"Oggi dopo una pausa di una settimana e mezzo ho ricominciato a prendere gli psicofarmaci. All'inizi
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"Oggi dopo una pausa di una settimana e mezzo ho ricominciato a prendere gli psicofarmaci. All'inizio senza farmaco (quetiapina) stavo normalmente, poi con l'inizio della scuola l'ansia unita allo stress mi hanno disintegrato con attacchi di ansia continui. Per farvi capire, lo stress era così intenso che ridevo a caso quando i miei genitori mi facevano discorsi seri sul perché dovevo ricominciare a prendere i farmaci. Sono distrutto perché per me è un passo indietro. Cosa dovrei fare? Mi distrugge anche il fatto che fra 10 giorni c'è una festa in paese e vorrei ubriacarmi come gli altri ragazzi ma non posso a causa dei farmaci.
Caro utente, ciò che mi sento di dirle è di parlare con il suo medico curante rispetto alla terapia farmacologica. Inoltre potrebbe essere utile per lei elaborare tale vissuto nella sua terapia personale, per trovare un modo per tollerare e gestire questo elemento della sua vita. Posso solo immaginare quanto sia doloroso per lei non poter fare ciò che fanno i suoi coetanei. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera giovane utente. Grazie per la sua condivisione. I farmaci sono un valido strumento, specialmente se affiancati ad una psicoterapia. Un suo spazio dove possa lavorare su di se e confrontarsi con le questioni della vita, con una persona di fiducia. Altrimenti, pe usare un parallelismo, sarebbe come prendere l'antiinfiammatorio per la schiena, senza fare fisioterapia. Una volta interrotto il farmaco, i problemi alla schiena rimangono. Un caro saluto.
Mi sento di dirle che utilizzare i farmaci non è un passo indietro na un tentativo di risolvere un problema. Ovviamente i farmaci dovrebbero essere unita ad una psicoterapia. Mi rendo conto, data la sua giovane età, come possa sentirsi ma se unirà farmaci e psicoterapia sono certa che tornerà a divertirsi con gli amici.
Salve, comprendo il suo disagio ma chiedere aiuto o prendere i farmaci è un atto di consapevolezza e di coraggio.
Provi ad affiancare alla terapia farmacologica un lavoro psicoterapeutico per gestire meglio questi momenti di forte ansia e lavorare sulle sue risorse.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Provi ad affiancare alla terapia farmacologica un lavoro psicoterapeutico per gestire meglio questi momenti di forte ansia e lavorare sulle sue risorse.
Resto a disposizione per eventuali dubbi
Cordiali saluti
Dott.ssa Daniela Chieppa
Ciao, capisco il disagio.
Da quanto scrivi si intende che sei un ragazzo giovane, cerca un terapeuta che ti stimoli fiducia e possibilmente potresti arrivare a non necessitare più di farmaci. Comincia a credere in te e sviluppa la tua forza.
Da quanto scrivi si intende che sei un ragazzo giovane, cerca un terapeuta che ti stimoli fiducia e possibilmente potresti arrivare a non necessitare più di farmaci. Comincia a credere in te e sviluppa la tua forza.
Salve, i farmaci costituiscono uno degli aspetti che possono aiutarla a ridurre il suo malessere, possono esser affiancati dal ricorso a un terapeuta che l'aiuti a individuare i motivi della sua ansia, emozioni e pensieri che ne stanno alla base. Insieme potreste individuare le strategie più adatte ad affrontare il suo malessere.
Consideri pure anche il ricorso a tecniche di respirazione e rilassamento, possono ridurre il livello di stress e aiutarla a controllare le crisi d'ansia.
Un approccio non esclude l'altro, anzi, possono portarla tutti assieme a un miglioramento iniziando a guardare al futuro in modo più sereno.
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Miculian
Consideri pure anche il ricorso a tecniche di respirazione e rilassamento, possono ridurre il livello di stress e aiutarla a controllare le crisi d'ansia.
Un approccio non esclude l'altro, anzi, possono portarla tutti assieme a un miglioramento iniziando a guardare al futuro in modo più sereno.
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online.
Cordialmente
Dott.ssa Miculian
Buonasera, sta seguendo già una psicoterapia?
