Non provo amore per la mia famiglia anche se loro ci tengono a me. Ho bisogno di sapere se c'è qua
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risposte
Non provo amore per la mia famiglia anche se loro ci tengono a me.
Ho bisogno di sapere se c'è qualche modo per trattare questo problema in quanto mi rende le giornate davvero pesanti, soprattutto adesso che sta venendo l'estate e dovrò tornare a casa da loro (sono un fuorisede e vivo in un'altra regione).
Ho sempre avuto una mamma e una sorella per bene, ci tengono a me e mi vogliono bene.
Quando sono via per l'università mi chiamano quasi ogni giorno per sapere come sto, si preoccupano per me e mi dicono sempre che sentono la mia mancanza.
Io starei meglio se loro non ci fossero.
Mi infastidiscono per il semplice motivo che mi vogliono bene e che si preoccupano per me ed è sempre stato così, semplicemente adesso me ne rendo più conto di prima e ho deciso di non mentire a me stesso.
Sono la mia unica famiglia, non ho altri rapporti con nessun familiare.
Non racconto mai niente della mia vita e mi da fastidio quando loro cercano di farsi spazio nella mia vita. Per questo nascondo ogni mio problema.
Nonostante questo fastidio e indifferenza emotiva che provo nei loro confronti, dall'esterno sono un figlio per bene, me ne sto sempre sulle mie però cerco di aiutarle ogni volta che hanno bisogno di qualcosa, do il mio sostegno morale ed eventualmente soldi nel caso avessero bisogno, le tratto sempre bene perché se lo meritano, ma le mie emozioni non posso negarle a me stesso, posso solo negarle davanti a loro.
L'unico motivo per cui non mi sto allontanando è perché mi sentirei in colpa, non ne sentirai la mancanza però.
Come già menzionato sono un fuorisede e da quando sono andato a vivere per conto mio, mi sento molto più sollevato e sereno, però tra poco dovrei tornare, so già che farò il possibile per farmi dare più ore lavorative possibili in modo tale da essere via. Però so che non sarà abbastanza quindi volevo sapere se c'è qualche modo che questa cosa sia solo un problema risolvibile parlando con qualcuno oppure non ci posso fare niente.
Voglio specificare che entrambe sono delle donne meravigliose, le stimo e rispetto. Ma non posso più mentire a me stesso
Ho bisogno di sapere se c'è qualche modo per trattare questo problema in quanto mi rende le giornate davvero pesanti, soprattutto adesso che sta venendo l'estate e dovrò tornare a casa da loro (sono un fuorisede e vivo in un'altra regione).
Ho sempre avuto una mamma e una sorella per bene, ci tengono a me e mi vogliono bene.
Quando sono via per l'università mi chiamano quasi ogni giorno per sapere come sto, si preoccupano per me e mi dicono sempre che sentono la mia mancanza.
Io starei meglio se loro non ci fossero.
Mi infastidiscono per il semplice motivo che mi vogliono bene e che si preoccupano per me ed è sempre stato così, semplicemente adesso me ne rendo più conto di prima e ho deciso di non mentire a me stesso.
Sono la mia unica famiglia, non ho altri rapporti con nessun familiare.
Non racconto mai niente della mia vita e mi da fastidio quando loro cercano di farsi spazio nella mia vita. Per questo nascondo ogni mio problema.
Nonostante questo fastidio e indifferenza emotiva che provo nei loro confronti, dall'esterno sono un figlio per bene, me ne sto sempre sulle mie però cerco di aiutarle ogni volta che hanno bisogno di qualcosa, do il mio sostegno morale ed eventualmente soldi nel caso avessero bisogno, le tratto sempre bene perché se lo meritano, ma le mie emozioni non posso negarle a me stesso, posso solo negarle davanti a loro.
L'unico motivo per cui non mi sto allontanando è perché mi sentirei in colpa, non ne sentirai la mancanza però.
Come già menzionato sono un fuorisede e da quando sono andato a vivere per conto mio, mi sento molto più sollevato e sereno, però tra poco dovrei tornare, so già che farò il possibile per farmi dare più ore lavorative possibili in modo tale da essere via. Però so che non sarà abbastanza quindi volevo sapere se c'è qualche modo che questa cosa sia solo un problema risolvibile parlando con qualcuno oppure non ci posso fare niente.
