Risolverà la problematica con motivazione e impegno. In bocca al lupo! Cordialità, DMP
Buonasera, le consiglio di rivolgersi ad un nutrizionista esperto in disturbi del comportamento alimentare con supporto da parte di un psicoterapeuta. Io mi trovo a Roma ed ho un master in psicobiologia del comportamento alimentare. Se vuole approfondire non esiti a contattarmi. Cordiali Saluti
Gentile utente, innanzitutto è mia premura sottolineare come il livello di consapevolezza sia già un ottimo punto di partenza. È fondamentale essere coscienti rispetto alla proprie difficoltà, quindi motivati e dunque predisposti al cambiamento.
Le problematiche alimentari sottendono motivazioni/cause psicologiche per cui sarebbe importante capire da che cosa è alimentata la condotta alimentare in termini emotivi e cognitivi (come Lei si sente prima e dopo; che cosa pensa prima e dopo; in quali situazioni avvengono le abbuffate; da quanto tempo si manifestano; che cosa vanno a colmare e/o sostituire). Gli spunti di indagine sono molteplici per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per poter formulare un efficace piano di intervento che sicuramente comprenderà il supporto di un nutrizionista. Un caro saluto
Le problematiche alimentari sottendono motivazioni/cause psicologiche per cui sarebbe importante capire da che cosa è alimentata la condotta alimentare in termini emotivi e cognitivi (come Lei si sente prima e dopo; che cosa pensa prima e dopo; in quali situazioni avvengono le abbuffate; da quanto tempo si manifestano; che cosa vanno a colmare e/o sostituire). Gli spunti di indagine sono molteplici per questo le consiglio di rivolgersi ad uno psicoterapeuta per poter formulare un efficace piano di intervento che sicuramente comprenderà il supporto di un nutrizionista. Un caro saluto
Gentile utente, il consumo di cibo indotto dalla fame nervosa è sempre accompagnato da specifiche emozioni. Sono spesso emozioni che non sappiamo riconoscere, non sappiamo darci un nome, ma sono connesse ad un vissuto personale, all'ansia, ad un vuoto, ad un momento particolare della nostra vita, i motivi possono essere molti. Non vanno trascurate allo stesso tempo le abitudini familiari connesse all'educazione alimentare, ma è fondamentare differenziare la fame nervosa da quella biologica, permettendoci di imparare a soddisfare solo quella naturale.
Un altro passo fondamentale è quello di osservare senza giudicarsi, le emozioni che precedono l’emotional eating, in modo da familiarizzare con il problema, accettarle ed iniziare ad assumere consapevolezza dei propri stati emotivi. Per questo, le consiglio una consulenza psicologica, per comprendere meglio il percorso adatto a lei. Si prenda cura di lei.
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Un altro passo fondamentale è quello di osservare senza giudicarsi, le emozioni che precedono l’emotional eating, in modo da familiarizzare con il problema, accettarle ed iniziare ad assumere consapevolezza dei propri stati emotivi. Per questo, le consiglio una consulenza psicologica, per comprendere meglio il percorso adatto a lei. Si prenda cura di lei.
Dott.ssa Giulia Bernardinello
Come già evidenziato dai colleghi la fame nervosa presenta una complessità di fattori che va affrontata con l'aiuto di un professionista esperto che possa suggerirle cure integrate da un punto di vista medico e psicologico, ricorrendo se possibile anche alle risorse della medicina naturale. Un cordiale saluto. Dr. Ermanno Paolelli
Salve, si può intraprendere un percorso psicologico al fine di:
1) elaborare da dove derivi il suo nervosismo;
2) identificare e riconoscere gli stati emotivi alla base;
3) elaborare i significati connessi al cibo e alla sua assunzione
4) trovare strategie funzionali per esprimere le sue emozioni senza ricorrere all'assunzione incontrollata di cibo.
Cordialmente, dott. FDL
1) elaborare da dove derivi il suo nervosismo;
2) identificare e riconoscere gli stati emotivi alla base;
3) elaborare i significati connessi al cibo e alla sua assunzione
4) trovare strategie funzionali per esprimere le sue emozioni senza ricorrere all'assunzione incontrollata di cibo.
Cordialmente, dott. FDL
Buona sera, parla di fame nervosa ed abbuffate. Bisogna comprenderne il motivo, a cosa le serve il cibo e le abbuffate. Quale funzione hanno, e scoprire altro sul suo uso del cibo.
Sarà bene rivolgersi ad un terapeuta con competenze nei disordini alimentari.
Tra le mie competenze sono riportati anche i disturbi alimentari.
Un saluto
Sarà bene rivolgersi ad un terapeuta con competenze nei disordini alimentari.
Tra le mie competenze sono riportati anche i disturbi alimentari.
Un saluto
Salve, prima di tutto dovrebbe affiancarsi ad un nutrizionista. Sicuramente saprà anche indicarle il terapista adatto alla sua condizione.
MMM
MMM
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo che sta attraversando. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare hanno diverse cause psicologici sottostanti. E' bene approfondire sempre questi aspetti, anche attraverso la psicoterapia per evitare il peggioramento del disturbo e le conseguenze fisiche che questo può avere. Di solito come terapeuta valuto la situazione e predispongo un accurato percorso di cura, anche avvalendomi della collaborazione di altri professionisti (psichiatra, nutrizionista o dietologo). Resto a disposizione per poterle offrire una consulenza ed un'eventuale percorso terapeutico, anche online. Cordiali saluti, Dott.ssa Alvisi
Nei disturbi alimentari il corpo assume un ruolo centrale. Il corpo non inteso nella sua esteriorità ma come luogo dove si sperimentano vissuti, si percepiscono sensazioni ed emozioni. Il corpo ci indica la strada per soddisfare i nostri bisogni, ci parla ma non ne ascoltiamo più la voce. Con la fame emotiva il lavoro d'equipes da i risultati migliori. Accompagnata da uno psicologo potrà imparare ad ascoltarsi e scoprire quali emozioni tenta di sopire quando ricorre al cibo, per esempio. Gli altri professionisti (medico e nutrizionista) le daranno utili suggerimenti per una "rieducazione" alimentare. Cordiali saluti
Buongiorno,
è importante capire i meccanismi che si trovano alla base dei problemi col cibo. Il cibo è canale per comunicare la propria sofferenza. Il disagio derivante dalle abbuffate può riguardare difficoltà nel gestire le emozioni, perdita di controllo e difficoltà nelle relazioni. Saluti,
Dott.ssa Rosi
è importante capire i meccanismi che si trovano alla base dei problemi col cibo. Il cibo è canale per comunicare la propria sofferenza. Il disagio derivante dalle abbuffate può riguardare difficoltà nel gestire le emozioni, perdita di controllo e difficoltà nelle relazioni. Saluti,
Dott.ssa Rosi
Buongiorno. In accordo con gli altri colleghi le suggerisco di rivolgersi ad un professionista. Il punto di partenza dovrà essere la motivazione al cambiamento, perché dietro ogni comportamento che percepiamo disfunzionale c'è un disagio emotivo, e dunque risulta necessaria la voglia di affrontarlo.
Sarà importante concentrarsi non solo sulle conseguenze, ma anche sugli stimoli scatenanti.
Dott. Sassi
Sarà importante concentrarsi non solo sulle conseguenze, ma anche sugli stimoli scatenanti.
Dott. Sassi
Buonasera,
sarebbe importante comprendere insieme a un professionista le cause sottostanti il comportamento disfunzionale Per indirizzarsi verso una cura, potrebbe esserle d'aiuto una consulenza psicologica, affidarsi al parere di una persona competente in materia con la quale imparare a identificare le cause del disagio ed apprendere nuove strategie più efficaci per affrontare la sua difficoltà alimentare. Insieme ad una consulenza psicologica potrebbe associare una visita da un dietologo o nutrizionista. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Lavoro in collaborazione con un poliambulatorio che offre vari servizi per la cura della persona (anche dal punto di vista della corretta alimentazione).
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Malaguti
sarebbe importante comprendere insieme a un professionista le cause sottostanti il comportamento disfunzionale Per indirizzarsi verso una cura, potrebbe esserle d'aiuto una consulenza psicologica, affidarsi al parere di una persona competente in materia con la quale imparare a identificare le cause del disagio ed apprendere nuove strategie più efficaci per affrontare la sua difficoltà alimentare. Insieme ad una consulenza psicologica potrebbe associare una visita da un dietologo o nutrizionista. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Lavoro in collaborazione con un poliambulatorio che offre vari servizi per la cura della persona (anche dal punto di vista della corretta alimentazione).
Un caro saluto
Dott.ssa Alessia Malaguti
Gentile utente, innanzitutto si rivolga a un professionista specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari, le metodologie utilizzate sono tutte valide, l'aspetto più importante è sempre la relazione che si crea tra paziente e terapeuta.
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Cordialmente
Dottor Mauro Vargiu
Buonasera, per affrontare i disturbi del comportamento alimentare è necessario comprendere il disagio che ci spinge a metterli in atto. Il rapporto con il cibo in questi casi è un sintomo di malessere che si manifesta attraverso il corpo. In molti paesi ci sono servizi multidisciplinari che affrontano questa tematica utilizzando diversi professionisti: questa, a mio avviso, è la strada da preferire. Se non fosse possibile Le consiglio di rivolgersi ad un professionista psicologo/psicoterapeuta che La potrà aiutare. Un caro saluto. Dott. Daniele Dondi
Buonasera, si può cercare dare un significato alla domanda che presenta solamente conoscendo chi sta attraversando la problematica che descrive.
I disturbi di questo tipo spesso sono la punta dell'iceberg di diverse problematiche con una radice di tipo emotivo e relazionale. Suggerisco un percorso psicoterapeutico attraverso il quale poter comprendere con l'aiuto di un professionista quali sono i significati profondi del comportamento che lei riporta.
Un saluto e buon proseguimento.
Dott.ssa Miriam Aiello
I disturbi di questo tipo spesso sono la punta dell'iceberg di diverse problematiche con una radice di tipo emotivo e relazionale. Suggerisco un percorso psicoterapeutico attraverso il quale poter comprendere con l'aiuto di un professionista quali sono i significati profondi del comportamento che lei riporta.
Un saluto e buon proseguimento.
Dott.ssa Miriam Aiello
Salve, fame nervosa e abbuffate sono comportamenti che possono avere una rilevanza clinica tra i disturbi del comportamento alimentare. Detto questo, per poter agire a riguardo è necessario interrogare la sua storia personale e capire cosa dicono di lei questi sintomi.
Un percorso psicoterapeutico può essere un buono strumento per intervenire in merito.
Un caro saluto. Dott. Francesco Conti
Un percorso psicoterapeutico può essere un buono strumento per intervenire in merito.
Un caro saluto. Dott. Francesco Conti
Salve,
sono tante le cause che inducono una persona a rifugiarsi nel cibo. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista, a cui potrà raccontare in maniera più approfondita la sua storia.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Savio
sono tante le cause che inducono una persona a rifugiarsi nel cibo. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista, a cui potrà raccontare in maniera più approfondita la sua storia.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Savio
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare necessitano di un intervento multidisciplinare per essere adeguatamente seguita sia dal punto di vista psicologico sia nutrizionale. La invito pertanto a contattare una psicologa a cui raccontare la sua storia così che la aiuti e la sostenga. E successivamente una nutrizionista per essere aiutata nel piano alimentare. Cordiali saluti. Dott.ssa Elena Menegon
Buongiorno,
In primis è fondamentale che riesca a decifrare il suo malessere, che a quanto descritto è legato a livello comportamentale alla sfera dell'alimentazione; esistono diversi disagi legati all'alimentazione, dalla cosidetta "alimentazione emotiva" ai veri e propri Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione...sarà fondamentale un corretto inquadramento diagnostico; come secondo step, internamente alla terapia potrebbe essere utile quanto necessario individuare il rapporto di tali comportamenti con la dimensione emotiva, per comprendere quali emozioni e vissuti possano "celarsi" alla base. Tassello fondamentale sarà poi riconoscere i meccanismi cosiddetti "disfunzionali" (meccanismi riproposti automaticamente per far fronte a specifici vissuti/emozioni) e sostituirli gradualmente con meccanismi più funzionali e salutari.
Esistono numerosi protocolli di terapia in grado di poterle fornire una risposta contingente e adeguata alla sua richiesta, dalla Mindful Eating (approccio volto a riscoprire un rapporto più sereno con il cibo, prendendo spunto da tecniche Mindfulness) alle terapie Evidence Based apposite per difficoltà e Disturbi Alimentari.
Buona Giornata!
