Ormai da un anno assumo lorans e ha funzionato perché dormivo e mi addormentavo facilmente.

23 risposte
Ormai da un anno assumo lorans e ha funzionato perché dormivo e mi addormentavo facilmente. Tre mesi fa il neurologo me l'ha sostituito col minias perché facevo di nuovo fatica ad addormentarmi, ma anche il minias dopo due mesi non ha più funzionato. Da un mese un altro neurologo mi ha prescritto di nuovo lorans oltre a 6 gocce di pineal, ma alterno notti in cui dormo ad altre in cui non mi addormento prima delle 3 o 4, in pratica non dormo più di 4/5 ore a notte. Aggiungo che sto facendo anche psicoterapia. Cos'altro posso fare? Per favore datemi una risposta. Grazie
Dott. Mauro Vargiu
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Milano
Gentile utente, l'ipnosi in molti casi è una valida opzione per migliorare l'igiene del sonno, bensì è importante comprendere che l'efficacia varia individualmente. In generale con i pazienti che mi chiedono dell'ipnosi per migliorare il loro riposo, utilizzo questo strumento/tecnica per aiutarli a rilassarsi, ridurre lo stress e promuovere uno stato di calma mentale e fisica, il che potrebbe migliorare sensibilmente la qualità del sonno. Un valido ipnotista clinico le insegnerebbe senz'altro l'autoipnosi al fine di creare da sé suggestioni e visualizzazioni che incoraggiano un riposo profondo e ristoratore. Chieda al suo psicoterapeuta se pratica ipnosi clinica. Cordialmente Dottor Mauro Vargiu

