Mio figli ha finiti le superiori con voti eccellenti. Addirittura il preside ha scritto a noi una le

19 risposte
Mio figli ha finiti le superiori con voti eccellenti. Addirittura il preside ha scritto a noi una lettera per complimentarsi con nostro figlio.Premetto che ho sempre saputo che mio figlio avesse delle capacità oltre la media.Ma arrivato all' università tutto cambia. Prima di tutto non sapeva la facoltà da intraprendere.Su mio consiglio ( visto che sin da piccolissimo utilizzava il computer) gli consigliai informatica. Partita male l' universita , il primo anno praticamente ha dato pochi esami. Solo dopo un po con poca convinzioni e titubanza è andato avanti. Ora mancano solo 6 esami su 30 per finire e vuole fermarsi per cercarsi un lavoro all' estero. Premetto che mio figlio conosce perfettamente 3 lingue , italiano inglese e tedesco. Mi ha detto che l' ansia lo attanaglia è che questa vita lo annoia. Che devo fare come genitore
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo il disagio che il ragazzo può sperimentare e quanto sia impattante sulla sua vita quotidiana. E comprendo anche le preoccupazioni di un genitore. Ritengo fondamentale che sia lui, con le sue modalità ed i suoi tempi, a richiedere un aiuto da parte di uno specialista al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Sembra che il ragazzo, oltre ad ottenere performance eccellenti, pecchi un pò di autonomia nelle scelte; voi genitore aiutetelo ad essere autonomo ed a fare delle scelte proprie senza focalizzarsi sugli esiti.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarlo ad identificare quei pensieri rigidi, disfunzionali e maladattivi che gli impediscono il benessere desiderato mantenendo la sofferenza in atto e possa soprattutto aiutarlo a parlare con se stesso utilizzando parole più costruttive.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, mi dispiace per la situazione che sta passando suo figlio. Ha provato a parlare apertamente con lui e capire se la strada universitaria era quella che lui sperava e desiderava oppure l'ha sentita come un obbligo? Che cosa gli piacerebbe fare? Ha interessi o passioni? E' difficile poter dare un consiglio non conoscendo bene la situazione, la cosa che le consiglierei è quella di capire veramente cosa suo figlio ama fare e supportarlo. Resto a disposizione per chiarimenti. Un caro saluto, Giada
Buongiorno, credo che il compito più adatto a un genitore sia supportare il figlio e accoglierlo nelle sue scelte. A volte i consigli possono condizionare troppo, e ognuno di noi ha una vita in cui sbocciare e di cui prendersi la responsabilità. Rispetto all'ansia e alla noia, consiglierei un consulto psicologico che potrebbe aiutarlo a (ri)trovare un senso e a tracciare un percorso in cui si senta davvero motivato.
Buongiorno, mi dispiace per le sue preoccupazioni, credo però che suo figlio stia mandando un messaggio di bisogno di autonomia ed indipendenza... Il mio consiglio è di dargli la giusta fiducia e il giusto spazio, spesso noi mamme non riusciamo a lasciare che i fii seguano la loro strada e si distacchino. Non so se possa essere il suo caso, comunque proverei a lasciarlo sperimentare, senza intromissioni o giudizi, se non vuole terminare il corso di studi lo lasci libero, prima o poi lo farà.
Un saluto
Claudia m
Buonasera,
direi che sicuramente potrebbe essere utile consigliare a suo figlio un colloquio psicologico, utile a chiarirsi le idee.
Mi metto a disposizone.
Cordialmente
AG
Buonasera e grazie per la sua condivisione che può essere di aiuto a molti genitori nella sua situazione. Aiuti suo figlio, ad intraprendere un percorso di supporto psicologico, se ne sente il bisogno. Le sue risorse e l'aiuto di un professionista lo aiuteranno certamente ad essere più sereno e a scegliere cosa è giusto per sé. un caro saluto.
buongiorno,
posso comprendere le sue ansie rispetto a suo figlio ed al percorso che vorrà intraprendere.
Credo però che sia importante che il ragazzo ricerchi quelle che sono le proprie aspirazioni, interessi e ambizioni.
Il messaggio che, probabilmente, sta inviando è quello di volersi sperimentare come una persona autonoma, differenziandosi dalle identità familiari ricercandone una individuale.
Un abbraccio
Buongiorno
Le consiglio di far iniziare a suo figlio un percorso soprattutto per affrontare le sue ansie.
Sono disponibile in merito
Cordiali saluti
Dott.ssa Laura Francesca Bambara
Buongiorno e grazie per averci parlato della sua situazione. Capisco che le parole di suo figlio possano averla preoccupata e mi rendo conto che vedere un ragazzo così in gamba avere delle titubanze non sia semplice: lei conosce le sue doti e per questo capisce, meglio di chiunque, quanto queste difficoltà debbano essere importanti per suo figlio. Purtroppo la sofferenza, nelle sue più svariate manifestazioni, tocca chiunque. Anche le menti più brillanti. Quello che posso consigliarle è di parlare con suo figlio per cercare di capire se possa essere interessato a ritagliarsi uno spazio in cui ascoltarsi così da poter riuscire a dare un significato più profondo al suo sentire. Ovviamente penso anche a lei, che sicuramente sarà preoccupata. Se lo desideraste, resto a vostra disposizione, anche online. Cordialmente, dott. Andrea Brumana
Buongiorno, ti ringrazio per aver voluto condividere la tua situazione con un professionista. Ciò che sta vivendo tuo figlio e, di riflesso, tu è una situazione molto comune. Non sei sola. Ogni nostro comportamento è la reazione ad uno stato interno che, spesso, non riusciamo a tradurre “a parole”. Semplicemente ci è più facile agire o, in caso di difficoltà, cercare la strada più giusta per poterlo fare. Compito di chi ci è accanto e comprende la nostra difficoltà è supportarci, tentando di dare parola a questo stato. Ascolta tuo figlio, parla apertamente e con serenità della situazione che sta vivendo, tentando di comprendere quali siano i suoi attuali desideri, le sue aspettative per il futuro e comprendi quanto queste ultime si rapportino con le tue. Nel caso in cui questo dialogo risultasse difficoltoso, ti consiglio un colloquio psicologico che possa dare il giusto contesto per far emergere la necessità di comunicazione da parte di tuo figlio e tua. Ti auguro una buona giornata. A disposizione! Dott. Roberto Greco