Voglio specificare che entrambe sono delle donne meravigliose, le stimo e rispetto. Ma non posso più mentire a me stesso
Buongiorno, grazie per questa condivisione così diretta. Suppongo non sia stato semplice mettere per iscritto quanto “prova”. Tuttavia nel suo scritto traspare anche un sentimento di stima ed attenzione verso le sue familiari. La situazione che espone avrebbe la necessità di essere maggiormente approfondita in termini di contenuti, darle una risposta generica e non contestualizzata non le sarebbe molto d'aiuto. Potrebbe valutare qualche colloquio psicologico per ripercorrere la sua storia familiare per cercare di individuare l’origine di questi sentimenti (che ora, mi è parso di capire, si sono fatti più ingombranti). Qualora lo ritenga opportuno, resto a sua disposizione. Un caro saluto.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile Utente, comprendo il disagio che emerge dal suo racconto. I rapporti familiari sono difficili da gestire a volte e comportano molto spesso sensi di colpa che influenzano le scelte personali come nel suo caso, e che non hanno a che fare con il sentimento di affetto e di stima che prova nei loro confronti. Le consiglio di ritagliarsi uno spazio personale di riflessione con un professionista per elaborare il suo vissuto e imparare a mettere dei confini sani nella gestione del rapporto con loro. Resto a disposizione, Dott.ssa Marina Colangelo
Gent.mo, probabilmente l’intricata trama dei suoi sentimenti ambivalenti che qui accenna può essere meglio afferrata e compresa con un lavoro psicoterapeutico. Se lo desidera, prenda in considerazione l’idea di una consultazione in cui poter riferire la sua esperienza e capire quale via terapeutica possa esserle di aiuto. SG
Salve,
lei porta un tema interessante che é quello di uno scarso senso di appartenenza alla famiglia di origine. É probabile che questo nasca dal desiderio di fare un taglio emotivo con ciò che si é lasciato alle spalle, magari perché fonte di sofferenza. Sarebbe importante parlarne, confrontandosi con uno specialista. Resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on Line attraverso videoconsulto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
lei porta un tema interessante che é quello di uno scarso senso di appartenenza alla famiglia di origine. É probabile che questo nasca dal desiderio di fare un taglio emotivo con ciò che si é lasciato alle spalle, magari perché fonte di sofferenza. Sarebbe importante parlarne, confrontandosi con uno specialista. Resto disponibile ad accogliere la sua richiesta di aiuto, ricevo anche on Line attraverso videoconsulto.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Salve, non deve esser stato facile per lei esprimere quello che sente e nemmeno realizzarlo. Riterrei utile capire però l'origine di tutto ciò, da che cosa vuole stare lontano realmente.... si confronti con un professionista che possa aiutarla a raggiungere una consapevolezza di emozioni e pensieri che stanno dietro a ciò che sente.
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Qualora lo volesse resto a disposizione, anche online.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Salve,
Nel suo racconto sento dolore e sofferenza. Li connetto alla necessità che ha di differenziarsi dal nucleo. Ma sento anche che ha bisogno di essere ascoltato davvero. Se ha necessità ci sono anche online.
Nel suo racconto sento dolore e sofferenza. Li connetto alla necessità che ha di differenziarsi dal nucleo. Ma sento anche che ha bisogno di essere ascoltato davvero. Se ha necessità ci sono anche online.
Buongiorno, dal momento che ci sarebbero più cose da indagare non si può rispondere così su due piedi. Ti consiglio di fare qualche colloquio di consulenza per capire meglio.
Salve, credo porti con sè una sofferenza enorme nel non vivere il suo contesto familiare come, forse, sente che sarebbe "normale" viverlo. Credo, dal breve racconto che fa, che la sua situazione familiare merita un approfondimento in uno spazio terapeutico che la possa aiutare a mettere maggiormente a fuoco ciò che sta vivendo e che le possa permettere di costruire dei legami affettivi per lei soddisfacenti.
