Odio doverlo dire perchè le voglio un gran bene per tutto quello che ha fatto per me, ma non posso m
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Odio doverlo dire perchè le voglio un gran bene per tutto quello che ha fatto per me, ma non posso mentire a me stessa, con la precedente psicoterapeuta ho fatto un percorso durato 4 anni, uno dei cambiamenti più grandi per me è stato riuscire ad aprirmi totalmente ad una persona reale. Ma molte delle sue affermazioni o modi di lavorare mi hanno fatta stare malissimo (ne abbiamo parlato a suo tempo). Lei mi chiedeva di accettare una determinata situazione che vivo tutt'ora, forse pretendeva che io accettassi per forza senza considerare che l'accettazione non è un processo automatico nè scontato, o almeno non per me. Questo mio rifiuto nell'accettare qualcosa che mi faceva stare male...solo a ripensarci rivivo quel periodo...non lo auguro a nessuno, lei mi paragonava ad un'altra sua paziente che mi raccontava di averci impiegato mesi e mesi per accettare un determinato problema, in quello e in tanti momenti per me era come vedere quel bel legame che si era creato in quegli anni rovinarsi...la psicoterapeuta comprensiva e paziente che avevo conosciuto non esisteva più, non avete idea di quanto tutto questo mi faccia stare male tutt'ora....
Praticamente aveva iniziato a comportarsi come fanno e hanno sempre fatto i miei genitori, un'altra volta mi disse "Mio nome + svegliati!" riferendosi al fatto che tendo a procrastinare troppo. Altra volta ancora mi disse che io ero andavo lì solo perchè volevo solo attenzioni e non cambiare davvero. Ancora una volta mi disse che dovevo imparare ad essere indipendente e che i miei genitori non ci sarebbero stati per sempre. Mi disse che dovevo prendermi le mie responsabilità, di smettere di fare sempre la vittima o di piangermi addosso. Le sue parole mi hanno molto ferita, prima di chiudere la psicoterapia lei mi ha chiesto scusa per gli errori che ha commesso con me. Ma le scuse riparano certi errori?
Io non sono nessuno, non capisco un bel niente di psicologia, ma ho sempre notato anche in lei qualcosa di irrisolto, è una donna di 45 anni che vive sola, in passato anche lei ha sofferto di ansia o attacchi di panico, anche lei ha seguito una psicoterapia, ma io che sono una semplice paziente riuscivo a percepire le sue difficoltà, quando mentiva (me ne accorgevo dal linguaggio corporeo, soffriva di psoriasi alle mani e ogni volta che era in difficoltà si grattava le mani o dallo sguardo che da fisso iniziava a sviare a seconda di ciò di cui parlava), so che nella sua vita ha sofferto molto e queste cose le so perchè lei stessa me le ha raccontate nel corso di questi 4 anni. Una volta mi raccontò di questi sui colleghi di università che la prendevano in giro e non la capivano, dicendole che lei non sarebbe mai diventata una psicoterapeuta.
Non lo nego, provo ancora molta rabbia per come si è comportata e per gli errori che ha commesso, sentirsi dire dalla propria madre "Lo vedi, io te lo dicevo che questa non ti avrebbe aiutata e che era questione di tempo e infatti ti ha mandata a quel paese, perchè tu sei pesante, e diventi ossessiva e stressante" fa anche male.
Anch'io ho commesso molti errori, a volte mi dico che se non le avessi detto di non voler più continuare a quest'ora forse starei ancora con lei, perchè mi manca parlarle...e dicendo questo ripenso alle infinite volte in cui mi diceva "Guarda che io ci sarò per sempre per te, anche quando finirai questo percorso se vorrai potrai tornare in qualsiasi momento anche solo per aggiornarmi della tua vita..", ma così non è stato perchè io non stavo più bene con questa persona e non potete capire quanto sia stato difficile per me arrivare a questa consapevolezza e ad ammettere ciò. Credo di aver sviluppato una dipendenza affettiva nei suoi confronti, non riuscivo più a smetterle di scriverle nonostante lei mi chiedesse di smetterla, mi sono confidata su questo anche con la mia attuale psicoterapeuta, con mia madre e con qualcun'altro e tutti mi hanno detto che mi sono comportata da stalker...
