Non mi sento parte della società. Guardo gli altri esseri umani come se non facessi parte del loro s

25 risposte
Non mi sento parte della società. Guardo gli altri esseri umani come se non facessi parte del loro stesso pianeta. Vedo tutti come inutili e monotoni, e questo mi impedisce di creare rapporti interpersonali salvo poche eccezioni. Può essere un sintomo di una qualche patologia?
Non sentirsi parte di nulla, osservare gli altri da lontano, non appartenere al pianeta terra, sembrano descrizioni di sè molto impegnative.
Certamente esprimono solitudine, isolamento ma anche uno scarso investimento affettivo.
Gli altri sono tutti banali e noiosi, inutili ascoltarli ma è allora è utile ascoltare se stessi? Ascoltare il proprio pensiero serve a qualcosa se questo ritorna indietro come un eco, un suono che rimbomba in una caverna vuota.
La domanda nasconde una sentita preoccupazione per sè e la propria capacità di sentire e di sentirsi.
Psicologa Psicoterapeuta Maria Grazia Antinori, Roma

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Gentile utente, è importante che lei intraprenda un percorso di supporto psicologico per vedere le cause di ciò che ha descritto.
Sarei felice di accompagnarla in questo percorso.
Se dovesse avere dei dubbi, può contattarmi premendo il tasto 'messaggio' sul mio profilo.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.

Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Quello che descrivi può essere vissuto come un senso di alienazione profonda, una distanza tra te e il mondo che ti circonda. Dal punto di vista della psicologia analitica, questo potrebbe essere visto come un conflitto tra il tuo sé autentico e il ruolo che senti di dover interpretare nella società. Quando ci si sente disconnessi dagli altri, potrebbe indicare che stai cercando di dare un significato più profondo alla tua vita, un senso di scopo che va oltre il quotidiano. La sensazione che gli altri siano "inutili" o "monotoni" può emergere quando siamo in un momento di crisi personale o di trasformazione interiore, una fase in cui la vecchia identità non ci soddisfa più, ma quella nuova non è ancora del tutto chiara. Questo potrebbe essere visto come un segno che qualcosa in te sta cercando di emergere. Non necessariamente si tratta di una patologia, ma è certamente un segnale che potrebbe richiedere attenzione e riflessione. Lavorare con un terapeuta potrebbe aiutarti a esplorare il significato di queste sensazioni, a capire meglio chi sei e come relazionarti con il mondo in modo più autentico, senza sentirti obbligato a conformarti a ciò che non senti come tuo. Cordiali saluti
Gentile utente,
Sentirsi estranei agli altri è come la solitudine dei numeri primi: unici e speciali, ma isolati. Chi si sente alienato vive una simile solitudine, come se fosse in un mondo che non comprende.
Quando guardi gli altri e li trovi noiosi o insignificanti, può sembrare che siano bloccati in routine monotona, incapaci di notare le sfumature della vita. Questa percezione rende difficile relazionarsi e crea una barriera che ti allontana dalla connessione. Gli altri sembrano numeri comuni, mentre tu ti senti come un numero primo: speciale, ma solo.
In questo stato, i tuoi pensieri possono ripetersi come un’eco in uno spazio vuoto, aumentando il tuo senso di solitudine. Senza interazioni autentiche, sembra che tu viva in un universo parallelo, dove le emozioni degli altri ti sembrano lontane.
Parlare con un professionista, in uno spazio dedicato, potrebbe essere un buon inizio per esplorare le sue preoccupazioni.
Cari saluti
Sentirsi distaccati dagli altri o come se non si appartenesse alla società può essere un’esperienza molto destabilizzante e dolorosa, e mi dispiace che stia vivendo queste sensazioni. Questo stato di isolamento emotivo e di disconnessione dagli altri potrebbe avere diverse cause e potrebbe essere legato a una varietà di fattori psicologici.

Tali sentimenti potrebbero essere associati a condizioni come la depressione, l'ansia sociale, o disturbi legati alla percezione di sé e degli altri, come il disturbo di personalità evitante o schizotipico, che possono portare a un senso di estraneità rispetto al resto della società. Anche periodi di forte stress o di cambiamenti personali possono contribuire a sviluppare sensazioni di alienazione e disinteresse verso gli altri.