Dott. Luca Oppo
In primis è fondamentale che riesca a decifrare il suo malessere, che a quanto descritto è legato a livello comportamentale alla sfera dell'alimentazione; esistono diversi disagi legati all'alimentazione, dalla cosidetta "alimentazione emotiva" ai veri e propri Disturbi della Nutrizione ed Alimentazione...sarà fondamentale un corretto inquadramento diagnostico; come secondo step, internamente alla terapia potrebbe essere utile quanto necessario individuare il rapporto di tali comportamenti con la dimensione emotiva, per comprendere quali emozioni e vissuti possano "celarsi" alla base. Tassello fondamentale sarà poi riconoscere i meccanismi cosiddetti "disfunzionali" (meccanismi riproposti automaticamente per far fronte a specifici vissuti/emozioni) e sostituirli gradualmente con meccanismi più funzionali e salutari.
Esistono numerosi protocolli di terapia in grado di poterle fornire una risposta contingente e adeguata alla sua richiesta, dalla Mindful Eating (approccio volto a riscoprire un rapporto più sereno con il cibo, prendendo spunto da tecniche Mindfulness) alle terapie Evidence Based apposite per difficoltà e Disturbi Alimentari.
Buona Giornata!
Dott. Luca Oppo
Buongiorno
si certo, si devono seguire delle indicazioni e degli esercizi da svolgere con un terapeuta esperto in DCA.
Puoi chiamarmi o scrivermi e fissiamo un incontro così da parlarne insieme.
dott.ssa Letizia Muzi
si certo, si devono seguire delle indicazioni e degli esercizi da svolgere con un terapeuta esperto in DCA.
Puoi chiamarmi o scrivermi e fissiamo un incontro così da parlarne insieme.
dott.ssa Letizia Muzi
La fame nervosa e le abbuffate possono essere difficili da affrontare, ma ci sono diverse strategie che puoi adottare per gestire e ridurre questi comportamenti. È importante identificare le cause alla base di questi episodi. Potrebbero essere legati allo stress, all'ansia, alla noia o alle emozioni negative. Tenere un diario alimentare o emotivo potrebbe aiutarti a individuare i pattern e le situazioni specifiche che portano a questi comportamenti.
Una volta identificate le cause, è utile cercare alternative salutari. Ad esempio, invece di mangiare compulsivamente, puoi dedicarti a una tua attività preferita come leggere un libro, fare una passeggiata, ascoltare musica o praticare la meditazione. Trovare modi non alimentari per affrontare le emozioni negative o lo stress può essere molto benefico.
È anche importante stabilire un piano alimentare equilibrato, che includa pasti bilanciati e spuntini nutrienti. Mangiare in modo regolare può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e a ridurre la voglia di abbuffarsi. Concentrati su alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi sani che ti danno una sensazione di sazietà più duratura.
La pratica del mindful eating può essere molto utile. Essere consapevoli di ciò che mangi e dei segnali di fame e sazietà ti aiuta a rallentare e ad apprezzare il cibo. Mangiare in modo consapevole ti rende più attento alle porzioni e ai segnali del tuo corpo. Evita di mangiare in modo distratto, come davanti alla TV o al computer, e fai attenzione ai segnali interni che ti indicano quando sei sazio.
Non esitare a cercare supporto professionale. Parla con uno psicologo o un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari. Possono offrirti un supporto personalizzato e aiutarti a sviluppare strategie specifiche per gestire la fame nervosa e le abbuffate.
Ricorda che il percorso di guarigione è un processo individuale e richiede tempo. Sperimenta diverse strategie e trova quelle che funzionano meglio per te. Sii gentile con te stesso e mantieni la pazienza durante il percorso di guarigione.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione, e spero di sentirla presto!
Una volta identificate le cause, è utile cercare alternative salutari. Ad esempio, invece di mangiare compulsivamente, puoi dedicarti a una tua attività preferita come leggere un libro, fare una passeggiata, ascoltare musica o praticare la meditazione. Trovare modi non alimentari per affrontare le emozioni negative o lo stress può essere molto benefico.
È anche importante stabilire un piano alimentare equilibrato, che includa pasti bilanciati e spuntini nutrienti. Mangiare in modo regolare può aiutare a mantenere stabili i livelli di zucchero nel sangue e a ridurre la voglia di abbuffarsi. Concentrati su alimenti ricchi di fibre, proteine e grassi sani che ti danno una sensazione di sazietà più duratura.
La pratica del mindful eating può essere molto utile. Essere consapevoli di ciò che mangi e dei segnali di fame e sazietà ti aiuta a rallentare e ad apprezzare il cibo. Mangiare in modo consapevole ti rende più attento alle porzioni e ai segnali del tuo corpo. Evita di mangiare in modo distratto, come davanti alla TV o al computer, e fai attenzione ai segnali interni che ti indicano quando sei sazio.
Non esitare a cercare supporto professionale. Parla con uno psicologo o un nutrizionista specializzato in disturbi alimentari. Possono offrirti un supporto personalizzato e aiutarti a sviluppare strategie specifiche per gestire la fame nervosa e le abbuffate.
Ricorda che il percorso di guarigione è un processo individuale e richiede tempo. Sperimenta diverse strategie e trova quelle che funzionano meglio per te. Sii gentile con te stesso e mantieni la pazienza durante il percorso di guarigione.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
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Salve,
La fame nervosa e le abbuffate possono essere sintomi di un disturbo alimentare, come il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) o possono essere collegati a fattori psicologici, emotivi o comportamentali complessi. È importante sottolineare che la mia risposta è di carattere generale e che è consigliabile cercare un supporto professionale specifico per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.
Per guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate, è necessario un approccio multidimensionale che coinvolga diversi aspetti:
Consulenza terapeutica: La terapia psicologica può essere fondamentale nel trattamento della fame nervosa e delle abbuffate. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) e la terapia comportamentale dialettica (DBT) sono approcci comuni che possono aiutare a identificare i pensieri disfunzionali, le emozioni e i comportamenti collegati alla fame nervosa. Questi approcci terapeutici possono fornire strumenti per affrontare l'ansia, lo stress o altri fattori che scatenano la fame nervosa.
Alimentazione consapevole: Imparare a sviluppare una relazione più equilibrata e consapevole con il cibo è essenziale. Ciò può includere l'apprendimento di segnali di fame e sazietà, l'ascolto dei bisogni del corpo e la scelta di alimenti sani ed equilibrati. Un nutrizionista specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari può fornire indicazioni specifiche e un piano alimentare adatto alle esigenze individuali.
Gestione dello stress ed emotiva: Imparare a gestire lo stress, le emozioni negative e i trigger emotivi può contribuire al recupero. La terapia può includere strategie di gestione dello stress, tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, e lo sviluppo di abilità di coping alternative per fronteggiare l'ansia o l'emozioni negative senza ricorrere alla fame nervosa.
Supporto sociale: Coinvolgere amici, familiari o gruppi di supporto specifici per i disturbi alimentari può essere molto utile nel processo di guarigione. Condividere le esperienze con persone che comprendono e offrono sostegno può aiutare a superare le sfide e a mantenere la motivazione.
Autocompassione: Coltivare l'autocompassione è un aspetto importante nel trattamento della fame nervosa e delle abbuffate. Imparare a perdonarsi e ad accettarsi può contribuire a ridurre l'autocritica e la vergogna associate a questi comportamenti. Lavorare sulla propria autostima e sull'accettazione di sé può facilitare il percorso verso una relazione più sana con il cibo.
È fondamentale sottolineare che ogni individuo ha bisogni e percorsi di guarigione unici. Pertanto, è altamente consigliabile consultare un professionista esperto nel trattamento dei disturbi alimentari per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.
La fame nervosa e le abbuffate possono essere sintomi di un disturbo alimentare, come il disturbo da alimentazione incontrollata (Binge Eating Disorder) o possono essere collegati a fattori psicologici, emotivi o comportamentali complessi. È importante sottolineare che la mia risposta è di carattere generale e che è consigliabile cercare un supporto professionale specifico per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.
Per guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate, è necessario un approccio multidimensionale che coinvolga diversi aspetti:
Consulenza terapeutica: La terapia psicologica può essere fondamentale nel trattamento della fame nervosa e delle abbuffate. La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) e la terapia comportamentale dialettica (DBT) sono approcci comuni che possono aiutare a identificare i pensieri disfunzionali, le emozioni e i comportamenti collegati alla fame nervosa. Questi approcci terapeutici possono fornire strumenti per affrontare l'ansia, lo stress o altri fattori che scatenano la fame nervosa.
Alimentazione consapevole: Imparare a sviluppare una relazione più equilibrata e consapevole con il cibo è essenziale. Ciò può includere l'apprendimento di segnali di fame e sazietà, l'ascolto dei bisogni del corpo e la scelta di alimenti sani ed equilibrati. Un nutrizionista specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari può fornire indicazioni specifiche e un piano alimentare adatto alle esigenze individuali.
Gestione dello stress ed emotiva: Imparare a gestire lo stress, le emozioni negative e i trigger emotivi può contribuire al recupero. La terapia può includere strategie di gestione dello stress, tecniche di rilassamento, come la respirazione profonda o la meditazione, e lo sviluppo di abilità di coping alternative per fronteggiare l'ansia o l'emozioni negative senza ricorrere alla fame nervosa.
Supporto sociale: Coinvolgere amici, familiari o gruppi di supporto specifici per i disturbi alimentari può essere molto utile nel processo di guarigione. Condividere le esperienze con persone che comprendono e offrono sostegno può aiutare a superare le sfide e a mantenere la motivazione.
Autocompassione: Coltivare l'autocompassione è un aspetto importante nel trattamento della fame nervosa e delle abbuffate. Imparare a perdonarsi e ad accettarsi può contribuire a ridurre l'autocritica e la vergogna associate a questi comportamenti. Lavorare sulla propria autostima e sull'accettazione di sé può facilitare il percorso verso una relazione più sana con il cibo.
È fondamentale sottolineare che ogni individuo ha bisogni e percorsi di guarigione unici. Pertanto, è altamente consigliabile consultare un professionista esperto nel trattamento dei disturbi alimentari per una valutazione accurata e un piano di trattamento personalizzato.
Buongiorno, i disturbi del comportamento alimentare hanno spesso una natura emotiva. Nella mia esperienza ho visto persone approcciare in maniera molto più positiva alle diete se sono seguiti e accompagnati da un percorso psicologico. Sarebbe utile approfondire i fattori psicologici ed emotivi che sono alla base del disturbo alimentare e come avvengono le abbuffate.
Se desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata, sarò felice di rispondere alle sue domande in maniera più dettagliata.
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Gentile utente, la fame nervosa e le abbuffate possono avere origine da difficoltà emotive. Sarebbe auspicabile dare voce al suo vissuto con l'aiuto di un professionista della salute mentale. Resto a disposizione, buona giornata
Salve, i DCA, disturbi del comportamento alimentare, richiedono, come tutti i disturbi, un focus specifico e un intervento studiato su misura sulla persona che li riporta. Spesso è utile un intervento di tipo multidisciplinare in cui è previsto un percorso con unæ psicologæ/psicoterapeuta che aiuti a far luce sullo strato psicologico del disturbo. Un abbraccio
Buongiorno, sarebbe utile intraprendere un percorso di supporto psicologico abbinato a delle consulenze erogate da un dietologo. Sarebbe opportuno effettuare un percorso di mindful eating e iniziare a comprendere cosa sia la fame emotiva, riconoscendo il senso di sazietà.
Buonasera,
è indicato in questi casi rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla a gestire questi momenti e ad acquisire consapevolezza delle emozioni connesse al suo comportamento alimentare.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Luana Mazzeo
è indicato in questi casi rivolgersi ad uno psicoterapeuta che possa aiutarla a gestire questi momenti e ad acquisire consapevolezza delle emozioni connesse al suo comportamento alimentare.
Rimango a disposizione.
Un caro saluto
Dott.ssa Luana Mazzeo
Buongiorno, in questi casi è opportuno intraprendere un percorso psicologico per imparare a comprendere la causa scatenante, imparare strategie di gestione di questi momenti per riappropriarsi di un rapporto “sano” con il cibo. Rimango a disposizione anche online. Buona giornata.
Grazie per la domanda stretta e concisa. Le posso assicurare che ci sono delle tecniche molto affidabili e consolidate sia in termini di efficacia che in termini di efficienza da utilizzare in casi come questo. Rimango a disposizione, nel caso in cui volesse approfondire. Dott.ssa Francesca Gottofredi
La fame nervosa e le abbuffate sono spesso legate a problematiche emotive e relazionali più profonde. In ambito psicologico sistemico relazionale, per guarire da queste problematiche è importante lavorare su diversi livelli.
