Maschio, 26 anni. Soffro da anni di ansia e "depressione" (tra virgolette per mancanza di un termin

2 risposte
Maschio, 26 anni.
Soffro da anni di ansia e "depressione" (tra virgolette per mancanza di un termine migliore, ma mai diagnosticata).
Dopo un anno di sedute psicologiche secondo me inutili (la psicologa si rifiutava di provare una terapia cognitivo-comportamentale che io avevo letto essere ottima in questi casi, nonostante le mie svariate richieste di provare), decido di andare da uno psichiatra nella speranza di avere un aiuto farmacologico associato alla terapia psicologica.

Dopo 30-45 minuti di colloquio, in cui espongo il fatto di avere molta ansia di stare male (vomito, diarrea o altri problemi di stomaco) dopo aver mangiato e ogni volta che devo uscire, espongo anche il fatto di avere episodi di grande "tristezza" in cui la mia vita mi sembra inutile (gli ho detto che sono molto sporadici ma ci sono, e ogni volta che si presentano sto "male"), mi dice che non crede che la mia condizione necessiti di farmaci ma solo di una terapia psicologica.
Alla mia obbiezione riguardo al fatto che "si magari la terapia funziona e ci metto 2/3 anni, ma se in questi anni smetto di uscire, di fare attività sociali e di vedere persone/amici, viaggiare ecc perchè l'ansia me lo impedisce, che senso ha poi essere guarito", e aggiunto al fatto che gli avevo detto che prendendo occasionalmente il levopraid prima di uscire (prescrittomi dal gastroenterologo un anno fa circa) riesco effettivamente a uscire, mi dice di prenderlo.
L'ho preso in maniera molto saltuaria, diciamo 1/2 volte a settimana 1 compressa (per esempio 1 pillola prima di uscire il venerdi sera, e 1 prima di uscire il sabato sera), ma comunque non regolarmente, diciamo che 1 confezione da 20 compresse mi dura anche 6 mesi.
Lo psichiatra mi conferma che posso continuare a prenderlo se effettivamente mi porta benefici, ma a me non sembra una terapia vera e propria, non mi ha specificato dosi (se non il "lo prenda pure anche 2 volte a settimana la sera prima di uscire" e/o effetti collaterali, parlando però di "se lo prende per 1 settimana 3 volte al giorno poi deve toglierlo piano piano (non so in che modo) " e non so nemmeno quanto potrà continuare a funzionare, oltre al fatto che non so per quanto tempo posso prenderlo in questo modo 1/2 settimana prima di diventarne dipendente.

Potrebbe avere senso chiedere una seconda opinione o dovrei essere grato del fatto di non avere un problema "mentale grave" da necessitare l'uso di farmaci?
Le consiglio di valutare un’altro specialista. La terapia che le e stata consigliata porta alcuni benefici se assunta regolarmente. Sicuramente sul piano gastroenterologico, potrebbe avere benefici, ma l’ansia e la conseguente demoralizzazione, resterà.
Saluti.

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Come psichiatra comprendo la tua frustrazione le tue preoccupazioni riguardo al trattamento attuale. E' importante sottolineare che la decisione di prescrivere farmaci psicotropi dipende da molteplici fattori , tra cui la gravita' dei sintomi, la diagnosi specifica e la risposta individuale al trattamento.
Nel tuo caso , il mio consiglio sarebbe di chiedere ulteriori chiarimenti sulla terapia prescritta , comprese le dosi raccomandate, la durata del trattamento e gli effetti collaterali potenziali. Inoltre potrebbe essere utile considerare una terapia cognitiva-comportamentale come parte del tuo processo di trattamento. La TCC e' un approccio terapeutico ampiamente utilizzato per il trattamento di disturbo d'ansia e depressione. Ricorda che ogni persona è unica e può rispondere in modo diverso ai trattamenti. E' importante trovare un approccio che si adatti alle tue esigenze individuali e che ti dia il supporto necessario per migliorare la tua qualità di vita.

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