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Dott. Francesco Damiano Logiudice
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Roma
Salve, ritengo utile esporre la questione al medico che ha prescritto i farmaci, figura professionale più competente in materia.
Tenga presente che la letteratura scientifica è concorde nel sostenere l'efficacia dell'intervento combinato ossia costituito da farmaco più psicoterapia dunque la invito, qualora non lo avesse fatto, a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Dott.ssa Tiziana Di Fazio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Albano Laziale
Buongiorno consiglio di parlare con il neurologo che le ha prescritto i farmaci se la situazione persiste e in particolar modo con il terapeuta che la sta seguendo affinché possa lavorare sul suo stile di vita, sui vissuti ed emozioni che non le permettono di rilassarsi e di avere un sonno prolungato. A volte ciò può essere collegato a un periodo di stress che va gestito o a un trauma subito. le consiglio dunque di esplorare questi aspetti.
Un caro saluto.
Dott.ssa Tiziana Di Fazio
Dr. Roberto Prattichizzo
Psicologo, Psicoterapeuta
Napoli
Mi dispiace sentire che stai affrontando difficoltà nel trovare un sonno adeguato nonostante l'uso dei farmaci prescritti e la tua partecipazione alla psicoterapia. Ti suggerirei di riportare al tuo neurologo i sintomi che stai sperimentando nonostante l'uso di lorans e pineal. È possibile che il dosaggio o il tipo di farmaco non sia ancora ottimale per te, e il tuo medico potrebbe essere in grado di apportare delle modifiche o suggerire alternative più adatte al tuo caso specifico. La psicoterapia è un passo importante nel gestire il problema del sonno, ma è importante comunicare apertamente con il tuo terapeuta riguardo ai tuoi sintomi e la tua difficoltà a dormire. Il tuo terapeuta potrebbe essere in grado di fornirti ulteriori strategie di coping per affrontare l'insonnia o potrebbe consigliarti di consultare un esperto specifico nel campo dei disturbi del sonno.
Potresti prendere in considerazione la possibilità di sottoporsi a uno studio del sonno, dove verranno monitorati i tuoi pattern di sonno e verranno identificate eventuali condizioni o disturbi del sonno sottostanti che potrebbero contribuire ai tuoi problemi di insonnia.
Ricorda che è fondamentale comunicare apertamente con i professionisti medici che ti stanno seguendo, in modo da poter affrontare i tuoi sintomi in modo adeguato. Ogni persona è unica e potrebbe richiedere un approccio personalizzato per affrontare l'insonnia.
Dr. Roberto Prattichizzo
Dott.ssa Alessia D'Angelo
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente, se sente che i farmaci che sta assumendo le recano delle difficoltà nel sonno, o non sente degli effetti desiderati, sarebbe importante parlane con il suo medico curante. Oppure potrebbe farsi suggerire un percorso per migliorare la sua igiene del sonno. Anche in un centro specializzato nei disturbi del sonno. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Dott.ssa Valeria Sicari
Psicologo, Psicoterapeuta
Vicenza
Gentile utente, intanto grazie aver condiviso con noi la sue esperienza e la sua difficoltà e malessere, le consiglierei intanto di parlarne con il suo medico e con il terapeuta che la sta seguendo per capire le motivazioni di questa difficoltà nel ritmo del sonno e le consiglierei di rivolgersi ad un centro specializzato che studia il sonno oppure provare con la meditazione che ha degli ottimi risultati in questo ambito. Le auguro di ritrovare la serenità che merita e di tornare ad avere un adeguato sonno notturno saluti dott.ssa Valeria sicari
Dott.ssa Antea Viganò
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pessano con Bornago
Gentile utente, grazie per la condivisione. Credo che se sente che i farmaci che sta assumendo non sono più sufficienti forse potrebbe essere di aiuto parlare direttamente con il suo medico prescrivente, in modo da concordare insieme ad esso il da farsi. Per quanto riguarda il percorso terapeutico che sta affrontando, credo che anche in questo caso potrebbe essere utile parlare con lo specialista che la sta seguendo, in modo da discutere insieme del problema.
Cordiali saluti
AV
Dott.ssa Gaia Randazzo
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Palermo
Sono spiacente di sapere che sta affrontando queste difficoltà. Ritengo che sia utile chiedersi come mai tali sintomi tendano a ripresentarsi con questa cadenza, nonostante l'utilizzo combinato di farmaci e psicoterapia.
Credo possa essere importante rivalutare l'approccio utilizzato dal terapeuta per lavorare sulle motivazioni ed i nodi che la portano a sperimentare questa difficoltà nell'addormentamento, poiché ritengo possa essere utile lavorare con delle tecniche di tipo cognitivo-comportamentale per l'analisi dei pensieri e delle emozioni che si presentano nelle diverse fasi della giornata, applicando contestualmente degli esercizi pratici di respirazione e visualizzazione per indurre uno stato di tranquillità e rilassamento.
Aggiungo, inoltre, come possa essere efficace lavorare in questo momento su una idea di benessere che coinvolga la persona nella sua globalità; pertanto dovrebbe ragionare sulla possibilità di attenzionare maggiormente in questo periodo la sua alimentazione e il livello di esercizio fisico, sposando magari anche l'utilizzo giornaliero di alcune tecniche di meditazione (ad es. lo yoga), al fine di ridurre lo stress e ricercare attivamente una sensazione di benessere.
Dott.ssa Michela Romano
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Milano
Gentile utente,
innanzitutto bisogna capire qual è la causa della sua insonnia, qual è il suo stile di vista e altre informazioni che non abbiamo a disposizione; però le suggerirei di strutturare un piano con il suo terapeuta, ci sono terapeuti specializzati sull'insonnia e sentire uno psichiatra, sicuramente ha un bisogno di un duplice intervento: farmacologico e psicoterapico ma bisogna capire qual è la causa del problema e lavorare nel modo corretto oltre ad iniziare lei stesso ad avere una buona igiene del sonno che includono una routine più equilibrata, sane abitudini, attività fisica, no uso di dispositivi prima di andare a letto, ecc.
Cordiali saluti
Dott.ssa Orianna Miculian
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Trieste
Gentile utente, certamente deve rivolgersi al medico che le ha prescritto i farmaci, sarà lui a poterle dare una risposta ed eventualmente a cambiarle posologia o farmaco stesso. Le consiglio comunque di rivolgersi anche a u terapeuta con il quale potersi confrontare sul suo stile di vita, su emozioni e pensieri che magari rendono più difficile lasciarsi andare e abbandonarsi nel sonno. Può esserle utile anche il ricorso a tecniche di respirazione e rilassamento muscolare che può favorire l'addormentamento.
Qualora lo volesse resto a disposizione per qualsiasi chiarimento o necessità, anche online. I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Dott.ssa Eleonora Marzilli
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
Roma
Gentile utente, il sonno e la scarsa qualità di esso sono certamente una problematica invalidante che può ripercuotersi sul benessere della qualità di vita in generale. Rappresentano un sintomo che se da un lato è bene cercare di ridurre è altrettanto fondamentale comprendere perché sta lì, quale è la sua funzione. Forse un autosabotaggio? Oppure la paura di lasciarsi andare? Il non sentirsi in un luogo sicuro nemmeno a casa? Tanti e più sfaccettati possono essere i significati che certamente può esplorare all'interno del suo spazio di psicoterapia. Chiede cos'altro può fare. Forse darsi un po di tempo e certamente che i due interventi (farmacologico e psicoterapico) possano integrarsi comunicando tra loro può essere anche utile. Ne parli con i suoi riferimenti e valuti insieme a loro come più utile procedere, chieda prima di tutto lì. Qui, che è un terzo spazio scollegato da quelli, forse rischierebbe di crearle solo ulteriore confusione. Un cordiale saluto
Dott.ssa Valeria Filippi
Psicoterapeuta, Psicologo, Psicologo clinico
San Donato Milanese
Gentile utente,
le consiglio di confrontarsi con il medico che la sta seguendo e di valutare insieme anche l'integrazione di una terapia specifica, ci sono centri specializzati in disturbi del sonno che potrebbero fare al caso suo.
Le auguro il meglio,
Dott.ssa Valeria Filippi
Dott.ssa Daniela Chieppa
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Salve,sarebbe utile parlarne con il suo neurologo e con il su* terapeuta.

Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Dott.ssa Jasmine Scioscia
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Bologna
Buonasera, oltre ai suggerimenti dati dai colleghi sicuramente per valutare sia se le dosi che le ha prescritto il neurologo vanno bene sia lavorare in maniera più' approfondita con il suo terapeuta (mi chiedo ma lei ci lavora in terapia su questo tema ?)
Altra cosa che può fare è valutare di intraprendere il Training Autogeno,
una tecnica molto valida anche per i disturbi del sonno, se vuole altre informazioni mi può chiedere tranquillamente perché io la uso molto con alcuni dei miei pazienti. Cordiali saluti Dr.
Jasmine Scioscia
Salve. I disturbi del sonno sono molto complessi e, talvolta, la sola terapia farmacologica non è sufficiente. Dal modo in cui ha scritto sembrerebbe che nè lei nè il neurologo abbiate mai prestato attenzione alle cause che possono essere alla base della sua insonnia. Ha mai pensato di iniziare un percorso psicologico? Potrebbe aiutarla a scoprire le ansie, le preoccupazioni e i disagi che disturbano il suo sonno.
Saluti.
Dott.ssa Michela Saviano
Dott.ssa Antonella Cramarossa
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Bari
Gentile utente, la questione è di competenza medica, pertanto la invito a confrontarsi con il medico che le ha prescritto i farmaci, al fine di trovare la migliore tipologia e posologia di farmaco. Mi sembra di capire che i disturbi del sonno li ha a giorni alterni; pertanto, la invito a confrontarsi sia con medico sia con il terapeuta che la segue, per capire quanto gli stessi siano dovuti agli effetti collaterali del farmaco o ad accadimenti di vita, che in tal caso competono più al secondo professionista. Non si perda d'animo, spesso ci vuole del tempo prima di individuare il migliore trattamento, poichè ha a che fare con la soggettività unica e irriducibile di ognuno.
Cordialmente, Dott.ssa Antonella Cramarossa
Dott.ssa Sandra Petralli
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Pontedera
Salve, parli tranquillamente del suo disagio con il medico che la segue, con gradualità verrà trovata la combinazione farmacologica corretta per lei.
Continui anche con la psicoterapia, si tratta di un ottimo connubio, occorre però tempo per tutti i risultati.
Saluti, dott.ssa Sandra Petralli
Dott.ssa Melania Filograna
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Lequile
Gentile utente, capisco che avere difficoltà con il sonno non sia facile da sostenere. Affiancare alla farmacoterapia un percorso di psicoterapia è una combinazione molto utile e vantaggiosa a livello clinico. L'insonnia è causata da diversi fattori, proprio per questo con la psicoterapia si agisce su tali aspetti per ridurne l'impatto sulla qualità della vita. Personalmente applico nella mia pratica terapeutica un approccio cognitivo-comportamentale che consiste nell'aiutare il paziente ad apprendere delle tecniche di gestione del sintomo e capire anche quali sono le variabili che mantengono il problema. L'insonnia può essere un disturbo principale ma anche secondario ad altre difficoltà psicologiche come ansia e disturbi dell'umore.
Le auguro in bocca al lupo per la sua guarigione.
Se ha bisogno di ulteriori delucidazioni mi può contattare anche online.
Buona giornata
Dott.ssa Melania Filograna
Dr. Michele Scala
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Padova
Mi dispiace molto per la tua situazione attuale. L’insonnia cronica può essere debilitante, soprattutto quando i farmaci non forniscono un sollievo duraturo. È positivo che tu stia già intraprendendo una psicoterapia, poiché la terapia cognitivo-comportamentale per l’insonnia (CBT-I) è considerata il trattamento di prima linea per l’insonnia cronica.