Lunedì ho di nuovo appuntamento con l'attuale psicoterapeuta, le dirò che in questo periodo sento un'irrefrenabile bisogno di parlare con qualcuno, la notte non riesco a dormire bene perchè piango e vivo momenti di disperazione dove vorrei scrivere all'attuale psicoterapeuta per non sentirmi così sola. Scrivo da tanti anni ormai su un diario sia cartaceo che virtuale tutto ciò che vivo e che ho vissuto. Ma non mi basta più tutto questo ed è frustrante, è come mangiare ma non saziarsi mai, hai bisogno di continuare a mangiare per stare bene, nel mio caso ho bisogno di avere qualcuno che mi stia sempre vicino non solo a parole ma anche fisicamente, è davvero un bisogno che non riesco a controllare più.
Una cosa che non ho ancora detto a nessuno per paura è che io guardo spesso i profili social della precedente psicoterapeuta, perchè è un mio modo per rimanere ancora vicina a lei, non voglio staccarmi, ho bisogno di aiuto....
Vi prego aiutatemi...
Praticamente aveva iniziato a comportarsi come fanno e hanno sempre fatto i miei genitori, un'altra volta mi disse "Mio nome + svegliati!" riferendosi al fatto che tendo a procrastinare troppo. Altra volta ancora mi disse che io ero andavo lì solo perchè volevo solo attenzioni e non cambiare davvero. Ancora una volta mi disse che dovevo imparare ad essere indipendente e che i miei genitori non ci sarebbero stati per sempre. Mi disse che dovevo prendermi le mie responsabilità, di smettere di fare sempre la vittima o di piangermi addosso. Le sue parole mi hanno molto ferita, prima di chiudere la psicoterapia lei mi ha chiesto scusa per gli errori che ha commesso con me. Ma le scuse riparano certi errori?
Io non sono nessuno, non capisco un bel niente di psicologia, ma ho sempre notato anche in lei qualcosa di irrisolto, è una donna di 45 anni che vive sola, in passato anche lei ha sofferto di ansia o attacchi di panico, anche lei ha seguito una psicoterapia, ma io che sono una semplice paziente riuscivo a percepire le sue difficoltà, quando mentiva (me ne accorgevo dal linguaggio corporeo, soffriva di psoriasi alle mani e ogni volta che era in difficoltà si grattava le mani o dallo sguardo che da fisso iniziava a sviare a seconda di ciò di cui parlava), so che nella sua vita ha sofferto molto e queste cose le so perchè lei stessa me le ha raccontate nel corso di questi 4 anni. Una volta mi raccontò di questi sui colleghi di università che la prendevano in giro e non la capivano, dicendole che lei non sarebbe mai diventata una psicoterapeuta.
Non lo nego, provo ancora molta rabbia per come si è comportata e per gli errori che ha commesso, sentirsi dire dalla propria madre "Lo vedi, io te lo dicevo che questa non ti avrebbe aiutata e che era questione di tempo e infatti ti ha mandata a quel paese, perchè tu sei pesante, e diventi ossessiva e stressante" fa anche male.
Anch'io ho commesso molti errori, a volte mi dico che se non le avessi detto di non voler più continuare a quest'ora forse starei ancora con lei, perchè mi manca parlarle...e dicendo questo ripenso alle infinite volte in cui mi diceva "Guarda che io ci sarò per sempre per te, anche quando finirai questo percorso se vorrai potrai tornare in qualsiasi momento anche solo per aggiornarmi della tua vita..", ma così non è stato perchè io non stavo più bene con questa persona e non potete capire quanto sia stato difficile per me arrivare a questa consapevolezza e ad ammettere ciò. Credo di aver sviluppato una dipendenza affettiva nei suoi confronti, non riuscivo più a smetterle di scriverle nonostante lei mi chiedesse di smetterla, mi sono confidata su questo anche con la mia attuale psicoterapeuta, con mia madre e con qualcun'altro e tutti mi hanno detto che mi sono comportata da stalker...
