Mi è stato già detto di avere una ipersensibilità ma penso sia riduttivo, il mio problema è che soff

17 risposte
Mi è stato già detto di avere una ipersensibilità ma penso sia riduttivo, il mio problema è che soffro di sovraccarico sensoriale: suoni, luci, colori mi mandano in confusione mentale, ragion per cui, posti come supermercati e centri commerciali li evito sempre o devo essere munita di cuffiette e musica alta per sopravvivere.
Ho difficoltà a stare in gruppi con più persone perché mi sento sfinita mentalmente ad ascoltare cosa dicono e a guardare i loro movimenti ed espressioni.
Da più di 6 mesi ho iniziato a rifiutare cibi come il pesce e le uova perché solo l'odore di essi mi causa nausea e non devono essere presenti in tavola perché non riesco a mangiare, non posso spezzare il pane se troppo duro o pieno di farina perché mi viene da vomitare dai brividi che provo, non posso pulire pentole con spugne di ferro perché provo malessere fisico mentre le pulisco.
Non riesco a mangiare determinati cibi mischiati tra di loro perché alla vista e in bocca mi causano nausea e devono essere separati, ragion per cui determinati cibi con determinate consistenze non mi devono essere proposti per nessun motivo al mondo, questa cosa viene considerata dalla mia famiglia come una malattia mentale e mi sento veramente sminuita.
Ho seri problemi con gli orario nel senso che se qualcuno non rispetta l'orario dato da me, soprattutto persone che per me sono importanti, ho crisi di nervi perché se non è presente a quell'orario la giornata per me è rovinata secondo i piani che mi sono stabilita, ho imparato a "limare" questa cosa ma molto spesso provo fastidio anche se non lo do a vedere, questa cosa ovviamente per me è un po' scocciante perché penso di essere l'unica a prendersela così tanto, ma non sopporto quando la mia giornata organizzata perfettamente per orari deve essere alterata da ritardi o altro.
Ho una percezione troppo elevate degli stimoli, sento troppo il freddo e il caldo e le emozioni di più rispetto a chiunque mi circonda, mi è stato detto più volte da tante persone che sono strana, io che colpe ho ad essere così? Non ho idea.
Prima avevo molto spesso delle specie di "crisi" dove gridavo e piangevo se qualcosa mi sconvolgeva o se avevo discussioni perché durante esse provo un blocco fisico che mi non mi permette di fare uscire le parole dalla mia bocca e questo mi fa sentire impotente, divento muta e inizio a tremare e piangere.
Non riesco a guardare nessuno negli occhi tranne il mio ragazzo e questo mi ha resa oggetto di commenti e critiche continue sino ad essere considerata una persona falsa e bugiarda, non sopporto guardare qualcuno negli occhi mi causa stanchezza mentale e disagio emotivo, vorrei che le persone lo capissero per una volta.
Ho difficoltà a seguire le lezioni universitarie se ci sono troppi stimoli, molto spesso mi è capitato di dover uscire fuori dall'aula e andare in un posto riservato per piangere e sfogarmi perché mi sentivo sfinita: il professore che parla, le luci forti sugli occhi, i rumori delle casse dalle quali esce il suono.
Ho problemi con la fame, la sento in modo eccessivo rispetto a qualsiasi altro essere umano e questo mi fa sentire un alieno, se ho fame non posso aspettare devo mangiare o inizia a girarmi la testa e ho i sudori freddi (al momento non ho capito se è un problema fisico però), una cosa è sicura: se ho fame e devo fare altre attività vado in sovraccarico e rischio di avere una crisi di pianto.
Ho elencato forse i problemi maggiori che ricordo ora ma sono una pentola di mille problematiche come queste e sono stanca di sentirmi dire che sono strana o che mi devo comportare in modo educato quando io ho soltanto dei problemi che non so gestire neanche io. Che ne pensate? Cosa potrei fare?
Salve, mi spiace molto per la situazione ed il disagio espresso e comprendo quanto possa essere difficile per lei convivere con questa situazione riportata.
Ritengo utile un approfondimento medico per escludere eventuali cause organiche anche se credo che ci sia una componente psicologica importante che mantiene i sintomi descritti dunque la invito a richiedere un consulto psicologico al fine di esplorare la situazione con ulteriori dettagli ed elaborare pensieri e vissuti emotivi connessi e trovare strategie utili per fronteggiare i momenti particolarmente problematici onde evitare che la situazione possa irrigidirsi ulteriormente.
Credo che un consulto con un terapeuta possa aiutarla ad identificare pensieri rigidi e disfunzionali che impediscono il cambiamento desiderato e mantengono la sofferenza in atto.
Resto a disposizione anche online Cordialmente dott FDL