Tuttavia, è importante considerare che ogni situazione è unica. Questi pensieri potrebbero derivare da una difficoltà temporanea, da una delusione profonda o da un momento in cui ci si sente incompresi o non allineati con i valori e le dinamiche sociali che si percepiscono attorno a sé.

Le consiglio vivamente di rivolgersi a un professionista della salute mentale, come uno psicologo, per esplorare più a fondo queste sensazioni e comprendere meglio le radici del suo malessere. Un percorso di terapia potrebbe aiutarla a chiarire la natura di queste emozioni e a trovare delle strategie per sentirsi più connesso e a suo agio nei rapporti interpersonali, se è ciò che desidera.

È importante non ignorare questi sentimenti, ma cercare di comprenderli e affrontarli con il giusto supporto. Resti a disposizione per qualsiasi chiarimento anche online, dott.ssa Camilla Persico
Carissimo/a, è difficile dare una risposta con così pochi elementi. Mi permetto di suggerirle l'avvio di una consulenza psicologica con un professionista, questo potrebbe aiutarla a comprendere meglio, allargando il discorso, cosa sta accadendo e perché si sta allontanando dalle persone. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto, qualora lei lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Gentile utente,
quello che descrive sembra riflettere una forte sensazione di “distacco” e “alienazione” rispetto agli altri e alla società in generale, che può certamente influenzare negativamente la sua capacità di creare relazioni interpersonali significative. È importante chiarire che, sebbene queste sensazioni possano essere molto difficili da vivere, non sempre rappresentano una patologia in sé. Tuttavia, potrebbero essere il segnale di una sofferenza interiore o di un disagio psicologico che merita attenzione.
Le sue riflessioni sugli altri come "inutili e monotoni" e il percepire un forte senso di separazione dagli esseri umani potrebbero essere la manifestazione di una forma di “disconnessione emotiva o di disillusione nei confronti del mondo che la circonda. Questo può accadere in periodi di stress, in cui ci si sente particolarmente soli o incomprensibili dagli altri, o come risposta a esperienze di vita difficili.
Le suggerisco di esplorare queste sensazioni con un professionista, come uno psicologo o uno psicoterapeuta, che potrebbe aiutarla a comprendere meglio la radice di questo disagio e scoprire modi per sentirsi più connesso/a agli altri e a se stesso/a; intraprendere un percorso può fornire strumenti utili per affrontare questi pensieri e per migliorare la qualità delle sue relazioni interpersonali.
Non esiti a considerare questa possibilità, poiché spesso il supporto e la guida giusta possono fare una grande differenza.
Resto a disposizione per eventuali ulteriori chiarimenti.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Pinella Chionna
Ci possono essere infinite ragioni per cui si sente così. Sicuramente una modalità di essere estrema e non credo facile. Le suggerisco di intraprendere un percorso psicologico, in particolare di stampo umanistico esistenziale per esplorare il suo mondo interno. Rimango a disposizione cordiali saluti SR
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Buongiorno.
Quello che lei descrive può avere vari significati.
Meglio provare ad approfondire.
Le propongo un colloquio online.
Buonasera,
Capisco quanto possa essere difficile sentirsi disconnessi dagli altri e dalla società. Quello che descrivi può generare una sensazione di isolamento e frustrazione, specialmente quando interferisce con la capacità di creare relazioni significative. Tuttavia, piuttosto che concentrarci sull'idea che questo possa essere il "sintomo" di una patologia, sarebbe utile esplorare più a fondo il tuo vissuto, i pensieri e le emozioni che stanno alla base di questo modo di percepire il mondo. Da un punto di vista cognitivo-comportamentale, è importante chiedersi: quali pensieri e convinzioni hai riguardo agli altri e alle relazioni? A volte, quando ci si sente disconnessi, possono emergere pensieri automatici come "gli altri non mi capiscono" o "non trovo niente di interessante nelle persone", che diventano una sorta di filtro