Non ho molto da dire, solo che sono tanto stanco della mia situazione di sofferenza

20 risposte
Non ho molto da dire, solo che sono tanto stanco della mia situazione di sofferenza . Io ci provo in tutti i modi a motivarmi, ma sto sempre male, mi sento sempre così oppresso da sensazioni varie e sintomi strani di non si sa cosa...
La vita non può essere questo, non può essere così faticosa. Ho fatto un sacco di psicoterapie e farmacoterapia, ho iniziato un'anno fa. Ma non è cambiato nulla. Non lavoro da 20 anni. Con la mia depressione e stato d'animo, nessuno vuole assumermi.
Sono rientrato nella fascia dei disabili per trovare lavoro, ma nulla, i datori appena, leggono il verbale stilato dalla commissione medica, si rifiutano di assumermi: 2 tentati suicidi, autolesionismo, attacchi autodistruttivi, nichilismo, nessun autoconservazione, nessuno spirito di sopravvivenza, attacchi d'ansia, panico e fobia sociale. Mi isolo di continuo. O sto a casa a guardare fuori dalla finestra a rimuginare, oppure esco e non faccio altro che isolarmi, stare in un angoletto ad osservare gli altri che ridono e scherzano. Io nulla, un fantasma. Se solo provassi a interagire, penso che comunque io non potrò mai permettermi una ragazza una, famiglia o degli amici.
All'età di 40 troverei uomini sposati, con famiglie, figli, nessuno che abbia, tempo per essermi amico. E non posso permettermi di frequentarli per amicizia. Sono uomini che lavorano, escono, aperitivo, drink, birra, e io essendo solitario e sensa soldi, non potrei mai essere al loro passo. Un aperitivo di 10 euro per me è un patrimonio. Ed ecco lì che appunto non posso permettermi amici.
Le ragazze? Vogliono uomini ricchi e formati con una macchina... Io non potrò mai rendere felice una donna... Non avrò mai una famiglia.
Volente o dolente, sono costretto ad isolarmi. E il brutto, che mi sento accusato che sono io che non voglio lavorare, di continuo...

Ho appena iniziato un percorso di palestra, ma è stato così doloroso sforzarmi di uscire di casa ogni giorno sentendomi sempre male. Vorrei finisse tutto per sempre, tanto non guarirò mai. Continuo a sentire nella testa che dovrò continuare a soffrire per tutta la vita. È crudele.
Da un'anno vado dallo psichiatra del CSM senza miglioramenti. Ma secondo me io sono proprio fatto così, mi funziona male il cervello...

O comunque c'è qualcosa che seriamente non va. Non vi sto a raccontare i "sintomi", cioè le sensazioni che mi accompagnano giornalmente e che riesco ad alleviare un pochino solo con l'ansiolitico (antidepressivo, antipsicotico, trittico e sertralina non mi fanno niente) sono tanto stanco e non mi va di ripetere per l'ennesima volta quanto ho ripetuto a un sacco di dottori.
Poi questa voce nella testa mi dice sempre "no, no", e io non posso fare niente di quello che mi propongo.
A volte penso che il mio corpo sia condiviso con un'altra persona. Boh. Perché io non sono come gli altri? Perché devo soffrire così tanto e a lungo? Come potrò sopportare tutto questo per altri 10, 20, o 30 anni? Non ho una malattia mortale purtroppo.
Quando mangio, spero sempre che mi possa diventare veleno, la notte spero sempre di addormentarmi e non svegliarmi più, tempo un ultimo sogno e non aprire più gli occhi.
Sono stanco. Stufo.

Non ho nulla per cui vivere, pertanto affronto l'esistenza con l'ironico distacco di chi non ha più nulla da perdere.
Salve Gentilissimo, mi dispiace leggere tanta sofferenza. Purtroppo ci sono periodi in cui è facile ricadere in una sorta di depressione ma lei non deve lasciarsi abbattere. Le vorrei essere di aiuto per poterla aiutare a comprendere tutti i lati positivi della sua vita : se vuole può contattarmi per un colloquio conoscitivo e un percorso son sicura che potrebbe farla stare meglio. In attesa di ricever un suo riscontro le faccio un in bocca al lupo un caro saluto dottoressa Giorgia Giuliani

