Mi sono trasferita nella città del mio ragazzo per stare con lui e per lavoro. Faccio una premessa
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Mi sono trasferita nella città del mio ragazzo per stare con lui e per lavoro.
Faccio una premessa: provengo da una famiglia dove le cose si fanno sempre insieme, mia madre non ha amiche e idem mio padre. Vivono in simbiosi uno per l'altro e hanno trovato così il loro equilibrio, e sono certa che questa visione distopica ha influenzato il mio modo di vedere le relazioni.
Prima del trasferimento ho chiuso una relazione di 7 anni, dove l'altra persona "incarnava" gli ideali di mio padre, e i miei. Ci vedevamo SEMPRE, ma a causa della distanza il sentimento è venuto meno, oltre che altri eventi.
Mi sono nuovamente innamorata, come dicevo prima, per poi trasferirmi. Conviviamo da 1 anno. Sono entrata nella sua vita, e gliel'ho sconvolta. Lui però è stato molto bravo a cercare di tenere vive alcuni aspetti della sua vita prima della convivenza, tra cui uscire con amici ecc.
Io so che sbaglio, so che non è giusto, so che in questo modo faccio vivere una relazione tossica, ho bisogno di aiuto, ma lo vorrei quasi tutto per me. Quando esce, non sono serena. Ho bisogno del controllo di sapere dov'è.
So che sbaglio, giuro. So che è dovuto alla mia famiglia.
Ora non posso permettermi sedute dallo psicologo, so che ne gioverei.
So anche che farmi amicizie aiuterebbe, ne ho poche ma sono qui da poco. Ho pochissimi hobby, so che dovrei cercarne altri.
Ma a prescindere da ciò, voglio che mi venga automatico lasciarlo andare, senza poi aspettarlo piangendo.
Vi prego, datemi dei consigli
Faccio una premessa: provengo da una famiglia dove le cose si fanno sempre insieme, mia madre non ha amiche e idem mio padre. Vivono in simbiosi uno per l'altro e hanno trovato così il loro equilibrio, e sono certa che questa visione distopica ha influenzato il mio modo di vedere le relazioni.
Prima del trasferimento ho chiuso una relazione di 7 anni, dove l'altra persona "incarnava" gli ideali di mio padre, e i miei. Ci vedevamo SEMPRE, ma a causa della distanza il sentimento è venuto meno, oltre che altri eventi.
Mi sono nuovamente innamorata, come dicevo prima, per poi trasferirmi. Conviviamo da 1 anno. Sono entrata nella sua vita, e gliel'ho sconvolta. Lui però è stato molto bravo a cercare di tenere vive alcuni aspetti della sua vita prima della convivenza, tra cui uscire con amici ecc.
Io so che sbaglio, so che non è giusto, so che in questo modo faccio vivere una relazione tossica, ho bisogno di aiuto, ma lo vorrei quasi tutto per me. Quando esce, non sono serena. Ho bisogno del controllo di sapere dov'è.
So che sbaglio, giuro. So che è dovuto alla mia famiglia.
Ora non posso permettermi sedute dallo psicologo, so che ne gioverei.
So anche che farmi amicizie aiuterebbe, ne ho poche ma sono qui da poco. Ho pochissimi hobby, so che dovrei cercarne altri.
Ma a prescindere da ciò, voglio che mi venga automatico lasciarlo andare, senza poi aspettarlo piangendo.
Vi prego, datemi dei consigli
Gentile utente,
la sua consapevolezza è un primo passo prezioso, ma per spezzare il modello di dipendenza emotiva ereditato è necessario agire in modo strategico. La terapia breve potrebbe aiutarla a rompere il circolo vizioso che alimenta il bisogno di controllo e l'ansia associata all’autonomia del suo partner. Un esercizio pratico potrebbe essere sperimentare gradualmente il "lasciar andare", cominciando con brevi momenti in cui si impegna in attività piacevoli o distraenti mentre lui è fuori, così da creare una distanza emotiva gestibile.
In parallelo, potrebbe allenarsi a rinunciare al controllo adottando piccoli rituali: quando sente il bisogno di sapere dov’è, provi a rimandare l’impulso di controllare per 15 minuti, aumentando gradualmente il tempo. Questo le permetterà di gestire meglio l’ansia e ridurre la dipendenza. Infine, investire nel costruire una sua rete sociale e nuovi hobby non è solo utile, ma essenziale per ricostruire un equilibrio personale che non dipenda esclusivamente dal partner.
