Mi sono trasferito da un anno a Napoli, mia provincia di origine, per motivi di lavoro. Insegno al

19 risposte
Mi sono trasferito da un anno a Napoli, mia provincia di origine, per motivi di lavoro.
Insegno alle superiori e mi trovo talvolta davanti classi problematiche, con alunni che assumono condotte arroganti e provocatorie.
Sono bastati i primi giorni di questo nuovo anno scolastico perché mi rendessi conto che i prossimi mesi saranno per me un calvario.
Da premettere che ho a lungo sofferto di ossessioni, ma nonostante le tensioni dell'ambiente lavorativo, che sto sperimentando da quando sono tornato a Napoli, la patologia era quasi scomparsa, anche grazie alla cura farmacologica, via via poi diminuita.
Non vorrei che il doc fosse ora riemerso in altra forma, ancorato alle preoccupazioni legate al quotidiano, visto che mi ritrovo a ruminare continuamente sulle scene che ho vissuto in classe in questi giorni e a non saper allontanare quei pensieri.
In particolare è al momento di prendere sonno che la mia sofferenza si acuisce, perché le immagini della giornata scolastica si affollano involontariamente nella mia mente e mi ritrovo incapace di porre un argine a difesa del momento che dovrei dedicare alla mia tranquillità, indispensabile anche in vista della
giornata successiva, che ho paura di non riuscire ad affrontare in maniera adeguata a causa della stanchezza.
Non posso contare sul sostegno dei colleghi, perché ho un carattere molto introverso e ho legato poco in generale con il contesto.
Stanotte ho appena assunto dieci gocce di En, ma dopo quattro ore di dormiveglia confuso sono già in piedi, con i pensieri che convergono, superfluo dirlo, tutti sui nuovi alunni che mi toccherà imparare a gestire in qualche modo, altrimenti temo che il mio equilibrio psichico andrà in pezzi, considerando che sono già messo così dopo nemmeno una settimana di scuola... che ne pensate?
Gentilissimo, lei fa un lavoro molto importante e, al contempo, estremamente oneroso in termini di energie psichiche e mentali, oltre che di responsabilità. Quelle immagini che le affollano la mente e sui cui lei sente di ruminare potrebbero contenere elementi importanti su cui impostare un lavoro psicologico, e andrebbero esplorate. Comprenderà senz'altro che non è possibile offrire una risposta esaustiva e completa attraverso questo canale: è necessario conoscerla meglio e approfondire quel che sta accadendo nei giusti tempi e nei giusti spazi. Potrebbe riprendere contatti con chi l'ha seguita per la terapia farmacologica ma, più in generale, le suggerisco di farsi sostenere e accompagnare da uno psicoterapeuta che la aiuterà a gestire meglio questa situazione impegnativa. Restando a disposizione, anche online, la saluto cordialmente MP

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Gentile utente buongiorno.
La professione dell'insegnante è straordinaria per importanza e difficoltà. Occuparsi dell'istruzione, ma anche dell'educazione, dei giovani richiede senza dubbio integrità dal punto di vista fisico e del benessere interiore, psicologico.
Lei descrive un quadro coerente con una sindrome da stress, legata alla vita lavorativa. I comportamenti ossessivi sono spesso delle risposte automatiche proprio all'aumentare dello stress percepito. E' come se il nostro cervello mettesse in atto comportamenti ripetitivi e abitudinari al solo scopo di allontanare le preoccupazioni e le ansie, sostituendo l'analisi dei problemi con una ricompensa motoria o comportamentale, solo apparentemente appagante.
E' altrettanto normale che la sera, prima di andare a dormire, i pensieri negativi si affollino di più nella mente. Quando il corpo vorrebbe riposare, quando non c'è nulla con cui tenerlo impegnato, una folla di pensieri ed emozioni hanno campo libero per invadere la mente e generare ulteriori preoccupazioni, paure e ansie, spesso ingiustificate, ma perfettamente in grado di alterare lo stato fisiologico, al punto da disturbare notevolmente la qualità del sonno. Di conseguenza, il giorno dopo, ci si ritrova più nervosi e stressati che mai.

