Nell'ultimo anno e mezzo, a causa della diagnosi di un tumore a mio padre e l'aggiunta di dell'enorm

21 risposte
Nell'ultimo anno e mezzo, a causa della diagnosi di un tumore a mio padre e l'aggiunta di dell'enorme stress che proviene dalla scuola, temo di essere depressa. Però non ne ho mai parlato con nessuno di come mi sento perché mi vergogno. Ho fatto alcuni test online per la depressione e la maggior parte mi consigliava di parlarne con uno specialista però qui ritorna il problema di prima, che ho paura a parlarne. soprattutto ho paura di dire ai miei genitori che avrei bisogno di uno psicologo perché non so quello che potrebbero pensare. Già l'anno scorso ho provato a vedere per due volte la psicologa della mia scuola però non mi sono sentita a mio agio con lei quindi ho lasciato perdere pensando che non fosse importante e che poi sarei stata meglio, anche se così non è stato. E già lì il fatto che lo abbia dovuto dire ai miei mi ha spaventata. E ora non so che fare perché già abbiamo i nostri problemi e temo che se glielo dicessi sarei io un ulteriore problema da risolvere e mi sentirei ancora di più un peso.
Mi dispiace molto, dev'essere dura, ma credo che sia importante poter ricevere un sostegno, non solo per lei, ma forse per tutta la famiglia!

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Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso.
Comprendo quanto possa essere difficile per lei aver vissuto una tale diagnosi per cui ritengo fondamentale che lei intraprenda un percorso psicologico per elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi alla situazione da lei riportata e trovare strategie utili per fronteggiare le situazioni particolarmente problematiche onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Cordialmente, dott FDL
Salve difficilmente un genitore vuole che i propri figli soffrano, solitamente si adoperano per aiutarli nel loro percorso di crescita. Certo la sua situazione, legata alla malattia di suo padre, non è semplice ma sicuramente ci sarà uno spazio dedicato a lei ed alle sue esige e pertanto perché non far presente la sua situazione. Di fatto si tratta solo di contattare un esperto, uno psicologo competente nell'ambito delle psicoterapie che la aiuti in questo momento a capire se e cosa fare. Capire, ovvero valutare se c'è la necessità di un lavoro ed eventualmente di che tipo. Un cordiale saluto
Salve, mi dispiace per il periodo che sta vivendo, mi rendo conto che non è semplice. Sono d'accordo con la collega, credo che lei e la sua famiglia abbiate bisogno di un sostegno psicologico per riuscire a gestire meglio la situazione.
Buona giornata.
Dott. Fiori
Buongiorno.
La malattia di suo padre la rende comprensibilmente triste oltre che preoccupata. Forse, questi sentimenti di disagio possono anche farla sentire in colpa, come se non potesse prendere in considerazione il suo malessere perché immagina che graverebbe ulteriormente sulla sua famiglia. Eppure, potrebbe esprimere queste preoccupazioni coi suoi genitori e chiedere un aiuto psicologico (per lei, ma forse indirettamente per tutti) finalizzato a vivere meglio questo difficile periodo. Scrive che va a scuola e che ha provato a consultare la psicologa scolastica, ma non si è trovata bene: capita a volte purtroppo. Può però comunque dire ai suoi genitori che vorrebbe parlare con qualcuno dei suoi pensieri/sentimenti, perché sente che ciò potrebbe esserle di aiuto: se per lei questo è importante, non sarà il pensiero del giudizio dei suoi genitori a fermarla, poiché avrà possibilità di spiegare e motivare la sua richiesta. Dopotutto, già una volta è riuscita a parlare con una psicologa. SG
Gentile Utente, mi dispiace molto per la sofferenza che sta vivendo. La malattia è un evento che impone all'intero sistema familiare la riorganizzazione e richiede una grande fatica. Il vissuto che descrive è assolutamente comprensibile. Al contempo noto che ha saputo trovare una prima strategia per andare oltre il senso di vergogna e iniziare a comunicarlo, così come ha saputo trovare le risorse per iniziare a dirlo innanzitutto a sé stessa. Le faccio i miei complimenti per questo. Sarebbe veramente utile che Lei scegliesse di investire questa abilità in un percorso di supporto psicologico: forte dell'esperienza fatta con la psicologa della scuola, oggi saprebbe che ciò ha trascurato allora, è invece di grande importanza e potrebbe prendersi cura dei suoi vissuti con l'aiuto di una persona esperta. La malattia non è mai "solo" del malato: riguarda tutte le persone a lui vicine e talvolta tra loro si sanno o si intuiscono molte più cose di quante si dicano... chissà quali sorprese potrebbe ricevere nell'esprimere la sua sofferenza. Resto a sua disposizione. Dott.ssa Valentina Cecchi
Gentile Utente,
Un padre malato e per di più di un male come quello di suo padre, necessita cure e nervi saldi.