1. Identificare le emozioni e i pensieri che scatenano la fame nervosa e le abbuffate: è importante imparare a riconoscere quali sono le situazioni o gli eventi che scatenano questi comportamenti e cercare di affrontarli in modo costruttivo.
2. Lavorare sulle relazioni interpersonali: spesso le problematiche legate alla fame nervosa e alle abbuffate possono essere legate a dinamiche relazionali disfunzionali. E' importante lavorare sulle relazioni con gli altri per migliorare la propria autostima e la propria percezione di sé.
3. Apprendere strategie di coping alternative: è importante imparare a gestire lo stress e le emozioni in modo sano, attraverso tecniche di rilassamento, mindfulness o terapie cognitive-comportamentali.
4. Cercare supporto professionale: in alcuni casi può essere utile rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta specializzato in disturbi alimentari per ottenere sostegno e supporto nel percorso di guarigione.
Ricorda che ogni percorso di guarigione è individuale e un professionista ti potrà supportare nel trovare la strategia più adatta alle tue esigenze e al tuo contesto relazionale. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
1. Identificare le emozioni e i pensieri che scatenano la fame nervosa e le abbuffate: è importante imparare a riconoscere quali sono le situazioni o gli eventi che scatenano questi comportamenti e cercare di affrontarli in modo costruttivo.
2. Lavorare sulle relazioni interpersonali: spesso le problematiche legate alla fame nervosa e alle abbuffate possono essere legate a dinamiche relazionali disfunzionali. E' importante lavorare sulle relazioni con gli altri per migliorare la propria autostima e la propria percezione di sé.
3. Apprendere strategie di coping alternative: è importante imparare a gestire lo stress e le emozioni in modo sano, attraverso tecniche di rilassamento, mindfulness o terapie cognitive-comportamentali.
4. Cercare supporto professionale: in alcuni casi può essere utile rivolgersi ad uno psicologo o ad uno psicoterapeuta specializzato in disturbi alimentari per ottenere sostegno e supporto nel percorso di guarigione.
Ricorda che ogni percorso di guarigione è individuale e un professionista ti potrà supportare nel trovare la strategia più adatta alle tue esigenze e al tuo contesto relazionale. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di consultazione.
Dott. Cordoba
Gentile utente, è importante lavorare sulle cause, in questo caso la fame che lei definisce 'nervosa' è un sintomo.
Le consiglio un percorso di supporto psicologico.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
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La fame nervosa e le abbuffate possono essere sintomi di disordini alimentari e stress emotivo. Affrontarli può richiedere un approccio olistico che comprende la gestione dello stress, cambiamenti nello stile di vita e, talvolta, supporto professionale. Ecco alcune strategie che potrebbero aiutarti a gestire e superare questi comportamenti:
Strategie per Gestire la Fame Nervosa e le Abbuffate
Identificazione dei Trigger
Diario Alimentare: Tieni un diario alimentare dove annoti cosa mangi, quando e come ti senti in quel momento. Questo può aiutarti a identificare i trigger emotivi o situazioni che scatenano le abbuffate.
Consapevolezza Emotiva: Impara a riconoscere le emozioni che precedono le abbuffate. Sei ansioso, stressato, triste o annoiato? Identificare queste emozioni è il primo passo per affrontarle in modo diverso.
Tecniche di Gestione dello Stress
Mindfulness e Meditazione: Praticare la mindfulness può aiutarti a essere più consapevole dei tuoi pensieri e delle tue emozioni, permettendoti di rispondere in modo più consapevole ai trigger di abbuffate.
Attività di Rilassamento: Yoga, respirazione profonda, e altre tecniche di rilassamento possono ridurre lo stress e aiutarti a gestire meglio le emozioni.
Pianificazione dei Pasti
Pasti Regolari: Mangiare pasti regolari e bilanciati può aiutare a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e ridurre la probabilità di abbuffate.
Snack Sani: Tieni a portata di mano snack sani come frutta, verdure, noci e semi per quando senti il bisogno di mangiare fuori dai pasti.
Sostituzione delle Abitudini
Attività Alternative: Trova attività che ti distraggano dalla voglia di mangiare quando non sei realmente affamato. Può essere leggere, fare una passeggiata, ascoltare musica o fare un hobby.
Interruzione del Ciclo: Quando senti il bisogno di abbuffarti, prova a fare qualcos'altro per 10-15 minuti. Spesso, la voglia passa se ti distrai.
Supporto Sociale
Parla con Amici o Familiari: Condividere i tuoi sentimenti con qualcuno di fiducia può alleviare il peso emotivo e fornirti il supporto di cui hai bisogno.
Gruppi di Supporto: Considera di unirti a gruppi di supporto per persone con problemi simili. Ci sono molte comunità online e offline che possono offrire sostegno e consigli.
Consulenza Professionale
Psicologo o Psicoterapeuta: Un professionista può aiutarti a esplorare le radici emotive delle tue abitudini alimentari e fornirti strumenti per affrontarle. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace per questi problemi.
Dietista o Nutrizionista: Un esperto in nutrizione può aiutarti a sviluppare un piano alimentare equilibrato che supporti la tua salute fisica ed emotiva.
Risorse Online e Letture Consigliate
App di Mindfulness: App come Calm, Headspace, e Insight Timer offrono meditazioni guidate e tecniche di mindfulness che possono aiutarti a gestire lo stress.
Libri:
"Mindful Eating" di Jan Chozen Bays: Questo libro offre strumenti per praticare un'alimentazione consapevole e sviluppare un rapporto sano con il cibo.
"Breaking Free from Emotional Eating" di Geneen Roth: Fornisce consigli pratici e strategie per affrontare la fame emotiva.
Superare la fame nervosa e le abbuffate richiede tempo e pazienza. Utilizzare un approccio integrato che comprenda la gestione dello stress, cambiamenti nelle abitudini alimentari e, se necessario, supporto professionale, può fare una grande differenza. Ricorda che è importante essere gentile con te stesso durante questo processo e cercare aiuto quando ne hai bisogno. Buona fortuna!
Strategie per Gestire la Fame Nervosa e le Abbuffate
Identificazione dei Trigger
Diario Alimentare: Tieni un diario alimentare dove annoti cosa mangi, quando e come ti senti in quel momento. Questo può aiutarti a identificare i trigger emotivi o situazioni che scatenano le abbuffate.
Consapevolezza Emotiva: Impara a riconoscere le emozioni che precedono le abbuffate. Sei ansioso, stressato, triste o annoiato? Identificare queste emozioni è il primo passo per affrontarle in modo diverso.
Tecniche di Gestione dello Stress
Mindfulness e Meditazione: Praticare la mindfulness può aiutarti a essere più consapevole dei tuoi pensieri e delle tue emozioni, permettendoti di rispondere in modo più consapevole ai trigger di abbuffate.
Attività di Rilassamento: Yoga, respirazione profonda, e altre tecniche di rilassamento possono ridurre lo stress e aiutarti a gestire meglio le emozioni.
Pianificazione dei Pasti
Pasti Regolari: Mangiare pasti regolari e bilanciati può aiutare a stabilizzare i livelli di zucchero nel sangue e ridurre la probabilità di abbuffate.
Snack Sani: Tieni a portata di mano snack sani come frutta, verdure, noci e semi per quando senti il bisogno di mangiare fuori dai pasti.
Sostituzione delle Abitudini
Attività Alternative: Trova attività che ti distraggano dalla voglia di mangiare quando non sei realmente affamato. Può essere leggere, fare una passeggiata, ascoltare musica o fare un hobby.
Interruzione del Ciclo: Quando senti il bisogno di abbuffarti, prova a fare qualcos'altro per 10-15 minuti. Spesso, la voglia passa se ti distrai.
Supporto Sociale
Parla con Amici o Familiari: Condividere i tuoi sentimenti con qualcuno di fiducia può alleviare il peso emotivo e fornirti il supporto di cui hai bisogno.
Gruppi di Supporto: Considera di unirti a gruppi di supporto per persone con problemi simili. Ci sono molte comunità online e offline che possono offrire sostegno e consigli.
Consulenza Professionale
Psicologo o Psicoterapeuta: Un professionista può aiutarti a esplorare le radici emotive delle tue abitudini alimentari e fornirti strumenti per affrontarle. La terapia cognitivo-comportamentale (CBT) è particolarmente efficace per questi problemi.
Dietista o Nutrizionista: Un esperto in nutrizione può aiutarti a sviluppare un piano alimentare equilibrato che supporti la tua salute fisica ed emotiva.
Risorse Online e Letture Consigliate
App di Mindfulness: App come Calm, Headspace, e Insight Timer offrono meditazioni guidate e tecniche di mindfulness che possono aiutarti a gestire lo stress.
Libri:
"Mindful Eating" di Jan Chozen Bays: Questo libro offre strumenti per praticare un'alimentazione consapevole e sviluppare un rapporto sano con il cibo.
"Breaking Free from Emotional Eating" di Geneen Roth: Fornisce consigli pratici e strategie per affrontare la fame emotiva.
Superare la fame nervosa e le abbuffate richiede tempo e pazienza. Utilizzare un approccio integrato che comprenda la gestione dello stress, cambiamenti nelle abitudini alimentari e, se necessario, supporto professionale, può fare una grande differenza. Ricorda che è importante essere gentile con te stesso durante questo processo e cercare aiuto quando ne hai bisogno. Buona fortuna!
Salve, capisco la sua preoccupazione riguardo alla fame nervosa e alle abbuffate. Questi comportamenti possono essere molto difficili da gestire, ma ci sono diverse strategie che possono aiutarla. Per quello che è il mio campo le posso dire che sicuramente la terapia psicologica può mostrarsi efficace per affrontare questo genere di problemi alimentari, aiutando a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti che portano alla fame nervosa.
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
Dott. Paolo Galassi - Psicologo
Per qualsiasi cosa sono a disposizione.
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Gentile Utente, i disturbi della nutrizione e dell'alimentazione possono avere numerose cause, le quali non possono essere ritrovate senza un colloquio psicologico. È tuttavia comprovato che gli episodi di alimentazione incontrollata abbiano una matrice psicologica quindi, qualora desiderasse risolvere questa problematica la invito ad intraprendere un percorso di supporto. Resto a disposizione, cordialmente, Dott.ssa Lucrezia Giuliani
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Gentile utente,
la fame nervosa e le abbuffate sono spesso legate a emozioni e stress che cerchiamo di gestire attraverso il cibo. È importante lavorare su questi aspetti emotivi per trovare modi più sani di affrontare lo stress e le emozioni negative. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarLa:
Per prima cosa, sarebbe utile cercare di identificare i trigger emotivi o situazioni che scatenano la fame nervosa. Potrebbe essere utile tenere un diario alimentare in cui annota non solo ciò che mangia, ma anche come si sente in quel momento. Questo può aiutarLa a individuare i pattern e a diventare più consapevole dei Suoi comportamenti alimentari.
Un altro passo importante è cercare di sostituire l'abitudine di mangiare per gestire le emozioni con altre attività che possano offrirLe lo stesso conforto. Ad esempio, potrebbe provare a fare una passeggiata, praticare yoga, leggere un libro o ascoltare musica. Queste attività possono aiutare a ridurre lo stress senza ricorrere al cibo.
La mindfulness e la meditazione possono essere strumenti molto potenti; imparare a essere più presente e consapevole dei propri pensieri e sensazioni può aiutare a riconoscere quando si sta mangiando per motivi emotivi piuttosto che per vera fame. Ci sono molte risorse online e app che offrono esercizi di mindfulness e meditazione guidata.
Saltare pasti o avere una dieta troppo restrittiva può aumentare il rischio di abbuffate. Cercare di mangiare pasti regolari e nutrienti può aiutare a mantenere stabile il livello di zucchero nel sangue e a ridurre la fame nervosa.
Non esiti a cercare il supporto di un professionista, come un nutrizionista o uno psicologo specializzato in disturbi alimentari.
Infine, ricordi di essere gentile con se stessa durante questo processo. Cambiare abitudini alimentari richiede tempo e pazienza. Ogni piccolo passo nella giusta direzione è un progresso importante.
Un caro saluto,
dott.ssa Pinella Chionna
la fame nervosa e le abbuffate sono spesso legate a emozioni e stress che cerchiamo di gestire attraverso il cibo. È importante lavorare su questi aspetti emotivi per trovare modi più sani di affrontare lo stress e le emozioni negative. Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarLa:
Per prima cosa, sarebbe utile cercare di identificare i trigger emotivi o situazioni che scatenano la fame nervosa. Potrebbe essere utile tenere un diario alimentare in cui annota non solo ciò che mangia, ma anche come si sente in quel momento. Questo può aiutarLa a individuare i pattern e a diventare più consapevole dei Suoi comportamenti alimentari.
