Mia madre ha 62 anni , già da 2 anni soffre di Alzheimer, era ospite diurna in casa di riposo ma orm
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Mia madre ha 62 anni , già da 2 anni soffre di Alzheimer, era ospite diurna in casa di riposo ma ormai chiuse dall inizio del blocco per corona virus, tra i farmaci che prendeva oltre Memantina e Xanax c era anche il Talofen ma non si trova più, come possiamo sostituirlo, siamo in grave difficoltà a gestirla, il suo neurologo non é più reperibile, il suo medico di base non si fida a darle un altra terapia! Aiutooo
buongiorno
Non è ipotizzabile suggerire farmaci senza sapere nulla o quasi di un paz.
Potrebbe esser utile una consulenza video on line: si valuterà il perchè lo prende, se necessario prenderlo, le molte alternative farmacologiche (il talofen è un vecchio farmaco neurolettico...ce ne sono di nuovi). cordialmente
Non è ipotizzabile suggerire farmaci senza sapere nulla o quasi di un paz.
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Buongiorno Gentile Signore Le consiglio di attivare la consulenza neurologica on line che è aperta in questi giorni di chiusura degli ambulatori a causa dell'Emergenza Coronavirus Per e-mail e per WhatsApp è possibile inviare gli esami i referti i tracciati e i CD delle Tac e delle RM per la visione dello specialista
Gentilissima,
in presenza di patologie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer le consiglio vivamente di richiedere una consulenza online con un Neuropsicologo, in aggiunta alla visita neurologica e alla terapia farmacologica , il quale le può dare delle utili indicazioni per gestire i comportamenti problematici.
La malattia di Alzheimer comporta una degenerazione delle cellule cerebrali con il conseguente declino cognitivo e comportamentale. Le capacità di adattamento di questi pazienti si riducono drasticamente insieme alla loro autonomia e funzionalità. Pertanto l'utilizzo di strategie adeguate e un adattamento dell'ambiente alle loro esigenze può favorire la loro gestione e ridurre i comportamenti aggressivi. Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi privatamente.
Cordiali saluti
in presenza di patologie neurodegenerative come la malattia di Alzheimer le consiglio vivamente di richiedere una consulenza online con un Neuropsicologo, in aggiunta alla visita neurologica e alla terapia farmacologica , il quale le può dare delle utili indicazioni per gestire i comportamenti problematici.
La malattia di Alzheimer comporta una degenerazione delle cellule cerebrali con il conseguente declino cognitivo e comportamentale. Le capacità di adattamento di questi pazienti si riducono drasticamente insieme alla loro autonomia e funzionalità. Pertanto l'utilizzo di strategie adeguate e un adattamento dell'ambiente alle loro esigenze può favorire la loro gestione e ridurre i comportamenti aggressivi. Per ulteriori informazioni non esiti a contattarmi privatamente.
Cordiali saluti
Gentile Signora,
concordo con i consigli degli altri professionisti cogliendo l'occasione per invitarla a considerare anche l'aspetto psicologico che questa malattia implica. Quindi contattare un neuropsicologo o neuropsichiatra sia per controllare l'aspetto farmacologico sia per quanto riguarda l'aspetto dei disturbi dell'umore e del comportamento che possono essere appunto aspetti concomitanti.
Le consiglio anche, se posso, di prendere in considerazione anche l'idea di farsi supportare Lei stessa per affrontare al meglio questa situazione. Un approccio psicoterapeutico cognitivo-comportamentale, inoltre, in questi casi è quello più adeguato in quanto prevede strumenti e modalità più specifiche e mirate per poter andare incontro alle problematiche di questa tipologia di demenza.
E' importante che la famiglia che sta accanto al soggetto sia in grado di supportare le varie prove da affrontare così da essere un appoggio più funzionale.
Per qualsiasi altra informazione sono a Sua disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Valentina Carloni
concordo con i consigli degli altri professionisti cogliendo l'occasione per invitarla a considerare anche l'aspetto psicologico che questa malattia implica. Quindi contattare un neuropsicologo o neuropsichiatra sia per controllare l'aspetto farmacologico sia per quanto riguarda l'aspetto dei disturbi dell'umore e del comportamento che possono essere appunto aspetti concomitanti.
Le consiglio anche, se posso, di prendere in considerazione anche l'idea di farsi supportare Lei stessa per affrontare al meglio questa situazione. Un approccio psicoterapeutico cognitivo-comportamentale, inoltre, in questi casi è quello più adeguato in quanto prevede strumenti e modalità più specifiche e mirate per poter andare incontro alle problematiche di questa tipologia di demenza.
E' importante che la famiglia che sta accanto al soggetto sia in grado di supportare le varie prove da affrontare così da essere un appoggio più funzionale.
Per qualsiasi altra informazione sono a Sua disposizione.
Cordiali saluti,
Dott.ssa Valentina Carloni
Salve, ci sono numerose soluzioni alternative al talofen. Ogni caso è specifico e beneficia di specifici adattamenti farmacologici.
Se necessita di supporto per definire la migliore soluzione alternativa, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Dott. Sergio Alessandro Papagni
Se necessita di supporto per definire la migliore soluzione alternativa, non esiti a contattarmi.
Cordiali saluti
Dott. Sergio Alessandro Papagni
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