Mio figlio di 6 anni inizia a manifestare segni di insofferenza quando gli amici a cui è legato mani

19 risposte
Mio figlio di 6 anni inizia a manifestare segni di insofferenza quando gli amici a cui è legato manifestano interessi diversi dal suo. Esempio, mio figlio gioca a calcio ma non è particolarmente interessato a questo sport. Gli altri amichetti invece sono molto interessati e se spunta un pallone smettono di giocare liberamente per dedicarsi al calcio. Mio figlio a quel punto si auto-isola: rifiuta di andare a giocare con gli altri e ha una reazione negativa (allontana tutti, diventa scontroso e rifiuta di confrontarsi con noi genitori). Come posso aiutarlo a superare questo momento? Grazie
Gentile Utente, gli strumenti con i quali bambini così piccoli entrano in relazione sono generosi ma incompleti, e se sono un bambino di sei anni e percepisco che i miei amichetti hanno interessi diversi dai miei, posso sentire un pericolo in quella distanza di vedute. Entro una certa misura è normale, ma se il bambino si chiude in un comportamento di ritiro un po’ offeso e fatica ad uscirne, va aiutato a comprendere che si può stare bene insieme anche se ci piacciono cose differenti. Sembra essere un passaggio che non ha completato. Può aiutarlo parlandogli, rendendogli chiari quei passaggi che fisiologicamente salta, “allenarlo” anche tra le mura domestiche, incoraggiandolo a coltivare i suoi interessi, ancor più quelli diversi dal resto della famiglia. Ciò lo aiuterà a capire che i rapporti non sono minacciati dalle differenze. Un caro saluto