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Gentile Utente, amenoché i sintomi di cui parla siano sorti in un certo momento nella sua vita, a causa di vissuti stressanti e/o traumatici, la lista di fattori che le procurano disagio fisico, emotivo e sensoriale, mi fanno pensare ad una "neurodivergenza" o "neurodiversità", ossia ad una divergenza del sistema nervoso rispetto alla media della popolazione cosiddetta "neurotipica".
Rispetto solo ad un decennio fa, oggi se ne parla molto di più, considerando non solo gli aspetti limitanti che procurano malessere e disagio, ma anche gli aspetti positivi che differenziano la popolazione neurodivergente da quella neurotipica. Le consiglio di approfondire la questione, per poter comprendere meglio il disagio che vive e trovare soluzioni ad esso. Rimango a disposizione per un eventuale consulto. Cordialmente
Dott.ssa Marina Bonadeni, Roma
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Gentile utente, posso immaginare quanto sia difficile per lei vivere perennemente con stimoli, vissuti, situazioni così stressanti! Capisco sia altrettanto difficile non riuscire a farlo capire alle persone, familiari compresi. Potrebbe essere utile parlarne con il suo medico di base e fare degli accertamenti medici inoltre potrebbe essere utile iniziare un percorso di psicoterapia per poter gestire al meglio i vissuti "troppo stressanti". Non si demoralizzi vedrà che troverà giovamento nella psicoterapia. Se ha bisogno di ulteriori informazioni ci scriva. Cordiali saluti.
Dott.ssa Verena Elisa Gomiero
Buongiorno, sono molto colpita dai suoi sintomi e dal disagio che lei prova, capisco che la sua quotidianità è fortemente compromessa.....sicuramente ha dei medici che possono consigliarla su alcuni specialisti che possono approfondire le aree che elenca, il disagio che lei prova sul cibo e altro deve essere approfondito in un adeguato contesto psicoterapeutico. Si focalizzi sulle persone di sua fiducia e inizi piano piano a prendere per mano la sua salute. Rimango a disposizione cordialmente Dott.ssa Mirella Pepi
Gentile utente, a mio parere ha fatto una descrizione abbastanza chiara ed esaustiva del suo stato.
Io farei un dei test per esludere dubbi e individuarne le cause. Purtroppo, in questo contesto non posso esprimere la mia ipotesi diagnostica. Sugerisco di rivogersi presso specialisti di neuropsicologica. Se preferisce mi contatti pure privatamente via sms per ulteriori informazioni. Saluti Dott ssa Silvana Zito
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Buongiorno, concordo con i colleghi che le suggeriscono di fare una valutazione, in modo da poter inquadrare e acquisire strumenti gestire i suoi sintomi, con cui non è facile convivere, soprattutto se si aggiunge il fatto che le persone attorno non capiscono. Lei non è né strana né maleducata, e sentirsi ripetere queste cose è pesante e deleterio,per questo penso sia opportuno che si faccia aiutare, anche ' solo' per capire meglio il suo funzionamento.
Saluti

S.G.R
Gentile utente di mio dottore,

come suggerito dai colleghi che mi hanno preceduto, faccia una valutazione, in modo da poter inquadrare meglio la sua situazione relazionale. Si metta in discussione per capire meglio il suo funzionamento.