Un altro passo importante è cercare di sostituire l'abitudine di mangiare per gestire le emozioni con altre attività che possano offrirLe lo stesso conforto. Ad esempio, potrebbe provare a fare una passeggiata, praticare yoga, leggere un libro o ascoltare musica. Queste attività possono aiutare a ridurre lo stress senza ricorrere al cibo.
La mindfulness e la meditazione possono essere strumenti molto potenti; imparare a essere più presente e consapevole dei propri pensieri e sensazioni può aiutare a riconoscere quando si sta mangiando per motivi emotivi piuttosto che per vera fame. Ci sono molte risorse online e app che offrono esercizi di mindfulness e meditazione guidata.
Saltare pasti o avere una dieta troppo restrittiva può aumentare il rischio di abbuffate. Cercare di mangiare pasti regolari e nutrienti può aiutare a mantenere stabile il livello di zucchero nel sangue e a ridurre la fame nervosa.
Non esiti a cercare il supporto di un professionista, come un nutrizionista o uno psicologo specializzato in disturbi alimentari.
Infine, ricordi di essere gentile con se stessa durante questo processo. Cambiare abitudini alimentari richiede tempo e pazienza. Ogni piccolo passo nella giusta direzione è un progresso importante.
Un caro saluto,
dott.ssa Pinella Chionna
Buonasera.
A volte cerchiamo di colmare un vuoto interiore con il cibo, con sostanze stupefacenti o altro. Questo vuoto attraverso un percorso di psicoterapia, può diventare UNO SPAZIO comodo, caldo e accogliente da utilizzare a proprio piacimento, semplicemente AMANDOSI e ASCOLTANDOSI. A volte certi disturbi hanno radici antiche, e una terapia sistemico familiare potrebbe aiutarla nella scoperta di nuove consapevolezze (insieme all'aiuto di altri professionisti che si occupano di disturbi alimentari).
In bocca al lupo!
A volte cerchiamo di colmare un vuoto interiore con il cibo, con sostanze stupefacenti o altro. Questo vuoto attraverso un percorso di psicoterapia, può diventare UNO SPAZIO comodo, caldo e accogliente da utilizzare a proprio piacimento, semplicemente AMANDOSI e ASCOLTANDOSI. A volte certi disturbi hanno radici antiche, e una terapia sistemico familiare potrebbe aiutarla nella scoperta di nuove consapevolezze (insieme all'aiuto di altri professionisti che si occupano di disturbi alimentari).
In bocca al lupo!
Gentile Signora,
Per affrontare la fame nervosa e le abbuffate, una terapia psicologica breve e strategica può essere molto utile. La Terapia Breve Strategica si concentra su cambiamenti concreti e rapidi nei pensieri e comportamenti che contribuiscono ai disturbi alimentari.
Le suggerisco di iniziare identificando e modificando i pensieri e le emozioni che scatenano le abbuffate. La terapia potrebbe includere tecniche per riconoscere i segnali di fame reale rispetto a quelli emotivi, e sviluppare strategie per gestire le voglie in modo sano.
Inoltre, tecniche di rilassamento e mindfulness possono aiutare a ridurre lo stress e migliorare la consapevolezza durante i momenti di crisi alimentare. Ci sono anche libri e risorse online che offrono esercizi pratici basati su questi approcci.
Se possibile, consultare un terapeuta specializzato in disturbi alimentari per un supporto più mirato può essere molto utile. Le auguro di trovare presto sollievo e risposte efficaci.
Cordiali saluti
Per affrontare la fame nervosa e le abbuffate, una terapia psicologica breve e strategica può essere molto utile. La Terapia Breve Strategica si concentra su cambiamenti concreti e rapidi nei pensieri e comportamenti che contribuiscono ai disturbi alimentari.
Le suggerisco di iniziare identificando e modificando i pensieri e le emozioni che scatenano le abbuffate. La terapia potrebbe includere tecniche per riconoscere i segnali di fame reale rispetto a quelli emotivi, e sviluppare strategie per gestire le voglie in modo sano.
Inoltre, tecniche di rilassamento e mindfulness possono aiutare a ridurre lo stress e migliorare la consapevolezza durante i momenti di crisi alimentare. Ci sono anche libri e risorse online che offrono esercizi pratici basati su questi approcci.
Se possibile, consultare un terapeuta specializzato in disturbi alimentari per un supporto più mirato può essere molto utile. Le auguro di trovare presto sollievo e risposte efficaci.
Cordiali saluti
Buongiorno, molteplici sono le cause che inducono una persona ad utilizzare il cibo come rifornimento emotivo. Le consiglio di rivolgersi ad un professionista, a cui potrà raccontarsi in maniera esaustiva e che la aiuterà a identificare e modificare i pensieri e i comportamenti disfunzionali oltre che a prendersi cura del suo mondo emotivo. Un caro saluto.
Buongiorno, le consiglio di rivolgersi ad uno specialista che l'aiuti a individuare il malessere sottostante e l'aiuti a gestire pensieri e comportamenti disfunzionali. La terapia cognitivo comportamentale è efficace per il trattamento dei disturbi alimentari. Saluti, dott.ssa E. Piras
Gentile, per individuare delle possibili soluzioni è importante iniziare un percorso con uno specialista. Questo potrà aiutarla ad individuare le cause del disturbo del comportamento alimentare e insieme è possibile trovare delle strategie più adatte alla sua esperienza personale.
Le consiglio inoltre di condurre una ricerca sul suo territorio di centri che si occupano della condotta alimentare.
Rimango a disposizione.
Le consiglio inoltre di condurre una ricerca sul suo territorio di centri che si occupano della condotta alimentare.
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Salve, la sua è una ottima domanda. Può scegliere se rivolgersi ad un servizio territoriale se esistente nella sua zona oppure se cercare nello specifico un terapeuta che si occupa di DCA
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Gentile Utente, la relazione che instauriamo con il cibo è caratterizzata da una grande complessità. Spesso le cause, se così si possono definire, hanno radici profonde e antiche. Come ogni "sintomo", quelli che lei descrive, hanno un senso e un significato che un percorso psicoterapeutico potrebbe far emergere, permettendole di prendersene cura. Nello spazio psicoterapeutico possiamo portare qualsiasi parte della nostra sofferenza e, sentendo la sua preoccupazione in queste parole, le direi di provare a contattare un professionista per stabilire insieme a lui come procedere.
Per affrontare la fame nervosa e le abbuffate, è importante riconoscere che si tratta di comportamenti complessi che spesso hanno radici emotive e psicologiche. Non è solo una questione di alimentazione, ma di gestione delle emozioni e dello stress. La pratica della consapevolezza durante i pasti può aiutare a prestare più attenzione ai segnali di fame e sazietà del corpo. Mangiare lentamente e senza distrazioni (come televisione o smartphone) permette di gustare il cibo e di riconoscere quando si è effettivamente sazi.
Guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate può essere un percorso lungo e impegnativo, ma è possibile con il giusto supporto e con gli strumenti adatti. Se vuoi, possiamo affrontare questo tema più a fondo insieme attraverso un percorso di consulenza.
Guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate può essere un percorso lungo e impegnativo, ma è possibile con il giusto supporto e con gli strumenti adatti. Se vuoi, possiamo affrontare questo tema più a fondo insieme attraverso un percorso di consulenza.
Gentile utente,
La fame nervosa e le abbuffate possono essere esperienze complesse e spesso legate a fattori emotivi, psicologici e comportamentali. È importante ricordare che affrontare queste problematiche richiede un approccio personalizzato e non è possibile generalizzare.
Le suggerisco di rivolgersi ad un professionista che può aiutarla a riconoscere i fattori scatenanti in un percorso psicologico.
Nel caso,resto a disposizione,anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Gloria Giacomin
La fame nervosa e le abbuffate possono essere esperienze complesse e spesso legate a fattori emotivi, psicologici e comportamentali. È importante ricordare che affrontare queste problematiche richiede un approccio personalizzato e non è possibile generalizzare.
Le suggerisco di rivolgersi ad un professionista che può aiutarla a riconoscere i fattori scatenanti in un percorso psicologico.
Nel caso,resto a disposizione,anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Gloria Giacomin
Gentile Utente, il tema che lei porta è molto ampio e può essere accolto da prospettive diverse. Un supporto da un nutrizionista può essere sicuramente una strada valida. E' anche importante ricordare che l'alimentazione non è solo fame ma ha tantissimi significati (per il neonato, ad esempio, è vera e propria relazione. Nell'allattamento c'è cibo ma c'è anche sopravvivenza, cura, legame ecc ecc). Questo per dire che l'alimentazione può svolgere diverse funzioni anche a livello emotivo ed è importante lavorare sulla funzione di queste abbuffate, su cos'è realmente questa fame e uno spazio psicoterapeutico può aiutare la persona a cogliere questi aspetti e affrontarli. COnsiglio, in linea generale, un supporto da più figure: psicoterapeuta ma anche nutrizionista. Se ci sono dei centri specializzati, nella sua zona, meglio ancora!
Un caro augurio
Dott.ssa Laura Mandelli
Un caro augurio
Dott.ssa Laura Mandelli
sicuramente questo è un quesito molto complesso che sottende tante dinamiche psicologiche e personali, provi a capire un po meglio dentro di se, non concentrandosi solo sul sintomo ma sul modo di come arriva li
Salve,
grazie per aver condiviso questa domanda, che tocca un tema molto importante. La fame nervosa e le abbuffate sono difficoltà che molte persone sperimentano e che possono avere radici emotive, psicologiche e comportamentali. È importante sapere che si può lavorare su queste difficoltà e che esistono percorsi efficaci per affrontarle.
Un passo importante è intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta, preferibilmente specializzato in comportamenti alimentari ad orientamento cognitivo comportamentale. Questo tipo di terapia si concentra sul comprendere e gestire le emozioni che possono scatenare le abbuffate, lavorando al tempo stesso sulle abitudini alimentari e sui pensieri legati al cibo e al proprio corpo.
In alcuni casi, un lavoro integrato con altri professionisti, come un nutrizionista o un dietista esperto in comportamento alimentare, può essere di grande aiuto. Questo permette di affrontare sia gli aspetti emotivi che quelli legati all'alimentazione, sviluppando un rapporto più equilibrato e sereno con il cibo.
Il percorso può richiedere tempo e pazienza, ma è assolutamente possibile ottenere miglioramenti significativi e duraturi. Non esiti a rivolgersi a professionisti del settore per iniziare questo cammino.
Le auguro il meglio per il suo percorso, e resto a disposizione per ulteriori domande o informazioni.
Buona serata
grazie per aver condiviso questa domanda, che tocca un tema molto importante. La fame nervosa e le abbuffate sono difficoltà che molte persone sperimentano e che possono avere radici emotive, psicologiche e comportamentali. È importante sapere che si può lavorare su queste difficoltà e che esistono percorsi efficaci per affrontarle.
Un passo importante è intraprendere un percorso con uno psicoterapeuta, preferibilmente specializzato in comportamenti alimentari ad orientamento cognitivo comportamentale. Questo tipo di terapia si concentra sul comprendere e gestire le emozioni che possono scatenare le abbuffate, lavorando al tempo stesso sulle abitudini alimentari e sui pensieri legati al cibo e al proprio corpo.
In alcuni casi, un lavoro integrato con altri professionisti, come un nutrizionista o un dietista esperto in comportamento alimentare, può essere di grande aiuto. Questo permette di affrontare sia gli aspetti emotivi che quelli legati all'alimentazione, sviluppando un rapporto più equilibrato e sereno con il cibo.
Il percorso può richiedere tempo e pazienza, ma è assolutamente possibile ottenere miglioramenti significativi e duraturi. Non esiti a rivolgersi a professionisti del settore per iniziare questo cammino.
Le auguro il meglio per il suo percorso, e resto a disposizione per ulteriori domande o informazioni.
Buona serata
Gentiliss. sarebbe necessario rivolgersi ad uno psicoterapeuta o psicologo specializzato nel trattamento dei disturbi alimentare vicino all'area in cui vive.
Buongiorno, i comportamenti che descrive possono derivare da una difficoltà di gestione delle emozioni, la quale è possibile esplorare attraverso un percorso di psicoterapia, per conoscerne l’origine e aumentarne la consapevolezza, diminuendo così i sintomi.
Buongiorno,
la fame nervosa e le abbuffate sono collegate ad aspetti diversi e talvolta molto profondi.
Tutti noi sappiamo benissimo cosa si può o si deve - o dovrebbe - mangiare ciò nonostante talvolta siamo sopraffatti da meccanismi disfunzionali che non riusciamo a gestire.