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Capisco che tuo figlio di 6 anni stia manifestando segni di insofferenza quando gli amici con cui è legato mostrano interessi diversi dai suoi, come ad esempio giocare a calcio. Quando gli altri bambini si focalizzano sul calcio, tuo figlio si sente isolato e tende ad auto-isolarsi, mostrando una reazione negativa. È importante affrontare questa situazione in modo costruttivo.
Innanzitutto, è fondamentale instaurare una comunicazione aperta con tuo figlio per capire meglio i suoi sentimenti e le sue reazioni. Fallo sentire compreso e sottolinea che è del tutto normale avere interessi diversi dagli altri. Valorizza i suoi interessi personali, dimostrando interesse e sostegno per ciò che lo appassiona, anche se diverso dal calcio.
Inoltre, aiutalo a sviluppare abilità sociali, come la comunicazione e la cooperazione, che gli saranno utili per gestire situazioni in cui gli amici mostrano interessi diversi. Incoraggialo a partecipare alle attività di gruppo, anche se non coinvolgono il calcio, e ad interagire con gli altri bambini in modi diversi che gli piacciono.
Cerca di organizzare incontri con altri bambini che condividono gli stessi interessi di tuo figlio, in modo che possa socializzare e giocare con persone che apprezzano le stesse attività. Questo gli darà l'opportunità di sentirsi più compreso e coinvolto.
È altresì importante insegnare a tuo figlio la tolleranza e l'accettazione delle differenze. Spiega l'importanza di rispettare le scelte e gli interessi degli altri, anche quando sono diversi dai suoi. Questo aiuterà a sviluppare in lui una mentalità aperta e una maggiore tolleranza verso le differenze.
Infine, mantenete un ambiente familiare in cui si accettano e si rispettano le differenze. Mostrate a vostro figlio che è importante essere se stessi e che l'amore e il supporto familiare non dipendono dagli interessi o dalle scelte che fa.
Considera la possibilità di consultare un esperto, come uno psicologo ruolo per il quale mi candido, per ottenere un supporto personalizzato in base alle esigenze specifiche di tuo figlio.Spero che la mia risposta le sia stata utile e le abbia fornito le informazioni di cui aveva bisogno. Se desiderasse condividere la sua esperienza e lasciare una recensione sul mio profilo, sarebbe molto apprezzato. Le recensioni positive mi aiutano a migliorare e a fornire supporto a più persone come lei.
Inoltre, se avesse ulteriori domande o desidera approfondire l'argomento in modo più dettagliato, la invito a contattarmi tramite chat privata. Sarà un piacere rispondere alle sue domande e fornirle ulteriori informazioni su ciò di cui ha bisogno.
Grazie ancora per aver condiviso la sua situazione con me, e spero di sentirla presto!
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Gentile utente più che preoccuparmi perché si isola o gli scattano segni di insofferenza avrei voglia al suo posto di capire cosa gli piace per proporgli alternative. E logico che legherà di più con amici che condividono le sue passioni come d'altra parte facciamo noi adulti. I legami sono importanti e non possono essere instaurati con tutti per cui sapere chi scegliere e con chi condividere i propri interessi è importante. Ed è fondamentale sentire da bambini che la tua mamma sostiene i tuoi gusti e le tue passioni perché pian piano si trasformeranno, diventando grande, nelle aspirazioni e nei sogni della vita. Spesso il lavoro dell'adulto ha preso forma dal gioco infantile. Cari saluti e se vuole approfondire sono a disposizione. Margherita Biavati
Buon giorno e grazie per la sua domanda. Non credo sia opportuno preoccuparsi più del dovuto. Provi a parlare con suo figlio per capire quali sono i suoi vissuti emotivi e i suoi bisogni. In alternativa se ha piacere può rivolgersi a un terapeuta dell eta evolutiva e pensare a un percorso di psicomotricità. Cordialmente Gian Piero dott Grandi
Salve e la ringraziamo per averci scritto. Ciò che descrivere coglie certamente da un lato una manifestazione soggettiva di disagio che può essere supportata e dall’altro una dimensione che in parte potrebbe essere ricondotta anche alla fase evolutiva specifica, in quanto 6 anni è l’età in cui il bambino prende più coscienza delle sue abilità motorie e delle regole sociali con cui approcciare ai pari, comprendendo pian piano che gli interessi o le manifestazioni affettive non possono essere uguali per tutti. Pertanto può essere di aiuto incoraggiare il bambino nelle abilità già acquisite e in quelle ancora da acquisire al fine di trasmettere fiducia verso ciò che ha ancora da apprendere o da scoprire affinché possa rivelarsi sempre più affine ai suoi interessi particolari.
Resto disponibile qualora lo desiderasse e le porgo un cordiale saluto,
Dott.ssa Di Costanzo
Buongiorno signora, rispetto alle problematiche da lei descritte è necessario un intervento psicoeducativo. Attraverso un intervento di questo genere e attraverso la metacognizione si può lavorare sul punto di vista altrui, sull'imprevisto e su altri eventi che lui non riesce a gestire ne a livello pratico ne a livello emotivo (e da li anche un lavoro sulle emozioni e sulla loro gestione). Possono darle tanti consigli ma ciò che le consiglio io è quello di affidarsi a un professionista in modo da seguirla a 360 gradi. Immagino che dietro questi comportamenti di suo figlio ci sia anche altro che immagino non voglia esplicitare qui. Le comunico inoltre che io sono una Terapista del comportamento e mi occupo di interventi ABA sotto la supervisione diretta di un consulente. Io già lavoro con questo tipo di problematiche. Rimango a disposizione. Un caro saluto
Gentile signora, suo figlio, come lei ha notato, comunica qualcosa con questo atteggiamento, ma è impossibile sapere cosa: deve dircelo lui, con i disegni, con i giochi che potrebbe fare nella stanza di un terapeuta infantile.
Cordiali saluti,
Giada Bruni
carissima, suo figlio ha bisogno di capire cosa desidera veramente e quali esigenze mettere per se in primo piano. Glielo faccia scoprire, anche con un aiuto professionale
Dottssa marika Fiori
Buongiorno cara Signora, capisco il suo dispiacere a veder che suo figlio si chiuda quando non corrisposto nei suoi interessi, ma le assicuro che è del tutto normale; probabilmente entra in gioco la sua frustrazione, o il timore di non essere compreso.
Come potrebbe aiutarlo? con tanta comprensione e restituendogli "digerito" il suo vissuto emotivo che potrebbe stimolarlo a condividere, a sua volta, con i compagnetti. Potrebbe inoltre proporgli di avanzare comunque sue alternative di gioco agli amici e, ogni tanto, di sperimentarsi in quelle che loro gli propongono che potrebbe trovare pure appassionanti.
Se utile potrebbe passargli il messaggio che si rimane amici anche se si fanno cose diverse, al patto di condividere cosa si è provato.

