ora inseguito alla dismissione del paliperidone dato per quattro mesi una volta al mese ripeto con r

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ora inseguito alla dismissione del paliperidone dato per quattro mesi una volta al mese ripeto con reazione negativa e agitazione pazzesca su nostra richiesta e consulenza effettuata con la psichiatra di riferimento le è stato sospeso o tolto definitivamente e pe non lasciarla del tutto assente vista anche l atteggiamento non tranquillo ossessivo paranoico insonne ha provato a dare delle pastichhe due per sera di abilty e tre volte al giorno benziodiazepine ma non va comunque allora ce da pensaRE CHE IL PARADOSSO è LA SUA INTOLLERANZA ALLE TERAPIE CHE NON AGISCONO PIU VISTO CHE è DIPENDENTE DA FARMACI PSICOFARMACI DA TRENT ANNI E MAGARI NON LE TOLLERA PIU VISTO CHE DOPO UN PO DI ASSUNZIONI PROTRATTE RICADE DI NUOVO IN ANGOSCE NON SE NE PUO PIU SOPRATUTTO I FAMILIARI ,ORA SI RIPRESENTA UN ALTRO RICOVERO A VILLA DELLA SALUTE E SARà DI NUOVO IN BALIA DI CHI? SIAMO VERAMENTE STANCHI NOI FAMILIARI. NON VEDIAMO NESSUN BENEFICIO
vedo che avete vari riferimenti medici... io non mi pronuncio se prima non ho visto il paziente, da cui diagnosi....comprendo la sofferenza e difficoltà famigliare, tuttavia internet è un mezzo di comunicazione non certo di diagnosi. se volete una consulenza, fatemelo sapere, io diagnosi per internet non ne faccio....sarebbe assurdo.
distinti saluti, drssa nannini

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ritengo si debba fare una visita per inquadrare le diverse problematiche espresse, quantomeno per attenuare la complessità della situazione che comprendo interessi tutta la famiglia che se ne fa carico.
occorre sapere la diagnosi ,effettuare una visita sul paziente , conoscere la storia farmacologica e poi poter dare delle indicazioni .
La storia della paziente è lunga e complessa, prima di dare un giudizio bisogna prendere visione della paziente e della precedente documentazione clinica.
Fatico a comprendere se il paziente è seguito o meno da un servizio pubblico. Quando il quadro clinico è molto complesso, come in questo caso, suggerisco di rivolgersi al Centro di salute mentale della propria zona, nell’ottica di attuare una presa in carico territoriale che se necessario preveda l’intervento di operatori sanitari, educatori, programma di inserimento in Centri diurni piuttosto che in Comunità, oltre che il trattamento farmacologico.

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