Negli ultimi anni mi sono reso conto di una realtà che all’inizio mi pesava molto: non ho amici. Non
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Negli ultimi anni mi sono reso conto di una realtà che all’inizio mi pesava molto: non ho amici. Non so dire esattamente quando è successo, ma ormai è un po’ di tempo che mi ritrovo da solo. All’inizio non era qualcosa a cui prestavo molta attenzione, forse perché gli impegni della vita, tra studio e altre responsabilità, tendevano a riempire i miei giorni. Tuttavia, man mano che il tempo passava, questa solitudine ha iniziato a farsi sentire in maniera più forte.
Mi capita di guardare le persone intorno a me, vedere come riescono a mantenere rapporti di amicizia che durano anni, e mi chiedo cosa sia successo nel mio caso. Le relazioni che avevo una volta sembrano essersi dissolte senza un vero motivo, o forse ci sono state piccole incomprensioni che sono cresciute senza che io riuscissi a fermarle. Non c’è stato un litigio drammatico o un addio ufficiale, è stato semplicemente un allontanamento graduale, silenzioso.
A questo si aggiunge il fatto che, negli ultimi tempi, mi sento spesso a disagio quando mi trovo in mezzo alla gente. Non so mai come comportarmi, cosa dire, o se quello che faccio o dico sia giusto. A volte mi blocco, altre volte cerco di mascherare la mia insicurezza con un sorriso forzato o battute che non sempre fanno ridere. La verità è che non mi sento più a mio agio nelle interazioni sociali, come se avessi perso quel naturale senso di connessione che una volta avevo. Forse, a forza di chiudermi in me stesso, ho finito per allontanare gli altri.
Una cosa che rende tutto ancora più evidente è il fatto che, durante il fine settimana, i miei genitori e mia sorella escono, mentre io resto a casa da solo. Loro hanno le loro vite, le loro attività, ma io rimango in quella solitudine che, ormai, sembra parte della mia routine. Quando accade, cerco di fare finta che non sia un problema, di ignorarlo, ma dentro di me sento che questo isolamento mi pesa. È un problema che ho da tanto tempo, e in certi momenti mi sembra quasi la normalità. Mi comporto come se non stesse succedendo nulla, come se fosse tutto sotto controllo, ma la verità è che questa situazione mi fa sentire ancora più distaccato dal mondo esterno.
A complicare tutto c’è il fatto che, nella mia vita, non ho molti interessi. A volte mi sembra di vivere una routine vuota, senza grandi passioni o hobby che mi facciano sentire davvero coinvolto. Non riesco a trovare qualcosa che mi motivi davvero o che mi aiuti a riempire i vuoti che sento. E questo, in qualche modo, contribuisce ad aumentare la mia sensazione di isolamento.
Inoltre, mi rendo conto che a volte tendo ad essere negativo, e questo non mi aiuta. Mi capita di criticare ciò che fanno gli altri o di vedere il lato peggiore delle cose, e penso che questo possa influire sul modo in cui mi relaziono con le persone. È una parte di me che non mi piace, ma che riconosco e che spero di migliorare col tempo.
Un’altra cosa che forse incide sulla mia vita è la mia dislessia di tipo mista. Non so se il mio disagio sociale, la difficoltà nelle relazioni e il mio isolamento possano in qualche modo dipendere anche da questo. La mia dislessia ha sempre influenzato il mio modo di comunicare, soprattutto nelle situazioni sociali, dove a volte mi sembra di non riuscire a esprimermi come vorrei. Forse c’è un legame tra le difficoltà nel leggere e scrivere e quelle nelle interazioni sociali, ma non sono sicuro di quanto incida davvero.
A questo punto, un altro aspetto della mia vita che non posso ignorare è che non ho mai avuto una ragazza. Nonostante le esperienze che vedo intorno a me, non sono mai riuscito a costruire una relazione sentimentale. Questo mi fa riflettere spesso su me stesso, su cosa mi stia impedendo di fare quei primi passi per avvicinarmi a qualcuno. Mi sento un po’ lontano da questo aspetto della vita, come se fosse una parte di me che non sono riuscito a esplorare e che ora mi sembra quasi distante, quasi irraggiungibile.