Non è un caso che a livello del nostro sistema nervoso la centrale implicata nei processi di fame/sazietà è l'ipotalamo, struttura connessa fortemente all'amigdala ed al sistema limbico, implicati nella gestione delle nostre emozioni.
per questo spesso i nostri comportamenti alimentari sono connessi ad umore/emozioni.
Per questo le suggerisco di affrontare la cosa anche con un percorso psicoterapico,
a disposizione,
cordialmente,
manuela ciambellini
la fame nervosa e le abbuffate sono collegate ad aspetti diversi e talvolta molto profondi.
Tutti noi sappiamo benissimo cosa si può o si deve - o dovrebbe - mangiare ciò nonostante talvolta siamo sopraffatti da meccanismi disfunzionali che non riusciamo a gestire.
Non è un caso che a livello del nostro sistema nervoso la centrale implicata nei processi di fame/sazietà è l'ipotalamo, struttura connessa fortemente all'amigdala ed al sistema limbico, implicati nella gestione delle nostre emozioni.
per questo spesso i nostri comportamenti alimentari sono connessi ad umore/emozioni.
Per questo le suggerisco di affrontare la cosa anche con un percorso psicoterapico,
a disposizione,
cordialmente,
manuela ciambellini
Esistono terapie apposite che svolgono équipe multisciplinari specializzate sui disturbi dell'alimentazione ma anche libri di auto aiuto che trattano l'argomento.
Gentil.ma/o,
Pone una domanda abbastanza importante. A cui non riesco a rispondere con la soluzione "magica". Quello che si potrebbe fare in questo senso, sarebbe capire da dove vengano queste abbuffate, cosa le "motivi" ad essere agite. Capire, avere il quadro della situazione. Una volta avuto più chiaro questo (e ciò fa già parte della terapia / "guarigione") capire come procedere in modo più funzionale a seconda della specificità.
Non esiste la "fame nervosa" o la "depressione" in assoluto. Ognuno, costruisce dietro un significato personale alla propria sofferenza, che poi esprime in un modo piuttosto che un altro.
Non le ho risposto certamente, ma spero di esserle stato, nel mio piccolo di aiuto.
Ad ogni modo sono disponibile per consulenze su Bologna, anche online.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Pone una domanda abbastanza importante. A cui non riesco a rispondere con la soluzione "magica". Quello che si potrebbe fare in questo senso, sarebbe capire da dove vengano queste abbuffate, cosa le "motivi" ad essere agite. Capire, avere il quadro della situazione. Una volta avuto più chiaro questo (e ciò fa già parte della terapia / "guarigione") capire come procedere in modo più funzionale a seconda della specificità.
Non esiste la "fame nervosa" o la "depressione" in assoluto. Ognuno, costruisce dietro un significato personale alla propria sofferenza, che poi esprime in un modo piuttosto che un altro.
Non le ho risposto certamente, ma spero di esserle stato, nel mio piccolo di aiuto.
Ad ogni modo sono disponibile per consulenze su Bologna, anche online.
Un caro saluto,
Dr. Giorgio De Giorgi
Con un adeguato supporto psicologico e un lavoro di rete con una nutrizionista affinchè possano essere comprese le cause, e quindi che funzione ha questo suo comportamento, cosa compensa, per tornare a vivere il cibo e le relazioni con normalità. Le consiglio un supporto psicologico che possa farla tornare serena. Saluti, Alessia
Buongiorno, per guarire è necessario affrontare il motivo per la quale questi comportamenti sono iniziati. Sono semplicemente la manifestazione di un disagio che ha provato o continua a provare. Rendersi conto di viverlo e volerne uscire è il primo passo per la guarigione. Resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Marzella
Guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate è un processo che richiede tempo e una combinazione di strategie emotive, comportamentali e psicologiche. La fame nervosa e le abbuffate, spesso, sono legate a una difficoltà nel gestire le emozioni, come ansia, stress, tristezza o noia, e si cerca nel cibo un sollievo momentaneo. Superare questo comportamento implica affrontare sia gli aspetti emotivi che quelli fisici. La fame nervosa è spesso un modo per gestire emozioni difficili. Le consiglio di valutare un percorso psicoterapeutico, come la terapia cognitivo-comportamentale, per identificare i trigger emotivi che scatenano la fame nervosa e a sviluppare strategie più sane per affrontare queste emozioni.
Buongiorno, le consiglio di far attenzione a quali emozioni scatenano l'abbuffata, perché può aiutarla a riconoscere quando si tratta di fame emotiva/nervosa oppure quando si tratta di fame fisiologica dettata dai brontolii allo stomaco. Se è fame nervosa, potrebbe essere innescato da vari bisogni: sfogo emotivo, conforto, rilassamento, soddisfazione/piacere, e molti altri a seconda delle inclinazioni personali di ciascuno. E' importante che riconosca di cosa si tratta perché potrebbe soddisfarlo attraverso attività piacevoli ed alternative che la portano a gestire in maniera differente quel momento e a distrarsi dall'impulso di mangiare. E' sempre una buona raccomandazione rivolgersi ad uno psicologo specializzato in disturbi alimentari, che può aiutarla nel percorso. In bocca al lupo!
Salve, esistono diversi percorsi che potrebbero aiutarla nella gestione di questo problema. Una consulenza psicologica potrebbe certamente aiutarla a gestire la sua fame nervosa e un percorso psicologico potrebbero supportarla nella risoluzione della problematica da lei espressa.
Gentile utente,
affrontare la fame nervosa e le abbuffate richiede un approccio globale che consideri sia gli aspetti emotivi che quelli fisiologici e comportamentali. Spesso, questi episodi non sono solo legati alla fame fisica, ma a emozioni difficili da gestire, come ansia, stress o insoddisfazione personale.
Per questo motivo, il percorso più efficace è solitamente di tipo multidisciplinare. Un supporto psicologico può aiutare a comprendere le cause emotive alla base di questi episodi e a sviluppare strategie più funzionali per gestire le emozioni e il rapporto con il cibo. Allo stesso tempo, il confronto con un nutrizionista o un dietista può essere utile per riequilibrare l’alimentazione, migliorare la consapevolezza alimentare e promuovere un rapporto più sereno con il cibo. È altrettanto fondamentale il ruolo di un medico, che può escludere eventuali cause organiche che influenzano l’appetito e valutare lo stato generale di salute, garantendo un intervento completo e mirato.
Diventare più consapevoli dei propri schemi alimentari ed emotivi è un primo passo fondamentale. Provare a riconoscere le situazioni che scatenano la fame nervosa e trovare alternative per gestire le emozioni può essere molto utile, ma affrontare questa difficoltà da soli può risultare complesso. È proprio attraverso un percorso di supporto che si può trovare un equilibrio più sano e duraturo.
Chiedere aiuto è un atto di cura verso se stessi. Se sente che la situazione sta influenzando il suo benessere, la invito a considerare l’opzione di rivolgersi a professionisti specializzati.
Le auguro il meglio, un caro saluto Dott.ssa Lucia Seri
affrontare la fame nervosa e le abbuffate richiede un approccio globale che consideri sia gli aspetti emotivi che quelli fisiologici e comportamentali. Spesso, questi episodi non sono solo legati alla fame fisica, ma a emozioni difficili da gestire, come ansia, stress o insoddisfazione personale.
Per questo motivo, il percorso più efficace è solitamente di tipo multidisciplinare. Un supporto psicologico può aiutare a comprendere le cause emotive alla base di questi episodi e a sviluppare strategie più funzionali per gestire le emozioni e il rapporto con il cibo. Allo stesso tempo, il confronto con un nutrizionista o un dietista può essere utile per riequilibrare l’alimentazione, migliorare la consapevolezza alimentare e promuovere un rapporto più sereno con il cibo. È altrettanto fondamentale il ruolo di un medico, che può escludere eventuali cause organiche che influenzano l’appetito e valutare lo stato generale di salute, garantendo un intervento completo e mirato.
Diventare più consapevoli dei propri schemi alimentari ed emotivi è un primo passo fondamentale. Provare a riconoscere le situazioni che scatenano la fame nervosa e trovare alternative per gestire le emozioni può essere molto utile, ma affrontare questa difficoltà da soli può risultare complesso. È proprio attraverso un percorso di supporto che si può trovare un equilibrio più sano e duraturo.
Chiedere aiuto è un atto di cura verso se stessi. Se sente che la situazione sta influenzando il suo benessere, la invito a considerare l’opzione di rivolgersi a professionisti specializzati.
Le auguro il meglio, un caro saluto Dott.ssa Lucia Seri
Buongiorno, ci sono molte possibilità per quello che descrive. Per prima cosa è importante comprendere in modo globale quello che succede alla persona, ovvero fare una psicodiagnosi. Solo successivamente si può precedere verso una consulenza psicologica di supporto o una psicoterapia. Consideri quindi di intraprendere un percorso di questo tipo.
Salve,
la fame nervosa e le abbuffate nascono e si mettono in atto per regolare le emozioni.
A volte le persone conoscono solo questa strategia per regolare la frustrazione, la rabbia, la tristezza e la noia.
Alla base farei un lavoro di sostegno psicologico per riconoscere queste emozioni e le situazioni che portano più spesso a questi comportamenti, farei un lavoro su sè stessa per andare al nucleo delle sue credenze.
In seguito farei un lavoro per individuare strategie sane per affrontare queste emozioni, in quanto nella vita ci sono sempre.
Cari saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
la fame nervosa e le abbuffate nascono e si mettono in atto per regolare le emozioni.
A volte le persone conoscono solo questa strategia per regolare la frustrazione, la rabbia, la tristezza e la noia.
Alla base farei un lavoro di sostegno psicologico per riconoscere queste emozioni e le situazioni che portano più spesso a questi comportamenti, farei un lavoro su sè stessa per andare al nucleo delle sue credenze.
In seguito farei un lavoro per individuare strategie sane per affrontare queste emozioni, in quanto nella vita ci sono sempre.
Cari saluti.
Dott.ssa Monia Michelini
Buonasera, per poter guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate è importante iniziare un percorso psicologico per poter comprendere e lavorare sulle emozioni e sulle difficoltà esperite prima, dopo e durante le abbuffate e la fame nervosa. E' importante lavorare suoi suoi vissuti precedenti per poter riacquistare un rapporto più equilibrato con il cibo.
Resto disponibile per ulteriori quesiti.
Resto disponibile per ulteriori quesiti.
Salve,
la fame nervosa e le abbuffate spesso non sono solo una questione di alimentazione, ma possono avere radici più profonde legate a emozioni non elaborate, stress o abitudini consolidate nel tempo. Per affrontarle in modo efficace, potrebbe essere utile lavorare su più livelli:
Riconoscere i trigger emotivi – Spesso le abbuffate sono una risposta a emozioni difficili come ansia, noia, tristezza o stress. Imparare a identificarle può aiutare a trovare strategie alternative per gestirle.
Rendere l’alimentazione più consapevole – Praticare la “mindful eating”, ovvero mangiare con attenzione ai segnali di fame e sazietà, senza distrazioni, può aiutare a ridurre gli episodi di alimentazione impulsiva.
Gestire lo stress e le emozioni in modo alternativo – Attività come meditazione, esercizio fisico, respirazione consapevole o scrittura possono offrire valvole di sfogo che non siano il cibo.
Evitare restrizioni troppo rigide – Diete troppo severe possono alimentare il circolo vizioso abbuffata-senso di colpa-restrizione, rendendo più difficile trovare un equilibrio.
Chiedere supporto – Un percorso con uno psicologo specializzato in alimentazione e un nutrizionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio il suo rapporto con il cibo e a sviluppare strategie più sane.
Se sente che la situazione le sfugge di mano o incide sul suo benessere, non esiti a chiedere aiuto: con il giusto supporto, è possibile ritrovare un rapporto più sereno con il cibo e con se stessi.
Un caro saluto.
la fame nervosa e le abbuffate spesso non sono solo una questione di alimentazione, ma possono avere radici più profonde legate a emozioni non elaborate, stress o abitudini consolidate nel tempo. Per affrontarle in modo efficace, potrebbe essere utile lavorare su più livelli:
Riconoscere i trigger emotivi – Spesso le abbuffate sono una risposta a emozioni difficili come ansia, noia, tristezza o stress. Imparare a identificarle può aiutare a trovare strategie alternative per gestirle.
Rendere l’alimentazione più consapevole – Praticare la “mindful eating”, ovvero mangiare con attenzione ai segnali di fame e sazietà, senza distrazioni, può aiutare a ridurre gli episodi di alimentazione impulsiva.