La CBT-I si concentra sull’identificazione e la modifica di pensieri e comportamenti disfunzionali legati al sonno. In genere, include:
• Psicoeducazione sul sonno: comprendere i meccanismi che regolano il sonno e l’importanza di una buona igiene del sonno.
• Terapia di restrizione del sonno: limitare il tempo trascorso a letto per aumentare la pressione del sonno.
• Controllo degli stimoli: associare il letto solo al sonno, evitando attività come guardare la TV o utilizzare dispositivi elettronici.
• Tecniche di rilassamento: pratiche come la meditazione o la respirazione profonda per ridurre l’ansia legata al sonno.

È importante che la CBT-I venga condotta da un professionista esperto. Se non hai già iniziato questo tipo di terapia, ti consiglio di discuterne con il tuo psicoterapeuta o di cercare un professionista specializzato in CBT-I.

In aggiunta alla psicoterapia, potresti considerare l’adozione di pratiche di igiene del sonno, come mantenere una routine regolare, evitare l’uso di dispositivi elettronici prima di dormire e praticare tecniche di rilassamento. Tuttavia, è fondamentale affrontare la causa sottostante dell’insonnia con l’aiuto di un professionista.

Ricorda che chiedere aiuto è un passo importante verso il recupero.
Dott.ssa Rossana Cuomo
Psicoterapeuta, Psicologo clinico, Psicologo
Angri
Si affidi completamente alla collega, la psicoterapia cognitivo comportamentale, seguendo il protocollo per l'insonnia è la strategia numero 1 per risolvere i problemi di insonnia. Si affidi e provi a capire quali sono i sui pensieri che la notte le creano più preoccupazioni, questa sarà la strada più facile per migliorare il suo problema. Spero di essersele stata utile. Un Saluto
Dr. Jacopo Modoni
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Roma
Buonasera,
comprendo quanto sia frustrante affrontare difficoltà persistenti nel sonno, soprattutto quando i farmaci sembrano perdere efficacia nel tempo. Questo succede spesso con le benzodiazepine (come Lorans e Minias), che nel lungo periodo possono dare assuefazione, riducendo l’effetto sul sonno e rischiando di mantenere il problema invece che risolverlo.

Ha fatto bene ad affiancare alla terapia farmacologica anche la psicoterapia, che è fondamentale per intervenire sulle cause profonde dell’insonnia. Tuttavia, se il problema persiste da tempo, potrebbe essere utile orientare il lavoro terapeutico su un approccio più specifico per il sonno, come la CBT per l’insonnia (CBT-I). È uno dei trattamenti più efficaci e duraturi, basato su strategie pratiche per regolare i ritmi sonno-veglia, ridurre l’iperattivazione mentale e cambiare i pensieri disfunzionali legati al sonno.

Nel frattempo, è importante anche rivedere insieme allo specialista le abitudini serali e lo stile di vita che possono interferire con il sonno (esposizione a luce blu, uso di dispositivi, orari variabili, caffeina, ecc.), e valutare l’opportunità di un graduale riassestamento farmacologico con il suo neurologo.

È un percorso che richiede tempo, ma con il giusto supporto può ritrovare un sonno più stabile e naturale.

Un caro saluto,
Dott. Jacopo Modoni
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Psicologo, Psicoterapeuta, Psicologo clinico
Milano
Innanzitutto, è importante riconoscere che il sonno è strettamente legato a dinamiche emotive e psicologiche profonde. Sebbene i farmaci possano essere utili nel breve termine, il fatto che tu abbia avuto difficoltà con diversi farmaci suggerisce che potrebbe esserci un fattore sottostante emotivo o psichico che sta influenzando il tuo riposo.