Un altro problema che si collega a tutto ciò è la mia bassa autostima. Non mi sento mai abbastanza, né nella vita sociale, né in quella professionale. Spesso mi dico che non sono capace di fare bene le cose, o che non merito di avere relazioni sane o di raggiungere i miei obiettivi. Questa mancanza di fiducia in me stesso mi limita in molti aspetti, e mi fa sentire ancora più insicuro e distante dagli altri. Mi sembra di vivere come se fossi un passo indietro rispetto a chi mi circonda, e questo mi fa sentire inadeguato.
Un’altra cosa che noto in me è che, a volte, tendo a dipendere dagli altri. Non riesco a prendere decisioni in modo indipendente, spesso mi faccio influenzare dal parere degli altri, anche quando non dovrei. Questo mi fa sentire confuso, indeciso, come se non fossi in grado di affrontare le situazioni da solo. Mi ritrovo spesso a chiedere l’opinione degli altri anche su cose che dovrei essere capace di decidere autonomamente. Questo comportamento mi fa sentire vulnerabile e mi lascia con la sensazione che non possa fare affidamento su di me stesso, aumentando ulteriormente la mia insicurezza.
Nonostante tutto questo, so di essere fortunato sotto molti aspetti. A breve mi laureerò, e anche se non sto vivendo particolari insoddisfazioni sul piano pratico, sento comunque che qualcosa manca nella mia vita. Ho una famiglia fantastica che mi sostiene sempre, e non posso che essere grato per questo. I miei genitori e mia sorella sono sempre stati presenti, mi hanno sempre dato supporto e affetto, e sapere di poter contare su di loro è qualcosa di molto importante per me.
Di recente, ho iniziato a pensare che forse avrei bisogno di un aiuto per affrontare tutto questo. Mi piacerebbe intraprendere un percorso di psicoterapia, perché credo che parlare con un professionista possa aiutarmi a capire meglio le radici del mio disagio e trovare delle soluzioni per superarlo. Vorrei imparare a gestire meglio le mie insicurezze, la mia negatività e forse riuscire a ristabilire delle connessioni con le persone intorno a me. Non è una decisione facile, ma credo che potrebbe essere un passo importante per migliorare la mia situazione.
Ora mi trovo in una fase della mia vita in cui la solitudine è diventata una sorta di compagna costante. Non è necessariamente un peso insopportabile, ma ogni tanto mi manca il senso di appartenenza, quelle conversazioni senza scopo, le risate condivise, o anche solo il conforto di sapere che qualcuno c’è.
Non è facile ammetterlo, ma è la mia realtà. Mi piacerebbe cambiare questa situazione, e intraprendere un percorso di terapia potrebbe essere la chiave per farlo. Nonostante tutto, spero che col tempo le cose possano migliorare.
Mi capita di guardare le persone intorno a me, vedere come riescono a mantenere rapporti di amicizia che durano anni, e mi chiedo cosa sia successo nel mio caso. Le relazioni che avevo una volta sembrano essersi dissolte senza un vero motivo, o forse ci sono state piccole incomprensioni che sono cresciute senza che io riuscissi a fermarle. Non c’è stato un litigio drammatico o un addio ufficiale, è stato semplicemente un allontanamento graduale, silenzioso.
A questo si aggiunge il fatto che, negli ultimi tempi, mi sento spesso a disagio quando mi trovo in mezzo alla gente. Non so mai come comportarmi, cosa dire, o se quello che faccio o dico sia giusto. A volte mi blocco, altre volte cerco di mascherare la mia insicurezza con un sorriso forzato o battute che non sempre fanno ridere. La verità è che non mi sento più a mio agio nelle interazioni sociali, come se avessi perso quel naturale senso di connessione che una volta avevo. Forse, a forza di chiudermi in me stesso, ho finito per allontanare gli altri.
Una cosa che rende tutto ancora più evidente è il fatto che, durante il fine settimana, i miei genitori e mia sorella escono, mentre io resto a casa da solo. Loro hanno le loro vite, le loro attività, ma io rimango in quella solitudine che, ormai, sembra parte della mia routine. Quando accade, cerco di fare finta che non sia un problema, di ignorarlo, ma dentro di me sento che questo isolamento mi pesa. È un problema che ho da tanto tempo, e in certi momenti mi sembra quasi la normalità. Mi comporto come se non stesse succedendo nulla, come se fosse tutto sotto controllo, ma la verità è che questa situazione mi fa sentire ancora più distaccato dal mondo esterno.