Buongiorno. È’ importante che lei continui a seguire la terapia farmacologica che le e’stato prescritta. Le suggerisco se riesce, di farsi spiegare il meccanismo d’azione del farmaco che sta usando, onde evitare, come spesso accade,di mettere sotto lo stesso cappello il termine “psicofarmaci”, poiché non sono tutti uguali ed agiscono in modo differente. Mi permetto inoltre di sconsigliarle di trovare”normale”, fare uso di alcool soprattutto per le interferenze con la terapia farmacologica e poi per i dati scientifici appena pubblicati sulla tossicità dell’alcool soprattutto sui ragazzi e ragazze più giovani. Potrebbe essere utile inoltre iniziare un percorso di psicoterapia per esplorare insieme ad un professionista della salute mentale, le varie questioni e conflitti che sta vivendo attualmente. Cordiali saluti.
Buongiorno, è fondamentale intraprendere un percorso di sostegno psicologico in parallelo alla terapia farmacologica.
A disposizione
Beatrice Macchi
A disposizione
Beatrice Macchi
Gentile Amico,
i farmaci sono un aiuto fondamentale per la situazione che sta vivendo. Tuttavia è importante che insieme ai farmaci vada anche in psicoterapia: gli effetti di quest'ansia devastante andrebbero elaborato in uno spazio sicuro, dove possa ritrovare il senso della sua esperienza.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
i farmaci sono un aiuto fondamentale per la situazione che sta vivendo. Tuttavia è importante che insieme ai farmaci vada anche in psicoterapia: gli effetti di quest'ansia devastante andrebbero elaborato in uno spazio sicuro, dove possa ritrovare il senso della sua esperienza.
con i migliori auguri,
dr. Ventura
Le cure contemplano anche dei passi indietro un pò in tutti i casi, per cui non vedrei una sconfitta il fatto di riprenderli. Il "Fai da te" in questi casi, però, non serve. Se le è stata prescritta una terapia va presa in modo continuativo, pensando ai benefici. Non si può pensare, a mio avviso, di fare la stessa vita di prima ed avere come obiettivo l'Ubriacatura alla festa. Come già suggerito dovrebbe, se già non la fa, effettuare una psicoterapia da affiancare alla cura farmacologica, data anche la giovane età, che ho dedotto, potrebbe avere ottimi risultati. In bocca al lupo
Buonasera, non è detto che si tratti di un passo indietro forse è di fronte a degli elementi non risolti, come il suo approccio all'inizio della scuola. Se usa solo i farmaci, avrà beneficio a livello sintomatologico ma per progredire e migliorare bisogna affiancare un percorso di psicoterapia. A seconda della diagnosi potrebbe pensare gradualmente di diminuire le medicine.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno,
dai disturbi d' ansia è possibile guarire proprio integrando farmacoterapia e psicoterapia.
Assumere farmaci non deve esser visto come un fallimento ma piuttosto come un tentativo di includere un altro alleato al percorso di guarigione intrapreso.
È importante che inizi quanto prima un percorso psicologico, affiancandolo appunto al trattamento farmacologico prescritto dallo psichiatra.
Vedrà che con il tempo riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
dai disturbi d' ansia è possibile guarire proprio integrando farmacoterapia e psicoterapia.
Assumere farmaci non deve esser visto come un fallimento ma piuttosto come un tentativo di includere un altro alleato al percorso di guarigione intrapreso.
È importante che inizi quanto prima un percorso psicologico, affiancandolo appunto al trattamento farmacologico prescritto dallo psichiatra.
Vedrà che con il tempo riuscirà ad uscire dalla morsa dei suoi sintomi.
Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, ripartenza! Tutto il resto verrà da sè. Intanto le consiglio di abbinare psicoterapia alla terapia farmacologica. Io ci sono sempre per un lavoro insieme al collega medico. Saluti dott.ssa Maria Lombardo
La quietapina non è un semplice ansiolitico quindi mi dissocerei da facili semplificazioni. Sicuramente un percorso di psicoterapia la può aiutare, quanto ed in che termini non è dato saperlo non conoscendo nel dettaglio la situazione. Dovrebbe rivolgere la domanda al medico curante per una gestione migliore del farmaco che sia compatibile con la sua vita attuale.
Salve, ha preso semplicemente atto che i farmaci per lei possano essere una fonte di sicuro benessere e anche oggetti necessari ed irrinunciabili.
Mi chiedo come mai il suo maggiore desiderio sia quello di ubriacarsi.
La invito a parlarne con il collega che eventualmente la stesse seguendo.
La aiuterebbe ad elaborare i contenuti descritti. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
Mi chiedo come mai il suo maggiore desiderio sia quello di ubriacarsi.
La invito a parlarne con il collega che eventualmente la stesse seguendo.
La aiuterebbe ad elaborare i contenuti descritti. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
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