non capisco perché quando parlo con una ragazza che magari mi piace, tendo ad annoiarmi e quindi ad

19 risposte
non capisco perché quando parlo con una ragazza che magari mi piace, tendo ad annoiarmi e quindi ad allontanarmi e sparisco evitandola, è una cosa più forte di me come se fosse normale ma poi ci sto male e ci soffro.
Potrebbe essere una cosa legata alla perdita di mia madre? Non so, sono frustrato e non so come fare per evitare che tutto ciò accada, vi ringrazio in anticipo per la risposta
Buongiorno, mi dispiace questa sensazione che provi, è possibile che questa reazione sia legata proprio alle eccessive emozioni che provi parlando con la ragazza che ti piace. Ho troppe poche informazioni per dirti se tutto questo è legato alla perdita di tua madre. Penso che la cosa migliore sia pensare di svolgere un percorso psicologico, proprio per capire perchè questo accade ed eventualmente modificare il tuo comportamento. Rimango a disposizione se hai altri dubbi o domande o se vuoi prenotare una consulenza. Ti auguro il meglio. Dott.ssa Rota
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Salve, se le è possibile potrebbe provare a rimanere un po' di più nella situazione che evita, cercando di tollerare la noia al fine di capire cosa sente e pensa in quei momenti che le rendono la situazione intollerabile. Le consiglio comunque un consulto psicologico per meglio indagare quei vissuti.
Buona giornata,
Dr.ssa Elisabetta Paccosi
Gentile, percepisco la frustrazione che esprime e mi rendo conto di quanto possa essere complicato conviverci. La prima cosa che mi sento di consigliarle è un consulto psicologico, anche online, che possa aiutarla ad affrontare il disagio espresso al fine di ritagliarsi uno spazio per comprendere meglio ciò che prova e cosa potrà farla stare meglio, elaborare i pensieri e i vissuti emotivi rivolgendosi ad un esperto con un approccio che si basi sull’accoglienza e ciò che è utile per la persona, valorizzando le sue risorse personali, aiutandola così a divenire artefice del racconto della propria vita, dando al corpo lo spazio e l’ascolto che merita. Iniziare un percorso per sentirsi meglio richiede coraggio, ma è già un importante passo iniziale verso il cambiamento. Resto a disposizione per ulteriori indicazioni e ad incontrarla. Cordiali saluti dott. Paolo Notarangelo
Gentile utente la ringrazio per aver condiviso qui il suo vissuto. Dalle sue parole emerge tutta la difficoltà e frustrazione per non potersi vivere pienamente la relazione con chi le piace. Ciò che mi incuriosisce è come reagisce di fronte alla noia, come se essa fosse qualcosa da cui scappare. Ma è veramente dalla noia che scappa? Cosa evita realmente?
La noia è come una nebbia che rende difficoltoso orientarsi, che attutisce tutto. Una sensazione che stranisce e annienta, che coinvolge anche il corpo in maniera intensa con: stanchezza, pesantezza, irrequietezza, fatica, una sensazione fisicamente disagevole dalla quale, prima o poi, sembra essere necessario uscire.
Il consiglio che mi sento di darle è di non Fare( sparendo e/o evitando) ma Stare in questo tempo fermandosi e vedere cosa emerge realmente: quali vissuti emotivi si celano dietro? di cosa ha realmente bisogno?cosa realmente la porta ad allontanarsi dal piacere di stare in relazione con l'altro?. Inoltre un percorso terapeutico la può aiutare a rispondere a tali quesiti ed affrontare il disagio espresso, trovando nuove possibilità e nuovi modi di stare al mondo e con l'altro.
Resto a sua disposizione.
Cordiali saluti.
Dottoressa Nicoletta Morrone



Dare una risposta precisa al suo problema senza conoscere meglio la tua situazione potrebbe non essere ciò che si aspetta, ma posso provare a darle alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarla.