Gestire lo stress e le emozioni in modo alternativo – Attività come meditazione, esercizio fisico, respirazione consapevole o scrittura possono offrire valvole di sfogo che non siano il cibo.
Evitare restrizioni troppo rigide – Diete troppo severe possono alimentare il circolo vizioso abbuffata-senso di colpa-restrizione, rendendo più difficile trovare un equilibrio.
Chiedere supporto – Un percorso con uno psicologo specializzato in alimentazione e un nutrizionista potrebbe aiutarla a comprendere meglio il suo rapporto con il cibo e a sviluppare strategie più sane.
Se sente che la situazione le sfugge di mano o incide sul suo benessere, non esiti a chiedere aiuto: con il giusto supporto, è possibile ritrovare un rapporto più sereno con il cibo e con se stessi.
Un caro saluto.
Buonasera, la psicoterapia cognitivo comportamentale si occupa anche di disturbi del comportamento alimentare.
Gentile.
Faccia riferimento ad un professionista psicologo.
Saluti.
Faccia riferimento ad un professionista psicologo.
Saluti.
Comprendo profondamente quanto possa essere difficile convivere con la fame nervosa e le abbuffate. È un circolo vizioso che genera molta sofferenza e senso di colpa. Il desiderio di guarire è un passo fondamentale e dimostra la tua forza.
Per affrontare questo problema, è importante agire su diversi fronti. Un percorso psicologico è cruciale a comprendere le cause profonde di questi comportamenti alimentari.
Per aiutarti meglio, potresti dirmi:
In quali momenti o in seguito a quali emozioni tendi ad avere fame nervosa o abbuffate?
Come ti senti subito dopo un'abbuffata?
* Hai già provato a mettere in atto delle strategie per gestire questi episodi? Se sì, quali? un percorso psicologico mirato potrebbe aiutarti a identificare i fattori scatenanti emotividella fame nervosa oltre che sviluppare strategie di coping più sane per gestire lo stress e le emozioni; ma anche: a migliorare la tua relazione con il cibo e con il tuo corpo
*Lavorare sull'autostima e sull'immagine corporea
Imparare a riconoscere i segnali di fame e sazietà
se lo desideri insieme potremmo costruire un percorso personalizzato per ritrovare un rapporto sereno con il cibo e con te stessa. Ricorda che non sei sola e che è possibile guarire.
Per affrontare questo problema, è importante agire su diversi fronti. Un percorso psicologico è cruciale a comprendere le cause profonde di questi comportamenti alimentari.
Per aiutarti meglio, potresti dirmi:
In quali momenti o in seguito a quali emozioni tendi ad avere fame nervosa o abbuffate?
Come ti senti subito dopo un'abbuffata?
* Hai già provato a mettere in atto delle strategie per gestire questi episodi? Se sì, quali? un percorso psicologico mirato potrebbe aiutarti a identificare i fattori scatenanti emotividella fame nervosa oltre che sviluppare strategie di coping più sane per gestire lo stress e le emozioni; ma anche: a migliorare la tua relazione con il cibo e con il tuo corpo
*Lavorare sull'autostima e sull'immagine corporea
Imparare a riconoscere i segnali di fame e sazietà
se lo desideri insieme potremmo costruire un percorso personalizzato per ritrovare un rapporto sereno con il cibo e con te stessa. Ricorda che non sei sola e che è possibile guarire.
Salve, una delle possibili strategie di gestione della fame nervosa e delle relative abbuffate è quella di lavorare sulle emozioni associate al mangiare e al cibo in generale. Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo specializzato nel trattamento dei disturbi alimentari, così da ricevere il supporto più adatto alla sua situazione.
Sarebbe importante anzitutto comprendere il significato che ci possa esser dietro a tale sintomatologia. Nello specifico cosa può esserci dietro questa volontà smaniosa di 'riempire'. In questo senso, potrebbe essere fondamentale ricorrere ad un aiuto e ritagliarsi un proprio spazio personale psicologico.
Buonasera, potrebbe rivolgersi ad un nutrizionista con formazione in psicologia oppure ad uno psicologo esperto in disturbi alimentari.
La fame nervosa e le abbuffate possono essere affrontate con il supporto di uno psicologo specializzato. Ti consiglio di rivolgerti a un professionista per una valutazione approfondita e per individuare il percorso terapeutico più adatto a te.
Un caro saluto
Un caro saluto
Buongiorno,
la fame nervosa e le abbuffate non sono una questione di debolezza, ma una strategia — disfunzionale ma comprensibile — per gestire emozioni difficili o stati di vuoto.
La terapia cognitivo-comportamentale aiuta a interrompere questi automatismi, a regolare le emozioni senza usare il cibo e a ricostruire un rapporto più equilibrato con sé stessi e con l’alimentazione.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
la fame nervosa e le abbuffate non sono una questione di debolezza, ma una strategia — disfunzionale ma comprensibile — per gestire emozioni difficili o stati di vuoto.
La terapia cognitivo-comportamentale aiuta a interrompere questi automatismi, a regolare le emozioni senza usare il cibo e a ricostruire un rapporto più equilibrato con sé stessi e con l’alimentazione.
Un caro saluto,
dott. Jacopo Modoni
Gentile utente, la fame nervosa è spesso una modalità di comportamento in risposta a emozioni negative troppo intense; l'aumento di dopamina, causato dall'elevata assunzione di cibo, porta una sensazione di benessere. Prima di tutto bisogna imparare a distinguere questo tipo di fame da quella biologica e poi sviluppare strategie per la regolazione emotiva, diverse dalle abbuffate. Può affrontare questo tipo di percorso all'interno di una psicoterapia.
Gentilissima, può rivolgersi ad un collega psicoterapeuta cognitivo-comportamentale con specifica formazione in terapia CBT-E per i DCA. Ovviamente, si tenga presente che qualsiasi protocollo cognitivo-comportamentale, prevede una fase di valutazione della persona finalizzata a comprenderne il funzionamento e ad attuare un intervento su misura che tenga in considerazione tutti i fattori personali, situazione e contingenti. Le auguro un buon proseguimento, a presto
Salve, la domanda che ci pone riguarda un tema delicato come quello del cibo e la sfera dei disturbi della nutrizione e dell'alimentazione. Essendo un tema cosi' complesso e delicato le consiglio, se ne ha la possibilita', di intraprendere un percorso di psicoterapia con un* professionist*. La saluto
Psicoterapia!
:)
:)
Bisognerebbe indagare quando e come avvengono, in risposta a quali situazioni, in quali circostanze. Una psicoterapia potrebbe aiutarla a indagare diversi fattori circostanti gli episodi di abbuffata.
Buongiorno,
la ringrazio per la sua condivisione.
Il tema dell'alimentazione è un tema molto delicato ed importante.
Consiglio di iniziare un percorso psicologico dove poter discutere di tutto ciò che c'è oltre all'episodio specifico della fame nervosa e delle abbuffate.
Un caloroso saluto
la ringrazio per la sua condivisione.
Il tema dell'alimentazione è un tema molto delicato ed importante.
Consiglio di iniziare un percorso psicologico dove poter discutere di tutto ciò che c'è oltre all'episodio specifico della fame nervosa e delle abbuffate.
Un caloroso saluto
Buongiorno,
di certo non è facile affrontare episodi come le abbuffate e la fame nervosa. Sicuramente le consiglierei, se questo intacca la qualità della sua vita di tutti i giorni, di rivolgersi a uno specialista della salute mentale, come una terapeuta esperto nella tematica da lei riferita.
Un caro saluto.
di certo non è facile affrontare episodi come le abbuffate e la fame nervosa. Sicuramente le consiglierei, se questo intacca la qualità della sua vita di tutti i giorni, di rivolgersi a uno specialista della salute mentale, come una terapeuta esperto nella tematica da lei riferita.
Un caro saluto.
Buonasera. Fame nervosa e abbuffate, come il resto dei problemi appartenenti al mondo dei disturbi alimentari, vanno viste come modalità "disfunzionali" di regolazione emotiva. Pertanto, il punto su cui focalizzare l'attenzione non è tanto il sintomo in sé ma il disagio sottostante che tali attività cercano di lenire. Un lavoro psicoterapeutico può indubbiamente aiutarla a mettere a fuoco tali meccanismi. Intanto, come primo passo, può esserle utile iniziare ad analizzare le situazioni che precedono la comparsa dell'abbuffata, cercando di notare in che situazione si trova, che pensieri le passano per la testa, che emozioni prova e che sensazioni attraversano il suo corpo. Saluti
Gentile paziente, nella mia esperienza ho potuto apprendere l'efficacia dei trattamenti multidisciplinari. L'equipe di cui penso abbia bisogno è composta da uno psichiatra, un nutrizionista ed uno psicologo/psicoterapeuta che la segua nel suo percorso di cura. Trovo molto positivi anche i percorsi di CBT che hanno però un setting, spesso, di gruppo.
Salve,
guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate è possibile ed è un processo che richiede tempo, comprensione profonda di sé e – spesso – l’aiuto di un professionista.
Tutte le volte in cui viene detto “basta mangiare meno e muoversi di più” è evidente che è poco chiaro il focus del problema.
Un’alimentazione disregolata, spesso in eccesso, ma anche in restrizione, è spesso dovuta al modo con cui gestiamo le nostre emozioni.
So di non poter essere esaustiva in queste risposte e allo stesso tempo mi auguro di esserle di supporto attraverso quanto le scrivo.
Bisogna individuare le possibili cause scatenanti della fame nervosa ( Alcune sono: difficoltà nel regolare le emozioni / Autocritica eccessiva o perfezionismo / Restrizioni alimentari rigide o diete yo-yo Esperienze emotive non elaborate: traumi, relazioni familiari complesse /Bassa autostima o bisogno di controllo ecc). Provi a valutare se qualcuna tra queste le risuona come familiare e in qualche modo attivante perchè questo sarà un primo passo su cui lavorare.
Come le anticipavo si tratta di un percorso esplorativo e di un processo che richiede attenzione e cura e soprattutto un allenamento alla tolleranza e alla flessibilità, soprattutto nei propri confronti. Dobbiamo riabilitare un comportamento fisiologico quale è il nutrirsi e questo richiede autosostegno, non autoaffossamento.
In tal senso, può allenarsi ad un dialogo interno più gentile: “non ce la farò mai” diventa “ancora non ce la sto facendo”. “Non riesco a resistere mai alle tentazioni, sono una fallita” diventa “Anche oggi non sono riuscita a resistere questo mi fa soffrire molto. Mi sembra di fallire, ma voglio credere che ci sia un’altra possibilità”.
Posso immaginare che le sembrerà meccanico, a tratti inutile. Ma il modo in cui ci esprimiamo contribuisce a costruire la realtà che abbiamo intorno: tanto vale allenarsi a scegliere parole migliori.
Un caro saluto,
Dottssa Laura Montanari
guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate è possibile ed è un processo che richiede tempo, comprensione profonda di sé e – spesso – l’aiuto di un professionista.
Tutte le volte in cui viene detto “basta mangiare meno e muoversi di più” è evidente che è poco chiaro il focus del problema.
Un’alimentazione disregolata, spesso in eccesso, ma anche in restrizione, è spesso dovuta al modo con cui gestiamo le nostre emozioni.
So di non poter essere esaustiva in queste risposte e allo stesso tempo mi auguro di esserle di supporto attraverso quanto le scrivo.
Bisogna individuare le possibili cause scatenanti della fame nervosa ( Alcune sono: difficoltà nel regolare le emozioni / Autocritica eccessiva o perfezionismo / Restrizioni alimentari rigide o diete yo-yo Esperienze emotive non elaborate: traumi, relazioni familiari complesse /Bassa autostima o bisogno di controllo ecc). Provi a valutare se qualcuna tra queste le risuona come familiare e in qualche modo attivante perchè questo sarà un primo passo su cui lavorare.
Come le anticipavo si tratta di un percorso esplorativo e di un processo che richiede attenzione e cura e soprattutto un allenamento alla tolleranza e alla flessibilità, soprattutto nei propri confronti. Dobbiamo riabilitare un comportamento fisiologico quale è il nutrirsi e questo richiede autosostegno, non autoaffossamento.
In tal senso, può allenarsi ad un dialogo interno più gentile: “non ce la farò mai” diventa “ancora non ce la sto facendo”. “Non riesco a resistere mai alle tentazioni, sono una fallita” diventa “Anche oggi non sono riuscita a resistere questo mi fa soffrire molto. Mi sembra di fallire, ma voglio credere che ci sia un’altra possibilità”.
Posso immaginare che le sembrerà meccanico, a tratti inutile. Ma il modo in cui ci esprimiamo contribuisce a costruire la realtà che abbiamo intorno: tanto vale allenarsi a scegliere parole migliori.