Chi si occupa di malati importanti spesso può sviluppare una sintomatologia simile a quella della sindrome post traumatica da stress.

Un sostegno psicologico sarebbe indicato. Un cordiale saluto, dott.ssa Georgia Silvi
Buongiorno, Mi spiace molto per la sua situazione e credo sia arrivato il momento per lei di prendersi il Suo Tempo e il Suo Spazio per esprimersi ed elaborare le sue emozioni e vissuti. Capisco benissimo la paura iniziale ad affrontare un nuovo percorso ma sono certa che con una buona alleanza terapeutica troverà l'aiuto di cui ha bisogno. Un caro saluto.
Dott.ssa Martina Russo
Salve. Sta affrontando un problema difficile, lei e la sua famiglia. Non faccia l'errore di non voler creare ulteriori problemi, se trascura questo suo malessere, più che normale in un momento così, rischia che si possa trasformare in qualcosa di più importante, perché sarà sempre di più in atteggiamento protettivo per gli altri, tenderà sempre di più a trattenere le emozioni e a non mostrare il malessere. La cosa migliore sarebbe un sostegno psicoterapeutico familiare ma se non ci fosse la possibilità, lo chieda per lei, è giovane, non rinunci a vivere, ad esprimere le emozioni e a mostrare la fragilità. È proprio nei momenti di dolore che abbiamo bisogno di sostegno. Distinti saluti
Dalle sue parole sembra attraversare un momento davvero particolare che meriterebbe di essere condiviso. I suoi vissuti, anch'essi così importanti e delicati, necessiterebbero di essere ascoltati e approfonditi in un contesto terapeutico, certamente un percorso psicologico la aiuterebbe a fare chiarezza e ad affrontare questo momento. La psicoterapia è prima di tutto un viaggio, un'esplorazione di noi stessi con la compagnia di qualcuno a cui affidarsi e su cui poter contare che può aiutarci a conoscerci meglio, a sondare parti di noi emozioni, pensieri, prospettive ancora sconosciuti che è arrivato il momento di incontrare. Le suggerisco di valutare l'inizio di un percorso di terapia con la compagnia di qualcuno che si sintonizzi al meglio con le sue necessità e aspettative, in caso mi trova disponibile ad riceverla (attraverso la video-consulenza online) e, se mi permette, la invito con piacere a ritagliarsi qualche minuto per leggere la mia descrizione presente su questa piattaforma e farsi una prima idea di me del mio approccio; se la lettura le piacerà e se la motiverà a mettersi in gioco (scegliere di affrontare il nostro dolore è una scelta molto coraggiosa e una scommessa su noi stessi!), mi troverà felice di accoglierla. Resto a sua disposizione e, se vuole, la aspetto. Un gentile saluto
Buongiorno, è comprensibile che lei si senta spaventata e tema di aggiungere un problema a quelli che già ci sono. Provi a pensare però che se lei fa presente che ha bisogno di aiuto, che crede che un sostegno psicologico sia utile, forse anche i suoi genitori possono essere invogliati a considerare la possibilità di un supporto, probabilmente necessario per tutti voi. Le auguro di trovare il coraggio! Dott.ssa Franca Vocaturi
Salve, dalla sua descrizione si evince un insieme di timori, un modo per non temere è affrontare la situazione, nello specifico quella di poter parlare con uno psicologo per intraprendere un percorso. Dato gli eventi che l'hanno colpita può chiedere ai suoi genitori di venire supportata da un professionista, non deve sentire come un peso provare a ritrovare una serenità e ciò gioverebbe anche ai suoi familiari. Le auguro di trovare la giusta spianta ed il professionista giusto con cui poter parlare liberamente. A disposizione Dott.ssa Maria Elisa
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Cara utente, mi colpisce e mi commuove la vergogna che provi nei confronti del tuo malessere e la paura di essere di peso ai tuoi genitori. Gli eventi che stai attraversando possono essere potenzialmente traumatici ed è quindi importante che tu possa riconoscere di avere il diritto di poter richiedere e ricevere sostegno, in primo luogo dalla tua famiglia ed eventualmente anche da un professionista. Tieni conto che forse anche i tuoi genitori si sentono spaventati e poter condividere con loro quanto vi sta succedendo come famiglia, oltre che come singoli individui, potrebbe essere di aiuto e sostegno per tutti voi. In ogni caso, vista la tua giovane età, ricorda che per intraprendere un percorso psicologico è necessario il consenso dei tuoi genitori. Rimango a tua disposizione per eventuali dubbi. Un caro saluto, dott.ssa Marinella Balocco (Orbassano e on-line)
Salve,
come mai ha paura a poterne parlare? Può parlare ai suoi genitori della sua necessità di contattare uno psicologo per delle difficoltà che sta vivendo in questo momento, senza fare riferimento alla depressione. Se ha bisogno può contattarmi. Un saluto. Dott.ssa Di Giovanni
salve, prendersi uno spazio di riflessione su noi stessi per poter imparare a gestire i momenti difficili è una cosa buona ed importante. la psicoterapia è questo e se spiegata così può essere accettata con più serenità anche dai suoi familiari.
in bocca al lupo!
Gentile utente, mi spiace per la situazione che stai vivendo. Probabilmente oggi più che mai hai bisogno di trovare quello spazio da dedicare a te, a tuoi bisogni, in cui dar voce e contenimento a ciò che stai provando. Hai già mostrato a te stessa di essere in grado di superare la vergogna e trovare i coraggio per parlarne con i tuoi genitori e con un professionista. Ti auguro di ritrovare quella forza per chiedere aiuto e poter gestire al meglio questo periodo. Non c'è nulla da vergognarsi nel chiedere aiuto! Un caro saluto, Dott.ssa Mariagrazia De Lisio
Tutt’altro: chiedere aiuto ad uno specialista rivela la nostra forza, e la nostra intenzione di affrontare situazioni comprensibilmente faticose.
Senza pensarci troppo e senza perdere tempo in diagnosi inutilizzabili, cerchi il suo posto dover poter affidarsi ed imparare a comunicare con fiducia.
Un carissimo saluto
Gentile utente, quando in una famiglia un componente è malato, dobbiamo ricordarci che tutta la famiglia soffre. E lei è stata in grado di riconoscere il suo dolore e di chiedere un confronto. Questo è un segnale di forza e consapevolezza. Chiedere aiuto per risolvere le sue difficoltà, e decidere di iniziare un percorso significa essere pronti a portare un cambiamento non solo nella sua vita, ma nella sua famiglia. Tutti voi avete bisogno di un sostegno per affrontare questo difficile periodo e lei si sta mettendo in gioco per avere la forza di superarlo. Non abbia timore di esprimere le sue paure, le abbiamo tutti, ma spesso abbiamo bisogno di una persona che sia in grado di aiutarci a riconoscere anche i nostri punti di forza, che rappresentano la luce che ci orienta nelle fasi più buie. Inizi fidandosi del suo istinto che le permetterà di riconoscere qualcuno che possa accompagnarla. Sono a disposizione. Un caro saluto. Dott.ssa Federica Casciotti
Salve,

