Mio padre 87 anni affetto un po da demenza senile caduto in casa il 29 ottobre....al ps hanno refert
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Mio padre 87 anni affetto un po da demenza senile caduto in casa il 29 ottobre....al ps hanno refertato frattura bacino composta 30 gg riposo a letto da quando siamo tornati a casa la demenza moltimpeggiorata non capisce dove siamo a volte dice parole senza senso o frasi senza senso....completamente dissociato...venerdì pross faremo lastra bacino nella speranza si sia riformato il callo osseo e possa almeno mettersi seduto e cambiare stanza? Secondo lei un po si riprenderà da questa demenza? C è possibilità la frattura si sia messa a posto? Grazie
Gentilissimo,
purtroppo la "demenza senile" o Disturbo Neurocognitivo Maggiore, è una patologia cronica e degenerativa dalla quale non si può guarire.
Nel decorso della malattia, la velocità di peggioramento può essere variabile e spesso viene accelerata da patologie importanti, ricoveri, ecc.
Nel vostro caso potrebbe essere accaduto proprio questo, unitamente al fatto che molto probabilmente, l'essere obbligato ad essere allettato per la frattura e aver di conseguenza visto modificarsi le proprie abitudini, può aver peggiorato ulteriormente le performance cognitive; questo fenomeno potrebbe essere parzialmente reversibile o essere permanente. Non si può sapere a priori.
Di certo quello che si può fare, finchè non verrà data l'autorizzazione per la mobilizzazione, è cercare di stimolarlo il più possibile, in campo mnemonico, dell'orientamento temporo-spaziale ecc.
In questo tipo di fratture la tempistica dei 30 giorni di riposo è quella minima (può aumentare in caso per esempio di deficit di mineralizzazione ossea o per alcune patologie) a cui va poi aggiunto il periodo di riabilitazione.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi,
Cordialità.
purtroppo la "demenza senile" o Disturbo Neurocognitivo Maggiore, è una patologia cronica e degenerativa dalla quale non si può guarire.
Nel decorso della malattia, la velocità di peggioramento può essere variabile e spesso viene accelerata da patologie importanti, ricoveri, ecc.
Nel vostro caso potrebbe essere accaduto proprio questo, unitamente al fatto che molto probabilmente, l'essere obbligato ad essere allettato per la frattura e aver di conseguenza visto modificarsi le proprie abitudini, può aver peggiorato ulteriormente le performance cognitive; questo fenomeno potrebbe essere parzialmente reversibile o essere permanente. Non si può sapere a priori.
Di certo quello che si può fare, finchè non verrà data l'autorizzazione per la mobilizzazione, è cercare di stimolarlo il più possibile, in campo mnemonico, dell'orientamento temporo-spaziale ecc.
In questo tipo di fratture la tempistica dei 30 giorni di riposo è quella minima (può aumentare in caso per esempio di deficit di mineralizzazione ossea o per alcune patologie) a cui va poi aggiunto il periodo di riabilitazione.
Spero di aver chiarito i suoi dubbi,
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