Prima di tutto, è importante capire che ci sono diverse ragioni per cui potrebbe annoiarsi quando parla con una ragazza che le piace. Potrebbe essere dovuto alla mancanza di interessi in comune, alla paura di non essere accettato o giudicato, o semplicemente alla difficoltà di trovare argomenti di conversazione che siano interessanti per entrambi.
Detto questo, non sembra che la perdita di tua madre sia direttamente correlata al suo problema di allontanarti dalle ragazze che le piacciono. Tuttavia, è possibile che il suo lutto abbia avuto un impatto su come affronta le relazioni e la connessione con gli altri.

Se senti che il suo lutto influisce sulla sua capacità di connessione con gli altri, potrebbe essere utile cercare il supporto di un professionista che possa aiutarla ad elaborare il tuo lutto e a sviluppare strategie per migliorare le tue relazioni, avendo molta esperienza la invito a visionare il mio profilo.
In generale, se le piace una ragazza e vuole approfondire la sua relazione con lei, cerchi di non concentrarsi troppo sulle sue paure o sulle sue insicurezze. Invece, cercchi di essere autentico, di mostrarsi interessato alle sue passioni e ai suoi interessi e di ascoltare con attenzione quello che ha da dire.

Inoltre, cerchi di essere paziente e di non aspettarsi di creare un'amicizia o una relazione immediatamente. Le relazioni richiedono tempo e sforzo per svilupparsi, quindi cerchi di goderti il processo senza aspettative troppo alte.