attraverso cui interpretiamo le situazioni sociali. Questi pensieri possono alimentare il senso di distanza e disinteresse. Tuttavia, è possibile che tali interpretazioni non siano del tutto oggettive, ma influenzate da esperienze passate o da un disagio momentaneo. Un'altra area da esplorare è il significato che attribuisci alle relazioni e al modo in cui vedi la società. Potrebbe essere utile chiederti: cosa ti porta a vedere gli altri come monotoni o inutili? Forse è una reazione a delusioni passate o aspettative non soddisfatte? Questi pensieri possono influenzare il modo in cui vivi la tua esperienza sociale, contribuendo a mantenere il distacco. Un aspetto cruciale del lavoro cognitivo è quello di identificare e sfidare i pensieri che ti tengono intrappolato in questo senso di disconnessione. Puoi cominciare con domande come: ci sono momenti in cui non provi questa distanza dagli altri? O ci sono delle persone con cui ti senti maggiormente a tuo agio? Esplorare le eccezioni ti può aiutare a vedere che, nonostante questa visione generale, è possibile costruire relazioni significative. È importante anche riconoscere che la percezione di sentirsi "fuori" dalla società è un'esperienza che può capitare a molte persone in certi momenti della vita, specialmente in periodi di cambiamento o stress. Ciò non significa necessariamente che ci sia qualcosa di "sbagliato" in te o che sia necessario etichettare questa esperienza come un sintomo di patologia. Potrebbe trattarsi di una fase temporanea legata a circostanze esterne o a come stai vivendo te stesso in questo momento. Potresti considerare di lavorare su come trasformare queste convinzioni, coltivare la curiosità verso gli altri e magari esplorare nuove modalità per avvicinarti alle persone, partendo da quelle poche eccezioni che hai menzionato. Iniziare da piccoli passi concreti, cercando di sfidare i pensieri negativi e di aprirti a nuove esperienze sociali, potrebbe gradualmente portare a una maggiore sensazione di appartenenza. Se continui a sentirti disconnesso e questa sensazione di alienazione persiste, potrebbe comunque essere utile parlare con un professionista per esplorare più a fondo questi vissuti e trovare strategie personalizzate per migliorare la tua qualità di vita sociale e il benessere personale. Dott. Andrea Boggero
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Sembra che lei senta non appartenere, come se si sentisse un diverso ed è giudicante considerando gli altri inutili e noiosi. Le consiglio di iniziare un percorso terapeutico in modo da capire se si sente un estraneo anche all' interno del suo nucleo familiare e quali tipo di dinamiche questo comporta. Cordialità dott. Gaetano Marino
Gentile utente, ciò che descrive andrebbe ulteriormente approfondito per comprenderne le origini ed eventualmente dare un nome a ciò che descrive. Valuti la possibilità di un percorso di psicoterapia per cercare le risposte alle sue domande. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Buonasera, mi è capitato spesso di lavorare con problematiche di questo tipo e ci possono essere infinite ragioni per cui prova e/o cerca questo senso di isolamento e solitudine, quello che è importante capire se questo la fa stare bene nel breve e nel lungo periodo e per questo le suggerisco suggerisco di intraprendere un percorso psicologico al fine di conoscere meglio se stesso e il proprio funzionamento. Rimango a disposizione, saluti cordiali. DP
gentile utente, forse questo è io momento giusto per intraprendere un percorso di psicoterapia che le consenta di fare chiarezza sulle sensazioni che lei racconta, e che le consenta di orientare le proprie esperienze nella direzione del benessere
Gentile utente, non è possibile rispondere alla sua domanda senza conoscerla, non bastano poche righe per comprendere quale sia il suo reale vissuto e la causa del disagio che prova nell'interazione sociale. Piuttosto, al di là della mera etichetta che si potrebbe dare al suo malessere, le chiedo ma lei è curioso di conoscere perchè accade questo? E' interessato a conoscere ciò che si nasconde dietro questo "sintomo" (come lei lo chiama)? Se si allora le potrebbe essere di aiuto un percorso di terapia, il cui scopo è appunto conoscersi e scoprire cosa si cela dietro meccanismi che non si è in grado di comprendere da soli. Per qualsiasi delucidazione resto a sua completa disposizione, anche online. Saluti. Dr.ssa Anna Amendola