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Salve, inizio con il dirle che non è vero che non ha niente da dire anzi... credo che il suo mondo interno sia ricco di dinamiche emozionali che sentono il bisogno di emergere e trovare la giusta collocazione. Lei non deve essere come gli altri, lei deve essere se stesso con il suo mondo interno che le sta chiedendo di essere riordinato. Provi a ricominciare con una psicoterapia.
La saluto.
Dott.ssa Imma Cerciello
psicologa - psicoterapeuta
Secondo il filosofo esistenzialista Kierkegaard la "malattia mortale" è proprio la depressione...
Molti scrittori famosi erano nella sua stessa condizione, se non peggio. Poi, "con ironico distacco" hanno iniziato a scrivere sulla loro condizione e ne sono nati dei capolavori.
Forse é questo il suo destino.
Buonasera gentile utente, capisco perfettamente lo scoraggiamento e la stanchezza che prova da così tanto tempo. L’importante è che Lei comprenda che non è solo e che non è responsabile della sua condizione. Si può guarire e uscire dalla depressione anche se tutto ciò richiede tempo e pazienza. Le consiglio di valutare un secondo approccio di psicoterapia per ritrovare la sintonia giusta con un altro psicoterapeuta e iniziare un nuovo percorso. A volte un approccio diverso o un cambio di terapia possono fare la differenza. Dedica del tempo a te stesso e ricorda che ogni piccolo passo è comunque un inizio. Resto a disposizione per qualsiasi domanda e sono disponibile anche per terapie online. Un caro saluto dott.ssa Cristina Sinno
Buongiorno, mi dispiace che stia soffrendo tanto e ha ragione, il cambiamento è tanto faticoso quanto lento. Le auguro ogni bene.
Gentile utente, la ringrazio per la condivisione e comprendo la sua sofferenza.
Ti consiglio di continuare a cercare un aiuto professionale, magari provando un nuovo terapeuta o psicologo che poi lo invia ad un collega che può essere più adatto per lei.
Resto a sua disposizione per qualsiasi domanda o per un eventuale colloquio.
Dott.ssa Maraio Francesca

Gentile utente, mi dispiace per la sua immensa sofferenza. Leggendola si comprende che ha moltissime cose da dire, e come le hanno scritto anche altri colleghi, mi ricorda molti artisti "maledetti" ma geniali (al momento mi vengono in mente i romanzi di Claudio Vergnani, autore contemporaneo e dallo stile ironico-esistenzialista). Credo che meriti di stare meglio e se lo desidera potrebbe rivalutare un altro percorso di psicoterapia. In bocca al lupo! Resto a disposizione Dott.ssa Roberta Maccarone
Carissimo, non ci sono grandi risposte da offrire se non una profonda e sentita vicinanza al suo dolore; mi permetto solo di dirle che ho seguito diversi pazienti con depressioni gravi e la psicoterapia, soprattutto attraverso la relazione che si viene ad instaurare tra terapeuta e paziente, resta a mio avviso una delle esperienze più possibili di trasformazione, capace di dare un senso e prendere la distanza dai sentimenti di perdita e di dolore. Le ferite restano ma si impara a conviverci, a stare alla giusta distanza; e magari anche a prendere confidenza con emozioni buone, con il desiderio e la voglia di stare bene. Le auguro il meglio. Resto a disposizione per qualsiasi cosa, anche da remoto, qualora lei lo ritenesse opportuno. Cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buongiorno, la sua sofferenza è palpabile. La depressione maggiore ha una componente biologica importante per cui cerchi di non colpevolizzarsi troppo per i suoi stati, spesso non dipendono da lei. C'è però la luce in fondo al tunnel se segue i percorsi con sforzo e costanza i miglioramenti arrivano. Se i farmaci che finora le hanno dato non fanno effetto chieda di cambiare terapia. Un anno di psicoterapia non è tantissimo considerata l'entità del problema e le possibili ricadute.
Buongiorno, avverto la sua sofferenza e la fatica che sta facendo, nel tentativo di stare bene. Avverto però anche molta forza! Non è da solo, buona fortuna.
Gentile utente, tanta sofferenza e assenza di speranza traspare dalle sue parole, ma leggo anche una certa consapevolezza delle fragilità su cui dovrà lavorare. un anno di psicoterapia è davvero poco...mantenga fermo il proposito di recuperare il benessere psicofisico. Può riprendere in mano la sua vita e scoprirne la bellezza, lavori sulla motivazione e l'autostima...ha fatto benissimo ad iniziare un'attività sportiva per la produzione dell'adrenalina e serotonina. Coraggio, le sono vicina.
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.

Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.

Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.

Resto a disposizione, anche online.

Cordialmente, dott FDL
Buongiorno,

lei è affetta da una depressione importante. Non sempre è possibile parlare di guarigione, ma in alcuni casi i trattamenti psicoterapici e farmacoterapici consentono al paziente di avere una qualità della vita sufficientemente accettabile.
In bocca al lupo per le sue cure.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, leggendo le sue parole ho sentito una sorta di masochismo. Non so se sia così perché è impossibile una valutazione con così pochi elementi... Aggiungo che è tipico della depressione vedere tutte le "porte chiuse" di fronte a sé. Credo sinceramente che ancora qualcosa si possa fare ma in un percorso di psicoterapia che scardini alcune credenze, prima fra tutte quella che la sua condizione dipenda da lei e dalla "volontà"... Retaggio sociale antico e totalmente falso. Le suggerisco di provare un percorso, visto che non ha nulla da perdere, forse perderebbe la sua condizione attuale. Le auguro il meglio. Cordiali saluti Dott.ssa Valeria Randisi
La tua descrizione mette in luce una profonda sofferenza e una sensazione di isolamento che sembra pervadere ogni aspetto della tua vita. Da una prospettiva psicodinamica, potremmo vedere questo come un conflitto interiore intenso, dove il senso di impotenza e disperazione si scontra con un desiderio di trovare un senso e una connessione.