John Wilmot disse “prima di sposarmi avevo sei teorie circa l’educazione dei figli. Ora, ho sei figli e nessuna teoria”. Quando si diventa genitori, spesso, ci si trova davanti a situazioni che lasciano spaesati e smarriti.
Le cose cambiano, si evolvono, si trasformano e la crescita dei figli pone nuove sfide, nuovi interrogativi: spesso capita di chiedersi “starò facendo la cosa giusta?”.
Tutto questo è comune ma ciò non significa che bisogna affrontare tutto da soli.
In alcuni momenti può risultare utile per il genitore/la coppia genitoriale prendersi un tempo e uno spazio adeguato in cui portare tutto ciò che affatica.
Provi a contattare uno psicologo e a prendersi un momento per affrontare meglio la questione. Tenga presente che esistono dei professionisti adeguatamente formati e specializzati in psicoterapia familiare, qualora doveste reputare opportuno iniziare un percorso tutti insieme.
Un caro saluto, dott.ssa Martina R. Malizia
Gentile utente, potrebbe aiutarlo a capire se la sua ricerca di un lavoro sia un modo per “sfuggire” all’università o se si tratta di una sua volontà indipendente.
L’università non é obbligatoria farla ed é legittimo che voglia invece lavorare, qualora invece fosse un modo per evitare le ansie e le insicurezze avrebbe valore supportarlo e aiutarlo a gestire le difficoltà.
Come genitore deve aiutare suo figlio a scegliere della sua vita in maniera giudiziosa e il più possibile libero da pressioni (come la paura e l’ansia sono),
Spero di essere stato utile, mi contatti pure se avesse ulteriori curiosità o dubbi.
Dottor Mauro Simonetti
Buongiorno,
capisco perfettamente il problema nel quale si trova e le preoccupazioni annesse. Le consiglierei di far parlare suo figlio con uno psicologo, in modo tale da indagare l'entità di queste ansie che riferisce di presentare.
Le aggiungo un'altra cosa che probabilmente non sarà facile da fare: pensi che ogni volta che cerca di aiutare suo figlio non fa altro che renderlo meno autonomo.
Mi scriva in privato se vuole avere maggiori informazioni.
Saluti,
Dott.ssa Francesca Gottofredi
Buonasera gentile utente. Molti studenti dotati possono fermarsi a qualche esame dalla Laurea e se pure il percorso di vita e di studi, è di suo figlio, comprendo le sue preoccupazioni da genitore. Il ragazzo è adulto, quindi potrebbe chiedere a lui se volesse un consulto, cos' che potrà capire meglio se è deciso a lasciare tutto e iniziare a lavorare, oppure se si tratta di voler evitare l'arrivo di un traguardo importante. Dopo di che, dovrebbe ascoltare suo figlio e accettare le sue decisioni. Se trova difficoltà in questo, potrebbe richiedere lei un consulto per gestire al meglio la comunicazione e la situazione con lui.
Sono a disposizione, anche online. Dott.ssa Costantini Marina
Come genitore, è comprensibile che tu sia preoccupato per la situazione di tuo figlio. È importante ricordare che ogni persona ha il diritto di scegliere la propria strada e il proprio percorso di vita. È normale che i giovani possano sperimentare incertezze e insoddisfazioni durante l'esperienza universitaria e nel processo di scoperta di sé stessi.