Le consiglio vivamente di intraprendere un intervento psicologico. Sono pronto a fornirle assistenza da questo punto di vista, anche online. L'approccio che potrebbe funzionare nel suo caso è quello della Mindfulness, una serie di pratiche che stanno mostrando risultati eccezionali in ambito di lavoro scolastico, in particolare negli insegnanti, sottoposti a stress e pressioni continue. Esistono protocolli di intervento studiati appositamente per gli insegnanti.
L'altro approccio che le propongo è quello della Psicologia Positiva, che valorizza i punti di forza dell'individuo e consente di conoscere in modo nuovo e ottimale le emozioni, coltivando quelle positive e gestendo quelle negative. Questo tipo di intervento, tra l'altro, consente di migliorare le tecniche comunicative, le dinamiche relazionali e il proprio atteggiamento verso gli altri e verso la vita in generale.
Insomma, prima di risolvere tutte le sue difficoltà in classe, gentile Professore, deve lavorare sul suo benessere personale e psicologico, diventando più consapevole ed equilibrato del suo carattere e del modo di funzionare della sua mente.

Sono a sua disposizione per iniziare un percorso di crescita e cambiamento psicologico, anche online.
Un caro saluto, Dott. Antonio Cortese
Salve, mi spiace molto per la situazione che descrive poichè comprendo quanto possa essere difficile convivere con questa situazione riportata. Ritengo fondamentale che lei possa richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli, elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta cognitivo comportamentale possa aiutarla ad identificare quei pensieri rigidi e disfunzionali che mantengono in atto la sofferenza impedendole il benessere desiderato.
Ritengo altresì utile un approccio EMDR al fine di favorire la rielaborazione del materiale connesso con la genesi della sofferenza in atto.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL
Gentile utente, la sua professione è sicuramente una professione ricca di pensieri, preoccupazioni, criticità e problematiche di diversa natura. Sentirsi sopraffatti soprattutto all'inizio di un nuovo percorso, quando tutto e nuovo e dobbiamo capire come muoverci, credo sia normale. Tuttavia questa incertezza e tensione è per lei molto dolorosa e faticosa. Grazie al suo percorso precedente, e alla sua consapevolezza credo lei stia già facendo un grosso lavoro. Rendersi conto che si è in difficoltà e chiedere subito aiuto non è scontato e sarà per lei un'enorme risorsa. Penso potrebbe essere importante riprendere il percorso di terapia con il precedente terapeuta o con un professionista nuovo. Rimango a sua disposizione Dott.ssa Alessia D'Angelo
Gentile utente, comprendo la sofferenza che si cela dietro le parole che ha scritto, la responsabilità di essere insegnante in classi difficili, le sue difficoltà passate che potrebbero essere riemerse e l'instaurarsi quasi di un circolo vizioso.. E la ringrazio per averle condivise. Non si dimentichi che ha una spinta vitale in lei che in passato le ha permesso di tenere sotto controllo il suo doc e che l'ha portata ora a cercare un supporto. Le consiglio di non soffermarsi alle risposte che leggerà qui, ma di intraprendere un percorso di scoperta di sé. I ragazzi sono molto abili a percepire le insicurezze di chi hanno di fronte quindi lavorare su di sé porterà benefici anche a livello lavorativo. Per rendere le lezioni più coinvolgenti e facilitare l'instaurazione di una buona relazione con i ragazzi, oltre al favorire in loro l'emergere di competenze sociali improntate al rispetto dell'altro, può provare (se non lo fa già) ad adottare metodologie didaticche improntate alla cooperazione, il learning by doing, la riflessione, il role playing e la didattica ludica..
Le chiedo: ha mai provato la sera, prima di dormire, a sforzarsi di trovare le cose belle accadute durante la giornata, anche le più semplici, come ad esempio l'aver mangiato il suo piatto preferito o l'arrivo di una piacevole folata di vento quando sta sentendo molto caldo? La mente umana per un fattore legato alla sopravvivenza ha imparato a focalizzare l'attenzione prettamente su ciò che è reputato pericoloso e questo porta istintivamente a ripensare a tutto ciò che per noi non è andato bene, ma se iniziassimo ad allenarla in maniera costante a cogliere il positivo poi questo avverrà in automatico e sempre con maggiore facilità, anche se inizialmente può sembrare molto difficile riuscire a farlo. Le auguro di intraprendere, sostenere e portare a termine un percorso mirato al raggiungimento del suo benessere. Un caro saluto, dott.ssa M. B.
Salve, da quanto scrive non mi è chiaro per quanto tempo lavorerà in questa scuola: si tratta di un trasferimento momentaneo o a lungo termine? Chiedo perché questo potrebbe influire sui suoi vissuti e sulle sue scelte; ad esempio, è diverso se si tratta di una situazione in cui “stringere i denti” per un po' o se è invece di lunga durata ed è quindi necessario per lei trovare un modo per migliorare la situazione.

