Mio figlio prende clozapina e Tavor gli è stato prescritto Depakin. Patologia schizofrenico paranoic

Buongiorno,
quella che lei descrive è in effetti un'associazione farmacologica impiegata nella clinica corrente, soprattutto in casi con la diagnosi che lei ha indicato.
Per quanto riguarda la sua domanda circa le interazioni, vorrei premettere che le funzioni di questi tre farmaci sono in effetti differenti tra loro: la clozapina è un antipsicotico che trova la sua funzione principale nella gestione dei sintomi "produttivi" della malattia (es. allucinazioni, dispercezioni con voci commentanti, ecc), mentre il Depakin è un farmaco antiepilettico spesso impiegato come "stabilizzatore dell'umore" ovvero come contenimento verso le oscillazioni dell'umore sia in senso depressivo che espansivo, oltre che ad avere una buona efficacia sui sintomi di impulsività (es. aggressività, consumo di sostanze, comportamenti a rischio). Il Tavor infine, si può utilizzare in questo schema come ansiolitico o sonnifero, quindi come "sintomatico", diciamo.
Venendo alla parte più tecnica sulle interazioni, è documentato che il Depakin riduce (seppur di solito non in maniera significativa dal punto di vista clinico) i livelli di clozapina nel sangue, in quanto entrambi si legano a proteine circolanti (quindi "competono" per lo stesso legame).
Inoltre, entrambi vengono metabolizzati a livello del fegato da parte di enzimi chiamati citocromi: il Depakin inibisce l'attività dell'enzima che degrada le molecole di clozapina, il CYP3A4. La somministrazione contemporanea di questi due farmaci quindi in teoria potrebbe aumentare il rischio di effetti collaterali associati a clozapina incrementandone i livelli del sangue (dal momento che la clozapina verrebbe metabolizzata più lentamente). Solitamente tuttavia qualunque effetto avverso può essere precocemente rilevato e gestito con controlli ambulatoriali regolari ed esami medici (es. dosaggio nel sangue di depakin e clozapina).
Ovviamente non bisogna dimenticare che nessuna terapia da' certezza di efficacia in campo psichiatrico, e che anche il mancato successo di un trattamento (lei descrive un peggioramento degli spunti paranoidei) deve essere oggetto di segnalazione e di discussione con il proprio medico, in quanto anche aggiustamenti minori dei dosaggi possono limitare gli effetti avversi e agevolare la traiettoria verso una maggiore efficacia del trattamento.
Sperando di poterle essere stato utile, le porgo i migliori auguri, per lei e suo figlio.