Lunedì ho di nuovo appuntamento con l'attuale psicoterapeuta, le dirò che in questo periodo sento un'irrefrenabile bisogno di parlare con qualcuno, la notte non riesco a dormire bene perchè piango e vivo momenti di disperazione dove vorrei scrivere all'attuale psicoterapeuta per non sentirmi così sola. Scrivo da tanti anni ormai su un diario sia cartaceo che virtuale tutto ciò che vivo e che ho vissuto. Ma non mi basta più tutto questo ed è frustrante, è come mangiare ma non saziarsi mai, hai bisogno di continuare a mangiare per stare bene, nel mio caso ho bisogno di avere qualcuno che mi stia sempre vicino non solo a parole ma anche fisicamente, è davvero un bisogno che non riesco a controllare più.
Una cosa che non ho ancora detto a nessuno per paura è che io guardo spesso i profili social della precedente psicoterapeuta, perchè è un mio modo per rimanere ancora vicina a lei, non voglio staccarmi, ho bisogno di aiuto....
Vi prego aiutatemi...
Salve, mi dispiace per la situazione che sta vivendo, comprendo che non è semplice. Scrive che a breve vedrà la psicoterapeuta che la segue, si confronti con lei e vedrà che con il tempo le cose miglioreranno.
Buona giornata.
Dott. Fiori
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Dott. Fiori
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Buonasera, purtroppo nella vita dobbiamo confrontarci anche con i distacchi, forse con la sua precedente terapeuta era arrivato il momento di separarsi ed iniziare un nuovo percorso. Inizialmente forse il rapporto terapeutico sarà stato sicuramente utile x lei, poi forse è scivolato più sull'amicizia e rimproveri, cosa non giusta in una psicoterapia, dove deve esistere una giusta distanza, affinchè lei potesse fare una crescita ed in seguito una separazione senza dipendenza, come lei scrive. si sono confusi i ruoli. Ora che sta iniziando un nuovo percorso s'instaurerà sicuramente un transfert e controtransfert, ma non ci dovrebbe essere altro, lei mantenga i confini come penso giustamente farà la sua nuova psicoterapeuta. Vedrà che la terapia andrà meglio e farà un buon percorso, la saluto cordialmente, dott. Eugenia Cardilli.
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Salve. Si confronti con la nuova psicoterapeuta ed esprima la rabbia e la frustrazione che esprime qui. Distinti saluti
Buonasera, quando ci manca tanto qualcuno, cerchiamo in ogni modo di trattenerlo vicino a noi. Se non possiamo farlo fisicamente, cerchiamo la vicinanza attraverso i pensieri, le foto, gli oggetti o i social. La relazione terapeutica è una relazione importante e 4 anni non sono pochi, non c'è niente di strano nel sentire la mancanza. In ogni caso però ha deciso di cambiare, adesso ha la Sua nuova terapeuta con la quale spero si trovi bene. Le parli di come si sente, del Suo bisogno di scrivere. La cosa migliore che può fare è condividere i Suoi pensieri e le emozioni con Lei. Un caro saluto, Dott.ssa Katarina Faggionato
Buongiorno, ci sta che dopo quattro anni le manca la psicoterapeuta precedente, le consiglio di parlare del suo malessere con la psicoterapeuta attuale. Cordiali saluti. Dott.ssa Giulia Proietti
Salve,
le consiglio di parlare del suo malessere con la psicoterapeuta attuale.
Cordiali saluti.
Dottor Diego Ferrara
le consiglio di parlare del suo malessere con la psicoterapeuta attuale.
Cordiali saluti.
Dottor Diego Ferrara
Ci sono tempi per ogni cosa, è possibile che per lei sia il momento del rancore verso il lavoro svolto con la psicoterapeuta precedente, un pò come nel processo di individuazione degli adolescenti verso i genitori. Il confronto con la nuova psicoterapeuta la aiuterà senz'altro.
In bocca al lupo
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
In bocca al lupo
Dott.ssa Tiziana Vecchiarini
Lei continua a mettere in atto lo stesso comportamento che la fa soffrire e per il quale ha intrapreso il suo percorso terapeutico. Un "funzionamento" è la modalità con la quale ci si rapporta agli altri, a sè stessi e al mondo circostante. E' costruito attraverso la storia di esperienze, educazione e modellamento. Non è facile modificarlo finchè non se ne prende consapevolezza.
dott. Nadia Zucchi
dott. Nadia Zucchi
Salve fa bene a parlarne con la sua terapeuta. Mi sento di dirle che la psicoterapia non consiste nella funzione catartica di sfogarsi o fi trovare un'amica, anzi direi che innanzitutto rispettare il setting della terapia é una finzione fondamentale. Buon proseguimento
Gentile utente, credo che lei abbia già l'aiuto che cerca nella terapeuta che la segue. Lasci andare il vecchio percorso, sicuramente le è stato funzionale, ma l'ha anche cambiata. Lei non è la stessa persona che ha intrapreso il precedente percorso terapeutico, quindi prenda quello che ha imparato, le sue vulnerabilità e si rimetta in gioco in questa nuova sfida.