Scrive che si rende conto che “i prossimi mesi saranno un calvario”; se questo da un lato può essere una fonte attuale di stress, dall’altro lato saprà già che i primi periodi in un nuovo contesto lavorativo possono essere spesso sentiti come un “calvario”: bisogna adattarsi a una situazione nuova e, da quanto scrive, complessa. Rispetto all’equilibrio psichico di cui teme, però, potrebbe valutare se questa condizione attuale tenderà ad attenuarsi con il tempo (nuovi equilibri, pian piano conoscerà e si farà conoscere dagli studenti e dai colleghi, etc.). A tal proposito scrive che, in quanto introverso, ha legato poco con i colleghi; su questo, mi sembra dia un po' per scontato che non può né potrà contare sul sostegno degli altri docenti, elemento che potrebbe invece essere molto importante per poter affrontare diversamente le giornate lavorative: quando siamo “soli”, la scalata può diventare davvero un calvario.

Come nota a margine: mi sembra che lei abbia una buona consapevolezza del suo funzionamento e questo va a suo favore, perché ha la possibilità di comprendere in che misura può attendere/reggere e se/quando può esserle utile chiedere un supporto ad un professionista per mantenere il suo equilibrio.

Cordialmente,
dott.ssa Onorato
Credo che tu debba cercare un supporto psicologico al più presto, per imparare a gestire questi pensieri, per vivere più tranquillamente e lavorare in modo più sereno, per te e per i tuoi alunni. Parla col tuo psichiatra e cerca di capire se la cura va bene o se va rivista e parallelamente inizia un percorso psicologico che ti permetta di gestire e superare questo tipo di problematiche. Un saluto
Buonasera,
grazie per aver condiviso la sua esperienza, posso solo immaginare quanto sia complicato il periodo che sta attraverso. Innanzitutto ci tengo a farle i complimenti per la scelta professionale che ha intrapreso: il lavoro di docente è un lavoro che pretende una certa responsabilità, perciò può portare tante soddisfazione, ma allo stesso tempo è carico di preoccupazioni e di ansie. Proprio per questo, se teme che le sue ossessioni possano riemergere, le consiglio di rivolgersi ai professionisti che già la seguivano in passato, sia per valutare eventuali modifiche sulla terapia farmacologica, ma soprattutto per iniziare un percorso psicologico che la aiuti ad affrontare lo stress in maniera costruttiva.
Rimango a disposizione.
Dott.ssa Veronica Savio
Carissimo,
mi sembra che lei abbia attraversato in poco tempo tanti cambiamenti importanti. Il trasferimento di città, nonchè ritorno alla sua terra d'origine, del posto di lavoro; chissà quanto questo abbia significato per lei. Inoltre la professione che esercita comporta una grande responsabilità e la sua figura è fondamentale, ma spesso contrastata. Mi sembra che lei sia molto spaventato e in una situazione d'insicurezza probabilmente tende ad analizzare e ri-analizzare le informazioni allo scopo forse di trovare la soluzione ideale. Si dia lo spazio e il tempo per conoscere con i suoi tempi questa nuova realtà. In questo nuova avventura che indica come ricca di tensioni potrebbe essere utile essere affiancato da un terapeuta con il quale poter guardare a queste difficoltà e trovare insieme le soluzioni che più la soddisfino. Rimanendo a disposizione, la invito a non disperare e a continuare a credere in sè. Un saluto
Gentile Professore, probabilmente necessiterebbe di una psicoterapia che la aiutasse ad acquistare fiducia in sé stesso e nelle sue potenzialità di affrontare efficacemente anche gli alunni difficili. Sarebbe un modo di eliminare il problema principale, quello che le provoca le ruminazioni notturne. Applicherei qualche tecnica di rilassamento seguita da focalizzazione sul problema e visualizzazione di soluzioni di successo.
Eventualmente mi contatti per verificare le possibilità di intervento. Saluti.