Spero che queste informazioni le siano state utili. Se avesse bisogno di ulteriore supporto o consiglio, non esiti ad utilizzare i miei riferimenti.
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Caro utente, è comprensibile che lei provi frustrazione in questa situazione! La motivazione è legata a come lei è abituato a rapportarsi con l’ambiente che la circonda. Ognuno di noi ha dei pensieri su di sé, sugli altri, sul mondo, e in base a queste interpretazioni personali, prova emozioni differenti e talvolta sofferenza. Se lo desidera, si può approfondire questa problematica in un incontro psicologico. Mi rendo disponibile ad ascoltarla e capire assieme a lei il suo funzionamento, per trovare strategie relazionali più efficaci. Saluti, dott.ssa Eleonora Galletti
Buongiorno, purtroppo dalle poche informazioni che ha dato sarebbe azzardato fare un'ipotesi però è un argomento che si potrebbe approfondire e comprendere in terapia. Se vuole rimango disponibile.
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Buongiorno, grazie per aver condiviso con noi la sua sofferenza.
Le informazioni che ha fornito non sono sufficienti per accertare una correlazione tra i due eventi.
Un colloquio con un professionista potrebbe essere l'occasione per affrontare meglio il suo vissuto, analizzare le dinamiche che si verificano per lavorare sul cambiamento e ritrovare una condizione di serenità.
Rimango a disposizione per qualsiasi richiesta o dubbio e, qualora lo volesse, per un primo incontro (anche online).
La saluto, dott.ssa Federica Lanzafame
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Buongiorno, è molto comprensibile che la situazione descritta le crei frustrazione ed ambivalenza. Per meglio comprendere la condizione in cui si trova e capire come affrontarla sarebbe indispensabile approfondire tanti altri aspetti. Le consiglio pertanto di rivolgersi ad un professionista che possa accompagnarla in questa esplorazione con l'obiettivo di migliorare la sua capacità di rimanere in questo tipo di relazioni. Un caro saluto. Dott. Gabriele Mezzetti
Buongiorno, ci sono poche informazioni per dare risposte ma leggo che sta male e soffre, e me ne dispiaccio, quindi le consiglio di intraprendere una terapia per conoscere meglio se stesso. Ciò l'aiuterà a capire ad esempio cosa scaturisce quando le piace una ragazza e quindi perchè agisce così. Cordiali saluti, dott.ssa Giulia Remondini
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Da quel poco che hai scritto non posso darti una risposta certa e precisa. Tuttavia posso ipotizzare che quello che senti (la noia) e quello che fai (allontanarsi ed evitare) è il tuo modo di "superare" certe difficoltà che evidentemente arrivano quando una ragazza inizia a piacerti. Ma come vedi tu stesso, non stai superando nulla, anzi, si creano ulteriori difficoltà, ulteriori dubbi, ulteriori fatiche.
Gentilissimo buongiorno, i fattori in gioco possono essere diversi, si può spaziare dal semplice disinteresse per la persona in questione all'alessittimia (incapacità di percepire e descrivere le proprie emozioni), per arrivare a meccanismi psichici legati al lutto. Noti come lei stesso abbia utilizzato l'espressione "che magari mi piace". Oltre a nutrire un dubbio importante in tal senso, è consapevole di questo sconforto quindi c'è sicuramente un conflitto interno che andrebbe esplorato previe consulenze psicologiche. Se avesse bisogno, ricevo in studio sia a Torino che Online. Per qualsiasi cosa, resto a disposizione.
Dott. Francesco Mangiafico - Psicologo
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Buongiorno, nella sua richiesta ci sono elementi troppo scarni per poter fare ipotesi significative; in linea di massima potrebbe accadere che effettivamente ci sia qualcosa che, a livello inconsapevole, viene da lei considerato "pericoloso" quando una ragazza le piace ed entra in gioco un meccanismo di protezione del sistema che genera il suo allontanamento. Se in questa situazione entra in gioco la perdita di sua madre potrebbe essere un buon tema di approfondimento di una consulenza psicologica che le suggerisco di avviare. Io ovviamente sono a sua disposizione, anche da remoto. Nel caso mi contatti, cordiali saluti. Dottor Montanaro
Buongiorno utente, mi dispiace per ciò che sta provando ma purtroppo non è possibile fornire una risposta alla sua domanda o trovare una causa in maniera così lineare. Spesso ce n'è più di una. Partendo proprio da quella che è stata la sua ipotesi le suggerirei di approfondire con un professionista. Cordialmente, dott.ssa Angela Ricucci
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi la sua esperienza. Mi dispiace per questa sensazione che ha descritto, immagino che sia diventato difficile per lei conviverci. Purtroppo, ho troppe poche informazioni a disposizione per dirle se tutto questo è legato alla perdita di sua madre, ma è interessante che le sia venuto il collegamento, probabilmente questo già ci orienta su un possibile nesso. La inviterei ad esplorare questi suoi vissuti in un percorso psicologico, proprio per capire la motivazione profonda di ciò che le accade.
Rimango a disposizione se ha altri dubbi o domande o se vuole prenotare una consulenza.
Un caro saluto,
Francesca Coricelli - Psicologa
Caro utente, grazie per aver condiviso questa sua esperienza. Probabile che la perdita di sua madre abbia avuto influenza su di lei tale che ora fa fatica a legarsi ad eventuali partner ma questo possiamo scoprirlo solo insieme in consultazione. posso essere tante le variabili in gioco! che ne dice di scrivermi in privato ed accordarci per un colloquio?
l'aspetto! buona serata

Dott. Eugenio Di Giovanni
Capisco quanto possa essere frustrante sentirsi attratti da qualcuno ma poi provare un senso di noia o distacco quando si è con quella persona. Questo tipo di reazione potrebbe derivare da diverse cause e potrebbe non essere direttamente correlato alla perdita di tua madre, anche se è possibile che l'assenza di un genitore influenzi i tuoi rapporti interpersonali in generale.

Ecco alcune possibili spiegazioni e suggerimenti su come affrontare questa situazione:

1. **Paura dell'intimità**: Potresti provare una sorta di paura o ansia legata all'apertura emotiva e all'intimità con gli altri, specialmente se hai avuto esperienze dolorose o traumatiche nel passato. Questa paura potrebbe portarti ad allontanarti da persone che potrebbero avvicinarsi troppo emotivamente.

2. **Paura del fallimento**: Potresti temere che la relazione non vada bene o che non sarai all'altezza delle aspettative dell'altra persona. Questo può causare una sorta di auto-sabotaggio, portandoti a ritirarti prima che la relazione possa svilupparsi.

3. **Mancanza di interesse genuino**: Potrebbe essere che, nonostante inizialmente ti senti attratto da questa ragazza, manca una vera e propria connessione o affinità una volta che inizi a conoscerla meglio. È importante riconoscere quando le tue emozioni sono sincere e quando stai cercando solo di adattarti a un'idea di relazione che potrebbe non essere adatta per te.