A complicare tutto c’è il fatto che, nella mia vita, non ho molti interessi. A volte mi sembra di vivere una routine vuota, senza grandi passioni o hobby che mi facciano sentire davvero coinvolto. Non riesco a trovare qualcosa che mi motivi davvero o che mi aiuti a riempire i vuoti che sento. E questo, in qualche modo, contribuisce ad aumentare la mia sensazione di isolamento.
Inoltre, mi rendo conto che a volte tendo ad essere negativo, e questo non mi aiuta. Mi capita di criticare ciò che fanno gli altri o di vedere il lato peggiore delle cose, e penso che questo possa influire sul modo in cui mi relaziono con le persone. È una parte di me che non mi piace, ma che riconosco e che spero di migliorare col tempo.
Un’altra cosa che forse incide sulla mia vita è la mia dislessia di tipo mista. Non so se il mio disagio sociale, la difficoltà nelle relazioni e il mio isolamento possano in qualche modo dipendere anche da questo. La mia dislessia ha sempre influenzato il mio modo di comunicare, soprattutto nelle situazioni sociali, dove a volte mi sembra di non riuscire a esprimermi come vorrei. Forse c’è un legame tra le difficoltà nel leggere e scrivere e quelle nelle interazioni sociali, ma non sono sicuro di quanto incida davvero.
A questo punto, un altro aspetto della mia vita che non posso ignorare è che non ho mai avuto una ragazza. Nonostante le esperienze che vedo intorno a me, non sono mai riuscito a costruire una relazione sentimentale. Questo mi fa riflettere spesso su me stesso, su cosa mi stia impedendo di fare quei primi passi per avvicinarmi a qualcuno. Mi sento un po’ lontano da questo aspetto della vita, come se fosse una parte di me che non sono riuscito a esplorare e che ora mi sembra quasi distante, quasi irraggiungibile.
Un altro problema che si collega a tutto ciò è la mia bassa autostima. Non mi sento mai abbastanza, né nella vita sociale, né in quella professionale. Spesso mi dico che non sono capace di fare bene le cose, o che non merito di avere relazioni sane o di raggiungere i miei obiettivi. Questa mancanza di fiducia in me stesso mi limita in molti aspetti, e mi fa sentire ancora più insicuro e distante dagli altri. Mi sembra di vivere come se fossi un passo indietro rispetto a chi mi circonda, e questo mi fa sentire inadeguato.
Un’altra cosa che noto in me è che, a volte, tendo a dipendere dagli altri. Non riesco a prendere decisioni in modo indipendente, spesso mi faccio influenzare dal parere degli altri, anche quando non dovrei. Questo mi fa sentire confuso, indeciso, come se non fossi in grado di affrontare le situazioni da solo. Mi ritrovo spesso a chiedere l’opinione degli altri anche su cose che dovrei essere capace di decidere autonomamente. Questo comportamento mi fa sentire vulnerabile e mi lascia con la sensazione che non possa fare affidamento su di me stesso, aumentando ulteriormente la mia insicurezza.
Nonostante tutto questo, so di essere fortunato sotto molti aspetti. A breve mi laureerò, e anche se non sto vivendo particolari insoddisfazioni sul piano pratico, sento comunque che qualcosa manca nella mia vita. Ho una famiglia fantastica che mi sostiene sempre, e non posso che essere grato per questo. I miei genitori e mia sorella sono sempre stati presenti, mi hanno sempre dato supporto e affetto, e sapere di poter contare su di loro è qualcosa di molto importante per me.
Di recente, ho iniziato a pensare che forse avrei bisogno di un aiuto per affrontare tutto questo. Mi piacerebbe intraprendere un percorso di psicoterapia, perché credo che parlare con un professionista possa aiutarmi a capire meglio le radici del mio disagio e trovare delle soluzioni per superarlo. Vorrei imparare a gestire meglio le mie insicurezze, la mia negatività e forse riuscire a ristabilire delle connessioni con le persone intorno a me. Non è una decisione facile, ma credo che potrebbe essere un passo importante per migliorare la mia situazione.