Dr.ssa Emanuela Carosso
psicologa - psicoterapeuta.
Come altri colleghi, le consiglio di consultare uno psicologo scolastico che conosca tecniche per gestire le classi problematiche in modo da coniugare la disciplina e la sicurezza con un insegnanento attraente. D'altra parte non credo che gli alunni siano "difficili" solo con lei per cui avere un confronto con i colleghi potrebbe essere utile e quindi diminuire l'introversione vantaggioso. A tal fine la psicoterapia può aiutarla, come anche può aumentare la sua sicurezza in generale. La terapia della Gestalt è molto indicata per modificare tratti stabili di personalità che si incardinano su relazioni precoci, altri approcci di terapia breve possono essere ugualmente utili o necessari per modificare comportamenti
Buongiorno, mi rendo conto della situazione, il mestiere dell'insegnante oggi è spesso difficilissimo e talvolta degradante. Affrontare quotidianamente la frustrazione di non potersi esprimere per ciò che siamo chiamati a fare per passione, formazione o semplicemente necessità lavorativa, è estremamente faticoso. Bisogna centrarsi fortemente, imparare a essere caparbi senza lasciarsi abbattere, ma come? Innanzitutto cercando di sfruttare la situazione positivamente. Lei si trova dinanzi ad una grande palestra di vita, davanti alla quale è chiamato ad affinare strumenti nuovi che probabilmente non aspettano altro che essere forgiati. Che cosa manca al suo carattere per riuscire in questa impresa? Si ponga questa domanda. Si risponda e poi vada in quella direzione. Potrebbe essere un'occasione di crescita totale.
Capisco che tra il dire e il fare c'è di mezzo il mare, è un lavoro difficile ma non impossibile.
Resto a sua disposizione, anche on-line.

Buonasera, dal suo racconto sembrerebbe che la situazione di stress legata alle difficoltà vissute nel suo ambiente di lavoro l'abbiano portata a reagire in una modalità disfunzionale che comprensibilmente non la fa stare bene. Ritengo che potrebbe esserle utile, in questo momento, potersi confrontare con un esperto con il quale poter cercare di dare un significato a quello che sta vivendo affinché non ne venga più così sopraffatto. La saluto cordialmente. Dott.ssa. Roberta Scanzi
Buongiorno, grazie per aver condiviso la sua difficoltà. Comprendo quanto possa essere doloroso dover fare nuovamente i conti con un disagio che sembrava essere stato arginato. Purtroppo gli eventi della vita possono far riemergere alcuni sintomi. Dato che è stato in grado di cogliere i primi segnali di allarme, può essere utile riprendere i contatti con il suo terapeuta e psichiatra per poter intervenire al più presto e gestire la sintomatologia sul nascere.
Un caro saluto.
Veronica Vanerio
Buongiorno, la sofferenza che riporta è assolutamente comprensibile: la professione che esercita è complessa, ricca di opportunità di crescita ma anche di criticità. Purtroppo in molti casi il contesto attuale non fa altro che acuire queste criticità. L'esperienza che riporta, caratterizzata da forte ansia, rappresenta purtroppo una condizione comune a molti insegnanti, ma non per questo può essere trascurata. I pensieri tormentosi che si affollano nella sua mente sono campanelli di allarme che dovrebbero essere adeguatamente ascoltati e presi in carico, possibilmente con l'aiuto di un professionista della salute mentale, per evitare di tornare indietro su una situazione di disturbo ossessivo.
Ciò che le consiglio è di valutare la possibilità di riprendere il percorso con il suo terapeuta o di intraprenderne uno nuovo con una/o psicologa/o o un/a terapeuta.
Resto a disposizione qualora volesse approfondire alcuni aspetti, cordiali saluti.
Buongiorno, è possibile che siano riemersi, con il trasferimento e con i cambiamenti della sua vita, alcuni elementi che nel tempo aveva imparato a gestire, aveva accantonato, messo da parte.
Le consiglio, se continuasse a sentirne l'esigenza, di rivolgersi ad un professionista al fine di vivere meglio questo momento di vita difficile, e la sua situazione lavorativa
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Caro Utente, innanzitutto vorrei ringraziarla per aver condiviso con noi la sua storia e la sua sofferenza. Quando si tratta di questioni, argomenti psicologici (che si tratti di rapporti sociali, disagi personali, o dei disturbi, autostima, motivazione etc..) dare risposte con così poche informazioni su di una piattaforma web, è difficile. Ognuno di noi è diverso e per comprenderlo fino in fondo bisogna ascoltarlo attentamente e porre le giuste domande.
Detto questo, le consiglio di rivolgersi a uno psicologo con il quale riesca ad entrare in sintonia e intraprendere un percorso di sostegno o supporto psicologico così da poter indagare a fondo le sue emozioni, i suoi pensieri e il suo modo di percepire sé stesso e il mondo circostante. In questo modo è possibile raggiungere quel benessere che ognuno di noi si merita.
Rimango in attesa per eventuali chiarimenti.
Dott.ssa Linda Trogi
Mi dispiace sentire che stai attraversando un momento così difficile. Affrontare una classe problematica può essere estremamente stressante e influire sulla tua salute mentale, soprattutto se hai già avuto esperienze di ossessioni in passato.