Agendo su questi aspetti, potrà avvicinarsi all’automatismo che desidera, senza rimanere bloccata nel modello appreso.
la sua consapevolezza è un primo passo prezioso, ma per spezzare il modello di dipendenza emotiva ereditato è necessario agire in modo strategico. La terapia breve potrebbe aiutarla a rompere il circolo vizioso che alimenta il bisogno di controllo e l'ansia associata all’autonomia del suo partner. Un esercizio pratico potrebbe essere sperimentare gradualmente il "lasciar andare", cominciando con brevi momenti in cui si impegna in attività piacevoli o distraenti mentre lui è fuori, così da creare una distanza emotiva gestibile.
In parallelo, potrebbe allenarsi a rinunciare al controllo adottando piccoli rituali: quando sente il bisogno di sapere dov’è, provi a rimandare l’impulso di controllare per 15 minuti, aumentando gradualmente il tempo. Questo le permetterà di gestire meglio l’ansia e ridurre la dipendenza. Infine, investire nel costruire una sua rete sociale e nuovi hobby non è solo utile, ma essenziale per ricostruire un equilibrio personale che non dipenda esclusivamente dal partner.
Agendo su questi aspetti, potrà avvicinarsi all’automatismo che desidera, senza rimanere bloccata nel modello appreso.
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Gentile utente, grazie per la sua condivisione.
Capisco che si trova in una situazione che vorrebbe modificare e che sicuramente non la fa star bene. Di certo il modello dei suoi genitori può aver influenzato il suo modo di percepire la relazione con il suo partner, così come le relazioni al di fuori di quelle amorose.
A partire da questo però ricordiamo sempre che, se i modelli che abbiamo imparato ad apprendere durante la nostra infanzia non ci sono più d'aiuto ma ci causano troppa sofferenza, possiamo lasciarli andare e sostituirli con modalità di relazione che per noi sono funzionali. Non sarà un processo semplice proprio perché lei ha vissuto per anni con un determinato modello, ma sarà possibile.
Capisco dalle sue parole che razionalmente sa cosa può essere più adeguato per lei, ma fa fatica a sentirlo "suo", a sentirlo anche nella pancia, per capirci.
La lascio con delle riflessioni sperando che possano essere un primo passo per raggiungere il suo benessere: lei ne ha parlato di questo al suo partner? Se sì, cosa le ha detto per farla stare più tranquilla? Se no, perché non provarci? Potrebbe essere un'occasione di apertura e avvicinamento della coppia.
Proviamo poi a trovare dei micro-obiettivi che si possono raggiungere più facilmente, in modo tale che abbiate tutti e due del tempo da dedicare a voi stessi al di fuori della relazione e che inevitabilmente la andrà ad influenzare in modo positivo: dedicare del tempo a lei stessa e a ciò che le piace, oppure ancora come ha detto lei il fatto di farsi delle nuove amicizie e di cimentarsi in nuove attività.
Forse sarà necessario anche modificare un pochino l'obiettivo finale, non è detto che le verrà sempre automatico il fatto di non soffrire quando il partner uscirà con gli amici, ma lo si può rendere sopportabile, accettabile, tollerabile.
Spero di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Capisco che si trova in una situazione che vorrebbe modificare e che sicuramente non la fa star bene. Di certo il modello dei suoi genitori può aver influenzato il suo modo di percepire la relazione con il suo partner, così come le relazioni al di fuori di quelle amorose.
A partire da questo però ricordiamo sempre che, se i modelli che abbiamo imparato ad apprendere durante la nostra infanzia non ci sono più d'aiuto ma ci causano troppa sofferenza, possiamo lasciarli andare e sostituirli con modalità di relazione che per noi sono funzionali. Non sarà un processo semplice proprio perché lei ha vissuto per anni con un determinato modello, ma sarà possibile.
Capisco dalle sue parole che razionalmente sa cosa può essere più adeguato per lei, ma fa fatica a sentirlo "suo", a sentirlo anche nella pancia, per capirci.
La lascio con delle riflessioni sperando che possano essere un primo passo per raggiungere il suo benessere: lei ne ha parlato di questo al suo partner? Se sì, cosa le ha detto per farla stare più tranquilla? Se no, perché non provarci? Potrebbe essere un'occasione di apertura e avvicinamento della coppia.
Proviamo poi a trovare dei micro-obiettivi che si possono raggiungere più facilmente, in modo tale che abbiate tutti e due del tempo da dedicare a voi stessi al di fuori della relazione e che inevitabilmente la andrà ad influenzare in modo positivo: dedicare del tempo a lei stessa e a ciò che le piace, oppure ancora come ha detto lei il fatto di farsi delle nuove amicizie e di cimentarsi in nuove attività.
Forse sarà necessario anche modificare un pochino l'obiettivo finale, non è detto che le verrà sempre automatico il fatto di non soffrire quando il partner uscirà con gli amici, ma lo si può rendere sopportabile, accettabile, tollerabile.
