Non riesco a scostarmi da questa idea e ho una bassa autostima?! Ciao scrivo perché mi rendo conto

17 risposte
Non riesco a scostarmi da questa idea e ho una bassa autostima?!
Ciao scrivo perché mi rendo conto che c'è un'ansia e un'angoscia che da tempo mi tormenta, lo so non avrei dovuto chiedere domande su varie piattaforme e siti però a volte non so a chi chiedere i problemi non avendo alcun confronto o amico, anche perché sono già seguita da uno psicologo per cui proprio per questo non avrei dovuto fare queste domande. Allora il tutto è iniziato da quando ho posto una domanda e riguardava l'ADHD, (tra l'altro la diagnosi con lo psicologo è uscito ADHD inattenta) se io in sostanza potessi avere difficoltà dell'ADHD e allora ho scritto queste cose spiegate: "Mi è capitato di leggere sin da piccola di leggere ma di non metterci mai l'attenzione, anche ora da grande capita così, poi mi rendo conto che quando sono all'università per prendere appunti a lezione, mantengo una breve attenzione, per carità cerco di ascoltare e capire qualcosa ma involontariamente mi distraggo subito (mente distolta da pensieri e contenuti mentali) mantengo breve attenzione, come se fosse spenta e assente la mia attenzione, potrei avere l'ADHD prevalentemente disattenta?!
Poi purè quando leggo ci sono troppi pensieri che mi distolgono e non metto l'attenzione necessaria, mi porta ad essere più lenta a finire, non fa altro che sminuire la mia autostima perché sono sempre stata lenta a finire e a concentrarmi a causa dell'attenzione breve molto breve, poi ho notato che se un compito che costa fatica farlo non lo faccio e non mi impegno perché so di fare fatica"
allora così uno specialista ha scritto, potrebbe essere l'ADHD oppure un lieve ritardo cognitivo trascurato in infanzia, da lì allora mi sono parecchio angosciata, ho fatto il test con lo psicologo e ha detto che ho l'ADHD inattenta, però questo psicologo si questo forum perché ha detto così?! Da tal punto da farmi angosciare e farmelo credere, per caso ho espresso male le difficoltà dell'ADHD e ha dedotto così?! Però mi rendo conto che chi è ha un ritardo ha sempre bisogno di assistenza e aiuto negli altri nella vita quotidiana, poi questo psicologo dove vado ha sempre detto che chi ha l'ADHD ha un QI intellettivo più alto in genere, e ha reputato sempre che ho una buona intelligenza e che non ho bisogno assolutamente del sostegno, fatto sta perché questo psicologo si questa piattaforma si è espresso così, ho espresso male le difficoltà dell'ADHD tanto da pensare così?! Scusa se ho fatto questa domanda ma emotivamente mi sento giù a terra perché non mi sento capita dai miei e hanno detto che sono pigra e non mi applico e questa etichetta mi ha sempre infastidito, per questo ho fatto questa domanda sull'altro forum, però detto cioè cognitivamente da come parlo sono tutto apposto?! Sono assolutamente normale?! Scusa se ho fatto questa domanda ma mi attanaglia da sempre questo problema
Salve, le consiglio di non farsi fare diagnosi su piattaforme varie. Nessuno può o dovrebbe vendere diagnosi in questo modo, non è serio. Le diagnosi si fanno dopo attenta e scrupolosa valutazione dei sintomi e della storia di vita della persona. Se è già seguita da un collega faccia queste domande a lui e se non la convincono si rivolga di persona a qualcun altro. Eviti di aumentare la sua angoscia cercando risposte in questo modo.
Dott.ssa Camilla Ballerini