Resto a disposizione,
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Resto a disposizione,
Un saluto,
Dott.ssa Baiardo Bruni
Buonasera. Non è semplice rispondere alla sua domanda attraverso questo spazio, credo però che potrebbe esserle di aiuto rivolgersi ad un/a professionista psicologo/a-psicoterapeuta per dar voce ed esplorare ulteriormente i sentimenti che condivide e che prova nei confronti di sua madre e di sua sorella che, se ho ben compreso, sono da una parte sentimenti di fastidio ed indifferenza emotiva legati al percepire loro come invadenti all'interno della propria vita privata e della propria intimità, dall'altra sentimenti di colpa relativi all'idea, o forse al desiderio, di volersi allontanare da loro. Poter comprendere più a fondo il significato dei propri vissuti potrebbe essere importante per fare maggiore chiarezza all'interno di se stesso e di questi rapporti, migliorando il proprio benessere e la propria salute. Un saluto, Dott. Felice Schettini
Buongiorno, sarebbe necessario conoscere la sua / vostra storia familiare. Credo che l'assenza di sentimenti possa, a volte, essere una difesa. L'impressione che mi ha dato leggendo ciò che ha scritto, è quello di un amore familiare quasi intrusivo. Probabilmente mi sbaglio, ma se così fosse, il suo non sentire potrebbe essere una conseguenza della sua necessità di farsi "spazio". Le suggerisco di trovare un supporto per affrontare il disagio che prova e avere più chiarezza di sé.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Buongiorno, immagino che non sia stato facile per lei condividere le difficoltà che sta attraversando, dalle sue parole si intuisce che generino una forte sofferenza. Capisco che possa sentirsi in colpa o comunque in qualche modo "non adeguato" rendendosi conto di non provare nessun sentimento nei confronti dei suoi familiari. In realtà non è affatto scontato saper riconoscere con chiarezza le proprie emozioni e neppure riuscire a sentirsi "legati" a chi ci è vicino. Il disagio che lei sente potrebbe essere originato da varie cause e non è facile formulare ipotesi verosimili senza entrare nei dei dettagli della sua storia personale e familiare. Si tratta in ogni caso di un problema che è possibile affrontare e risolvere attraverso un buon percorso terapeutico. Sono a sua disposizione per ulteriori chiarimenti anche online. Un cordiale saluto Dott.ssa Claudia Cenni
Buonasera, che bella lettera, molto chiara. La cosa che mi ha colpito di più è la seguente frase: " L'unico motivo per cui non mi sto allontanando è perché mi sentirei in colpa". Anche il senso di colpa è figlio dell'amore. Le paure si camuffano con svariati volti, uno di questi è l'indifferenza. Tu appari distante e addirittura infastidito dall'amore dei tuoi familiari, ma non te ne puoi allontanare perché ti sentiresti in colpa, non ti piaceresti, non saresti conforme a ciò che sei. Questo prova che dietro a quel senso di colpa c'è un amore sofferente che chiede di essere curato. Secondo me anche tu vuoi bene a loro, ma ti sei distanziato da questo sentimento per paura, di che cosa non so, ma potrebbe essere il tema centrale di una psicoterapia che ti consiglio.
In bocca al lupo!
In bocca al lupo!
Gentile Utente,
non si può sapere a priore in che direzione la accompagnerebbe un percorso terapeutico. Possiamo però sapere che la potrebbe aiutare a comprendere meglio i suoi vissuti e a sciogliere i nodi che creano ambivalenza e sensi di colpa, aiutandola a trovare la strada migliore verso la sua serenità.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
non si può sapere a priore in che direzione la accompagnerebbe un percorso terapeutico. Possiamo però sapere che la potrebbe aiutare a comprendere meglio i suoi vissuti e a sciogliere i nodi che creano ambivalenza e sensi di colpa, aiutandola a trovare la strada migliore verso la sua serenità.
Resto a disposizione, anche online.
Un caro saluto, Dott.ssa Ramona Borla
Buonasera. Le dico francamente che indubbiamente farsi seguire da uno psicoterapeuta puó solo aiutarla a gestire tutto questo. Sul risultato ovviamente non si puó garantire nulla cosí su due piedi, ma certamente é la cosa migliore da fare vista la sua sofferenza.
Cordiali saluti
Cordiali saluti
Buongiorno, la fotografia di oggi, che lei ha descritto con tanta chiarezza, è il punto di arrivo della sua storia. Due donne affettuose, premurose (forse troppo?) e lei che "respira" ora che vive altrove. Com'era quando non poteva scappare? E' un tema complesso quello che pone, che avrebbe bisogno di uno spazio dedicato e approfondito. Se questa situazione ricorre nella sua mente, le sta a cuore e prendendo del tempo senza apportare benefici, potrebbe pensare ad una consulenza con uno/una psicoterapeuta. Un investimento anche per il suo futuro. Rimango a disposizione, la saluto cordialmente, dott.ssa Silvia Ragni
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Buongiorno.