Spero di esserle stata d'aiuto,
Dott.ssa Ilaria Bresolin
Capisco il tuo disagio, ed è importante riconoscere che sei già molto consapevole delle tue difficoltà. Per iniziare, prova a coltivare uno spazio tutto tuo: hobby, amicizie o interessi che ti diano indipendenza e sicurezza. Lavora sulla fiducia, ricordando che amare non significa possedere, ma condividere. Quando senti ansia, usa tecniche di rilassamento come il respiro profondo o il journaling. Infine, prenditi tempo: ogni piccolo passo verso una relazione più equilibrata è un successo. Sei già sulla strada giusta!
Cara Utente,
Grazie per aver condiviso una situazione così intima e complessa. Il fatto che tu abbia riconosciuto la difficoltà e sia motivata a migliorare è già un passo fondamentale. È normale che il contesto familiare in cui siamo cresciuti influenzi il modo in cui viviamo le relazioni, ma questo non significa che non si possa cambiare e costruire un equilibrio diverso, più adatto a te.
Ti trovi in una fase delicata: una nuova città, poche amicizie e un legame affettivo che rischia di diventare il tuo unico punto di riferimento. Questo è comprensibile, ma può essere utile iniziare a dedicarti anche a te stessa. Per esempio, trovare attività che ti interessino, anche piccole cose come esplorare la città, leggere un libro o provare un nuovo hobby, può aiutarti a rafforzare il tuo senso di indipendenza e a darti un tempo di qualità personale.
Allo stesso tempo, cercare di costruire nuove relazioni locali, anche se all’inizio potrebbe sembrare complicato, potrebbe farti sentire più radicata. Non devono essere grandi gesti: un corso, un’attività di gruppo o semplicemente iniziare a frequentare ambienti diversi possono offrirti l’opportunità di allargare la tua rete sociale.
Quando ti trovi sopraffatta dal bisogno di controllo, può essere utile sfidare te stessa. Prova a tollerare momenti in cui non sai cosa sta facendo il tuo compagno, partendo da brevi lassi di tempo, e pian piano allungandoli. Questo può aiutarti a scoprire che il tempo separati non intacca il valore della vostra relazione, ma può invece rafforzarla.
Infine, è importante essere indulgenti con te stessa. Il cambiamento richiede tempo e non è lineare: ci saranno momenti di progresso e momenti di difficoltà, ed entrambi sono normali. Se in futuro avrai la possibilità di intraprendere un percorso psicologico, questo potrà offrirti un ulteriore supporto per comprendere meglio le dinamiche che hai vissuto e trovare strategie più efficaci per affrontarle.
Un caro saluto,
Dott.ssa Janira
Grazie per aver condiviso una situazione così intima e complessa. Il fatto che tu abbia riconosciuto la difficoltà e sia motivata a migliorare è già un passo fondamentale. È normale che il contesto familiare in cui siamo cresciuti influenzi il modo in cui viviamo le relazioni, ma questo non significa che non si possa cambiare e costruire un equilibrio diverso, più adatto a te.
Ti trovi in una fase delicata: una nuova città, poche amicizie e un legame affettivo che rischia di diventare il tuo unico punto di riferimento. Questo è comprensibile, ma può essere utile iniziare a dedicarti anche a te stessa. Per esempio, trovare attività che ti interessino, anche piccole cose come esplorare la città, leggere un libro o provare un nuovo hobby, può aiutarti a rafforzare il tuo senso di indipendenza e a darti un tempo di qualità personale.
Allo stesso tempo, cercare di costruire nuove relazioni locali, anche se all’inizio potrebbe sembrare complicato, potrebbe farti sentire più radicata. Non devono essere grandi gesti: un corso, un’attività di gruppo o semplicemente iniziare a frequentare ambienti diversi possono offrirti l’opportunità di allargare la tua rete sociale.
Quando ti trovi sopraffatta dal bisogno di controllo, può essere utile sfidare te stessa. Prova a tollerare momenti in cui non sai cosa sta facendo il tuo compagno, partendo da brevi lassi di tempo, e pian piano allungandoli. Questo può aiutarti a scoprire che il tempo separati non intacca il valore della vostra relazione, ma può invece rafforzarla.
Infine, è importante essere indulgenti con te stessa. Il cambiamento richiede tempo e non è lineare: ci saranno momenti di progresso e momenti di difficoltà, ed entrambi sono normali. Se in futuro avrai la possibilità di intraprendere un percorso psicologico, questo potrà offrirti un ulteriore supporto per comprendere meglio le dinamiche che hai vissuto e trovare strategie più efficaci per affrontarle.
Un caro saluto,
Dott.ssa Janira
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