Non posso iniziare un percorso di psicoterapia online perché non ho casa liberada. I miei inquilini

16 risposte
Non posso iniziare un percorso di psicoterapia online perché non ho casa libera. I miei inquilini entrano ed escono da casa in maniera imprevedibile (come giustamente faccio anche io).

Ho notato che in italia è difficilissimo trovare uno spazio privato fuori casa con una buona connessione. Credevo che con lo smart working la domanda avrebbe creato più offerta, invece si trovano solo ambienti openspace per il coworking. Anche nei caffè letterari non si può avere privacy, le sale LAN sono affollate, gli internet point sono posti angusti e a portata d'orecchio di qualsiasi passante.

La terapia in presenza non la posso fare per motivi complicati e non posso chiedere ai coinquilini di non tornare a casa il giorno X alle ore Y.

Sono brave persone, ma già è tanto difficile aprirsi per una persona altamente evitante e gravemente depressa. È fondamentale per me poter parlare liberamente senza timori in un ambiente privato e tranquillo.

Vorrei approfittare ora che ho ancora la forza di fare qualcosa, sono 8 giorni che scendo dal letto solo per andare in bagno e prendere 2 cose dal frigo quando ho i crampi della fame. Ho pensieri suicidari costantemente. E mi sento in trappola.

Mi rivolgo agli psicoterapeuti: avete riscontrato problematiche simili con dei pazienti? Che soluzioni hanno/avete trovato?

Grazie
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Comprendo le difficoltà nel potersi ritagliare uno spazio personale per poter affrontare una terapia tuttavia l'aiuto che un professionista può darle non può limitarsi a due righe su internet, considerata la gravità della situazione. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Salve, i pensieri che lei ha sono più che legittimi e la creazione di uno spazio apposito per la terapia, che sia on line o in presenza è il primo passo fondamentale sia per il paziente che per il terapeuta. Iniziare con i pensieri e le emozioni che tale situazione le suscita è un primo passo. Le consiglio dunque di richiedere una consulenza con uno/a psicologo psicoterapeuta, nella quale riportare i suoi bisogni. Bicchi
Salve, credo che le sue difficoltà a ritagliarsi uno spazio per la terapia siano rappresentative del modo in cui ha schermato la sua vita per impedirsi di esporsi alla complessità delle emozioni che stanno oltre alla sua porta di casa, ai suoi contesti di appartenenza. Si descrive come persona altamente evitante e gravemente depressa, mi chiedo se oltre queste definizioni che le fanno da corazza ci sia una persona che ha il desiderio di confrontarsi con un'estraneità, nonostante la paura dell'ignoto. Il suo messaggio sembra una sbirciatina dallo spioncino della porta. In terapia si può partire da che senso hanno queste resistenze. Ci si sente in trappola quando non ci si concede di pensare le proprie emozioni. Un caro saluto
Salve, le posso assicurare che si può fare terapia anche al parco o in auto. Non trovi scuse e cerchi un terapeuta in grado di poterla aiutare in questo momento difficile. Può anche chiedere aiuto ad uno psichiatra per iniziare, magari che lavori al servizio pubblico. Resto a disposizione per un consulto on line. Cordiali saluti
Salve, mi dispiace molto per il suo disagio, immagino che non sia piacevole sentirsi tristi e senza la voglia di fare qualcosa. Proprio per questo è molto molto importante che si rivolga ad un professionista. Capisco la difficoltà di trovare degli spazi isolati e confortevoli quando si vive con dei coinquilini. Se ha una persona con una propria auto potrebbe chiederle di utilizzarla quell'ora per il consulto online, oppure trovare dei momenti in casa in cui sa per certo che i suoi coinquilini sono impegnati al di fuori. Un'altra opzione è sfruttare degli spazi all'aperto che permettano di avere privacy su quanto condividerà con il suo terapeuta e di sentirsi a proprio agio. Provi a scrivere su di un foglio quali possono essere delle alternative per arginare l'ostacolo del setting e decida la prima alternativa da mettere in pratica.
Spero che avrà modo di iniziare un percorso psicoterapeutico che le permetterà di sentirsi meglio.
In bocca al lupo! Per dubbi e domande sarà mia premura risponderle.
Dott.ssa Melania Filograna
Buongiorno, scrive di voler fare terapia online ma di non trovare uno spazio, di non poter farla in presenza per problemi organizzativi... Due difese sulle quali lavorare. Online mi vengono in mente parchi,.biblioteche, università... Tanti luoghi dove c'è connessione wi di. Di persona ancora meglio, riuscire ad uscire di casa ed organizzarsi è già un lavoro importante. Se davvero vuole affrontare e superare le angosce che sente, approfitti di questa volontà e spinga forte per riuscire ad organizzarsi, un passo ancora e sarebbe a metà dell'opera. Se alla domanda: "mi merito di stare meglio, bene"? La risposta è SI, allora si attivi subito!!!!

