Mi sono "innamorata" del mio psichiatra e non so come togliermi questa cosa dalla testa. Lui è sposa

17 risposte
Mi sono "innamorata" del mio psichiatra e non so come togliermi questa cosa dalla testa. Lui è sposato, ha dei figli, è un uomo giovane, e io non solo mi sono innamorata dei suoi occhi ma anche della sua empatia e gentilezza, ovviamente lui non sa niente di questa cosa e non ho intenzione di riferirgliela. Però voglio smetterla di farmi film mentali su qualcosa che non accadrà mai, come faccio a far uscire dalla mia testa questa persona?
Purtroppo è l'unico psichiatra con cui mi sono trovata bene, è sempre disponibile e sa fare bene il suo lavoro, quindi non vorrei cambiarlo, non voglio dire niente nemmeno alla psicologa che mi segue, perchè lo conosce, hanno lo studio vicino e poi collaborano tra di loro, perciò mi vergogno troppo a confidarmi persino con la mia psicoterapeuta. Aiutatemiii, voglio mettermi il cuore in pace e smetterla di pensarlo costantemente.
Salve, capisco il disagio che può provare in questo momento. Non si senta comunque sbagliata per ciò che sta accadendo perchè le assicuro che accade di frequente. Trovi la forza per esporre la situazione al suo psichiatra e non abbia paura di sperimentare la vergogna.
Resto a disposizione, anche online.
Cordialmente, dott FDL