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Buonasera, le rispondo innanzi tutto chiarendole il fatto che avere o no l'ADHD in età adulta è qualcosa che può essere difficilmente misurato, ma sicuramente può essere valutata in maniera strutturata la difficoltà presente oggi che la limita nelle sue attività quotidiane.
Quello che le consiglio è di rivolgersi ad uno specialista, un neuropsicologo nello specifico, che strutturi per lei una valutazione mirata ed esaustiva della sua storia clinica e soprattutto del suo profilo cognitivo e psicologico odierno.
Resto a disposizione
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, dalla sua domanda mi sembra di capire che ci sia molto preoccupazione relativa ad una possibile diagnosi. Faccia attenzione alle diagnosi date così alla leggera, e, spesso, attribuite perché "di moda". Per una diagnosi è sempre bene rivolgersi ad uno specialista. Spesso però dietro alla ricerca di una diagnosi e di una etichetta c'è il desiderio di capire cosa ci accade e perché viviamo determinate esperienze e determinate sensazioni. Le etichette possono farci sentire capite, ma possono anche gettarci nello sconforto e confonderci perché sono contenitori rigidi e non esaustivi del nostro vissuto. Quindi la invito a continuare il percorso con una terapeuta che la accompagni nella sua ricerca, ovvero cosa le accade, perché vive certe sensazioni, e così via. Le auguro di trovare le risposte che sta cercando.
Resto a disposizione per ulteriori informazioni anche online.
Cordialmente,
Dott.ssa Alessandra Notaro
Gentile utente, come hanno detto i miei colleghi, non si può fare una diagnosi al volo, senza applicare specifici test.
Visto che le sue difficoltà sono per lei fonte di disagio e sta ancora studiando , sarebbe utile fare una diagnosi funzionale, che richiede una valutazione complessiva delle sue abilità, quindi anche un test intellettivo che evidenzi i punti di forza e i punti deboli. Il nostro QI, infatti è dato dal funzionamento di tante aree cognitive diverse ed è quindi utile analizzare l'andamento di ogni singola area.
Una volta completata questa indagine le sarà più chiaro il motivo della sua difficoltà e le verranno dati anche dei consigli sulle strategie di studio adatte alle sue capacità e alle sue eventuali problematiche.
Comunque proceda questa valutazione, è importante che lei non si identifichi con una singola area cognitiva (io sono la mia capacità/incapacità di attenzione; di lettura; ecc) , né con il suo QI. Ne parli con il suo psicologo; è importante che si senta libera di esprimere le sue perplessità e le sue paure. Queste informazioni serviranno al suo psicologo per aiutarla in modo ancora più efficace.
Resto a disposizione per ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti
Dottoressa Lorena Menoncello
Gentile utente, non è possibile fare una valutazione su una piattaforma. Comprendo la sua angoscia e le sue domande, ma sarebbe necessario richiedere una valutazione sia dell'ADHD da un neuropsichiatra, sia, se le interessa, fare un test per valutare gli aspetti cognitivi.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Quando si ha l'ansia da diagnosi spesso si trova quello che si cerca infilandosi in percorsi non convenzionali. Non segua portali o descrizioni su internet. Se davvero le interessa contatti un professionista e richieda una valutazione.
Gentile utente di mio dottore,