Ora mi trovo in una fase della mia vita in cui la solitudine è diventata una sorta di compagna costante. Non è necessariamente un peso insopportabile, ma ogni tanto mi manca il senso di appartenenza, quelle conversazioni senza scopo, le risate condivise, o anche solo il conforto di sapere che qualcuno c’è.
Non è facile ammetterlo, ma è la mia realtà. Mi piacerebbe cambiare questa situazione, e intraprendere un percorso di terapia potrebbe essere la chiave per farlo. Nonostante tutto, spero che col tempo le cose possano migliorare.
Dott.ssa Maria Carla del Vaglio
Psicologo, Psicologo clinico, Psicoterapeuta
Santa Maria Capua Vetere
Salve,
Ciao Carlo, è evidente che stai vivendo un periodo molto difficile, e l’isolamento che descrivi sembra essere diventato un peso significativo nella tua vita. Il fatto che tu abbia individuato la solitudine, la difficoltà a mantenere relazioni sociali e la bassa autostima come i principali fattori che ti stanno facendo soffrire, è un passo importante per iniziare a lavorare su questi aspetti.
La sensazione di essere "distante" dagli altri o di non riuscire a connetterti potrebbe essere il risultato di una combinazione di fattori, tra cui le tue insicurezze e la dislessia. Spesso, le difficoltà comunicative legate a questa condizione possono influire anche sulle interazioni sociali, facendoci sentire inadeguati o impacciati. Tuttavia, è possibile imparare a gestire questi sentimenti, e il fatto che tu stia considerando un percorso di terapia è estremamente positivo. La terapia può offrirti uno spazio sicuro in cui esplorare questi vissuti e capire come affrontarli in modo costruttivo.
Il sentirsi bloccati o come se la propria vita fosse "un passo indietro" rispetto a quella degli altri è una sensazione che molti provano, specialmente quando si attraversano periodi di transizione o di incertezza. La psicoterapia potrebbe aiutarti a riconoscere i tuoi punti di forza, aumentare la tua autostima e trovare modi per connetterti con gli altri in modo più autentico e sicuro.
Riguardo alla solitudine e alla mancanza di relazioni, non è mai troppo tardi per creare nuove connessioni o ricostruire quelle che si sono allontanate. Potresti cominciare esplorando ambienti nuovi, cercando attività che ti appassionano o che potrebbero aiutarti a incontrare persone con interessi simili. Spesso, è nelle piccole interazioni quotidiane che possiamo trovare un nuovo inizio.
Infine, è comprensibile il desiderio di vivere relazioni più profonde e autentiche, incluse quelle sentimentali. È importante, però, non sentirsi "indietro" rispetto a questo aspetto della vita. Ognuno ha i suoi tempi, e lavorare su di te e sul tuo benessere emotivo è il passo più importante per costruire relazioni sane in futuro.
Se desideri iniziare un percorso per affrontare queste difficoltà e trovare un nuovo equilibrio nella tua vita, sarò lieta di accompagnarti nel processo.
Ciao Carlo, è evidente che stai vivendo un periodo molto difficile, e l’isolamento che descrivi sembra essere diventato un peso significativo nella tua vita. Il fatto che tu abbia individuato la solitudine, la difficoltà a mantenere relazioni sociali e la bassa autostima come i principali fattori che ti stanno facendo soffrire, è un passo importante per iniziare a lavorare su questi aspetti.
La sensazione di essere "distante" dagli altri o di non riuscire a connetterti potrebbe essere il risultato di una combinazione di fattori, tra cui le tue insicurezze e la dislessia. Spesso, le difficoltà comunicative legate a questa condizione possono influire anche sulle interazioni sociali, facendoci sentire inadeguati o impacciati. Tuttavia, è possibile imparare a gestire questi sentimenti, e il fatto che tu stia considerando un percorso di terapia è estremamente positivo. La terapia può offrirti uno spazio sicuro in cui esplorare questi vissuti e capire come affrontarli in modo costruttivo.
Il sentirsi bloccati o come se la propria vita fosse "un passo indietro" rispetto a quella degli altri è una sensazione che molti provano, specialmente quando si attraversano periodi di transizione o di incertezza. La psicoterapia potrebbe aiutarti a riconoscere i tuoi punti di forza, aumentare la tua autostima e trovare modi per connetterti con gli altri in modo più autentico e sicuro.