In psicoterapia psicodinamica, consideriamo il sonno come un "territorio" dove i conflitti inconscienti possono emergere. Ad esempio, potresti trovarti a vivere emozioni non completamente consapevoli o elaborati che, di notte, trovano un'espressione attraverso l'insonnia. A volte, la mente può creare blocchi nel sonno come una forma di difesa contro ansie, paure o conflitti irrisolti.

Nel tuo caso, oltre a esplorare le difficoltà del sonno, ti suggerirei di approfondire i seguenti aspetti:

Riflettere su eventi recenti: L'insonnia può essere legata a periodi di stress, preoccupazioni o cambiamenti significativi. Ci sono aspetti della tua vita che potrebbero essere difficili da affrontare a livello emotivo? A volte il sonno interrotto può essere un modo per il nostro inconscio di evitare il confronto con questi temi.

Esplorare la relazione tra mente e corpo: In psicoterapia psicodinamica spesso esploriamo come il corpo e la mente siano strettamente connessi. Se ti capita di avere difficoltà a rilassarti o a sentirti al sicuro, può essere utile esplorare come il tuo corpo reagisce alle emozioni inespresse. Potremmo lavorare insieme per capire meglio se ci sono emozioni non processate che interferiscono con il tuo sonno.

Attaccamenti e sicurezza: A volte, le difficoltà nel dormire sono collegate a sensazioni di insicurezza o vulnerabilità. Potresti riflettere su come ti senti rispetto alla tua capacità di "abbandonarti" al sonno e rilassarti. Questi temi spesso rimandano a esperienze infantili o relazionali che influenzano il nostro senso di sicurezza e fiducia.

Integrare tecniche di rilassamento consapevole: Oltre a parlare dei tuoi sogni e della tua esperienza psicologica, potremmo considerare insieme pratiche di rilassamento che ti permettano di affrontare l'ansia prima di addormentarti, come la meditazione, la respirazione consapevole o il rilassamento progressivo muscolare.

In sintesi, lavorare con il sonno in psicoterapia psicodinamica implica non solo la gestione dei sintomi, ma anche la comprensione profonda delle cause emotive che li sottendono. Ti invito a esplorare queste dinamiche con il tuo terapeuta, poiché il lavoro terapeutico potrà darti maggiore consapevolezza su cosa si nasconde dietro questa difficoltà.

Se hai altre riflessioni o domande, sono a disposizione.
Dott.ssa Cecilia Cicchetti
Dott.ssa Tonia Caturano
Psicoterapeuta, Sessuologo, Psicologo
Pioltello
Capisco quanto possa essere frustrante questa situazione, soprattutto quando il sonno è così fondamentale per il benessere quotidiano. Hai già fatto un percorso importante: diversi farmaci, cambi di terapia e anche la psicoterapia, che è un grande passo per affrontare non solo il sintomo, ma anche ciò che può esserci dietro all’insonnia.
È naturale che a volte i farmaci smettano di funzionare come all’inizio, perché il corpo si abitua e la chimica del cervello cambia. Questo non significa che non ci sia una via d’uscita, ma forse è il momento di guardare il problema da più angolazioni.

Spesso l’insonnia non è solo una questione di medicinali, ma anche di abitudini, di ritmi, di piccoli accorgimenti nella vita quotidiana. Piccoli cambiamenti possono fare la differenza: come ad esempio la routine prima di dormire, la gestione dello stress, l’esposizione alla luce durante il giorno, e il modo in cui si affrontano i pensieri che tengono svegli la notte. La psicoterapia può aiutare molto proprio su questi aspetti.
Può essere utile confrontarti di nuovo con il neurologo o con uno specialista del sonno, per valutare insieme un approccio integrato, che includa non solo i farmaci, ma anche tecniche di rilassamento, o altre strategie personalizzate.
Non sei sola in questo, e il fatto che tu stia già cercando risposte e supporto è un segnale forte di cura verso te stessa. Se ti va, potremmo prenderci uno spazio per parlare più a fondo di ciò che vivi, per vedere insieme quali passi concreti puoi fare per ritrovare un sonno più sereno e ristoratore.
Sono qui per ascoltarti.

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