Cordiali Saluti
Dott. Diego Ferrara
Buongiorno, concordo con i colleghi che le suggeriscono di fare una valutazione, in modo da poter inquadrare e acquisire strumenti gestire i suoi sintomi. Aalla non facilità a convivere con sintomi di tale natura, si aggiunge il fatto che una diagnosi la aiuterebbe a prendersene cura e a gestire le relazioni in una maniera diversa, senza sentirsi sbagliata.
Gentile utente, mi dispiace molto per la sofferenza che prova. Sicuramente non è facile vivere con un disagio che non le permette di vivere tranquillamente gli aspetti della vita quotidiana. Penso sia molto importante che lei si rivolga ad un professionista e valuti l’idea di intraprendere un percorso di psicoterapia per affrontare la questione. Un caro saluto, Dott.ssa Marcella Boscolo
Gentilissima, la sofferenza che prova è sicuramente enorme, sia per i disagi che vive, sia perché non trova comprensione nell'ambiente che la circonda, lo stress causato da entrambe le condizioni contribuisce ad aumentare il suo disagio. Parta chiedendo consiglio al suo medico di famiglia sui passaggi da fare. Con l'aiuto di uno specialista può dare senso e significato ai suoi sintomi ed accedere ad un percorso di cura che l'aiuterà a stare meglio.
Un caro saluto
Salve, immagino che sia una cosa già affrontata da lei visto che parla all'inizio del suo racconto di un disturbo ben preciso. Tuttavia non posso far altro che suggerirle di parlarne col suo medico curante che le indicherà il professionista più adatto al suo disagio e la invito a consultarlo in breve tempo al fine di avere una qualità della vita decisamente migliore ed evitarsi tutte queste sofferenze emotive e fisiche. Cordiali saluti. Professor Antonio Popolizio
Salve, la ringrazio per aver utilizzato questo portale per porre la sua questione.
Il disagio che sta vivendo merita di approfondimento, forse in prima battuta di tipo medico per escludere cause organiche.
Non è possibile dare risposte generiche dal punto di vista psicologico, le difficoltà relazionali o i sintomi sono sempre collegati e nascono all’interno di una storia di vita del tutto personale e unica. Quello che le posso suggerire è di fare una scelta su di sé, cioè prendersi cura di ciò che le accade. La direzione l'ha già intravista, ovvero quello di farsi accompagnare in questo momento difficile da uno psicologo/a.
Un buon percorso di psicoterapia in genere migliora la condizione di disagio che ci ha descritto e permette di valutare come proseguire per rimettere in moto la propria esistenza in una direzione più soddisfacente.
Se ha necessità di approfondimento non esiti a contattarmi o scrivermi.
Qualora decidesse di fare un percorso psicologico le sedute possono avvenire anche online.
Un saluto
Dott.ssa Camilla Ballerini
Buongiorno, da quanto scrive sembra stare parecchio male ed è una situazione dalla quale non se ne esce da soli, non è questione di buona volontà. Chiami uno psicoterapeuta che la possa aiutare a risolvere un po' delle problematiche e a trovare serenità.
Saluti
Dott. Mucciarelli
Gentile utente, mi dispiace che lei si senta giudicata e vissuta male da alcune persone. E' chiaro che ciò che prova non è determinato dalla sua volontà per cui non se ne può fare di certo una colpa. Credo che sia importante procedere a più valutazioni per discriminare ciò che può avere cause fisiologiche da ciò che ha origine psicologica. Procederei ad una valutazione del medico curante che la indirizzi dal neurologo e/o da uno psichiatra per valutare la sovrastimolazione di suoni e luci. Contatterei uno psicoterapeuta per analizzare gli aspetti tendenzialmente ossessivi dell'orario e simili, che potrebbero nascondere altre emozioni.
Spero di essere stata chiara.
Cordiali saluti
Dott.ssa Valeria Randisi
Salve, nel suo stato la cosa che mi viene in mente è quella di rivolgersi ad uno psicoterapeuta che la porterà ad affrontare un percorso in cui oltre ai sintomi , potrà esplicitare vissuti ed emozioni passate.
Gentile utente, deve essere estremamente fastidioso e limitante quello che lei vive rispetto agli stimoli sensoriali. Una ipersensibilità che le altera la qualità della vita. Mi sento di suggerirle due strade, che possono essere contemporanee: consultare uno specialista per approfondire i suoi disturbi ed eventualmente trovare dei rimedi, intraprendere un percorso di psicoterapia che la sostenga, la aiuti a trovare delle strategie per vivere meglio certe situazioni. Prima lo fa e prima riesce a lavorare sulla sua qualità di vita. Le faccio molti auguri, rimango a disposizione, cordiali saluti dott.ssa Silvia Ragni
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Gentile utente grazie per la condivisione di questo suo disagio. Da anni mi occupo di problematiche legate all' ansia e alla fobia sociale. Il mio approccio consiste in una prima call gratuita telefonica dove viene fatta una prima raccolta anamnestica e si circoscrive la problematica a cui far seguire un percorso terapeutico online oppure in presenza. Per ulteriori delucidazioni non esiti a contattarmi. Cordialità dott. Gaetano Marino

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