Mio figlio va via da casa e io mi sento in colpa perché abbiamo avuto delle discussioni .penso che q

19 risposte
Mio figlio va via da casa e io mi sento in colpa perché abbiamo avuto delle discussioni .penso che questa decisione l'ha presa a causa mia.
Buonasera, la ringrazio per aver condiviso con noi la sua storia. Quando un figlio se ne va di casa possono esserci mille motivi, dalla ricerca di indipendenza al volersi fare una vita da solo o con una fidanzata, è una fase normale nella vita di qualunque adulto. Il mio consiglio è di parlarne apertamente con lui proprio per togliersi il dubbio. Se desidera parlarne con qualcuno, io sono disponibile anche online.
Dott.sa Elena Bonini
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Gentile utente, la prima cosa che pensa un genitore quando c'è un problema con un figlio è che è colpa sua. Una specie di automatismo genetico. Ora lei non dà informazioni su quanti anni ha il figlio, se c'è stata una discussione più accesa a cui è seguita la decisione di suo figlio di andarsene, nè se se ne è già andato o ha minacciato di farlo ed è ancora a casa. Bisognerebbe parlare in modo più approfondito per comprendere la situazione familiare nel suo complesso. Posso dirle una cosa che lei già sa, ma che fa male ad un genitore e cioè che il destino dei figli è quello di andarsene da casa. Ci sono poi varie modalità per farlo e potrebbe anche essere che suo figlio se ne va perchè ci sono delle divergenze tra voi e questo le fa doppiamente male. Più che senso di colpa e sentirsi causa, la invito a pensare che probabilmente suo figlio vuole vivere a suo modo e questo, giusto o sbagliato che sia è una sua scelta. Non è lei nella fattispecie ad essere causa, è come suo figlio la vive. La decisione è sua. Veda come si mettono gli eventi. Una cosa buona che potrebbe fare per sè ed indirettamente per suo figlio, è consultare uno/una psicoterapeuta per analizzare il vissuto genitoriale, le sue emozioni, convinzioni. Questo le darebbe anche degli strumenti per relazionarsi in modo più costruttivo con suo figlio, uscendo dall'ottica del conflitto. Ora faccia sedimentare gli avvenimenti, relativizzi quello che è successo. A volte ci può volere un po' di tempo nei conflitti genitori-figli per trovare un nuovo modo di relazionarsi. E' doloroso per il genitore ma se ci mettiamo nell'ottica di metterci in discussione se ne può uscire tutti più cresciuti. Spero di esserle stata d'aiuto, rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che le impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarla a parlare con se stesso/a utilizzando parole più costruttive.
Credo che anche un approccio EMDR possa esserle utile al fine di rielaborare il materiale traumatico connesso ad eventi del passato che possono aver contribuito alla genesi della sofferenza attuale.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Buonasera, grazie per aver condiviso il suo sentire. Ciò che racconta può far intendere delle difficoltà di comunicazione fra lei e suo figlio, ma se entrambi avrete l'intenzione di capirvi e ascoltarvi, magari iniziando un percorso insieme allora riuscirete a comprendere l'uno l'esigenza dell'altro. Non abbia timore di chiedere di parlare, che non vuol dire litigare, ma ascoltare innanzitutto senza giudizio. Se avesse il desiderio anche solo di una consulenza per spiegarmi meglio la situazione non esiti a contattarmi.
Buonasera,
penso che i sensi di colpa da genitore esistano ancora prima di metterli al mondo. Ma come è vissuta la maternità e la paternità sono sentimenti molto personali e soggettivi. Le posso suggerire di contattare un/a psicologo/a o psicoterapeuta e approfondire il significato intimo che per Lei significa questo evento in seduta, che porta con sè e su di sè il senso di colpa.
Sono disponibile per un colloquio individuale,
Dott.ssa Michela Dicosta
Salve,le parole sono poche e dense di dolore. La invito a riflettere sul fatto che prima o poi i figli lasciano il nido, è salutare ed inevitabile. La invito ad un breve percorso di psicoterapia per elaborare questo grande cambiamento. Saluti,dott.ssa Sandra Petralli
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Un genitore che vede andare via il proprio figlio potrebbe avere pensieri di ogni tipo, ma nel messaggio che lei ci scrive non ci sono altre informazioni per poterla aiutere in modo più preciso, ad esempio l'età di suo figlio potrebbe fare la differenza nella scelta di andare via da casa dei genitori, ma è solo una delle cose da prendere in considerazione. Se i pregressi con suo figlio la spingono a pensare quello che scrive, potrebbe chiedere aiuto ad uno psicologo e chiarire intanto quello che la spinge a pensare a queste paure, fermo restando che iniziare a comunicare con suo figlio direttamente potrebbe portare ad un primo chiarimento sui suoi/vostri movimenti. Saluti
Gentile utente, mi dispiace tanto per quanto ha scritto. Le consiglio di intraprendere un percorso di supporto psicologico in modo da affrontare al meglio questo periodo.
Se dovesse avere dei dubbi, può scrivermi premendo il tasto 'messaggio'.
Resto a disposizione attraverso consulenze online.
Dott. Luca Rochdi
Buongiorno, la consulenza terapeutica è sempre a disposizione per analizzare il motivo di disagio e dare al paziente uno strumento valido per superarlo o modificarlo.
Un caro saluto
Dssa Vincenza Papeo
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Il figlio che esce di casa spesso, e si spera, è segno di una crescita personale. Poi che questa crescita sia stata spinta da un motivo piuttosto che un altro, l'importante è che cresca. Inoltre, ancor più spesso la crescita personale è determinata dai propri genitori quindi sarebbe tutto in linea. Tuttavia, se essere il motivo della crescita di suo figlio la disturba molto, la via più efficace di sviscerare la questione sarà chiedere direttamente al figlio il motivo del suo allontanamento da casa. Si armi in questo caso di pazienza e fazzoletti, perché sarà una discussione intensa e, forse, farà male ma è un rito di passaggio anche questo.