Riguardo alla solitudine e alla mancanza di relazioni, non è mai troppo tardi per creare nuove connessioni o ricostruire quelle che si sono allontanate. Potresti cominciare esplorando ambienti nuovi, cercando attività che ti appassionano o che potrebbero aiutarti a incontrare persone con interessi simili. Spesso, è nelle piccole interazioni quotidiane che possiamo trovare un nuovo inizio.
Infine, è comprensibile il desiderio di vivere relazioni più profonde e autentiche, incluse quelle sentimentali. È importante, però, non sentirsi "indietro" rispetto a questo aspetto della vita. Ognuno ha i suoi tempi, e lavorare su di te e sul tuo benessere emotivo è il passo più importante per costruire relazioni sane in futuro.
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buongiorno, sembra che stia vivendo un momento di grande introspezione, in cui sta riconoscendo alcune sfide personali come la solitudine, la bassa autostima e le difficoltà nelle interazioni sociali. Il fatto che stia considerando di intraprendere un percorso di psicoterapia è un passo molto significativo e coraggioso verso il benessere personale.
La psicoterapia può offrire uno spazio sicuro e accogliente in cui esplorare le sue esperienze, comprendere le radici delle sue insicurezze e sviluppare strategie per affrontarle. Un professionista potrà aiutarla a lavorare sulla sua autostima, a gestire la negatività e a migliorare le sue abilità sociali. Inoltre, potrà supportarla nel capire se e come la dislessia possa influire sulle sue relazioni e sulla comunicazione, offrendo strumenti per gestire al meglio queste sfide.
Riconoscere di avere una famiglia che la sostiene è un punto di forza importante. Potrebbe essere utile condividere con loro i suoi sentimenti, se si sente a suo agio nel farlo, per avere un ulteriore supporto.
Inoltre, potrebbe considerare di esplorare nuovi interessi o attività che la appassionino. Questo non solo potrebbe arricchire le sue giornate, ma anche offrirle l'opportunità di incontrare persone con interessi simili, facilitando la creazione di nuove amicizie.
Non è mai troppo tardi per costruire nuove connessioni e ritrovare il senso di appartenenza che desidera. La strada può sembrare impegnativa, ma con il giusto supporto e impegno, è possibile apportare cambiamenti positivi nella propria vita.
Le auguro di cuore di trovare il percorso che le permetta di raggiungere il benessere e la soddisfazione personale che merita.
Un cordiale saluto.
La psicoterapia può offrire uno spazio sicuro e accogliente in cui esplorare le sue esperienze, comprendere le radici delle sue insicurezze e sviluppare strategie per affrontarle. Un professionista potrà aiutarla a lavorare sulla sua autostima, a gestire la negatività e a migliorare le sue abilità sociali. Inoltre, potrà supportarla nel capire se e come la dislessia possa influire sulle sue relazioni e sulla comunicazione, offrendo strumenti per gestire al meglio queste sfide.
Riconoscere di avere una famiglia che la sostiene è un punto di forza importante. Potrebbe essere utile condividere con loro i suoi sentimenti, se si sente a suo agio nel farlo, per avere un ulteriore supporto.
Inoltre, potrebbe considerare di esplorare nuovi interessi o attività che la appassionino. Questo non solo potrebbe arricchire le sue giornate, ma anche offrirle l'opportunità di incontrare persone con interessi simili, facilitando la creazione di nuove amicizie.
Non è mai troppo tardi per costruire nuove connessioni e ritrovare il senso di appartenenza che desidera. La strada può sembrare impegnativa, ma con il giusto supporto e impegno, è possibile apportare cambiamenti positivi nella propria vita.
Le auguro di cuore di trovare il percorso che le permetta di raggiungere il benessere e la soddisfazione personale che merita.
Un cordiale saluto.