Claudia m
Buonasera, mi dispiace molto per i vissuti che ha raccontato. Se si sente motivato non rimandi ancora l'inizio di un percorso: online al parco in uno spazio appartato o in macchina oppure nello studio di persona. Ha detto che in presenza non può ma non ne ha spiegato il motivo e credo sia strettamente legato al bisogno di iniziare la psicoterapia. Rimango a disposizione.
Saluti,
Dott.ssa Federica Leonardi
Buongiorno, grazie per la sua condivisione. Sta forse pensando ad un ricovero? E' una possibilità che può tranquillamente valutare con il suo medico di base. In alternativa, se non le sembra la soluzione più adatta alla sua situazione, sono sicura che quando sarà il momento, riuscirà a trovare la forza di ritagliarsi un prezioso spazio personale, con una/o psicoterapeuta che possa accompagnarla in questo percorso e che la aiuterà, fin dove possibile, a trovare anche la modalità giusta, con la quale potersi incontrare. Un caro saluto.
Salve, comprendo benissimo le difficoltà che ci descrive. Se non è proprio possibile chiedere ai suoi coinquilini un momento di privacy che tra le altre cose non sarebbe neanche tanto lungo e e neanche giornaliero, non esiste nel suo luogo di residenza un parco pubblico dove poter andare e isolarsi col suo pc oppure con lo smartphone per permetterle la consulenza online? Le chiedo se esista questa possibilità perché con alcuni miei pazienti per motivi diversi, è la strada che abbiamo percorso. Mi auguro riesca a risolvere e non interrompa la terapia. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Gentilissimo utente, potrebbe concordare con il suo terapeuta spazi in cui fissare dei colloqui online (anche da smartphone), colloqui ai quali lei potrebbe partecipare anche in macchina o nei posti più disparati.
Questo considerando gli impedimenti che al momento descrive e intanto per iniziare.
Buongiorno, si mi è capitato di riscontrare problematiche simili con alcuni pazienti, ed è stato difficile ma possibile trovare un modo per affrontare il primo grande scoglio ovvero iniziare un percorso di aiuto. Lei nel scrivere ha già compiuto un passo; il secondo passo potrebbe consistere semplicemente nel contattare telefonicamente un terapeuta e in prima battuta, insieme, pensare ad un luogo virtuale o concreto dove immaginare di poter iniziare a depositare i propri pensieri. Se da solo le sembra infatti di non riuscire ad immaginare questo luogo per le difficoltà che lei riporta, da un primo scambio potrebbe invece risultarle fattibile.
Nell'augurarle di decidere quanto prima di prendersi cura della sua persona, le porgo cordiali saluti.
Dr.ssa Giorgia Trinelli
Buongiorno,
il suo disagio è assolutamente comprensibile.
Tuttavia, è opportuno che lei riesca a trovare uno spazio personale per sé, in modo da avere la possibilità di iniziare un percorso psicoterapeutico, data la delicatezza della situazione.
Cordialmente, EP
Salve.
La sua inquietudine ed il suo bisogno di trovare uno spazio sono comprensibili ed assolutamente leciti. Così come i suoi dubbi sono indice di una fatica ad iniziare e intraprendere un percorso psicologico: per farlo ci vuole un desiderio deciso. La questione, così come la pone, non dà molto margine di scelta: se online non può e in presenza nemmeno, non resta alcuna soluzione. E così si preclude ogni possibilità, che però ci sono, più di quante immagina. Mi chiedo se, in fondo, la difficoltà a fare non sia lo specchio di una difficoltà a dire.

Cordialmente.

Greta Tovaglileri
Buonasera, comprendo la fatica e la difficoltà di iniziare un percorso psicoterapeutico. Il primo passo potrebbe essere quello di contattare telefonicamente un terapeuta e poi insieme decidere come fare per trovare il tempo e lo spazio adatti. Faccia questo passaggio e può essere che si apriranno nuove prospettive. Un caro saluto
Buonasera, visti i pensieri suicidari ricorrenti direi che la prima cosa da fare sarebbe quella di contattare il servizio pubblico e relativo psichiatra con lo scopo di una valutazione per una terapia farmacologica.
In seguito si potrà valutare in che modo intraprendere un percorso di psicoterapia.
Buona serata
Dott. Di Monte
Dott.sa Anibaldi
Ho avuto anch'io esperienza di colloquio online con persone lontane, ma sempre ho avuto la possibilità di conoscerle in presenza e questo aiuta ad interagire in modo empatico. Qualcuno trovava lo spazio in auto perchè in casa c'erano bambini e adulti. Effettivamente la connessione non è sicura.
Se desidera davvero risolvere il suo problema cerchi uno psicologo vicino a lei e si incontri di persona, poi riuscirà a gestire il contatto in distanza e non impedirà di proseguire un percorso di tipo terapeutico.

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