Quello che descrive potrebbe essere collegato a diverse cause. Potrebbe trattarsi di una difficoltà nel sentire e riconoscere l'attaccamento e l'affetto verso le persone che le sono più vicine, forse a causa di esperienze passate o di dinamiche familiari che hanno lasciato un segno. Potrebbe anche essere che la sua necessità di indipendenza, di costruire il suo spazio e la sua identità, sia molto forte, e che questo desiderio di autonomia stia entrando in conflitto con l'attenzione che la sua famiglia le dedica.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla molto a comprendere meglio l'origine di questi sentimenti e a trovare un modo di gestirli che le permetta di vivere in modo più sereno la sua relazione con la famiglia. Lo psicodramma moreniano, ad esempio, potrebbe essere un modo utile per esplorare e rappresentare le dinamiche familiari e le emozioni che prova, permettendole di lavorare su queste sensazioni di fastidio e distacco. Rappresentare e "vedere dall'esterno" le relazioni e i ruoli può facilitare una maggiore comprensione e un'elaborazione dei sentimenti.
È importante sottolineare che il fatto di non provare amore o di sentirsi distaccato dalla famiglia non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei o che sia una persona meno valida. Le emozioni umane sono complesse e spesso influenzate da molteplici fattori, ed è possibile che questo sia un modo in cui si sta proteggendo da qualcosa che non ha ancora del tutto esplorato.
Il lavoro con un terapeuta potrebbe anche aiutarla a capire se ci sono delle aspettative, dei bisogni non espressi o dei limiti che sente di non riuscire a stabilire con la sua famiglia, che stanno contribuendo a questo senso di fastidio e alla difficoltà nel provare amore. Esplorare le sue emozioni in un contesto sicuro e accogliente potrebbe darle una prospettiva diversa e un po' più di chiarezza, e magari aiutarla a trovare un equilibrio tra la sua autonomia e il rapporto con la famiglia.
Non è necessario nascondere o reprimere quello che sente, e non è obbligato ad amare la sua famiglia solo perché loro le vogliono bene. Tuttavia, comprendere meglio la sua storia e i suoi sentimenti potrebbe aiutarla a vivere in modo più sereno e a ridurre il peso che questa situazione sembra avere sulla sua vita.
d.ssa Raileanu
Quello che descrive potrebbe essere collegato a diverse cause. Potrebbe trattarsi di una difficoltà nel sentire e riconoscere l'attaccamento e l'affetto verso le persone che le sono più vicine, forse a causa di esperienze passate o di dinamiche familiari che hanno lasciato un segno. Potrebbe anche essere che la sua necessità di indipendenza, di costruire il suo spazio e la sua identità, sia molto forte, e che questo desiderio di autonomia stia entrando in conflitto con l'attenzione che la sua famiglia le dedica.
Un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarla molto a comprendere meglio l'origine di questi sentimenti e a trovare un modo di gestirli che le permetta di vivere in modo più sereno la sua relazione con la famiglia. Lo psicodramma moreniano, ad esempio, potrebbe essere un modo utile per esplorare e rappresentare le dinamiche familiari e le emozioni che prova, permettendole di lavorare su queste sensazioni di fastidio e distacco. Rappresentare e "vedere dall'esterno" le relazioni e i ruoli può facilitare una maggiore comprensione e un'elaborazione dei sentimenti.
È importante sottolineare che il fatto di non provare amore o di sentirsi distaccato dalla famiglia non significa che ci sia qualcosa di sbagliato in lei o che sia una persona meno valida. Le emozioni umane sono complesse e spesso influenzate da molteplici fattori, ed è possibile che questo sia un modo in cui si sta proteggendo da qualcosa che non ha ancora del tutto esplorato.
Il lavoro con un terapeuta potrebbe anche aiutarla a capire se ci sono delle aspettative, dei bisogni non espressi o dei limiti che sente di non riuscire a stabilire con la sua famiglia, che stanno contribuendo a questo senso di fastidio e alla difficoltà nel provare amore. Esplorare le sue emozioni in un contesto sicuro e accogliente potrebbe darle una prospettiva diversa e un po' più di chiarezza, e magari aiutarla a trovare un equilibrio tra la sua autonomia e il rapporto con la famiglia.
Non è necessario nascondere o reprimere quello che sente, e non è obbligato ad amare la sua famiglia solo perché loro le vogliono bene. Tuttavia, comprendere meglio la sua storia e i suoi sentimenti potrebbe aiutarla a vivere in modo più sereno e a ridurre il peso che questa situazione sembra avere sulla sua vita.
d.ssa Raileanu
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