Buongiorno, grazie per questa condivisione. Credo che il fatto stesso di avere riconosciuto che forse da solo è troppo faticoso affrontare queste difficoltà sia già una grande risorsa: realizzare di essere in difficoltà e di avere bisogno di aiuto è il primo passo per cambiare, e per spostarsi da questa situazione di empasse in cui è bloccato da molto tempo. Sono tanti i temi da affrontare e da approfondire, e credo che siano tutti in qualche modo collegati: la solitudine, la bassa autostima, la fatica a fidarsi di sè e a prendere decisioni da solo, il bisogno di appoggiarsi agli altri. Credo che cominciare un percorso affiancato da un professionista che le ispiri fiducia, e a cui possa affidarsi, possa davvero fare la differenza: c'è bisogno di capire perchè è arrivato a sentirsi così, cosa l'ha portata ad essere chiuso e isolato, e attivare le risorse che ha dentro di sè per cambiare, evolvere, e raggiungere un equilibrio diverso, dove possa apprezzarsi e farsi apprezzare dagli altri per quello che è. Le risorse dentro di lei ci sono, hanno solo bisogno di essere trovate e attivate. Se avesse bisogno di ulteriore supporto non esiti a contattarmi, sono disponibile anche online. Un caro saluto, dott.ssa Elena Gianotti
Salve, ho l'impressione che qualcosa la trattenga dal prendere sul serio questo difficoltà. Come se "in fondo le cose importanti sono altre". Che può succedere di male se prova a fare un percorso?
Gentile utente la ringrazio per aver condiviso la sua esperienza. Ritengo che iniziare un percorso di terapia sia una scelta utile e concreta per poter capire, affrontare, con maggior attenzione cosa sta accadendo intorno a lei a livello di rapporti di amicizia.
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Gentile utente, cosa le impedisce di approfondire iniziando un percorso psicoterapeutico per comprendere meglio cosa sta accadendo?
Gentile utente , le sue riflessioni in merito alla sua condizione esistenziale sono contestuali d condivisivil. Il passo successivo è intraprendere un percorso psicoterapeutico che la aiuterà ad aprirsi. Cordiali saluti. Dottor Emanuele Grilli
Buonasera Signor Carlo,
Dalla Sua descrizione emerge chiaramente un forte bisogno di mettersi in relazione, ma allo stesso tempo la paura di un terreno sconosciuto, nuovo, che Le fa paura.
Intanto sente la necessità di chiedersi chi è Lei, quali sono i Suoi veri bisogni.
Ed è da lì che in una psicoterapia si parte per scoprire cosa sente, le emozioni che prova e quali siano i pensieri ad esse connessi per non farla avvicinare alle persone.
Solo la consapevolezza di questi meccanismi Le permetterà di decidere di cambiare strada.
Se Le fa piacere di fare questo percorso Le spiegherò meglio di cosa si tratta.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
Dalla Sua descrizione emerge chiaramente un forte bisogno di mettersi in relazione, ma allo stesso tempo la paura di un terreno sconosciuto, nuovo, che Le fa paura.
Intanto sente la necessità di chiedersi chi è Lei, quali sono i Suoi veri bisogni.
Ed è da lì che in una psicoterapia si parte per scoprire cosa sente, le emozioni che prova e quali siano i pensieri ad esse connessi per non farla avvicinare alle persone.
Solo la consapevolezza di questi meccanismi Le permetterà di decidere di cambiare strada.
Se Le fa piacere di fare questo percorso Le spiegherò meglio di cosa si tratta.
Rimango a disposizione per qualsiasi chiarimento.
Cordiali saluti
Dottoressa Monika Elisabeth Ronge
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Gentile Carlo, è importantissima questa sua riflessione, arrivata a maturazione sicuramente dopo molto tempo. Come esseri umani siamo esseri sociali ed abbiamo bisogno di relazioni affettive per vivere. La solitudine è un'ottima compagnia, purchè non sia esclusiva. Il proposito di intraprendere una psicoterapia è fondamentale a questo punto. Sarà il luogo protetto dove potrà esplorare i suoi vissuti, le sue difficoltà relazionali, la sua storia. Apprenderà delle modalità per riavvicinarsi agli altri. Cosa la trattiene dall'iniziare? Ha paura di dover rinunciare alla sua infelicità? Se vuole sono disponibile ad accompagnarla in questo percorso. Cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente di mio dottore,
i temi qui riportati sono importanti e meriterebbero uno spazio di riflessione più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico, la aiuterà a trovare un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
i temi qui riportati sono importanti e meriterebbero uno spazio di riflessione più ampio che solo una psicoterapia potrebbe fornirle. Pensi alla possibilità di intraprendere un percorso psicologico, la aiuterà a trovare un benessere più a lungo termine.