Un caro saluto,
Dottssa Laura Montanari
Gentile utente,
la fame nervosa e le abbuffate sono spesso il segnale di un disagio emotivo più profondo. Credo che il percorso più efficace sia lavorare sulla relazione con sé stessi e con il cibo attraverso un sostegno psicologico, che aiuti a comprendere i propri bisogni emotivi, a regolare le emozioni e a ritrovare equilibrio senza giudizio.
Resto a disposizione,
un caro saluto
dott.ssa Silvia Ferraro
la fame nervosa e le abbuffate sono spesso il segnale di un disagio emotivo più profondo. Credo che il percorso più efficace sia lavorare sulla relazione con sé stessi e con il cibo attraverso un sostegno psicologico, che aiuti a comprendere i propri bisogni emotivi, a regolare le emozioni e a ritrovare equilibrio senza giudizio.
Resto a disposizione,
un caro saluto
dott.ssa Silvia Ferraro
Gentile utente, le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, così da esplorare più a fondo la situazione e affrontare i pensieri e le emozioni legati ad essa, con l’obiettivo di trovare maggiore serenità.
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Resto a disposizione per consulenze online.
Un caro saluto,
Dott.ssa Valentina De Chiara
Salve, guarire dalla fame nervosa e dalle abbuffate è assolutamente possibile, ma richiede un approccio completo che tocchi sia gli aspetti emotivi, sia quelli comportamentali e nutrizionali. Le spiego passo per passo cosa può aiutare:
Capire la radice del problema
La fame nervosa non nasce per caso. Di solito è un modo per:
Calmare emozioni come ansia, tristezza, noia o solitudine.
Riempire un vuoto emotivo o mentale.
Sfogare tensioni o senso di controllo perduto. Sicuramente un percorso con uno psicologo può aiutarti per diversi motivi, partendo da una rieducazione alimentare e:
Riconoscere i trigger emotivi.
Imparare modi alternativi per gestire lo stress.
Ricostruire un rapporto più sano col cibo.
Terapie come la CBT (Terapia Cognitivo-Comportamentale) sono molto efficaci per chi soffre di abbuffate o fame emotiva.
Resto a sua disposizione.
Capire la radice del problema
La fame nervosa non nasce per caso. Di solito è un modo per:
Calmare emozioni come ansia, tristezza, noia o solitudine.
Riempire un vuoto emotivo o mentale.
Sfogare tensioni o senso di controllo perduto. Sicuramente un percorso con uno psicologo può aiutarti per diversi motivi, partendo da una rieducazione alimentare e:
Riconoscere i trigger emotivi.
Imparare modi alternativi per gestire lo stress.
Ricostruire un rapporto più sano col cibo.
Terapie come la CBT (Terapia Cognitivo-Comportamentale) sono molto efficaci per chi soffre di abbuffate o fame emotiva.
Resto a sua disposizione.
gentile paziente,
si può guarire intraprendendo un percorso psicologico e con un medico specializzato in DCA.
Dott.ssa Francesca Squizzato
si può guarire intraprendendo un percorso psicologico e con un medico specializzato in DCA.
Dott.ssa Francesca Squizzato
Gentile,
la ringrazio per la sua domanda.
La fame nervosa e gli episodi di abbuffate sono spesso legati a meccanismi emotivi e psicologici che riguardano il modo in cui si gestiscono lo stress, l’ansia o altre emozioni difficili. Per affrontarli efficacemente è importante lavorare su diversi livelli:
- Consapevolezza emotiva: imparare a riconoscere le emozioni che scatenano questi comportamenti alimentari.
- Strategie di regolazione emotiva: sviluppare modi più funzionali per gestire stress, ansia e frustrazione, senza ricorrere al cibo.
- Supporto psicologico: un percorso con uno psicologo, preferibilmente specializzato in disturbi alimentari o terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare a individuare le cause profonde e a costruire nuove abitudini sane.
- Educazione alimentare: integrare il lavoro psicologico con indicazioni nutrizionali può essere utile per ristabilire un rapporto equilibrato con il cibo.
La guarigione è un processo che richiede tempo e pazienza, ma con il giusto supporto è possibile migliorare significativamente il proprio benessere e il rapporto con l’alimentazione.
Se desidera, posso accompagnarla in questo percorso.
Cordiali saluti,
Aurora
la ringrazio per la sua domanda.
La fame nervosa e gli episodi di abbuffate sono spesso legati a meccanismi emotivi e psicologici che riguardano il modo in cui si gestiscono lo stress, l’ansia o altre emozioni difficili. Per affrontarli efficacemente è importante lavorare su diversi livelli:
- Consapevolezza emotiva: imparare a riconoscere le emozioni che scatenano questi comportamenti alimentari.
- Strategie di regolazione emotiva: sviluppare modi più funzionali per gestire stress, ansia e frustrazione, senza ricorrere al cibo.
- Supporto psicologico: un percorso con uno psicologo, preferibilmente specializzato in disturbi alimentari o terapia cognitivo-comportamentale, può aiutare a individuare le cause profonde e a costruire nuove abitudini sane.
- Educazione alimentare: integrare il lavoro psicologico con indicazioni nutrizionali può essere utile per ristabilire un rapporto equilibrato con il cibo.
La guarigione è un processo che richiede tempo e pazienza, ma con il giusto supporto è possibile migliorare significativamente il proprio benessere e il rapporto con l’alimentazione.
Se desidera, posso accompagnarla in questo percorso.
Cordiali saluti,
Aurora
Si può iniziare un percorso psicologico unito ad un percorso di tipo nutrizionale. Non è obbligatorio farli insieme ma può essere consigliato dallo stesso psicologo in base a ciò che emerge degli incontri.
Un saluto
Un saluto
Buongiorno, la ringrazio per la domanda.
Questo è una tematica delicata alla quale rimane difficile rispondere.
Un percorso psicologico/terapeutico potrebbe aiutarla e accompagnarla in questo percorso; al di là della guarigione vera e propria potrebbe esserle utile per riuscire a dare un significato al perché le succedano determinati eventi come fame nervosa e abbuffate.
Grazie
Questo è una tematica delicata alla quale rimane difficile rispondere.
Un percorso psicologico/terapeutico potrebbe aiutarla e accompagnarla in questo percorso; al di là della guarigione vera e propria potrebbe esserle utile per riuscire a dare un significato al perché le succedano determinati eventi come fame nervosa e abbuffate.
Grazie
La fame nervosa e le abbuffate spesso non sono soltanto legate al cibo, ma rappresentano un modo complesso di gestire emozioni, pensieri o situazioni che risultano difficili da affrontare. Per questo motivo, è importante non ridurre il problema a una questione di forza di volontà o di “controllo”, ma riconoscerne la profondità.
Potrebbe aiutarla rivolgersi a uno psicoterapeuta, che possa offrirle uno spazio protetto e non giudicante dove comprendere questi meccanismi e costruire alternative più funzionali. Se il problema ha anche un impatto sul piano fisico o nutrizionale, può essere utile un lavoro integrato con un medico nutrizionista.
Potrebbe aiutarla rivolgersi a uno psicoterapeuta, che possa offrirle uno spazio protetto e non giudicante dove comprendere questi meccanismi e costruire alternative più funzionali. Se il problema ha anche un impatto sul piano fisico o nutrizionale, può essere utile un lavoro integrato con un medico nutrizionista.
Salve, solitamente questo tipo di comportamento evidenzia un disagio emotivo più profondo. Un supporto professionale adeguato potrebbe essere la scelta migliore per affrontare il proprio malessere e comprendere le emozioni che accompagnano la fame. La psicoterapia Cognitivo - Comportamentale è quella maggiormente indicata per affrontare i disturbi alimentari.
Dott.ssa Mafalda Russo
Dott.ssa Mafalda Russo
Buongiorno,
la fame nervosa e le abbuffate non sono semplicemente “mancanza di forza di volontà”, ma un modo con cui la mente cerca di calmare un disagio emotivo attraverso il corpo. Il primo passo è smettere di colpevolizzarsi e comprendere quale emozione o bisogno si nasconde dietro l’impulso a mangiare (spesso stress, solitudine, noia o vuoto interiore).
Un percorso efficace prevede:
Un lavoro psicologico per riconoscere e gestire le emozioni senza ricorrere al cibo;
Tecniche di mindfulness o ipnosi, utili per interrompere il meccanismo automatico dell’abbuffata e ritrovare ascolto del corpo;
In alcuni casi, un supporto nutrizionale parallelo per ristabilire un rapporto equilibrato con l’alimentazione.
Guarire è possibile: non si tratta di “controllare” il cibo, ma di imparare a nutrire sé stessi in modo più profondo, anche emotivamente.
Un caro saluto,
Dott. Raffaello Pinelli – Psicologo clinico
la fame nervosa e le abbuffate non sono semplicemente “mancanza di forza di volontà”, ma un modo con cui la mente cerca di calmare un disagio emotivo attraverso il corpo. Il primo passo è smettere di colpevolizzarsi e comprendere quale emozione o bisogno si nasconde dietro l’impulso a mangiare (spesso stress, solitudine, noia o vuoto interiore).
Un percorso efficace prevede:
Un lavoro psicologico per riconoscere e gestire le emozioni senza ricorrere al cibo;
Tecniche di mindfulness o ipnosi, utili per interrompere il meccanismo automatico dell’abbuffata e ritrovare ascolto del corpo;
In alcuni casi, un supporto nutrizionale parallelo per ristabilire un rapporto equilibrato con l’alimentazione.
Guarire è possibile: non si tratta di “controllare” il cibo, ma di imparare a nutrire sé stessi in modo più profondo, anche emotivamente.
Un caro saluto,
Dott. Raffaello Pinelli – Psicologo clinico
Salve, se non ci sono diagnosi conclamate di "disturbi del comportamento alimentare", la "fame nervosa" e le "abbuffate compensatorie" possono essere affrontate prendendo piena consapevolezza delle situazioni di tensione presenti nelle nostre vite che ci spingono ad avere quel "bisogno compensatorio"; data risposta ai bisogni sottostanti e trovate strategie personali per ripristinare benessere e serenità non sussisterà più il bisogno stesso di mangiare per tranquillizzarsi o per sfogare il nervoso.
Tutto ciò è molto più semplice e meno faticoso se ci si fa affiancare da un professionista tipo uno Psicologo Clinico o uno Psicoterapeuta.
Saluti.
Dr. Francesco Rossi.
Tutto ciò è molto più semplice e meno faticoso se ci si fa affiancare da un professionista tipo uno Psicologo Clinico o uno Psicoterapeuta.
Saluti.
Dr. Francesco Rossi.
Buongiorno, iniziando un percorso di psicoterapia può trovarne beneficio.
Le auguro una buona Vita...
Le auguro una buona Vita...
Buongiorno,
La fame nervosa e le abbuffate non dipendono solo dalla “forza di volontà”, ma spesso da fattori emotivi profondi: stress, ansia, senso di vuoto o bisogno di consolazione. Il cibo in quei momenti diventa un modo per calmare o gestire emozioni difficili, ma il sollievo che dà è temporaneo e spesso seguito da senso di colpa o frustrazione.
Per affrontare davvero il problema è importante lavorare su ciò che c’è dietro, non solo sul comportamento alimentare. Un percorso psicologico può aiutarla a riconoscere i trigger emotivi che scatenano le abbuffate,imparare strategie alternative per gestire emozioni e stress,ricostruire un rapporto più sereno con il cibo e con il proprio corpo, rafforzare autostima e autocontrollo senza rigidità o giudizio.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo, che possa accompagnarla in un percorso personalizzato. In alcuni casi può essere utile anche un supporto con una nutrizionista che lavori in equipe con lo psicologo.
Con il giusto sostegno è assolutamente possibile ritrovare equilibrio e libertà nel rapporto con il cibo, imparando a nutrire non solo il corpo, ma anche le proprie emozioni.
Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
La fame nervosa e le abbuffate non dipendono solo dalla “forza di volontà”, ma spesso da fattori emotivi profondi: stress, ansia, senso di vuoto o bisogno di consolazione. Il cibo in quei momenti diventa un modo per calmare o gestire emozioni difficili, ma il sollievo che dà è temporaneo e spesso seguito da senso di colpa o frustrazione.
Per affrontare davvero il problema è importante lavorare su ciò che c’è dietro, non solo sul comportamento alimentare. Un percorso psicologico può aiutarla a riconoscere i trigger emotivi che scatenano le abbuffate,imparare strategie alternative per gestire emozioni e stress,ricostruire un rapporto più sereno con il cibo e con il proprio corpo, rafforzare autostima e autocontrollo senza rigidità o giudizio.