Le difficoltà che stai vivendo potrebbero essere radicate in esperienze passate che hanno lasciato un segno profondo sul tuo senso di sé e sul modo in cui percepisci il mondo. L'idea di sentirsi "fatto così" può riflettere una percezione di ineluttabilità della sofferenza, ma è importante ricordare che il nostro cervello e la nostra mente hanno una straordinaria capacità di cambiamento e adattamento, anche se il percorso è spesso lungo e difficile.

Il tuo racconto di aver tentato varie terapie senza successo e la tua frustrazione per la mancanza di miglioramenti sono comprensibili. È frequente che i percorsi di cura richiedano tempo e adattamenti, e a volte può essere utile esplorare diverse combinazioni di terapie o approcci, come la psicoterapia combinata con interventi farmacologici, per trovare ciò che funziona meglio per te.

L'isolamento e la sensazione di essere diversi dagli altri possono essere particolarmente dolorosi, alimentando pensieri di inutilità e mancanza di prospettive. Tuttavia, riconoscere questi sentimenti e parlare di essi è un primo passo importante verso il cambiamento. Anche la scelta di iniziare la palestra, nonostante la difficoltà, è un segnale di un desiderio di migliorare e di cercare nuove strade.

Se senti che il percorso attuale non sta portando i risultati sperati, potrebbe essere utile esplorare altre forme di supporto terapeutico, inclusi interventi specializzati per la gestione della depressione resistente e per i disturbi dell'umore. La tua esperienza è unica, e trovare il giusto mix di supporto e trattamento può fare una differenza significativa.

Ti incoraggio a non abbandonare la ricerca di aiuto e a considerare la possibilità di consultarti con un professionista che possa offrire un nuovo punto di vista o un approccio diverso. Anche il supporto online può essere un'opzione per te, offrendoti un modo accessibile e flessibile per esplorare ulteriormente le tue preoccupazioni e trovare nuove strategie di coping.

M.G.
La tua sofferenza è profonda e reale. È cruciale trovare supporto immediato e continuo da professionisti esperti in salute mentale. La terapia può aiutare a esplorare queste emozioni dolorose e trovare strategie per affrontarle. Non sei solo e c'è speranza anche quando sembra difficile crederci. Cerca aiuto e non rinunci alla possibilità di un cambiamento positivo. Rimango a disposizione. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Buongiorno caro depresso,
fintanto che la voce del "no" avrà tutto questo nutrimento, continuerà ad essere un fantasma. Se vuoi scoprire come uscirne il primo passo è intendere che questa voce è una bugiarda. Resto a disposizione.
Un caro saluto
Dott. Claudio Cianci
Le dico una cosa, lei è una grande persona. Nella sua situazione difficoltosa ha trovato le forze di chiedere aiuto qui su questa pagina. Sappia che chiedere aiuto nella nostra società è difficilissimo. Infatti viene visto ancora come un sintomo di debolezza, mentre lei invece ha affrontato proprio questo ed è riuscito a farlo, lei è un forte. Sappia, anche se non ci crederà, che alcune persone vivono nella menzogna una vita intera soffrendo in silenzio non avendo mai la possibilità e la forza di chiedere aiuto. Lo chieda anche ad altri miei colleghi, di situazioni cosi ne vediamo spesso. Per cui lei continui così e cerchi qualcuno con cui rialzarsi/ripartire da questa situazione, ma lo scelga lei e non se lo faccia dare. Il primo passo del cambiamento è proprio li nella sua voglia di essere aiutato.
Buongiorno, la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza in modo così aperto e onesto. È evidente che sta affrontando una situazione estremamente dolorosa e complessa, il che richiede un grande coraggio. Le emozioni di impotenza, isolamento e angoscia che descrive sono del tutto comprensibili date le difficoltà che ha vissuto, in particolare nel contesto della depressione e delle esperienze traumatiche. È una fatica continua convivere con il peso di questi sintomi e sentirsi intrappolati in un ciclo di sofferenza e solitudine. Il suo desiderio di guarire e la frustrazione per la mancanza di progressi, nonostante gli sforzi, sono segni della lotta interiore che sta vivendo. È importante riconoscere che queste esperienze di vita, sebbene risultino opprimenti, non definiscono il totale di chi è come persona. Spesso, quando ci si trova in una condizione così complessa, la sensazione di essere etichettati o di non essere compresi da chi ci circonda può accentuare ulteriormente il dolore. La ricerca di un contesto in cui sentirsi accettati e compresi è fondamentale e potrebbe richiedere tempo per essere trovata. Potrebbe essere utile considerare un approccio olistico nella sua cura, cercando di esplorare non solo le problematiche psicologiche, ma anche aspetti pratici e relazionali che potrebbero contribuire al benessere generale. Il percorso di avvicinamento a una palestra è un passo positivo, anche se è difficile. L’importante è che continui a cercare opportunità che possano aiutarla a sentirsi più connessa e meno isolata.
Non esiti a contattarmi se desidera approfondire ulteriormente o ricevere supporto in questo momento di grande sfida.
Cordiali saluti, Dott.ssa Laura Lanocita.

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