Buona strada
Buona strada
Salve credo che il malessere e disagio che ha riportato nel suo racconto le abbia anche permesso di crescere: e il processo di crescita passa per una "crisi", ci si mette in discussione e si attraversano le problematiche con l'aiuto dello psicoterapeuta. Ne parli con il suo in modo da poter continuare il percorso di crescita ed autonomia!
Buon lavoro Dr.ssa Lucia Ciarini
Buon lavoro Dr.ssa Lucia Ciarini
Gentile signora, mi dispiace veramente per il momento che sta vivendo. Noi terapeuti diventiamo delle figure di riferimento per voi pazienti e questo alle volte comporta alcune difficoltà nel distacco dall'altro. Credo che sia un processo "fisiologico" che richiede i suoi tempi ed una buona dose di impegno e fiducia, risorse che sono certa non le manchino, considerato il lungo percorso condiviso con la collega. Affronti queste tematiche con la sua attuale terapeuta e si senta libera di esprimersi, sicuramente riuscirà a coltivare un nuovo e fruttuoso rapporto terapeutico. Le faccio il mio più grande in bocca al lupo, un caro saluto.
Buongiorno. Inizialmente non è facile ricreare con un nuovo terapeuta lo stesso rapporto di fiducia e di alleanza che si ha avuto per tanti anni con il precedente, ma se si darà e darà il tempo alla sua nuova terapeuta di conoscerla e di farsi conoscere, potrà trovare un nuovo punto di riferimento che le darà modo di sentirsi nuovamente accolta. Un caro saluto
Cara utente, è stata molto coraggiosa e comprendo le sue difficoltà ma ora si concentri sul nuovo percorso che ha scelto di intraprendere e ne faccia buon uso. Cerchi di "utilizzarlo" come mezzo per stare meglio nella sua vita quotidiana, al di fuori della psicoterapia, ovviamente anche affrontando tutto ciò che si sta portando dietro dal precedente percorso. In bocca al lupo.
Dott.ssa Federica Leonardi
Dott.ssa Federica Leonardi
Gentile utente, probabilmente con la vecchia terapeuta si erano instaurate modalità relazionali che lei conosce bene e che sono parte integrante delle sue difficoltà. Il pezzettino fatto non viene perso ma forse era arrivato il momento di cambiare terapeuta perché qualcosa era "saltato". Non è colpa di nessuno perché anche chi lavora è un essere umano come lei. Sarebbe importante che lei analizzasse altre componenti emotive, probabilmente anche il bisogno di essere vista e accudita. Ne parli con la sua nuova terapeuta.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Gentile utente, continui a mettersi in discussione, imparando anche dagli addii, e, ad appoggiarsi a se stessa.
Cordiali saluti Dott. Papi
Cordiali saluti Dott. Papi
Buonasera, comprendo quanto questa situazione le stia procurando dolore e confusione. La difficoltà nel distacco dalla sua precedente psicoterapeuta è comprensibile, in quanto si è creato un legame emotivo forte che, purtroppo, si è trasformato in una fonte di sofferenza. Il rifiuto di "accettare" la sua condizione e il bisogno di continui riferimenti affettivi sono segnali di una dipendenza affettiva che spesso si sviluppa quando si ha la percezione di non poter contare su un sostegno solido e costante. La Terapia Breve Strategica potrebbe aiutarla a uscire da questo circolo vizioso, poiché si concentra sull’individuazione e sulla modifica dei comportamenti disfunzionali senza rimanere troppo a lungo nel passato. In questo approccio, non si tratta di accettare passivamente la propria situazione, ma di trovare strategie pratiche e concrete per stare meglio subito, migliorando il suo benessere senza ricadere nelle dinamiche di dipendenza. L’obiettivo sarebbe aiutarla a sviluppare maggiore autonomia emotiva e a costruire relazioni più sane e soddisfacenti.
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