mi spiace molto per il periodo particolarmente difficile che sta attraversando. Ritengo sia opportuno parlasse con la sua famiglia del disagio e del malessere in questo momento espresso, al fine di poter quanto prima intraprendere un percorso di psicoterapia che possa aiutarla a star meglio.
In fondo la malattia e la sofferenza di un genitore possono buttare nello sconforto, i suoi vissuti depressivi potrebbero esser reattivi alla situazione presente in questo momento all'interno del sistema familiare.
Non rimandi, e abbia cura di sè.

Un caro saluto
Dottor Diego Ferrara
Buongiorno, in primo luogo le consiglio di consultare il suo medico curante al fine di valutare se sussistono delle cause organiche e fisiologiche al suo disagio.
Accertato che queste non sussistono Le consiglio di intraprendere un percorso con un professionista al fine di valutare i fattori scatenanti del disagio che vive ( da quanto tempo si manifesta c’è stata una particolare situazione un particolare pensiero che lo ha innescato?) fattori di mantenimento (in quali stazioni si manifesta questo disagio? Quali pensieri ho in quel momento? Quali conseguenze teme che potrebbero accadere?)
Un percorso con un professionista può aiutarla a comprendere meglio il suo disagio Ed affrontarlo nel miglior modo possibile. Cordiali saluti Dottor Luca Ferretti
Buonasera, penso che al momento attuale, rivolgersi ad uno psicologo potrebbe esserle di aiuto per fare chiarezza e avere maggiore comprensione del periodo e della difficoltà che sta vivendo. Un saluto, Dott. Alessandro D'Agostini

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