Ma dico, visto che i geni dell'ansia sono già conosciuti da oltre 15 anni (pkci/hint1 e 5-Httlpr), n

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Ma dico, visto che i geni dell'ansia sono già conosciuti da oltre 15 anni (pkci/hint1 e 5-Httlpr), non si potrebbe tentare il silenziamento mediante la tecnica dell'interferenza a rna? Perchè ogni tanto non cerchiamo di evolverci, invece di rimanere ancorati a teorie vecchie di almeno 60 anni. Io faccio il dirigente d'azienda da oltre 30 anni, e se non avessi puntato sulla ricerca e sulle nuove tecnologie, le aziende che ho diretto sarebbero fallite immediatamente, invece per fortuna, godono di ottima salute. Voi non potreste fare la stessa cosa, è così difficile?

Saluti,
Gianluca Locci
Buongiorno. L'ansia è stato, nella storia dell'evoluzione, ed è tutt'ora un potentissimo meccanismo di sopravvivenza. Senza di essa l'uomo ed altre specie animali probabilmente si sarebbe già estinto. L'argomento che accenna è posto in modo decisamente semplicistico. Si conoscono, ad esempio, tanti geni associati allo sviluppo di specifiche malattie. Semplicemente non possiamo andare a "spegnere" qualsiasi cosa sia associata ad un disturbo, in quanto essa è sempre associata ad un'altra funzione fondamentale per l'organismo umano. Da medico e ricercatore, ma ancor di più da persona che per professione e per curiosità ha una certa consapevolezza di come funziona e di come si è evoluto il corpo umano, le posso assicurare che se c'è qualcosa nel nostro organismo è perché ha un senso e una funzione specifica, che si sono perfezionati nel corso di milioni di anni. Si punta continuamente sulla ricerca e sullo sviluppo di nuove tecnologie (in meno di 100 anni si è arrivati dal fare grossolane immagini delle ossa ottenute con radiazioni ad immagini super dettagliate quasi a livello istologico ottenibili con risonanze magnetiche ad altissimo campo). Semplicemente fare ricerca e trovare soluzioni in ambito di patologia umana è molto diverso dal farlo in altri ambiti che lei cita. Quindi, per rispondere in modo definitivo alla sua domanda: sì, è difficile. Pensare che trattare le malattie delle persone sia facile è un pensiero molto comune, ma che non solo risulta errato, ma che svilisce anche la professione di noi medici e di chi, come me, si impegna per migliorare sempre e dare la miglior assistenza al paziente. Saluti

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