Gentile utente, capisco che si trovi in un momento difficile e che le emozioni che sta provando siano molto intense. È naturale sentirsi in colpa o preoccuparsi quando un figlio decide di lasciare casa, soprattutto se ci sono state delle discussioni recenti.
Se suo figlio ha deciso di andare via di casa, è probabile che questa decisione sia influenzata da diversi fattori, non solo dalle discussioni che avete avuto. Spesso i giovani adulti scelgono di allontanarsi per cercare maggiore indipendenza o per affrontare nuove sfide personali.
Le discussioni tra genitori e figli sono comuni, soprattutto durante le fasi di transizione come l'adolescenza o la giovane età adulta. Questi conflitti, sebbene difficili, sono spesso parte del processo di crescita e di affermazione dell'identità del giovane. Non necessariamente sono la causa diretta della decisione di andarsene.
Può essere utile riflettere sulle discussioni che avete avuto e sulle dinamiche che si sono create. Chiedersi se c'è qualcosa che potrebbe essere migliorato o se ci sono dei temi irrisolti che potreste affrontare insieme. Tuttavia, è importante non attribuirsi tutta la responsabilità della situazione. Se possibile, provi a parlare con suo figlio in modo aperto e non giudicante. Chieda come si sente e quali sono le sue motivazioni per lasciare casa. Questo può aiutarla a comprendere meglio il suo punto di vista e a rassicurarlo del suo sostegno, indipendentemente dalle discussioni passate. Anche se può essere difficile, accettare la decisione di suo figlio è un passo importante, può essere un'opportunità per lui di crescere e imparare e per lei di stabilire una nuova forma di relazione basata su rispetto e comprensione reciproca.
Buonasera,
grazie della sua condivisione.
Come prima cosa potrebbe parlarne con suo figlio, il dialogo è FONDAMENTALE, e purtroppo riscontro sempre di più anche con i miei pazienti che si comunica tantissimo tramite impliciti e non detti.
Ha mai pensato di intraprendere un percorso di psicoterapia? Potrebbe aiutarla ad avere nuove consapevolezze su di sé, a valorizzare le sue risorse, e a lavorare sui suoi punti di fragilità.
A volte quando succedono eventi particolari (chiamati trigger), ad esempio l'andata via di casa di suo figlio, oltre a tutte le emozioni che una persona prova ovviamente, potrebbero però essere occasioni di crescita personale e nuove scoperte di sé e del proprio funzionamento.
In bocca al lupo!
Capisco che questa situazione possa essere molto difficile per lei. È naturale sentirsi in colpa quando ci sono stati dei conflitti con una persona cara, specialmente un figlio. Tuttavia, è importante ricordare che le decisioni che prendiamo sono spesso influenzate da una serie di fattori, non solo da un singolo evento o discussione.
Quando i figli crescono, è normale che cerchino la loro indipendenza e vogliano esplorare il mondo da soli. Questo non significa necessariamente che la loro decisione di andare via sia una conseguenza diretta delle discussioni avute. Potrebbe essere un passo naturale nel loro percorso di crescita.
È utile riflettere su ciò che è accaduto e, se possibile, parlare apertamente con tuo figlio. Esprimere i tuoi sentimenti e ascoltare i suoi può aiutare entrambi a comprendere meglio le rispettive prospettive. La comunicazione aperta può anche essere un modo per rafforzare il vostro rapporto, nonostante le difficoltà.
Infine, cerchi di essere gentile con se stessa. Tutti commettiamo errori e le relazioni familiari possono essere complicate. L’importante è imparare da queste esperienze e cercare di migliorare. Se sente che il senso di colpa è troppo pesante, potrebbe essere utile parlare con un professionista che possa offrirle supporto e strumenti per gestire meglio queste emozioni.
Dott. Andrea Boggero
Sicuramente è una situazione sconvolgente, capisco non sia semplice da gestire. Per questo la inviterei a rivolgersi a uno specialista per avere un confronto sulla situazione, anche per acquisire degli strumenti adeguati per poter accogliere al meglio le scelte o le richieste di suo figlio ed eventualmente ascoltare questo suo senso di colpa. Un suo lavoro personale potrebbe essere d'aiuto anche per comprendere i suoi bisogni all'interno della relazione con suo figlio e come questi vengo poi comunicati a lui. Come alcuni colleghi hanno sottolineato queste situazioni si manifestano per una moltitudine di fattori, ecco perchè un confronto con uno specialista potrà darle le risposte che cerca.
Buongiorno, innanzitutto la ringrazio per la sua condivisione. Ci possono essere molti motivi per cui un figlio decide di uscire di casa, le suggerisco di cercare un sostegno psicologico per affrontare al meglio questo periodo di cambiamento. Rimango a disposizione Dott.ssa Irene Ragaini
Buongiorno signora.
Ci sono eventi nella nostra vita che sono fisiologici, ciononostante la fatica nell'affrontarli è molta e arrivano mille domande, senso di colpa, di inadeguatezza. E forse è ancora più complicato...
Ma ciò che è complicato spesso sta dentro di noi, non tanto negli eventi fisiologici della vita.
Perciò è importante prendersi cura di sé nei momenti in cui abbiamo l'impressione di stare troppo male.
Le propongo un colloquio online per approfondire.
Gentile utente, Capisco che questa situazione possa essere molto difficile e che possa farla sentire in colpa. È naturale sentirsi così quando si attraversano momenti di conflitto con una persona cara, specialmente un figlio. Tuttavia, è importante ricordare che le decisioni di lasciare la casa o di prendere una strada diversa nella vita non dipendono mai da una sola causa.