4. **Auto-riflessione e consapevolezza**: Cerca di esplorare i tuoi sentimenti e le tue reazioni in modo più approfondito. Chiediti cosa ti porta a sentirti annoiato o distaccato quando sei con questa ragazza. Lavorare su te stesso attraverso la terapia o l'auto-riflessione potrebbe aiutarti a comprendere meglio le tue emozioni e a gestirle in modo più sano.

5. **Comunicazione aperta**: Se senti di voler dare una possibilità a una relazione con questa ragazza, prova a comunicare apertamente con lei sui tuoi sentimenti e preoccupazioni. Parlarle della tua esperienza e delle tue emozioni potrebbe aiutarvi entrambi a creare una connessione più profonda e a superare eventuali ostacoli.

Ricorda che è normale provare sentimenti contrastanti o confusi nei confronti delle relazioni, e non c'è nulla di sbagliato nell'esplorare i tuoi sentimenti e bisogni emotivi in modo più approfondito. Se senti che hai bisogno di supporto aggiuntivo per affrontare questi problemi, considera di parlare con uno psicologo o un counselor.
Buonasera,
Quello che descrivi sembra riflettere un conflitto interiore tra il desiderio di connetterti con una persona che ti piace e un impulso automatico di distanziarti, che ti porta a sentirti frustrato e confuso. È comprensibile che questo comportamento possa crearti sofferenza, specialmente se senti che è qualcosa che non riesci a controllare. Da una prospettiva cognitivo-comportamentale, ci sono diversi aspetti che potrebbero essere utili da esplorare. Innanzitutto, la tua tendenza ad allontanarti potrebbe essere una strategia di evitamento, una risposta a un certo grado di ansia o disagio che emerge durante l'interazione. Quando ti trovi in una situazione emotivamente intensa, come parlare con qualcuno che ti interessa, potresti inconsapevolmente avvertire una forma di minaccia o vulnerabilità, anche se desideri quella connessione. Il risultato è che ti "disconnetti" mentalmente, annoiandoti, e poi fisicamente, allontanandoti. La tua domanda sulla possibile connessione con la perdita di tua madre è interessante e molto importante. È possibile che la perdita di una figura di attaccamento così significativa abbia influenzato il modo in cui ti relazioni con gli altri, specialmente nelle situazioni in cui potresti provare vulnerabilità emotiva. Se l'elaborazione del lutto o il dolore non sono stati completamente affrontati, potresti avere difficoltà a tollerare l'intimità o la possibilità di legarti a qualcuno, inconsciamente temendo un’altra perdita o il dolore che ne potrebbe derivare. Questo meccanismo di difesa potrebbe manifestarsi come noia o evitamento per proteggerti da ulteriori ferite. Un approccio utile potrebbe essere esplorare i pensieri e le emozioni che emergono in te in quei momenti in cui ti senti annoiato o ti allontani. Ci sono pensieri specifici che ti passano per la mente, magari del tipo "questo legame è destinato a finire" o "non vale la pena aprirsi"? Oppure emozioni come ansia o paura che potrebbero non essere immediatamente evidenti ma influenzare il tuo comportamento? Una parte importante del lavoro cognitivo consiste nel riconoscere questi schemi di pensiero automatici e imparare a sfidarli. Potresti trovare utile anche lavorare sulla gestione dell'ansia legata all'intimità e alla vulnerabilità, e sviluppare una maggiore consapevolezza di come la tua storia personale influisce sulle tue relazioni attuali. Un percorso terapeutico potrebbe aiutarti a riconoscere e cambiare questi schemi, fornendoti strumenti per vivere in modo più pieno e soddisfacente le tue relazioni. È coraggioso da parte tua riconoscere questo schema e chiedere aiuto. Se ti va, potresti considerare di approfondire questo percorso con un professionista per esplorare più a fondo la tua esperienza e trovare modi per affrontarla. Dott. Andrea Boggero

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