Rimango a disposizione per ulteriori informazioni e le invio i miei migliori saluti

Liza Bottacin
Buongiorno, se il problema è limitato alle circostanze da lei descritte, mi limiterei ad osservare senza intervenire e a lasciar correre e vedere che succede. I bambini imparano a gestire i rapporti sociali semplicemente vivendoli e lo fanno da soli, più efficacemente e più velocemente, quando i loro comportamenti non vengono osservati e giudicati. Per un genitore può non esser facile non intervenire, ma diciamocelo: per il bene dei figli facciamo anche molto di più!
Rimango a disposizione per ulteriori informazioni e la saluto cordialmente.
Gentile utente grazie per aver condiviso le sue preoccupazioni. Dalla descrizione fornita credo sia necessario un lavoro di riflessione ed elaborazione, in modo tale da poter accompagnare suo figlio verso un sano processo di crescita personale ed interpersonale. In tal senso la funzione genitoriale risulta essenziale per consentire al bambino una sana elaborazione delle emozioni e delle esperienze vissute. Resto a sua disposizione per ulteriori chiarimenti. Un caro saluto, dott. Omar Isa
Gentile genitore, credo che il problema che presenta suo figlio vada considerato sotto un duplice aspetto. Da un lato ci sono gli interessi che i bambini manifestano nella predilezione per alcuni giochi, dall’altro l’acquisizione di abilità sociali di interazione. Entrambe queste competenze rappresentano due aree fondamentale del composito e diversificato quadro complessivo della maturazione in età evolutiva. A sei anni sembra che il suo bambino abbia le idee abbastanza chiare sui giochi che preferisce e nello specifico il pallone è tra questi, fin quando però non si incontra o meglio si scontra con le capacità di interazione con altri bambini. La reazione che manifesta (si auto-isola: rifiuta di andare a giocare con gli altri e ha una reazione negativa (allontana tutti, diventa scontroso e rifiuta di confrontarsi con noi genitori), probabilmente va letta nel senso che non è ancora pronto a confrontarsi con il gioco di squadra che presuppone il rispetto e la condivisione di regole. Nella maturazione del bambino il gioco condiviso con regole è una conquista che avviene quando si supera l’egocentrismo che caratterizza la prima infanzia. Molto probabilmente il bambino con gradualità dovrà essere accompagnato dai genitori, ma anche dalla scuola, a raggiungere pienamente questo traguardo.
Cordiali saluti
Maria Nasti
Gentile utente, buon pomeriggio. Innanzitutto la ringrazio per la suo condivisione. Del suo racconto mi colpisce un aspetto in particolare: non è tanto il comportamento di suo figlio il focus delle mia attenzione (non ritengo sia un cosiddetto comportamento problema), quanto l'angoscia che le dinamiche tra lui e i suoi amichetti provocano in lei. Come la fa stare vedere suo figlio che si isola? Che risonanza ha la parola "isolamento" in lei? Provi a riflettere su questo, nel frattempo resto a disposizione per qualunque chiarimento. cordialmente,
Dott.ssa Ledda.
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Buongiorno e grazie mille per aver esposto il suo dubbio. Ciò che sento di dirle è che suo figlio non ha nulla che non va. Per un attimo chiuda gli occhi e si metta nei suoi panni, anche noi adulti non amiamo fare cose che non ci piacciono anche quando fatte con le persone a cui vogliamo bene. Spesso troviamo dei compromessi e cediamo alle richieste dei nostri cari ma un bambino di sei anni ovviamente non ha il nostro stesso livello di tolleranza. Più che concentrarmi sul suo adattamento mi concentrerei sul cercare di capire cosa lo appassiona e punterei a offrirgli delle nuove amicizie in ambiti più interessanti per lui. In più cercherei di aiutarlo a comprendere piano piano che non siamo tutti uguali e che avere gusti diversi non vuol dire volersi meno bene.
Se ha bisogno possiamo organizzare una seduta di supporto alla genitorialità e vediamo cosa emerge insieme e come potervi aiutare al meglio.
Grazie
Dott.ssa Jasmine Piraino
Gentile utente, suo figlio ha solo bisogno di scoprire quali sono i suoi interessi e le cose che lo appassionano di più.
Lo aiuti in questo percorso e se necessario chieda l'aiuto di un professionista.
Un caro saluto.
Dott.ssa Clarissa Russo.
Ciao,