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Buongiorno, capisco i dubbi e le domande che le girano in testa, ma essendo una relazione di aiuto potrebbe cercare di trovare la forza per parlarne con il diretto interessato. Non è una cosa così strana o rara come potrebbe pensare, ci sono specifici meccanismi che entrano in gioco che spiegano il perchè può succedere. In questo modo non avrebbe più timore del "fantasma" e potrebbe procedere con il percorso professionale.
Salve, su una cosa si sbaglia: il suo psichiatra sa che lei é innamorata di lui, tanto vale scoprire il perturbante segreto. Poi sarà lui ad aiutarla a mettersi il cuore in pace.
Un caro saluto
Buonasera. A volte può accadere di innamorarsi del/la professionista con cui si sta svolgendo un percorso terapeutico, e quando capita è molto importante poter condividere i sentimenti sperimentati per esplorare e comprendere il significato che questi hanno all'interno della relazione di aiuto. Il mio suggerimento è dunque quello di permettersi la libertà ed il coraggio di esprimersi liberamente con il suo psichiatra, confrontandosi direttamente con lui. In bocca al lupo e un saluto, Dott. Felice Schettini
Cara, stia tranquilla...pensi che questo fenomeno ha anche un nome in psicologia e non è per niente assurdo, anzi, spesso aiuta noi psicologi a lavorare con la persona su delle parti importanti della sua vita. Ne parli con la sua psicologa che capirà come usare questo vissuto come spunto per lavorare e comprendere qualcosa in più su di lei. Quindi, anziché un ostacolo, quest'evento può trasformarsi in un'opportunità!
Dunque, se l'intenzione é di mettersi il cuore in pace, spero la rassicuri il fatto che ciò che le é capitato é normale e piuttosto frequente: non c'è niente di strano o sbagliato e tutti noi professionisti conosciamo bene il fenomeno in questione. Proprio per questo, é un peccato che non si senta di condividerlo in terapia con la sua psicologa: darebbe una spinta in più alla terapia e alla relazione di fiducia. Ci sono meccanismi dietro l'innamoramento che una volta compresi con l'aiuto di un professionista permettono grandi progressi nella consapevolezza di sé. Parlo della sua psicologa perché immagino sia con lei che avviene la terapia, mentre il suo psichiatra si interessa della terapia farmacologica e avete colloqui più sporadici (o almeno così avviene di solito, ma se così non fosse ignori completamente il mio consiglio). La sua psicologa potrebbe essere la persona più indicata per lavorare sul suo (naturalissimo) vissuto e anche su questo sentimento di vergogna. Ma se non se la sente, vuol dire che non é il momento, la fiducia non é ancora sufficiente. Può solo rincuorarla il fatto che non c'è proprio niente di strano. Per quanto riguarda il suo psichiatra, é probabile che se ne sia accorto ma da professionista quale é non tirerà mai in ballo l'argomento, proprio per non metterla in difficoltà e cosiderando la normalità del fenomeno. Fermo restando che se ne parlasse con lui accoglierebbe sicuramente il suo vissuto, se però con lui non fa alcun percorso di psicoterapia non credo che porterebbe a qualcosa rispetto al lavoro su di sé, e non so se/quanto allevierebbe il suo vissuto. Proprio per questo motivo non le consiglierei di parlarne con lui, ma eventualmente se/quando se la sentisse, con la sua psicologa.
Dr. Barbara Civera
Buongiorno, comprendo il suo disagio ma l'unico modo per superarlo è proprio parlarne anche con la sua psicologa se non se la sente direttamente di farlo con lui ma continuare in questo modo a mio parere non ha senso. Un caro saluto
Buongiorno,
l' innamoramento per lo specialista che la segue è un qualcosa che non è capitato solo a lei. Questo succede molto di frequente, e l' affettività verso il terapista spesso è proprio quello che funzionare le terapie stesse.
Nella speranza di averla rassicurata.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buonasera, poiché sa che il suo psichiatra lavora bene e si fida di lui, sicuramente saprà gestire la situazione che ha descritto, che noi definiamo transfert.
Il transfert è un sentimento di profondo affetto e ammirazione che il paziente prova verso il suo terapeuta.
È uno step fondamentale nel processo terapeutico, perciò, se vuole continuare a progredire nel suo percorso e anche affidarsi al suo psichiatra, è utile che compia questo ulteriore passo.
Immagino che sia difficile per lei, ma posso assicurarle che è una fase della terapia e che la supererà così come ha superato già le altre fasi.
Le auguro il meglio!
Gentile utente,
Tutta questa “segretezza” non la iuta di certo.
Si sta sottraendo verità su cui lavorare investire , alleati importanti nel suo processo di crescita cambiamento comprensione. Ne parli con il suo psichiatra e psicologa . Perché vergognarsi . Le emozione vanno a volte comprese e nel caso di un contesto psicoterpeirico “lavorate. “
Probabilmente questo te senza a “ tacere” le appartiene. Senza narrazione non c è cambiamento . La utilizzi
Un abbraccio
Gentilissima, non è raro che capiti di innamorarsi di chi ci da un sostanzioso aiuto. Il suo psichiatra probabilmente l'ha capito ma solo parlando con lui riuscirà a fare chiarezza con sé stessa, inoltre dimostrerà sincerità, elemento base per qualsiasi relazione.
I miei migliori auguri
Dott.ssa Miculian
Gentilissima, immagino il turbinio di emozioni che sta vivendo e come hanno già detto i colleghi e le colleghe è una situazione che in terapia capita spesso (...) e non solo, perché succede solitamente con le figure di autorità e che hanno sopratutto un ruolo di aiuto e/o di supporto. Sono dei meccanismi che accadono e che possono riguardare non solo emozioni positive quali l'amore ed il desiderio ma anche emozioni di rabbia e di odio. Parlarne con il suo psichiatra e con la sua psicoterapeuta può essere un'opportunità di crescita e di sviluppo per lo stesso percorso di terapia e in prima battuta per lei. Un caro saluto, Maria dottoressa Zaupa.
Gentile signora
le consiglio di parlarne con il suo psichiatra, in quanto nella nostra mente subentrano dei meccanismi che se espressi ed esplorati possono dirci molto, soprattutto con il professionista "oggetto" del sentimento; nel caso ,come scrive, non riuscisse, colga la possibilità di parlarne con la sua terapeuta; dice che pensa che i due professionisti potrebbero parlare della cosa: mi viene da chiederle se possa questo, permetterle di interrogarsi sulla fiducia che ha verso la sua terapeuta; potrebbe magari partire da questo punto :il tema della fiducia.
Buona continuazione
Cordialmente
dott.ssa Nicoletta Balestra
Buonasera Signora, ciò che lei ha descritto non è così inusuale. Spesso si tratta proprio di situazioni di transfert utilissime alla sua analisi personale. Trovi il coraggio di parlarne apertamente con chi la segue.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Quel che è accaduto a lei è qualcosa di assai frequente, anche se non se ne parla volentieri per paura o per vergogna. È qualcosa di molto prezioso nel processo terapeutico perché possiede tanti elementi importantissimi che hanno a che fare con lei, con la sua storia, con ciò che è importante per lei, perciò sarebbe un vero peccato sprecare l’occasione di svelare il perturbante segreto al suo medico di fiducia. Che fiducia sarebbe se non si può mettere sul piatto della discussione tutto quel che ci riguarda, anche quello che ci appare più intimo? Il suo psichiatra saprà bene cosa fare e come lavorarci. Il suo transfert è una ricchezza importante. Se ha voglia di approfondire la questione non esiti a contattarmi. Cordialmente
S.L.
Salve, comprendo il suo disappunto e il suo sgomento, però al contempo mi sento di tranquillizzarla. Nell’ambito di una relazione terapeutica è normale che si possa sviluppare un sentimento di amore nei confronti di chi si prende cura di noi. Per cui viva più serenamente quello che le sta accadendo, ma soprattutto ne parli con la sua psicoterapeuta. Sono sicura che saprà accogliere questo suo vissuto senza giudizio e potrete così lavorarci insieme. Saluti. Dott.ssa Sandra Petralli
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Salve, comprendo il suo stato d'animo, ma come le è già stato detto, è un fenomeno che succede nella relazione d'aiuto, e va gestito e ovviamente non agito. Le suggeirisco di parlarne con la sua psicologa. Come sa noi abbiamo il segreto professionale, quindi il setting è protetto. Le sarà utile per almeno due motivi parlarne: 1. potrà lavorarci in modo che le esca dalla testa, 2. come tema servirà per lavorare su aspetti della sua vita. Saluti dott.ssa Silvia Ragni

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