Le discussioni in famiglia sono normali e, sebbene possano essere dolorose, non indicano necessariamente che lei abbia fatto qualcosa di sbagliato. Ogni persona, in particolare i giovani adulti, arriva a un punto in cui sente il bisogno di esplorare il mondo, prendere decisioni in autonomia e trovare la propria strada. Questo può includere il desiderio di staccarsi e costruire una propria indipendenza.

È possibile che le discussioni avute abbiano contribuito alla decisione di suo figlio, ma è altrettanto possibile che questa scelta rifletta un bisogno naturale di crescere e di sperimentare l’indipendenza. È importante, quindi, non colpevolizzarsi troppo, ma piuttosto concentrarsi su come può mantenere un dialogo aperto e affettuoso con suo figlio anche in questo nuovo capitolo della sua vita.

Forse potrebbe essere utile parlargli sinceramente, esprimendogli i suoi sentimenti e le sue preoccupazioni, ma anche ascoltando attentamente il suo punto di vista. A volte, avere una conversazione aperta e senza giudizi può aiutare a chiarire le motivazioni di entrambe le parti e a trovare un terreno comune su cui ricostruire il rapporto.

Ricordi che ogni relazione attraversa momenti di sfida, e questi possono diventare opportunità per rafforzare i legami, a patto che ci sia la volontà di capirsi e di rispettare le scelte reciproche. Non dimentichi di prendersi cura di se stessa in questo processo e di cercare supporto, se necessario, per affrontare i sentimenti che sta vivendo.
Un carissimo saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Gentile utente, grazie per aver condiviso un pezzo della sua storia con noi. E' un passo importante per i figli andare via di casa, ed è qualcosa che ognuno di noi si è sentito di dover fare ad un certo punto della vita, mosso da svariati motivi, anche soltanto per la ricerca di una propria indipendenza. Con l'intento di lasciare la giusta libertà al proprio figlio mantenendo un rapporto sano e sereno è importante secondo me che lei chiarisca con lui questi suoi dubbi parlandone apertamente.
Se ha bisogno di un supporto in questo periodo di cambiamenti io sono disponibile anche online. Un caro saluto.
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Buongiorno, innanzitutto la ringrazio per la sua condivisione. Le suggerisco di cercare un sostegno psicologico per affrontare al meglio questo periodo di cambiamento e i motivi che le causano i sensi di colpa .
Rimango a disposizione ,
Dottoressa Andreozzi Jasmine

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