I medici specialisti in psichiatria sono i professionisti competenti per l'accertamento dell'ADHD negli adulti. Al pari del percorso di psicoterapia iniziato potrebbe allo stesso tempo richiedere una consulenza psichiatrica al fine di poter fugare ogni dubbio.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, non sarà mai possibile avere una diagnosi attraverso una piattaforma perché sono luoghi, se seri e affidabili, dove poter trovare una indicazione in via generale e informazioni sommarie che devono sempre essere seguite da una analisi attenta e personale.. Leggo che ha uno psicologo ed è la persona unica con cui confidarsi e affidarsi e che le darà tutte le risposte necessarie. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, da quello che ha scritto mi sembra di aver capito che a seguito di ciò che ha detto uno psicologo di un forum si è fatta fare una valutazione da quest'ultimo, dove è uscita la diagnosi ADHD inattenta. Se così, come gli altri colleghi la invito a farsi fare una valutazione da uno specialista che le somministrerà una serie di test che valutino la sua situazione. Nello stesso però, ricevere una diagnosi di ADHD, non significa avere un ritardo cognitivo, tutt'altro. Proprio come le ha già detto il suo psicologo, in genere sono persone con un alto QI che potrebbero avere delle difficoltà a gestire il proprio comportamento (ad es. il bisogno di muoversi dopo un po' che stanno fermi) oppure delle difficoltà a mantenere la concentrazione a lungo. Questo non impedisce assolutamente l'apprendimento o una normale vita sociale; risulta necessario capire i propri limiti per comprendere come superarli al meglio. Detto questo però la difficoltà a mantenere la concentrazione non è per forza legata all'ADHD ma può essere dovuto a un momento della sua vita dove ha una serie di pensieri e preoccupazioni che le impediscono di rimanere concentrata. Pertanto, in ultima ma non meno importante, essendo lei già seguita da uno psicologo la farei riflettere sulla possibilità di confrontarsi a pieno con lui, circa i suoi pensieri, i suoi dubbi ed eventualmente le difficoltà stesse che sente all'interno della relazione con quest'ultimo. Un confronto può solo che giovare a lei e alla relazione terapeutica dove, solo se lei è limpida riesce ad aiutarla davvero. Un caro saluto
Buongiorno,
se fossi in lei espliciterei allo psicologo che la segue questa sua esigenza di trovare rassicurazioni e informazioni esternamente. al vostro rapporto terapeutico. Inoltre, per quanto le diagnosi possano essere utili, essere "etichettata" non la aiuta a risolvere la sua condizione. Si sganci dalla sua esigenza di comprendere "cosa ha" e si dedichi alla psicoterapia come mezzo per acquisire nuove strategie e risorse interne.
Un caro saluto
Dott.ssa Aurora Moriggi
Gentilissima, sembra che la sua preoccupazione sia nutrita più che accolta dalla rete. Le suggerisco di rivolgersi ad un professionista che possa darle delle risposte che lei possa visionare (tramite Test ad esempio) ma che soprattutto le siano date con l'accoglienza e l'attenzione che merita. Un caro saluto, Maria dr. Zaupa
Buongiorno,
i suoi dubbi sono legittimi. Una psicoterapia è consigliata perché, se da una parte "guarisce" gli stati d'animo che non la fanno stare bene, dall'altro "educa" alla consapevolezza e alla conoscenza di sé. La conseguenza di questa "educazione" è che poi lei è in grado di fronteggiare tutto ciò che la vita ci riserva quotidianamente, in modo adeguato.
A disposizione per qualsiasi chiarimento, la saluto cordialmente.
dr.ssa Elena Santomartino, psicologa psicoterapeuta
Salve, anche se i suoi dubbi sono legittimi, le consiglio di non cercare risposte su varie piattaforme perché questo le confonde solo le idee. Ne parli con lo psicologo che la segue oppure , se con lui non se la sente di aprirsi, ne parli con un altro collega. Credo che lei abbia bisogno di trovare una persona di cui fidarsi e in cui concentrare tutte le sue energie. Probabilmente questa tendenza alla dispersione è dovuta al problema per cui soffre ma cerchi uno specialista e ne parli con lui.
Buongiorno, non utilizzi piattaforme ed internet alla ricerca di diagnosi. Il processo diagnostico prevede un iter complesso e personalizzato, che si fa in presenza con uno specialista. Il suo cercare su internet le aumenta l'angoscia e basta. Visto che sta facendo un percorso con una psicologa, è bene che rivolga a lei le domande. Un cordiale saluto dott.ssa Silvia Ragni
Buongiorno,
sentirsi confusi o in ansia quando si ricevono opinioni diverse, specialmente su una domanda personale così delicata può mettere sicuramente in difficoltà. La diagnosi di ADHD, in particolare quella del tipo disattento, può essere accompagnata da sentimenti di bassa autostima e ansia, perché spesso si percepiscono difficoltà nella concentrazione e nel portare a termine compiti come una "mancanza personale" piuttosto che una caratteristica del disturbo stesso.

Per quanto riguarda il commento ricevuto sull'altro forum, è possibile che abbiano interpretato non accuratamente le sue parole o si siano basate su una descrizione parziale. Tuttavia, non è insolito che i commenti ricevuti in questi forum online possano portare a fraintendimenti, perché mancano di una valutazione completa come quella che si svolge in una terapia di persona.

Lei sta seguendo un percorso psicoterapeutico con uno specialista che la conosce meglio e ha confermato la diagnosi di ADHD inattenzione, sottolineando anche che la sua intelligenza non è in discussione. Il fatto che il suo psicologo abbia escluso la necessità di un sostegno specifico è indicativo che non ci sono prove di un ritardo cognitivo. Il disturbo da deficit di attenzione è infatti caratterizzato da difficoltà nell'attenzione e concentrazione, ma questo non implica una riduzione delle capacità cognitive generali.

Se ha ancora dei dubbi o si sente confusa riguardo alla diagnosi, sarebbe utile discuterne apertamente con il suo psicologo, che può fornirle chiarezza e rassicurazione. Il confronto continuo con un professionista di fiducia, piuttosto che cercare risposte da fonti esterne che non hanno una visione completa del suo quadro, potrebbe aiutarla a gestire meglio queste preoccupazioni.

Un caro saluto,
d.ssa Raileanu
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Il consiglio che posso darle è di iniziare un percorso terapeutico dove poter approfondire quello che lei definisce ADHD. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove poter approfondire la problematica e fare una prima raccolta anamnestica a cui far seguire un percorso terapeutico. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi.
Cordialità dott. Gaetano Marino

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