E' importante che tu riconosca i segnali di sofferenza e che tu stia attento al tuo benessere mentale. La tua difficoltà a dormire e il costante ruminare dei pensieri sulla giornata scolastica sono segnali che potresti avere bisogno di supporto aggiuntivo per affrontare questa situazione.

Ecco alcuni suggerimenti che potrebbero aiutarti:

Parla con un professionista della salute mentale: Continua a seguire il trattamento farmacologico e considera di parlare con uno psicologo o uno psichiatra riguardo ai tuoi attuali sintomi di ansia e ossessioni. Potrebbero essere in grado di offrirti strumenti e strategie per gestire meglio lo stress e le preoccupazioni legate al lavoro.
Pratica la consapevolezza: La consapevolezza, o mindfulness, può aiutarti a concentrarti sul momento presente e ad allontanare i pensieri ansiosi. Puoi provare a praticare la consapevolezza attraverso la meditazione, la respirazione consapevole o altri esercizi di rilassamento.
Crea una routine serale rilassante: Prima di andare a letto, cerca di creare una routine rilassante che ti aiuti a liberare la mente dallo stress della giornata. Questo potrebbe includere attività come leggere, ascoltare musica tranquilla o fare un bagno caldo.
Trova un sostegno: Anche se sei introverso, cercare il sostegno dei colleghi o di altre persone nella tua vita potrebbe essere utile. Parlare delle tue preoccupazioni con qualcuno di fiducia potrebbe alleviare il peso che senti.
Imposta dei confini: È importante stabilire dei confini sani con i tuoi studenti e non permettere loro di influenzare eccessivamente il tuo benessere emotivo. Cerca di mantenere un equilibrio tra il tuo lavoro e la tua vita personale e ricorda di prendere del tempo per te stesso.
Infine, ricorda che è normale sentirsi sopraffatti da situazioni stressanti come questa, e chiedere aiuto non è segno di debolezza, ma di consapevolezza e cura di sé. Spero che troverai dei modi per affrontare questa situazione e che troverai il supporto di cui hai bisogno per superarla.
Salve,
la sua preoccupazione riguardo alla propria salute mentale è più che legittima, soprattutto in situazioni difficili come quelle che sta affrontando con gli alunni. È importante ricordare che un pensiero può essere, semplicemente, un pensiero. La paura di un possibile acuirsi del disturbo ossessivo-compulsivo è comprensibile, ma è altrettanto fondamentale sapere che non necessariamente le difficoltà attuali debbano portare a una ricaduta.
Affrontare classi problematiche può essere estremamente sfidante, e il fatto che stia dedicando attenzione a come questi eventi influenzino il suo stato d’animo è molto importante. Le consiglio di considerare il supporto di uno specialista per comprendere quali strumenti possano aiutarla ad affrontare efficacemente la situazione. Disporre di uno psichiatra di riferimento è cruciale: un dialogo aperto sui farmaci e sulla loro utilità potrebbe aiutarla a fare chiarezza su quale sia la strategia migliore per le sue esigenze.
Non sottovaluti l’importanza del supporto e del confronto; anche solo discutere le proprie esperienze può fare una grande differenza.
Un caro saluto
Dott.ssa Tatiana Pasino

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