Cordiali saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, credo che per qualche ragione, che solo in parte è emersa nel suo scritto , la sua solitudine si sia trasformata lentamente in vera e proprio isolamento.
Trovo un'ottima idea affrontare la questione che la fa soffrire attraverso un percorso di psicoterapia. Che ci piaccia o meno noi esseri umani non siamo fatti per restare isolati a lungo, senza che questo senso di solitudine profondo si ripercuota anche sul nostro stato di salute psicofisico. Quindi coraggio. La solitudine non è un destino, ma al limite una scelta oppure una non scelta di provare , anche con fatica, a stare delle relazioni.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Trovo un'ottima idea affrontare la questione che la fa soffrire attraverso un percorso di psicoterapia. Che ci piaccia o meno noi esseri umani non siamo fatti per restare isolati a lungo, senza che questo senso di solitudine profondo si ripercuota anche sul nostro stato di salute psicofisico. Quindi coraggio. La solitudine non è un destino, ma al limite una scelta oppure una non scelta di provare , anche con fatica, a stare delle relazioni.
Un caro saluto
Dott.ssa Cristina Villa
Salve, mi sembra che lei senta il bisogno di dire molte cose e lo spazio più appropriato potrebbe trovarlo in uno studio di psicoterapia. Lì potrebbe esprimere pienamente i suoi vissuti e le sue emozioni in modo da rafforzare il suo Io che mi sembra fragile e bisognoso di cure. Un saluto
Buongiorno,
La chiusura e l'allontanamento che descrivi potrebbero simboleggiare un conflitto interiore che si esprime attraverso il ritiro sociale.
Questo allontanamento graduale potrebbe rappresentare un tentativo di preservare un equilibrio interno, evitando la possibilità di essere ferito nelle relazioni interpersonali, che, inconsciamente, potrebbero essere vissute come minacciose o cariche di conflitti irrisolti. La solitudine, in questa prospettiva, può essere vista come una difesa, un modo per mantenere una certa distanza emotiva dagli altri, anche se al contempo alimenta un senso di vuoto e isolamento.
Iniziare un percorso di psicoterapia ti potrebbe aiutare a esplorare questi aspetti profondi e il modus vivendi che stai adottando che è ricco di messaggi da ascoltare. E' importante comprendere meglio il significato simbolico di questa chiusura e lavorare sul recupero di una connessione autentica con te stesso e, successivamente, con gli altri. Saluti, Dott.ssa Serena Giudici
La chiusura e l'allontanamento che descrivi potrebbero simboleggiare un conflitto interiore che si esprime attraverso il ritiro sociale.
Questo allontanamento graduale potrebbe rappresentare un tentativo di preservare un equilibrio interno, evitando la possibilità di essere ferito nelle relazioni interpersonali, che, inconsciamente, potrebbero essere vissute come minacciose o cariche di conflitti irrisolti. La solitudine, in questa prospettiva, può essere vista come una difesa, un modo per mantenere una certa distanza emotiva dagli altri, anche se al contempo alimenta un senso di vuoto e isolamento.
Iniziare un percorso di psicoterapia ti potrebbe aiutare a esplorare questi aspetti profondi e il modus vivendi che stai adottando che è ricco di messaggi da ascoltare. E' importante comprendere meglio il significato simbolico di questa chiusura e lavorare sul recupero di una connessione autentica con te stesso e, successivamente, con gli altri. Saluti, Dott.ssa Serena Giudici
Carlo carissimo nel tuo messaggio leggo tanto bisogno di condividere le tue difficoltà, di essere ascoltato e visto. Voglio risponderti con poche parole. Penso che tutto quanto da te scritto, tutte le domande e le considerazioni che fai meritino assolutamente jno spazio di approfondimento. Credo davvero sia arrivato il momento di prenderti cura di te e dare una risposta alle tue domande. Se hai bisogno sono a disposizione
Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Sembrerebbe abbia tanto da dire al suo terapeuta futuro. Il mio approccio consiste in una prima call telefonica gratuita dove viene delineata la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico online oppure in presenza. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino
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