Le consiglio di rivolgersi a uno psicologo, che possa accompagnarla in un percorso personalizzato. In alcuni casi può essere utile anche un supporto con una nutrizionista che lavori in equipe con lo psicologo.
Con il giusto sostegno è assolutamente possibile ritrovare equilibrio e libertà nel rapporto con il cibo, imparando a nutrire non solo il corpo, ma anche le proprie emozioni.
Un saluto,
Dott.ssa Susanna Brandolini
Gentile utente,
la fame nervosa e le abbuffate non sono segni di poca forza di volontà, ma spesso il modo in cui la mente prova a gestire emozioni intense. È una situazione che può diventare molto faticosa e capisco il suo desiderio di uscirne.
Questa difficoltà può essere affrontata in un percorso psicologico, lavorando proprio su quello che scatena il bisogno improvviso di mangiare e trovando modi più sani per gestire ciò che sta sotto. Non è qualcosa che deve affrontare da sola: con un supporto adeguato spesso formato da un team multidisciplinare (psicologo specializzato in disturbi alimentari, nutrizionisti, medici ) si può davvero stare meglio e ritrovare un rapporto più sereno con il cibo e con se stessi. Un caro saluto
la fame nervosa e le abbuffate non sono segni di poca forza di volontà, ma spesso il modo in cui la mente prova a gestire emozioni intense. È una situazione che può diventare molto faticosa e capisco il suo desiderio di uscirne.
Questa difficoltà può essere affrontata in un percorso psicologico, lavorando proprio su quello che scatena il bisogno improvviso di mangiare e trovando modi più sani per gestire ciò che sta sotto. Non è qualcosa che deve affrontare da sola: con un supporto adeguato spesso formato da un team multidisciplinare (psicologo specializzato in disturbi alimentari, nutrizionisti, medici ) si può davvero stare meglio e ritrovare un rapporto più sereno con il cibo e con se stessi. Un caro saluto
Buongiorno, mi dispiace che stia vivendo episodi di fame nervosa e abbuffate: possono essere molto faticosi da gestire, sia sul piano emotivo che fisico. È importante sapere che non sono una questione di “forza di volontà”, ma un segnale che qualcosa, a livello emotivo, sta richiedendo attenzione. Per affrontarli in modo efficace, il percorso più indicato è quello psicoterapeutico, perché permette di capire quali emozioni, pensieri o situazioni scatenano la fame nervosa e di imparare modalità più sane per gestirle. In molti casi può essere utile anche un lavoro integrato con un nutrizionista, soprattutto per ristabilire un rapporto più equilibrato e meno carico di ansia con il cibo. Se gli episodi sono frequenti o provocano forte senso di perdita di controllo, sarebbe consigliabile intraprendere una terapia specifica per i disturbi del comportamento alimentare, che offre strumenti mirati per ridurre le abbuffate e migliorare la regolazione emotiva. Con il supporto giusto è assolutamente possibile stare meglio e ritrovare un rapporto più sereno con il cibo e con sé stessi. Dott.ssa Chiara Avelli
La fame nervosa e gli episodi di abbuffata non sono semplici “cattive abitudini”, ma segnali di un disagio più profondo che merita attenzione e comprensione. Spesso nascono come un modo per gestire emozioni difficili: stress, vuoto, tristezza, tensione, o la sensazione di non avere altri strumenti per calmarsi. Non c’è nulla di “sbagliato” in te: il tuo corpo e la tua mente stanno solo cercando un modo per affrontare qualcosa di più grande.
Per stare meglio è importante lavorare su due livelli:
• Dal punto di vista medico, in alcuni casi può essere utile la valutazione di uno psichiatra, soprattutto quando le abbuffate sono frequenti o associate a forte sofferenza. Solo un medico può valutare e prescrivere farmaci qualora fossero necessari.
• Dal punto di vista psicologico, il percorso è fondamentale: permette di capire quali emozioni o situazioni attivano la fame nervosa, come si costruisce il circolo “tensione → abbuffata → senso di colpa”, e quali strategie possono aiutarti a gestire tutto questo senza ricorrere al cibo.
La terapia aiuta a riconoscere i trigger emotivi, a sviluppare modi più sani per regolare le emozioni e a ricostruire un rapporto più equilibrato con il cibo e con te stessa/o. C’è una strada concreta per uscire da questa sensazione di perdita di controllo, e passa attraverso un lavoro integrato tra cura di sé, psicologia e – quando indicato – supporto psichiatrico.
Per stare meglio è importante lavorare su due livelli:
• Dal punto di vista medico, in alcuni casi può essere utile la valutazione di uno psichiatra, soprattutto quando le abbuffate sono frequenti o associate a forte sofferenza. Solo un medico può valutare e prescrivere farmaci qualora fossero necessari.
• Dal punto di vista psicologico, il percorso è fondamentale: permette di capire quali emozioni o situazioni attivano la fame nervosa, come si costruisce il circolo “tensione → abbuffata → senso di colpa”, e quali strategie possono aiutarti a gestire tutto questo senza ricorrere al cibo.
La terapia aiuta a riconoscere i trigger emotivi, a sviluppare modi più sani per regolare le emozioni e a ricostruire un rapporto più equilibrato con il cibo e con te stessa/o. C’è una strada concreta per uscire da questa sensazione di perdita di controllo, e passa attraverso un lavoro integrato tra cura di sé, psicologia e – quando indicato – supporto psichiatrico.
Buongiorno, sono la dottoressa Federica Tropea, probabilmente sarebbe opportuno indagare sulle cause e sui processi mentali che ti portano ad avere abbuffate e questa fame nervosa. Capire quali come gestire al meglio i sintomi e agire per alleviare lo stato ansioso che probabilmente ne deriva. Io sono a disposizione per una consulenza e/o per iniziare un percorso psicologico insieme. Buona giornata
La fame nervosa e le abbuffate non sono “mancanza di forza di volontà”, ma segnali di un disagio emotivo che cerca espressione attraverso il cibo. Per questo motivo, il percorso più efficace non riguarda solo il controllo dell’alimentazione, ma la comprensione di ciò che accade dentro di noi quando si attivano tensione, stress o vuoti emotivi.
In genere, lavoriamo su tre livelli:
• Riconoscere i trigger emotivi che portano al bisogno urgente di mangiare.
• Imparare a gestire le emozioni con strategie più funzionali del cibo.
• Comprendere il significato delle abbuffate nella storia personale, così da sciogliere alla radice quel meccanismo.
Un percorso psicologico permette di esplorare tutto questo in uno spazio sicuro e non giudicante, aiutando a recuperare un rapporto più equilibrato con il cibo e, soprattutto, con se stessi.
In genere, lavoriamo su tre livelli:
• Riconoscere i trigger emotivi che portano al bisogno urgente di mangiare.
• Imparare a gestire le emozioni con strategie più funzionali del cibo.
• Comprendere il significato delle abbuffate nella storia personale, così da sciogliere alla radice quel meccanismo.
Un percorso psicologico permette di esplorare tutto questo in uno spazio sicuro e non giudicante, aiutando a recuperare un rapporto più equilibrato con il cibo e, soprattutto, con se stessi.
Gentilissima, la ringrazio per la Sua domanda.
La fame nervosa (o fame emotiva) e le abbuffate sono spesso dei tentativi disperati della nostra mente di gestire emozioni travolgenti, come ansia, noia, rabbia o tristezza. Il cibo, in questi casi, non serve a nutrire il corpo ma a "mettere a tacere" un dolore o un vuoto interiore.
Guarire è assolutamente possibile, ma richiede un approccio che non si basi sulla forza di volontà o su nuove diete restrittive (che spesso peggiorano il problema), bensì sulla comprensione di ciò che accade a livello emotivo.
Ecco i passi fondamentali per iniziare questo percorso:
1. Distinguere tra fame fisica e fame emotiva
La fame nervosa arriva all'improvviso, è urgente, si concentra su cibi specifici (dolci o grassi) e spesso lascia un profondo senso di colpa. Imparare a fermarsi un istante e chiedersi: "Ho fame nello stomaco o ho fame nella testa?" è il primo esercizio utile.
2. Smettere di fare restrizioni eccessive
Spesso le abbuffate sono la risposta biologica del corpo a una dieta troppo rigida. Se durante il giorno si mangia troppo poco per "punirsi" o dimagrire, il cervello reagirà la sera con un impulso irrefrenabile al cibo. Regolarizzare i pasti è fondamentale.
3. Identificare i "Trigger" (Inneschi)
È importante osservare cosa succede poco prima dell'impulso ad abbuffarsi. È successo qualcosa a lavoro? Ha avuto una discussione? Si sente sola? Tenere un diario alimentare-emotivo (scrivendo non solo cosa mangia, ma come si sente) aiuta a dare un nome alle emozioni che "mangia".
4. Gestire l'impulso: la tecnica dei 15 minuti
Quando sente l'urgenza di abbuffarsi, provi a dirsi: "Posso farlo, ma tra 15 minuti". In quel quarto d'ora cerchi di fare un'attività che richieda attenzione (ascoltare musica, fare una doccia, chiamare un'amica). Spesso l'onda d'urto dell'emozione cala di intensità.
5. L'importanza di un supporto specialistico
La fame nervosa è spesso un sintomo, non il problema principale. Per guarire stabilmente, è necessario un approccio multidisciplinare:
Psicoterapia: Per imparare nuove strategie di regolazione emotiva che non passino attraverso il cibo.
Nutrizionista esperto in disturbi alimentari: Per riabilitare il rapporto con il cibo senza lo stress della bilancia.
Può iniziare informandosi presso i centri specializzati per i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) presenti sul territorio o tramite il sito del Ministero della Salute dedicato ai disturbi alimentari.
Non affronti questo problema da sola: la guarigione inizia quando smettiamo di combattere contro il cibo e iniziamo ad ascoltare ciò che il cuore sta cercando di dire.
Un cordiale saluto.
La fame nervosa (o fame emotiva) e le abbuffate sono spesso dei tentativi disperati della nostra mente di gestire emozioni travolgenti, come ansia, noia, rabbia o tristezza. Il cibo, in questi casi, non serve a nutrire il corpo ma a "mettere a tacere" un dolore o un vuoto interiore.
Guarire è assolutamente possibile, ma richiede un approccio che non si basi sulla forza di volontà o su nuove diete restrittive (che spesso peggiorano il problema), bensì sulla comprensione di ciò che accade a livello emotivo.
Ecco i passi fondamentali per iniziare questo percorso:
1. Distinguere tra fame fisica e fame emotiva
La fame nervosa arriva all'improvviso, è urgente, si concentra su cibi specifici (dolci o grassi) e spesso lascia un profondo senso di colpa. Imparare a fermarsi un istante e chiedersi: "Ho fame nello stomaco o ho fame nella testa?" è il primo esercizio utile.
2. Smettere di fare restrizioni eccessive
Spesso le abbuffate sono la risposta biologica del corpo a una dieta troppo rigida. Se durante il giorno si mangia troppo poco per "punirsi" o dimagrire, il cervello reagirà la sera con un impulso irrefrenabile al cibo. Regolarizzare i pasti è fondamentale.
3. Identificare i "Trigger" (Inneschi)
È importante osservare cosa succede poco prima dell'impulso ad abbuffarsi. È successo qualcosa a lavoro? Ha avuto una discussione? Si sente sola? Tenere un diario alimentare-emotivo (scrivendo non solo cosa mangia, ma come si sente) aiuta a dare un nome alle emozioni che "mangia".
4. Gestire l'impulso: la tecnica dei 15 minuti
Quando sente l'urgenza di abbuffarsi, provi a dirsi: "Posso farlo, ma tra 15 minuti". In quel quarto d'ora cerchi di fare un'attività che richieda attenzione (ascoltare musica, fare una doccia, chiamare un'amica). Spesso l'onda d'urto dell'emozione cala di intensità.
5. L'importanza di un supporto specialistico
La fame nervosa è spesso un sintomo, non il problema principale. Per guarire stabilmente, è necessario un approccio multidisciplinare:
Psicoterapia: Per imparare nuove strategie di regolazione emotiva che non passino attraverso il cibo.
Nutrizionista esperto in disturbi alimentari: Per riabilitare il rapporto con il cibo senza lo stress della bilancia.
Può iniziare informandosi presso i centri specializzati per i Disturbi del Comportamento Alimentare (DCA) presenti sul territorio o tramite il sito del Ministero della Salute dedicato ai disturbi alimentari.
Non affronti questo problema da sola: la guarigione inizia quando smettiamo di combattere contro il cibo e iniziamo ad ascoltare ciò che il cuore sta cercando di dire.
Un cordiale saluto.
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