Buongiorno,
per fare una diagnosi non sono sufficienti queste poche informazioni, ma mi sento di dirle che se a lei questa situazione crea disasgio allora val la pena di approfondire cosa l'ha portata a percepire gli altri in questo modo. Un altro punto cruaiale sarebbe capire se lei ritiene che il problema sia nelle altre persone o se ritiene che sia il suo modo di percepire gli altri che le crea disagio. Intraprendere un percorso psicologico sarebbe sicuramente utile per poter rispondere al suo bisogno di fare chiarezza.
Cordialmente Dott.ssa Chantal Danna
Salve, la ringrazio per la condivisione di questo suo momento. Concordo con i miei colleghi sull'importanza per lei, in questo momento della sua vita, di intraprendere un percorso con un professionista che possa aiutarlo nel ritrovare se stesso, la sua energia vitale, la voglia di fare esperienze e di condividerle con gli altri, la sua socialità.
Qualora volesse mi offro disponibile per accompagnarlo in questo percorso di scoperta e ri-scoperta di sè.
Un saluto, dott.ssa Agnese Compagnucci
Gentile Utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi vissuti. Mi colpisce la sua ricerca di un'etichetta diagnostica. Cosa si nasconde dietro questa richiesta?
Come si posiziona lei rispetto a questa richiesta?
In un percorso psicologico è possibile andare a capire le sue dinamiche relazionali, acquisendo e/o riscoprendo strumenti che possano aiutarla a gestire la sua sfera relazionale.
Resto a Disposizione per un colloquio conoscitivo. Cordiali Saluti, Dott.ssa Helena Afflitto
Gentile utente, innanzitutto grazie per condividere la propria sofferenza, non dovrà essere facile per lei. Dalle sue parole emerge un profondo senso di solitudine, mi sento di suggerirle di intraprendere un percorso terapeutico per approfondire questo suo vissuto per comprenderlo e per lavorarci in base a quelli che possono essere i suoo desideri di cambiamento.
Cordialmente, dr.ssa Melodia
Gentile Utente, grazie per la sua condivisione. Mi piacerebbe molto poter rispondere alla sua domanda e offrirle una chiave di lettura della sua situazione, purtroppo però non mi è possibile soddisfare la sua richiesta in quanto avrei la necessità di conoscerla e di capire quale sia il suo vissuto interiore. Infatti leggendo le sue parole mi sono sorte molte domande. Da quanto tempo percepisce questo senso di distacco dalle altre persone? È una sensazione recente o è da sempre che la avverte? Ha notato altri elementi di disagio che la condizionano nelle sue relazioni interpersonali? Ha notato dei cambiamenti nella sua vita o nel rapporto con sé stesso? Sente che sta affrontando un momento difficile in questo periodo? Quando afferma che vi sono delle eccezioni tra le sue conoscenze, cosa intende e cosa rende queste persone delle eccezioni?
Queste sono solo alcune delle domande a cui sarebbe utile rispondere per meglio approfondire ciò che vive e che le lascio come spunto per poter riflettere.
Il senso di isolamento e di distacco dagli altri può avere molte cause e origini, per cui mi sento di consigliarle di darsi la possibilità di esplorarle con un professionista. Intraprendere un percorso psicologico potrebbe altresì permetterle di apprendere strumenti per affrontare il suo disagio e migliorare il suo benessere personale e relazionale.
Qualora si sentisse pronto, le faccio presente che sarei felice di accompagnarla in questo percorso. Resto a disposizione tramite consulenze online. Cordiali saluti, dott.ssa Ambra Marzoli
Salve gentile Utente, quello che descrive, ovvero la sensazione di non appartenere alla società e di percepire gli altri come distanti o "monotoni", potrebbe indicare una difficoltà nel trovare un senso di connessione con le persone e l'ambiente circostante. Questa esperienza di distacco, che si manifesta nell’evitare o nel sentirsi alienato rispetto ai rapporti sociali, può essere legata a diverse cause, non necessariamente patologiche, ma che meritano attenzione.