Ti suggerisco di cercare di comprendere i sentimenti e le motivazioni di tuo figlio, ascoltandolo senza giudizio. Cerca di instaurare un dialogo aperto e sincero con lui, permettendogli di esprimere le sue aspirazioni, le sue paure e le sue preoccupazioni. Potresti chiedergli quali sono i suoi obiettivi e cosa spera di ottenere lavorando all'estero.

È importante anche supportare tuo figlio nel valutare le prospettive e le opportunità di lavoro nel settore informatico, sia in Italia che all'estero. Potreste esplorare insieme le possibilità di stage, tirocini o opportunità di lavoro all'estero per acquisire esperienza nel suo campo di interesse.

Tuttavia, è fondamentale rispettare la sua volontà e decisione. Se tuo figlio sente che la sua vita universitaria è noiosa e che desidera cercare nuove sfide all'estero, potresti sostenerlo nel suo percorso di esplorazione. L'esperienza all'estero potrebbe offrire opportunità di crescita personale e professionale, oltre a consentire a tuo figlio di scoprire nuovi orizzonti e acquisire nuove competenze.

Ricorda che il tuo ruolo come genitore è quello di fornire supporto emotivo e pratico a tuo figlio. Potresti consigliare a tuo figlio di parlare con un consulente accademico o un professionista che possa aiutarlo a riflettere sulle sue scelte e a valutare le opzioni disponibili.

Infine, sii paziente e comprensivo con tuo figlio. La vita è un percorso di crescita e scoperta, e ognuno di noi ha bisogno del proprio tempo per trovare il proprio cammino. Offri il tuo sostegno incondizionato e cerca di trasmettere fiducia e fiducia nelle capacità di tuo figlio di affrontare le sfide e costruire il suo futuro.

Ricorda che, alla fine, la decisione finale spetta a tuo figlio. Cerca di essere presente, ascoltare e sostenere senza giudicare, permettendo a tuo figlio di seguire il suo percorso individuale e fare scelte che rispecchino le sue aspirazioni e i suoi valori.
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Buongiorno, mi dispiace molto per la situazione che sta vivendo suo figlio. Posso solo immaginare quanto questo periodo confuso generi nei genitori preoccupazione. Vi consiglio di dargli tutto il sostegno e l'appoggio che desidera, senza però intromettervi eccessivamente nel suo processo decisionale. Solo così potrete trasmettergli fiducia e sicurezza nelle sue capacità per poter affrontare il futuro. Potrebbe essere utile informarsi sugli sportelli di ascolto psicologico offerti dalle università. Ma sarà lui che con i suoi tempi dovrà prendere questa decisione. Spero di esservi stata utile.
Rimango a disposizione. Dott.ssa Veronica Savio.
È comprensibile che come genitore tu sia preoccupato per la situazione di tuo figlio. L'ansia e la mancanza di motivazione possono influenzare significativamente il rendimento accademico e la decisione di interrompere gli studi universitari è una scelta importante.

Ecco alcune considerazioni e suggerimenti:

Ascolta tuo figlio: La comunicazione aperta è fondamentale. Cerca di ascoltare attentamente tuo figlio per capire meglio le sue preoccupazioni e le sue motivazioni. Chiedigli di condividere i suoi sentimenti e le sue prospettive per il futuro.
Esplorate le opzioni: Discuti con tuo figlio delle diverse opzioni disponibili per il suo futuro. Potrebbe essere utile esplorare insieme altre facoltà o percorsi universitari che potrebbero suscitare il suo interesse e la sua motivazione.
Valutate l'ansia: Se l'ansia sta influenzando la vita di tuo figlio, potrebbe essere utile cercare il supporto di uno psicologo o di uno specialista nella gestione dell'ansia. Un professionista può aiutarlo a sviluppare strategie per affrontare e superare l'ansia.
Considerate esperienze all'estero: Se tuo figlio è interessato a lavorare all'estero, potresti esplorare opportunità di lavoro, stage o programmi di studio all'estero che potrebbero offrirgli esperienze significative e stimolanti.
Sostenetelo nella decisione: Anche se potrebbe essere difficile per te come genitore accettare la decisione di tuo figlio di interrompere gli studi universitari, cerca di sostenere la sua scelta e di essere lì per lui. La sua felicità e il suo benessere sono importanti.
Encoraggialo a cercare consigli professionali: Potrebbe essere utile che tuo figlio incontri un consulente di carriera o un mentore che possa aiutarlo a esplorare le sue opzioni e pianificare il suo futuro professionale in modo più chiaro.
Tempo per la riflessione: Lascia a tuo figlio il tempo di riflettere sulle sue scelte. A volte è necessario un periodo di pausa per capire meglio ciò che si desidera e per trovare la propria strada.
Ricorda che le scelte riguardo all'istruzione e alla carriera possono essere complesse e personali. È importante sostenere tuo figlio nel processo decisionale e aiutarlo a trovare il suo cammino in base alle sue passioni e ai suoi interessi.
Prima di tutto, è importante ascoltare tuo figlio e capire le sue motivazioni e preoccupazioni. Potresti incoraggiarlo a parlare con un consulente di carriera per aiutarlo a esplorare le sue opzioni e trovare una direzione che lo appassioni davvero.
Potresti anche considerare la possibilità di sostenere tuo figlio nel cercare un lavoro all'estero, magari offrendogli supporto nella ricerca di opportunità e nella preparazione delle candidature. È importante che tuo figlio si senta supportato e compreso nelle sue scelte, anche se potrebbero essere diverse da quello che ti aspettavi per lui.
Infine, ricorda che è normale che i giovani possano sentirsi spaesati e insicuri riguardo al loro futuro, soprattutto quando si tratta di scegliere la propria carriera. Continua ad essere presente e a sostenere tuo figlio, anche se potrebbe essere difficile vedere lui prendere direzioni diverse da quelle che avevi immaginato per lui. Rimango a tua disposizione per un eventuale colloquio di conoscenza.
Dott. Cordoba
Buonasera, posso immaginare la sua preoccupazione per la situazione di suo figlio, soprattutto dopo aver visto quanto fosse brillante durante il percorso scolastico. È del tutto naturale che, come genitore, si senta un po' disorientato di fronte a questo cambiamento nel suo comportamento e nella sua motivazione. Quello che sta succedendo a suo figlio può essere più comune di quanto sembri. Il passaggio dall’adolescenza all’età adulta e l’ingresso all’università rappresentano momenti di grandi transizioni e pressioni. Le aspettative personali, le aspettative percepite dai genitori e la società possono generare ansia, che è ciò che lui stesso ha riconosciuto. Il fatto che senta una forma di noia o disconnessione dalla vita che sta conducendo è qualcosa che potrebbe indicare non solo ansia, ma anche una mancanza di identificazione o passione per ciò che sta facendo in questo momento. L’aspetto fondamentale in questo caso è ascoltarlo senza giudizio. Spesso i giovani si sentono smarriti proprio perché hanno difficoltà a definire con chiarezza i propri desideri e le proprie ambizioni. È possibile che lui abbia accettato di seguire il percorso in informatica basandosi più sul suo talento che su un reale interesse per quella disciplina, e che ora senta il bisogno di esplorare altre vie. Questo, unito al peso degli esami ancora da sostenere, può facilmente alimentare l’ansia e il desiderio di "fermarsi". Come genitore, può essere utile aiutarlo a riflettere su ciò che sta provando, validando le sue emozioni. È importante evitare di farlo sentire sotto pressione riguardo al completamento dell’università. Piuttosto, provi a incoraggiarlo a esplorare il motivo della sua insoddisfazione. Potrebbe essere utile anche stimolarlo a riflettere sui suoi obiettivi a lungo termine: come si vede in futuro? Che tipo di lavoro o vita desidera realmente? L’esperienza all’estero potrebbe dargli delle risposte inaspettate, e a volte staccare momentaneamente può anche favorire un rinnovato interesse per gli studi. Detto questo, non è raro che l'ansia possa paralizzare una persona quando si trova a un passo dal traguardo. È come se, proprio all’avvicinarsi della fine, la pressione e il timore di fallire aumentassero. Se l'ansia sta diventando invalidante per lui, potrebbe essere utile considerare la possibilità di un supporto psicologico. Un percorso terapeutico, come la terapia cognitivo-comportamentale, potrebbe aiutarlo a sviluppare strategie per gestire l’ansia e per chiarire meglio le sue scelte. La cosa migliore che può fare in questo momento è restare un punto di riferimento di ascolto e supporto, evitando però di prendere decisioni per lui. Aiutarlo a trovare il suo percorso, anche se diverso da quello che aveva immaginato, è fondamentale per la sua autonomia e benessere. Resto a disposizione. Le auguro il meglio. Dott. Andrea Boggero

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