mio figlio ha 30 anni convive con un bimbo di 8mesi e nonostante lo ami non riesce a capire che deve

20 risposte
mio figlio ha 30 anni convive con un bimbo di 8mesi e nonostante lo ami non riesce a capire che deve trovarsi un lavoro , sembra abbia timore del mondo del lavoro. Che fare?
Un diffuso luogo comune vuole che la psicoterapia sia come un accessorio, uno strumento per migliorare se stessi. Con generosità Lei mostra come alle volte sia proprio una questione di come portare a casa il salario. Che fare? Porre una domanda su questo sito è un primo passo. Posto che non possiamo fare psicoterapia per procura, può cominciare ad inquadrare il problema di suo figlio per come Lei lo vive. Una seduta di psicoterapia può aiutarla in questo senso

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Gentile utente, se sente che questa condizione per suo figlio sia il frutto di una sofferenza diversa, più profonda. Gli parli in modo onesto e sincero, si apra a lui, mostrandogli la sua sincera preoccupazione per lui e per la sua vita, senza giudizio ma con la comprensibile preoccupazione di un genitore amorevole. Cordialmente Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, grazie per aver condiviso con noi i suoi dubbi e preoccupazioni rispetto alla situazione di suo figlio che sembra indice di malessere.
Le suggerirei di valutare un consulto psicologico al fine di rielaborare il suo vissuto e le emozioni connesse, sviluppando insieme al professionista strategie utili per far fronte a situazioni di difficoltà e iniziare a comprendere come aiutare suo figlio partendo da ciò che sente lei.
Nella speranza che questo confronto possa esserle utile, resto a disposizione anche online.
Un caro saluto.
Dott.ssa Elena Sinistrero
Gentile utente,
grazie per la condivisione della sua preoccupazione,
sarebbe interessante valutare in terapia la natura più intima e personale di questa sua preoccupazione, forse la fatica di vedere un figlio intraprendere un percorso che non condividiamo o che ci spaventa? come gestirlo senza sostituirsi a lui?
Resto a disposizione, Dott.ssa Elisa Maria Sini Bottelli
Gentile utente, capisco che la situazione che sta affrontando con suo figlio possa essere molto preoccupante e frustrante, per di più è comprensibile che lei sia preoccupata per il suo futuro e per quello del bambino che sta crescendo.

Innanzitutto, è importante comunicare apertamente con suo figlio: cerchi di capire quali potrebbero essere le sue preoccupazioni riguardo al mondo del lavoro. Potrebbe avere paura del fallimento, dell'insicurezza economica o di non essere all'altezza delle aspettative. Ascoltare attentamente le sue preoccupazioni senza giudicarlo può essere un primo passo estremamente importante.

Dopo aver compreso le sue preoccupazioni, potete insieme esplorare le opzioni disponibili. Potrebbe essere utile incoraggiarlo a cercare un lavoro che corrisponda ai suoi interessi e alle sue capacità, oppure potrebbe essere necessario valutare la possibilità di acquisire nuove competenze attraverso corsi di formazione o programmi di riqualificazione professionale.

Inoltre, è importante stabilire delle aspettative chiare e realistiche riguardo al suo contributo alla famiglia e al futuro del bambino. Potrebbe incoraggiarlo a contribuire economicamente alla famiglia in base alle sue capacità e alle sue possibilità.

Infine, potrebbe essere utile coinvolgere un professionista, come uno psicologo, che possa fornire un sostegno aggiuntivo e aiutare suo figlio ad affrontare le sue paure e le sue incertezze riguardo al lavoro.