il comportamento di tuo figlio è comprensibile, dato che a 6 anni i bambini sono ancora in fase di sviluppo e stanno imparando a conoscere se stessi e il mondo che li circonda. È normale che si sentano confusi e disorientati quando gli altri hanno interessi diversi dai loro.

Ecco alcuni consigli su come aiutarlo a superare questo momento:

Parlate con lui dei suoi sentimenti. Chiedetegli cosa prova quando gli altri si concentrano su attività che a lui non interessano. Ascoltatelo con attenzione e senza giudicarlo.
Incoraggiatelo a coltivare i suoi interessi. Offritegli opportunità per fare cose che gli piacciono, come andare a corsi, partecipare a gruppi o fare attività con la famiglia.
Aiutatelo a comprendere che le differenze sono normali. Spiegategli che ognuno è diverso e che questo è bello.
Ecco alcuni esempi di come potete mettere in pratica questi consigli:

Se vostro figlio si rifiuta di giocare a calcio con gli amici, potete proporgli di giocare ad un altro gioco che a lui piace. Oppure, potete organizzare una giornata in cui potete fare insieme qualcosa che a lui piace, come andare al parco o al cinema.
Se vostro figlio si sente escluso dai suoi amici perché non è interessato alle stesse attività, potete aiutarlo a trovare altri bambini con interessi simili. Potete contattare la scuola, il centro sociale o altri gruppi locali per trovare attività che siano adatte a vostro figlio.
Parlate con vostro figlio delle differenze tra le persone. Spiegategli che ognuno ha i propri interessi, le proprie opinioni e le proprie caratteristiche. Aiutatendolo a comprendere che le differenze sono normali, lo aiuterete a sviluppare un atteggiamento più aperto e tollerante nei confronti degli altri.
È importante essere pazienti e comprensivi con vostro figlio. Ricordate che sta attraversando una fase di crescita e cambiamento. Con il vostro sostegno, imparerà ad accettare le differenze e a costruire relazioni positive con gli altri.
Buongiorno,
probabilmente in quel contesto il bambino si arrabbia e, come è normale per la sua età, non riesce a gestirla in modo costruttivo. A mio avviso sarebbe utile chiedergli se è arrabbiato e aiutarlo nella gestione di questa emozione attraverso letture (sono davvero tante) e giochi.
Gentile utente, la ringrazio per aver condiviso i suoi dubbi con noi. Comprendo le sue difficoltà e le sue preoccupazioni, e mi dispiace per i vissuti negativi che queste le provocano. Qualora dovesse ritenerlo opportuno o necessario, mi rendo disponibile a cominciare con lei un percorso , che potrebbe tornarle utile per esplorare ed approfondire le sue emozioni, esperienze e valori al fine di trovare una strada percorribile e ritrovare la serenità.
Tenga a mente che il benessere mentale è una priorità, e trovare il professionista giusto può fare la differenza.
Qualora dovesse avere altre domande, o desiderasse ricevere ulteriori informazioni, non esiti e chiedere.
Un caro saluto, dott. Daniele D’Amico.
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Grazie mille per aver condiviso la sua esperienza. Ha cercato di capire se suo figlio ha altri interessi? potrebbe provare anche altri sport in alternativa al calcio.

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