In alcuni casi, sensazioni simili possono essere associate a fenomeni come la depersonalizzazione o la derealizzazione, in cui ci si sente distaccati dalla realtà o da se stessi. Altri possono sperimentare queste sensazioni in situazioni di depressione, ansia sociale, o in contesti di elevato stress o trauma. A volte, queste difficoltà nascono da un’ipersensibilità verso le dinamiche sociali o da un profondo senso di disillusione verso la società e i valori che essa promuove.

Potrebbe essere utile indagare ulteriormente queste sensazioni, per comprendere se sono persistenti, quanto influenzano la sua vita quotidiana e se sono accompagnate da altri sintomi (come apatia, solitudine, o mancanza di interesse per le attività che un tempo potevano darle piacere). È anche importante valutare se questa percezione di distacco si sia manifestata gradualmente o in seguito a eventi specifici, come cambiamenti significativi nella sua vita o esperienze negative legate ai rapporti interpersonali.

In alcuni casi, queste sensazioni possono essere presenti in persone con condizioni come il disturbo di personalità schizoide o evitante, che si caratterizzano per difficoltà a stabilire legami con gli altri, o in quadri di alienazione legati a disturbi depressivi. Tuttavia, è fondamentale non saltare a conclusioni affrettate: per poter comprendere la natura di ciò che vive e se sia legato a una patologia, sarebbe utile discutere questi sentimenti con un professionista, come uno psicologo o uno psichiatra, che possa valutare a fondo la situazione.

Il fatto che lei abbia già identificato alcune eccezioni, cioè alcune persone con cui riesce comunque a connettersi, suggerisce che ci siano delle aperture nelle sue relazioni e questo può essere un punto di partenza su cui lavorare. Parlando con un professionista potrebbe esplorare meglio cosa rende difficile stabilire connessioni sociali e quali aspetti della società trova alienanti, così da trovare modi per vivere le relazioni in modo più appagante.

Se desidera approfondire questi aspetti, posso fornirle qualche indicazione più specifica su come affrontare questi sentimenti di disconnessione o darle suggerimenti su tecniche che possono aiutarla a gestire questo distacco.
Dott. Luca Vocino
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Buongiorno,
Le nostre emozioni ci servono per orientarci nella realtà che viviamo e guidare il nostro comportamento. Mi pare che le Sue di emozioni, dicano molto. Invece di concentrarsi sul tema 'ho qualcosa che non va', si chieda invece, sperimentandosi, giocando con il mondo intorno, cosa la attira, cosa desidera trovare nelle persone che frequenta. Può darsi che stia cercando semplicemente nel posto sbagliato e, per questo, non si senta parte di ciò. Un cordiale saluto, dott.ssa Laura Servidio
Gentile Utente,
La sensazione di distacco dagli altri che descrive può essere segnale di un disagio interiore, ma non necessariamente di una patologia. Spesso, emozioni di questo tipo possono derivare da stress o momenti di difficoltà personale. Sarebbe utile approfondire queste sensazioni con un professionista, che potrà aiutarla a capire meglio cosa sta accadendo e come affrontarlo.
Un cordiale saluto, dott.ssa Lidia Milazzo
Grazie per aver condiviso come ti senti. Capisco che questa sensazione di “estraneità” rispetto alla società possa essere difficile da gestire e possa farti sentire distante dagli altri, rendendo complicato costruire legami e relazioni significative. Quello che descrivi potrebbe essere collegato a diversi fattori e può avere varie interpretazioni, ma è importante capire più a fondo il contesto in cui stai vivendo queste sensazioni e come influenzano la tua vita quotidiana.

Sentirsi come se si fosse “fuori” dalla società e percepire gli altri come distanti o privi di significato può essere legato a diverse condizioni psicologiche, tra cui l’ansia sociale, la depressione, la derealizzazione o aspetti di una personalità schizoide o di una difficoltà a sentirsi in sintonia con il mondo circostante. Tuttavia, è anche possibile che questa percezione derivi da una fase particolare della tua vita in cui ti senti disconnesso dagli altri o insoddisfatto della realtà che ti circonda.

Potrebbe essere molto utile parlare con un professionista per approfondire queste sensazioni e capire da dove derivano. A volte, avere un luogo sicuro dove esprimere questi pensieri può aiutare a fare chiarezza e a comprendere se questa percezione è legata a un momento transitorio o se ci sono aspetti più profondi da esplorare.

Se senti che questa sensazione di estraneità ti sta creando disagio o limitando la tua vita, prendere in considerazione un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a trovare nuovi modi per relazionarti con te stesso e con il mondo che ti circonda, sviluppando una comprensione più ampia delle tue emozioni e del tuo modo di vedere gli altri.

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