Ricordi che ogni situazione è unica e che potrebbe essere necessario del tempo e della pazienza per affrontare queste sfide. Per qualsiasi domanda, dubbio o perplessità resto a sua completa disposizione. Un caro saluto, dott. Daniele D'Amico.
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Buongiorno, suo figlio trentenne sembra dipendere ancora da qualcuno, ma alla sua età è difficile convincerlo a fare qualcosa. La motivazione a muoversi verso la propria indipendenza affettiva/economica deve arrivare da se stesso, a maggior ragione che è da poco diventato padre. E' probabile che se non ha ancora sviluppato questa motivazione è perchè qualcuno pensa ancora a lui, pertanto questo non lo sprona a cercare la sua indipendenza. Inoltre, un consiglio che gli può dare è quello di fare un percorso psicoterapeutico al fine di uscire da questa sua dipendenza.
Un cordiale saluto
Dott.ssa Marina Bonadeni
Posso immaginare che lei abbia già parlato con suo figlio, senza arrivare però a una conclusione soddisfacente. Gli ha anche consigliato uno psicologo? Magari il figlio non ha preso in considerazione questa possibilità e il suo consiglio sarebbe ciò che dà il là a qualche cambiamento.
Gentile utente, è sempre rischioso interpretare le intenzioni e le motivazioni di un’altra persona, si rischia infatti di fare una sorta di lettura della mente, cosa impossibile e anche sbagliata. Non possiamo sapere quali siano le motivazioni che portano suo figlio a rimanere nella sua attuale condizione. Immagino che lei abbia già provato ad aprire un dialogo con suo figlio su questo tema e più che cercare una comunicazione con lui cercando di essere aperti, comprensivi e non giudicanti non ci possiamo sostituire anche perchè suo figlio è ormai un uomo adulto. Quello che lei può fare è capire quali sono le sue preoccupazioni e difficoltà in quanto madre in questa situazione e lavorare su questo per trovare maggiore serenità.
Le auguro il meglio e resto a disposizione. Dott.ssa Arianna Savastio
Buongiorno caro utente, mi spiace molto per la situazione che sta vicendo. Se la condizione di suo figlio la preoccupa, le consiglerei di avere con lui una comunicazione davvero funzionale, volta a comprendere l'altro, le sue preoccupazione e fatiche. Solo in questo modo sarà possibile per lei comprendere davvero la situazione che suo figlio sta vivendo in questo momento e diventare per lui una risorsa. Rimango a disposizione. Cordialmente. Dott.ssa Martina Mari.
Gentile utente, purtroppo per darle una risposta più esaustiva le informazioni sono troppo poche. Comunque in linea generale sarebbe da capire perché lui abbia timore del mondo del lavoro, che tipo di timore è, come, quando e perché è comparsa tale paura. In questi casi posso suggerirle di approfondire quanto più possibile con suo figlio questo suo timore, laddove non sapesse come fare le suggerirei per suo figlio un consulto con uno psicologo in modo da poter fare più luce su questo timore. Spero di esserle stata di aiuto almeno un po’.

Distinti saluti, dott. Morgione Massimo
Gentile utente, grazie per aver condiviso qui questo suo vissuto, la preoccupazione e quella paura che sta provando rispetto la vita di suo figlio. Sarebbe interessante valutare e cercare di comprendere le difficoltà che suo figlio possa avere riguardo al mondo del lavoro, cosa lo blocca o lo trattiene verso la non autonomia nonché le emozioni sottostanti (insicurezze, il non sentirsi all’altezza, ansie e tanto altro). La nascita di un figlio è un evento si bellissimo ma che a volte può essere vissuto con criticità, in quanto inevitabilmente modifica gli equilibri.
Per qualsiasi cosa, sono a sua disposizione e può contattarmi. Un saluto. Dott.ssa Nuzzo Manuela.
Buongiorno,
Potrebbe cercare di capire l'origine di questa paure e consigliarli di appoggiarsi ad un professionista.
Dott. Marco Cenci
Salve e grazie di aver con diviso con me e con i miei colleghi questa sua difficoltà con suo figlio.
Posso solo immaginare come possa una mamma sentirsi “impotente” dinanzi a un momento di staticità di un figlio.
Può provare a stargli vicino e dargli sostegno, ma nella maniera più tranquilla possibile, mostrando il suo dispiacer e la sua preoccupazione, girando la difficoltà come sua e non di suo figlio, in questo modo lui potrebbe non sentirsi giudicato ma comprendere la sua preoccupazione e consigliargli di rivolgersi a qualcuno con cui può sentirsi di parlare
La saluto
Dott.ssa Caracciolo Gabriella
Buongiorno.
immagino che abbia già parlato con lui per invogliarlo a trovare la causa di questa sua paura nel mettersi in gioco .
Nel caso potrebbe consigliargli di rivolgersi ad un esperto ce lo aiuti ad indagare.
distinti saluti
ecco alcune considerazioni che potrebbero essere utili:

Esplorare le cause del timore: Potrebbe essere utile cercare di comprendere meglio cosa intimorisce tuo figlio riguardo al mondo del lavoro. Ha avuto esperienze lavorative negative in passato? Si sente insicuro riguardo alle sue capacità o competenze? Identificare la causa del suo timore può aiutare a trovare soluzioni più mirate.
Dialogo aperto e supportivo: Mantenere un dialogo aperto e non giudicante può incoraggiare tuo figlio a esprimere i suoi sentimenti e preoccupazioni. È importante che si senta supportato e capito, piuttosto che giudicato o pressato.
Stabilire obiettivi piccoli e raggiungibili: Iniziare con piccoli passi può aiutare a rendere l'obiettivo di trovare lavoro meno intimidatorio. Ciò potrebbe includere l'aggiornamento del curriculum, la partecipazione a workshop o corsi di formazione per sviluppare nuove competenze, o anche il volontariato per acquisire esperienza pratica in un ambiente meno stressante.
Ricerca di opportunità flessibili: Esplorare tipi di lavoro che offrono flessibilità, come il lavoro freelance, part-time, o da remoto, potrebbe essere meno intimidatorio e potrebbe adattarsi meglio alla situazione familiare attuale.
Supporto professionale: Se il timore del mondo del lavoro si rivela particolarmente difficile da superare, il supporto di un consulente di carriera o di uno psicologo potrebbe fornire strumenti e strategie personalizzate per affrontare queste sfide.
Valorizzazione delle piccole vittorie: Riconoscere e celebrare ogni progresso, per quanto piccolo possa sembrare, può aumentare la fiducia in sé e la motivazione a proseguire nel percorso verso l'impiego.
Ricorda che ogni persona ha il proprio ritmo e può affrontare le sfide in momenti diversi della vita. L'importante è offrire supporto, comprensione e incoraggiamento, mantenendo aperte le linee di comunicazione.
Buonasera,
bisognerebbe capire l'origine di questa paura (è stato lui a dirle di avere paura?). Potrebbe dirgli che se fosse impaurito o in difficoltà un percorso psicoterapeutico potrebbe aiutarlo a ritrovare una propria dimensione.
A disposizione. Un caro saluto.
È importante affrontare la situazione in modo empatico e comprensivo. Supporto nell'esplorare le sue paure possono aiutare. Aiutalo a identificare le sue passioni e interessi, incoraggiandolo a cercare opportunità lavorative che possano soddisfarlo. Una consulenza professionale potrebbe essere utile nel processo di orientamento. Rimango a disposizione per ulteriori informazioni. Dott.ssa Francesca Gottofredi.
Gentile utente, è comprensibile che sia preoccupato per suo figlio e la sua situazione attuale. L'incapacità di trovare un lavoro potrebbe essere correlata a diverse sfide, tra cui l'ansia legata al mondo del lavoro o altri fattori personali, è importante affrontare la situazione in modo supportivo. Potrebbe provare a parlare con suo figlio in modo aperto e non giudicante. Chieda come si sente riguardo al lavoro, se ha delle preoccupazioni o paure che potrebbe voler condividere con lei. Ascoltare con empatia può aiutare a comprendere meglio la sua prospettiva. Cerchi di capire se ci sono specifiche paure o ansie che stanno impedendo a suo figlio di cercare lavoro. Potrebbe avere paura del rifiuto, insicurezze legate alle proprie competenze o altre preoccupazioni che possono essere affrontate con il giusto sostegno. Insieme a suo figlio, sviluppate un piano con passi concreti per affrontare la ricerca del lavoro. Questo potrebbe includere la creazione di un curriculum, la ricerca di opportunità di lavoro online o attraverso contatti personali. Ricordi che ogni persona ha il proprio percorso e tempistiche. Il suo sostegno amorevole e la sua comprensione possono essere un elemento chiave nel suo processo. Resto a disposizione per eventuali dubbi o approfondimenti. Un saluto. Dott.ssa Pasqualina Annoso.
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Gentile utente,
se ha la percezione della presenza di timore da parte di suo figlio allora possiede già un'informazione preziosa.
In questo caso può essergli di aiuto creando una finestra di ascolto e comprensione, senza giudizio. Chiedergli come sta vivendo la condizione di disoccupazione, mostrarsi curiosa verso le sue preoccupazioni e paure. Si sente in grado di riuscire a trovare un lavoro? Quali conseguenze teme dalla ricerca di un lavoro? Ci sono state esperienze negative in passato? Che vantaggi perderebbe iniziando a lavorare?
Il mondo del lavoro spesso può metterci davanti a numerose e dolorose difficoltà, è giusto perciò legittimare suo figlio nella loro espressione.
Saluti,
Nora Gentili
Buon pomeriggio, la situazione attuale in merito al mercato del lavoro lavoro fa paura a molti giovani, questa è una cosa assolutamente normale. Avendo 30 anni crede ci siano modi per inserirsi pian piano in questa realtà che cambia giorno dopo giorno? Ad esempio attraverso un bilancio delle competenze in modo tale da inserirsi in un contesto dove si è almeno sicuri di essere competenti!
Una buona serata :)

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